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NICARAGUA E IL CANALE PRO PANAMA

ALCUNI SONO PREOCCUPATI PER IL FUTURO DI PANAMA SE I CINESI APRONO UN ALTRO CANALE..MA NON HANNO CAPITO CHE LA FORTUNA DI PANAMA NON E' DATA DAL CANALE MA DAL LIBERISMO ECONOMICO, DALLA CAPACITA' DI ATTRARRE FINANZA SERVIZI E COMMERCIO DA UNA MENTALITA' POLITICO CULTURALE CHE IL NICARAGUA SI SOGNA...
SENZA CONTARE I COSTI MOSTRUOSI PER FARE QUESTO CANALE INTERMINABILE (SI PARLA DI 40 MILIARDI DI DOLLARI E 6 ANNI DI LAVORO...MA PENSARE CHE BASTINO MI SEMBRA OTTIMISTA.
LA FOTO PARLA DA SOLA...GUARDATE LA DIFFERENZA FRA IL CANALE DI PANAMA E QUELLO DEL NICARAGUA..

TUTTO SOMMATO SE ANCHE LO DOVESSERO FARE (E PER ME E' solo UN BLUFF) ...PER POTER AVERE UN RITORNO ECONOMICO SODDISFACENTE..DOVRANNO FAR LIEVITARE I PREZZI E QUESTO ANDRA' A VANTAGGIO DI ENTRAMBI .
MA RIPETO...NON E' UN CANALE CHE FA LA FORTUNA DI UN PAESE MA LA LIBERTA' ECONOMICA CHE SI RESPIRA QUANDO SI E' LA'

ANDATE VOI IN NICARAGUA..
 
 panama
Il megaprogetto sino-sandinista ha preso forma: a Managua è stato annunciato ieri che il tracciato è stato definito tra i sei proposti. Quello scelto, lungo 278 chilometri, partirà dalla foce del fiume Brito sul Pacifico, si dirigerà verso la città di Rivas, attraverserà per 105 chilometri il Lago Nicaragua e poi lungo i fiumi Tule e Punta Gorda arriverà nel Mar dei Caraibi permettendo l’accesso all’Atlantico.

Costo stimato 40 miliardi di dollari, raccolti dai cinesi della HK Nicaragua Canal Development Investment (HKND), basata a Hong Kong. Il proprietario del gruppo, il signor Wang Jing, è un tipo un po’ misterioso: ha 41 anni, dice di essere nato a Pechino, laureato in medicina tradizionale cinese, ma non specifica in quale scuola («per riservatezza»).

E ancora: «Sono un cittadino così normale che più normale non si può, vivo con mia madre, un fratello minore e mia figlia». Dal 2010 ha preso il controllo della Xinwei Telecom di Pechino che ha in portafoglio una serie di contratti per costruire reti telefoniche nel mondo, dal Nicaragua all’Ucraina. Giura di non avere rapporti con lo Stato, il partito, l’esercito, e nel suo ufficio pechinese esibisce un grande quadro con Mao alla guida dell’Armata Rossa. Non dice quanti soldi abbia di suo, ma assicura che i 40 miliardi per il Canale del Nicaragua sono pronti. Ufficialmente i fondi sono privati, ma più di un analista intravede lo Stato cinese alle spalle del fiducioso ex medico tradizionale.

«Questa opera sarà la più grande mai realizzata nella storia dell’umanità, e aiuterà il popolo del Nicaragua», ha spiegato agli studenti della facoltà di ingegneria di Managua il signor Wang. Il presidente Ortega è entusiasta, la maggioranza dell’opinione pubblica è con lui. Ma l’avventura ha sollevato dubbi e polemiche.

Qualcuno teme per la sovranità nazionale del Nicaragua; esperti di ambiente temono danni irreparabili all’ecosistema, dovuti al mutamento del corso dei fiumi e all’enorme spostamento di terra. Altri avvertono che il canale non è sostenibile da un punto di vista economico: 40 miliardi di dollari sembrano insufficienti per un’opera del genere. L’opposizione parlamentare accusa il governo sandinista di «fare solo propaganda per generare false speranze su un futuro prospero per la gente del Nicaragua».

Il gruppo di Hong Kong replica: noi daremo lavoro a 50 mila persone direttamente e altre 200 mila troveranno impiego nell’indotto. L’impresa parte a dicembre. Obiettivo concludere le opere entro il 2019 e aprire al traffico interoceanico nel 2020. La via di navigazione tra i due oceani che taglierà il Nicaragua sarà alternativa a quella di Panama.

Tre volte più lungo, questo canale avrà una larghezza tra gli 83 e i 520 metri e una profondità di 27 metri, dicono gli ingegneri cinesi. Molto più spazioso di quello di Panama (che nel frattempo è in fase avanzata di allargamento), potrebbe permettere il passaggio di super portacontainer da 400 mila tonnellate.

Wang Jing non si accontenta, ha presentato un progetto da 10 miliardi di dollari per rifare il porto di Sebastopoli.

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4 commenti:

Pollodimare ha detto...

Del canale alternativo in Nicaragua si parla da tempo, I problemi però sono molti: intanto si tratta di 278 km contro i 77 di Panama cioè 3.6 volte più lungo. Poi la larghezza prevista di 83 metri richiede delle porte per le chiuse di dimensioni ciclopiche con problemi ingegnieristici mostruosi (un terzo più grandi delle nuove porte per le chiuse di Panama costruite in Italia da 54,86 metri contro i 33,5 delle vecchie chiuse).
Il lago Nicaragua è il più grande lago di acqua dolce del centro america e gli effetti di un attraversamento di decine di migliaia di navi non sono stati studiati. Anche a Panama il canale attraversa un lago di acqua dolce, ma il lago Gatun è artificiale e molto più piccolo. Se il nuovo canale di Panama, che poi in realtà è solo un nuovo ramo della lunghezza complessiva di 6 km costerà alla fine oltre 5 miliardi di dollari al costo unitario di quasi un miliardo a km, sembra strano che 278 km costino solo 40 miliardi. Anche a parità di costi, ma è più largo di oltre un 30 %, il costo dovrebbe superare i 250 miliardi di $. Mi sembra che qualcosa non torni. Da ultimo consideriamo che politicamente il Nicaragua è un paese molto "instabile" quindi con rischi geopolitici molto maggiori che a Panama.

Anonimo ha detto...

c'è da dire che opere che possono sembrare di pura propaganda non lo sono per i cinesi basta vedere la super mega diga con deviazione del fiume giallo che hanno effettivamente costruito in Cina nonostante lo scetticismo generale.

Anonimo ha detto...

gente lungimirante capirebbe che il Nicaragua possiede la più grande ricchezza del centroamerica, il petrolio bianco o acqua potabile. Distruggere ciò che in futuro sarà la primaria fonte di ricchezza, l'acqua potabile, per far passare delle cazzo di navi è da psicopatici. Poi dovranno importare l'acqua in bottiglia.

Anonimo ha detto...

e così possono far due affari o no ?