STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


IL G20 SI ACCANIRA' SUL SEGRETO BANCARIO SVIZZERO E LA GDF BUSSERA' ALLE PORTE DI MOLTI ITALIANI...


Il G20, non potendo attaccare gli Stati uniti, e non potendo convincere l'Europa a stampare moneta sposterà la sua attenzione su:

1) La ricapitalizzazione dell'IMF - fondo monetario internazionale (e l'eventuale ridistribuzione delle quote sdr). Ovvero dell'unità di moneta usata dall'IMF per favorire la Cina e dagli un contentino.

2) L'uccisione dei Paradisi fiscali. In modo tale che i capitali possano rientrare nei paesi occidentali (si parlerà anche di scudo europeo). La tassazione per il rientro dei capitali potrebbe essere del 15%.
Cari amici che avete i soldi all'estero....non perdetevi il G20....vi fara raggelare il sangue.....

Una soluzione?

AVETE MAI PENSATO AI D------I ??? per saperne di più mercatiliberi@gmail.com!!!


ECCO IL CD CHE VERRA' CONSEGNATO ALLA GUARDIA DI FINANZA DA PARTE DELLE AUTORITA' ELEVETICHE


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12 commenti:

Anonimo ha detto...

TRANQUILLI, CI PENSA BERLUSCONI A IMPEDIRLO !

Tiago Gomes ha detto...

http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/cronaca/2009/28-marzo-2009/conti-estero-spunta-lista-veneta--1501126744522.shtml

ML ha detto...

L'inchiesta I nominativi trovati nel computer di un avvocato svizzero arrestato a Milano
Conti all'estero, spunta una lista veneta
Capitali nascosti nei paradisi fiscali, tremano centinaia di imprenditori

VERONA — C'è l'amministratore delegato dell'azienda trevigiana, il manager di una squadra di calcio veronese, e poi vip, imprenditori, banchieri e intere aziende. In tutto 552 nomi, finiti nel mirino degli investigatori della guardia di finanza di Milano. La gran parte di essi sono uomini d'affari del Nord Est, alcuni dei quali staranno già tremando all'idea di quel che potrebbe saltar fuori dal pentolone al quale è appena stato sollevato il coperchio. Rischiano grosso. E tutto per colpa di un computer. L'inchiesta avviata dalla procura di Milano e svelata dal settimanale l'Espresso, ruota intorno a Fabrizio Pessina, avvocato svizzero di 63 anni arrestato lo scorso febbraio con l'accusa di riciclaggio. Tra i suoi clienti, un imprenditore milanese sul quale i finanzieri stavano eseguendo alcuni controlli. Tutti i sospetti sono partiti da lì, dall'ipotesi che grazie a Pessina sarebbero sparite decine di milioni di euro.

Il denaro - è la tesi degli inquirenti - lasciava l'Italia per finire in conti segreti custoditi in paradisi fiscali. A svelare le carte è stato un file contenuto nel computer portatile dell'avvocato, dove compare una lista di 552 suoi clienti. In trent'anni di carriera, Pessina si è costruito una rete di contatti molto ramificata, specialmente in Veneto. Nella lista, per esempio, compare una nota griffe specializzata nella lavorazione e nella messa in vendita di oggetti in argento, con base in provincia di Padova. Oppure un'industria veronese che produce e lavora alluminio, zinco e rame. Quest'ultima è controllata al cento per cento da una società che ha sede a Lussemburgo e il cui ammini-stratore delegato, fino a poco tempo fa, era proprio Pessina. «Ora l'ad non è più lui spiega il manager dell'impresa veronese - ma Pessina è un professionista inserito in moltissimi consigli di amministrazione, è naturale che abbia tanti clienti. Per quanto ci riguarda sono ormai dieci anni che la società ha sede a Lussemburgo, una scelta fatta per avvicinarci ai nostri clienti, molti dei quali sono in Germania e in altri paesi europei». Di soldi trasferiti nei paradisi fiscali neanche l'ombra, assicura. «Non abbiamo conti segreti - assicura - nè tantomeno contatti con i paradisi fiscali».

Ora la lista scoperta nel computer verrà passata al setaccio. Comprende nomi, coordinate bancarie, società di copertura e una serie infinita di fatture. Una miniera, per i finanzieri che vogliono capire se il compito di Pessina fosse quello di traghettare «al sicuro» il denaro di chi aveva bisogno di farlo sparire, lontano da ogni controllo, specialmente da parte del Fisco. Il tutto grazie a società off shore con sede nei paradisi fiscali come Madeira e Delaware. Al momento nessuno dei 552 nominativi risulta iscritto nel registro degli indagati: la procura attende che gli investigatori finiscano di «selezionarli», separando i normali clienti di Pessina da quelli che potrebbero avergli chiesto di dirottare i fondi oltre confine.

Anonimo ha detto...

Ma fosse vero!!!! Finalmente qualche evasore da spennare!!! Non vedo l'ora!

Anonimo ha detto...

Mi scusi,ma lei la trova una cosa ingiusta mettere in luce questi immensi capitali di pochi,nascosti ed elusi a qualsiasi tipo di tassazione.
Bel rispetto verso quelle persone che riescono a malfatica ad arrivare a fine mese,e non sanno come mantenere la propria famiglia.
Vedo che lei gli avrebbe gia trovato una soluzione:P.S. Basta che ci sia un bel tornaconto personale e tutto diventa lecito,vero?
Vediamo se lo pubblica,o è un codardo.
saluti Marcello G.

ML ha detto...

Marcello, mi fa molta pena....

Anonimo ha detto...

Marcello ti potrà anche fare pena, ma ha ragione.

I ladri son sempre ladri, no?
I banchieri e pure gli evasori ;)

Amen

Simone

ML ha detto...

Caro Simone, tutti contro chi ha due risparmi in svizzera e nessuno che dice nulla sulla casta politico industriale.
E su tutti gli imprenditri che hanno le società all'estero e che nascondono profitti (e voi cosa fate...comprate i loro prodotti...)
A volte è meglio guardare la trave nell'occhio altrui piuttosto che il moscerino.,..

Anonimo ha detto...

Barrai, non mi cadere nel benaltrismo.

Almeno tu

Se questo paese fa pena è perché nessuno si assume le sue responsabilità. E' sempre colpa di qualcun altro più cattivo...

Simone

Anonimo ha detto...

...una volta pagate le tasse (o meglio assolto al tentativo di l'esproprio dello stato ) rivendico il diritto di portare il denaro dove piu' mi aggrada ....o qualcuno dopo il 50 % dei miei guadagni desidera servirsi anche con una trasfusione ? e tutti coloro che sostengono il contrario sono demagoghi e null'altro ...

Anonimo ha detto...

Anonimo, non fare il furbetto. E' evidente che non si parla dei guadagni già tassati.

E te lo dice un piccolo imprenditore che paga anche più del 50% di tasse

Simone

Anonimo ha detto...

caro imprenditore ,se no ti facessi abbagliare dalla propaganda di certi politici ,scopriresti facendo 2 conti che non sono MOSTRI quelli che han 2 lire all'estero .
Prima di tutto 100-200 miliardi evasi son da dimostrare ...secondo farebbero 10000 euro per 20milioni di potenziali evasori ....che non mi sembrano cifre da capogiro ma da sopravvivenza ...terzo se uno stato è LADRO si merita questo e altro ...