STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


MARCHIONNE VOTA BERLUSCONI E IL BRASILE. LEGGI L'ARTICOLO E VOTA I SONDAGGI!



In economia, sopratutto in tempi di crisi, non si deve guardare troppo per il sottile. Marchionne lo ha capito molto bene due anni fa quando la Fiat quotava sotto i 3 euro...

Da allora, come un buon padre di famiglia, si è preoccupato SOLO E UNICAMENTE DI SUO FIGLIO, ovvero la Fiat. Non inteso come lavoratori, ma come impresa che DEVE ESSERE PROFITTEVOLE.
Ricordatevi che le aziende HANNO UN OBBLIGO VERSO L'IMPRENDITORE: ESSERE PROFITTEVOLI. Altrimenti l'imprenditore NON ha interesse alcuno a tenere aperte aziende in perdita e quindi chiude tutto e si trasferisce in una bella isoletta al sole ...

IL PREMIO AL RISCHIO D'IMPRESA E' SEMPRE ESISTITO, ESISTE ED ESISTERA' SEMPRE.

Quella volta in cui tale concetto cercò di essere superato (russia comunista) il modello crollò miseramente. Se uno lavora bene deve essere premiato. Se uno investe denaro prendendosi dei rischi calcolati DEVE POTER GUADAGNARE.

Quando il sistema non regge DEVE ESSERE aggiustato per poter ripartire. Se l'aggiustamento non puo' avvenire in un paese (es. Italia) allora la sopravvivenza e il profitto d'impresa viene cercato all'estero (delocalizzazione e globalizzazione dei mercati)

TUTTI CONCETTI CHE CONOSCETE BENISSIMO E CHE MARCHIONNE STA METTENDO IN PRATICA IN MANIERA SISTEMATICA.

In Italia è lui che detta le regole con la politica (niente incentivi? io chiudo e me ne vado), con i sindacati (i lavoratori devono accettare meno diritti, meno salario e piu' doveri) con la confindustria (se bloccano le negoziazioni aperte da Fiat, la Fiat lascia confindustria) ecc ecc

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La Fiat continua a salire in borsa, mentre la sua quota di mercato in Italia continua a crollare.

Per fortuna esiste il Brasile di Lula e di Battisti che aiutano i conti dell'industria ex torinese. Auto e Trattori vanno a ruba in terra carioca.
In Italia e in Europa, invece, in un mercato asfittico e in netto ribasso (-21% a dicembre le auto vendute in Italia) la FIAT fa nettamente peggio del mercato.

In Italia si sono vendute il 9,2% in meno di auto rispetto al 2009 (ma non eravamo fuori dalla crisi?...) Il merito dei risultati 2009 è da imputare agli incentivi...ma PROPRIO con i soldi arrivati dagli incentivi la Fiat ha avuto la forza finanziaria di delocalizzare la produzione e le vendite, non dicendo certamente grazie a coloro che gli incentivi hanno concesso...


Ora Marchionne manda a fanculo i sindacati e gli operai con la protezione del governo italiano. E ha ragione Marchionne. o si fa quello che la Fiat dice, oppure lui chiude Mirafiori per prima e poi tutti gli stabilimenti...spostando tutto fra Polonia, ex Jugoslavia, Brasile e USA...

Il costo di un operaio brasiliano o americano è molto piu' basso di quello di un operaio torinese....quindi....grazie per gli inventivi...ma dopo i regali Marchionne, spalleggiato da Montezemolo getta continui ultimatum agli operai e a quei quattro sfigati di sindacalisti (per non parlare della Confindustria)

Non c'è nulla da fare....davanti a un mondo globalizzato e spietato si deve puntare all'efficienza produttiva se si vuole sperare di rimanere in vita.

Marchionne ben ci riesce, ma noi non dimentichiamoci, quando decidiamo l'auto, di ricordarci che la FIAT NON E' PIU' ITALIANA, e che quindi la nostra scelta deve andare oltre il nazionalismo becero...(l'autarchia è un'altra cosa...oggi le auto fiat hanno ben poco di italiano....anzi la parte piu' grossa è data dal fisco italiano)..


Pensate che a fronte di un mercato dell'auto italiano sceso del 9,2% la Fiat ha venduto il 16,7% in meno di auto. La quota di Fiat in Italia è scesa di 2,7% in un anno (al 30,1%). E in dicembre la quota è stata del 29,67 %...segnali di ripresa dei consumi di auto NON SE NE VEDONO IN ITALIA.

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INTANTO Marchionne abbraccia Berlusconi e il suo operato:
"L'atteggiamento del governo sulla strategia di Fiat l'ho trovato molto incoraggiante, ci ha dato tutto l'appoggio necessario col riconoscimento che la Fiat sta facendo una cosa buona per il paese''.Cosi' l'ad del Lingotto, Marchionne.

e minaccia i sindacalisti:

''La Fiat e' capace di produrre vetture con o senza la Fiom''. Cosi' l'ad del Lingotto, Marchionne. ''La condizione dell'accordo'' su Mirafiori e' garantire - ha poi spiegato Marchionne - la governabilita' dello stabilimento. L'accordo verra' preso con la maggioranza dei sindacati''.




LA DOMANDA CHE OGNUNO DI NOI DEVE PORSI E':

E' GIUSTO L'ATTEGGIAMENTO DI MARCHIONNE (delocalizzazione da un lato e dall'altro investimento in Italia solo a determinate condizioni)

OPPURE DEVE LASCIAR CHE I COMPETITOR MONDIALI FACCIANO PROFITTI E CHE NEL GIRO DI QUALCHE ANNO SI COMPRINO UNA FIAT CIRCONDATA DAI DEBITI E IN PERDITA?


Ma non rispondete a una domanda con un'altra domanda.....RAGIONATE E PRENDETE UNA DECISIONE

E se il suo atteggiamento è giusto....COSA DOVREBBE FARE UN RISPARMIATORE CON I SOLDI ACCUMULATI IN ANNI E ANNI DI LAVORO SUO E DELLA SUA FAMIGLIA?

DELOCALIZZARNE UNA PARTE E' L'UNICA RISPOSTA COERENTE SE PENSATE CHE MARCHIONNE STIA FACENDO BENE....

altrimenti vedremo fra qualche mese o anno chi ha ragione e chi piangerà per non aver fatto dei passi per salvare il suo potere di acquisto!!!

mercatiliberi@gmail.com 02.26005366
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12 commenti:

Anonimo ha detto...

Marchionne SCEGLIE di delocalizzare per guadagnare di più.. e io come consumatore SCELGO di non comprare più Fiat.
Marchionne deve stare attento a certe manifestazioni di arroganza nei confronti di sindacati e lavoratori. Perdere importanti fette di mercato in Italia e Europa a favore di altre case automobilistiche non mi sembra molto ragionevole.

Giorgio Vicenza

Anonimo ha detto...

"Tanto perché sappiate con chi avete a che fare, sono a favore dell’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e a favore della libertà di licenziamento, ma accompagnata da un forte indennizzo, una cosa del tipo 24 mensilità. E tuttavia, oltre che liberista, sono un liberale all’antica, una specie di piccolo Socrate se volete: finché una legge c’è va applicata, e se non ti piace puoi disapplicarla ma il gesto ha dignità solo se ti autodenunci e ne paghi le conseguenze, e se vuoi cambiarla datti da fare per farlo. Che la FIAT possa sottrarsi alla legge in forza di un accordo contrattuale (vedine l’art. 15 del testo dell’accordo su questo punto) è del tutto illegittimo e inaccettabile, come sostiene solitaria la FIOM.

Tanto perché sappiate con chi avete a che fare, sono uno che pensa il peggio possibile di chi corre a far numero per uno sciopero, o per vedere una partita di calcio, e poi si fa fare un certificato da medico compiacente per non perdere la paga. E penso il peggio possibile anche di chi si imbosca durante le elezioni o i referendum per farsi due tre giorni di festa pagata, munito del certificato da scrutatore o rappresentante di lista elargitogli dal padrino del suo partito di riferimento. E tuttavia, oltre che pallosissimo fissato con la legalità fin nelle cose più piccole, sono anche liberale, e come tale non posso che giudicare illegittimo e inaccettabile l’art. 8 che consente alla FIAT di sottrarsi alle garanzie di legge per il caso di malattia cui tutte le imprese devono sottostare: in caso di “assenteismo” FIAT non paga la malattia a nessuno, compreso chi, visto mai, sta male sul serio. Perché non denuncia i medici compiacenti? E soprattutto, perché tra i suoi dipendenti ci sono tutti questi lavativi irresponsabili, in misura largamente superiore a quanti ce ne sono mediamente in ogni azienda?

Ho una mia teoria, che ritengo piuttosto fondata: FIAT ha costruito i suoi stabilimenti al sud con denaro pubblico, e ha per questo dovuto “ripagare” l’appoggio dei partiti assumendo i clientes da essi imposti anziché lavoratori in gamba, che magari sono rimasti senza lavoro. E ora la cosa si ripropone: all’art. 9 l’accordo prevede due anni (due anni!) di Cassa Integrazione Straordinaria per “dare tempo” (e soldi, no?) a FIAT di ristrutturare lo stabilimento.
Su questo però, mi sembra, nemmeno la FIOM ha avuto qualcosa da ridire."

Questo post di Antonio Tombolini non poteva esprimere meglio quello che penso al riguardo

cisternino ha detto...

Sig. Barrai.....vorrei capire come la dirigenza FIAT ha distribuito i debiti tra le due società....non ho trovato articoli in merito......penso che sia una cosa molto importante.

Anonimo ha detto...

Io sono un imprenditore e dico che Marchionne ha sia ragione che torto. Ha ragione perché si deve confrontare con un mercato globale dove i concorrenti vanno a produrre dove costa meno. Ha torto quando mentendo sottintende che tutti i problemi arrivino dagli operai. Il costo della manodopera è solo una delle voci che un imprenditore valuta quando decide di delocalizzare perché oltre a questa voce ci sono: costo dell'energia, costi dei trasporti, costi delle materie prime, TASSE (perché le tasse per un'impresa sono un costo che può variare in modo considerevole da un paese ad un altro), incentivi che si ricevono quando si apre un nuova azienda, ecc. Il problema di fare impresa in Italia non è il costo della manodopera o meglio non è solo quello, è tutto il sistema Italia che non funziona, paghiamo montagne di tasse per un sistema assolutamente inefficiente (è come se andassimo a comprare la 500 pagandola come una Ferrari) e che quindi oltre a costarci un occhio della testa ci aumenta e crea altri costi . Gli operai Fiat, ma anche quelli di molte altre aziende, si devono mettere il cuore in pace prima o poi vedranno il loro posto di lavoro trasferito in un paese a basso costo di produzione, possono stare tranquilli per il momento solamente perché Marchionne non può di colpo chiudere tutta la produzione in Italia ma solamente perché non ha pronto l'alternativa, adesso non fa altro che minacciare per ottenere il più possibile, ma ricordatevi cosa ha fatto con Termini Imerese. Voglio ricordare inoltre che:
http://wwww.ansa.it/motori/notizie/rubriche/industriamercato/2010/12/14/visualizza_new.html_1669795814.html
Perché costruiscono un'altra fabbrica in Brasile se già adesso sono in sovraproduzione?
Tempo massimo 5 anni e in Italia della Fiat molto probabilmente non rimarrà nulla come produzione e forse neanche la dirigenza.

Alberto ha detto...

Le vendite fiat sono in profondo rosso...
Gli azionisti si fregano le mani e si dividono gli utili
Lo Stato cioè i contribuenti onesti(operai e dipendenti) pagano a fiat incentivi e cassa integrazione.....Paese di merda in mano ai ladri..Adesso il minkionne ricatti su ricatti,vuol far pagare il "rilancio" agli operai, e il governo ladro lo definisce un grande! Alla fine se tutto fallirà la colpa di chi sarà? Ovviamente degli ultimi...
Nel nuovo contratto non ho letto che fiat si impegna a non chiedere piu un cent allo Stato, come mai?

Anonimo ha detto...

Fiat auto è destinata a morire.
Sempre meno nel cuore degli italiani perderà la tipica preferenza che le veniva concessa, in nome dell'italianità...
Nel resto d'Europa, beh, stendiamo un velo pietoso.
Rimane il Brasile,certo.
Ma se Chrisler dovesse non decollare, allora sarebbe definitivamente finita.

Anonimo ha detto...

Una cosa......Le Fiat fatale comprare ai Polacchi, ai sud americani, e a tutti quei paesi dove il buon Marchionne ha delocalizzato......A TUTTI.....Non comprate neppure il maglioncino della Fiat, e poi voglio vedere se con gli stipendi degli operai dove produce l'imprenditorone nazional canadese riesce a fare utili......
Contanti1

Anonimo ha detto...

Oggi ho visto una intervista in tv, agli operai della Chrisler; fra la scelta di dover rimanere a casa senza lavoro o accettare un lavoro alla Chrisler con paga ridotta, hanno preferito la seconda.
giovanni

Maurizio (TV) ha detto...

sì è vero che guadagnano la metà ma il sindacato americano è praticamente il maggior azionista di chrisler, perciò sicuramente prima o poi i lavoratori ritorneranno ai livelli di stipendi di prima che arrivasse marchionne. E' anche vero che gli operai italiani non sono senza lavoro, ma costretti a ritrattare il contratto per lo più con vantaggi solo per l' azienda, ed è questo che non ha senso. Ok lavoro di più e alle condizioni che vuoi tu, ma mi devi dare di più, questo è uno scambio alla pari non quello che dice marchionne.

luigi ha detto...

Giovanni, ma questa scelta va rifiutata: non è vero che non ci sono soldi in giro per pagare decentemente un operaio, è che i soldi stanno nei gavettoni fianziari pronti a saltare da un momento all'altro: tutta la liquidità prodotta dai QE è andata ad ingigantire il monopoly surreale della finanza. Allora se alla Chrysler a Detroit dicono così, gli operai, che lì possono, dato che ognuno ha un fucile in casa, dovrebbero occupare la fabbrica impedendo di portar via i macchinari come fecero nel nord italia alla fine della guerra contro i Tedeschi che si volevano portare via i macchinari. A Pomigliano, a Mirafiori idem.
Marchionne vuole delocalizzare? Bene, ma non si azzardi a portar via un bullone dagli stabilimenti italiani.

Anonimo ha detto...

cosi la gente impara a lavorare e non andare a vedere la Roma nell'orario di lavoro, malatie 1 settimana al mese, gente che produce meno dei tedeschi.
Ma dove siamo? che Italia è questa?
Lavoro non è più Lavoro.
I costi scaricati su una macchina sono altissimi e poi i probblemi '' difetti''trovati sulle macchine?
La Fiat Per vivere '' esistere'' Deve andare fuori Italia. fa bene Marchionne!!!

Anonimo ha detto...

Marchionne fa il suo lavoro.
Il vero problema è come cacciare i politicanti.

Personalmente non comprerò più Fiat in quanto spacciano per made in Italy un prodotto mediocre fatto non si sa dove.

Saluti,
Luca C.