IL CAPOLAVORO DELLA FED! E I DATI FALSI
Bernanke, Pulson e Bush hanno messo in piedi un bel teatrino. Tutti e tre hanno più volte promesso all’opinione pubblica mondiale la certezza che da giugno l’economia sarebbe ripartita. La Fed salvando Bear Stears e iniettando miliardi di liquidità ha fatto capire che nessuna banca poteva fallire e che gli investitori potevano stare tranquilli. Bush, restituendo una manciata di dollari agli americani ha ripetuto più volte che i consumi sarebbero aumentati e che da giugno si poteva ripartire.
La fiducia che il mondo ancora da a questi personaggi e all’america nel suo complesso ha permesso ai mercati finanziari di rilassarsi. Un bear market rally è partito, ma dalla maggior parte delle istituzioni finanziarie è stato letto come l’inizio di un duraturo recupero delle quotazioni e dell’economia. I Ceo di Goldman Sachs, Merrill Lynch, JP Morgan, Lehman Brothers ecc ecc hanno innondato il mondo di frasi entusiastiche (il peggio è passato dicevano tutti). Molti report di queste e altre case d’affari inneggiavano agli acquisti. hanno cercato di convincere tutti come questa fosse una crisi a V.
Ebbene, vedremo nelle prossime settimane se avevano ragione.
E’ evidente che mercato libero è convinto che il peggio stia arrivando ora. Da mesi vi dice di non fidarvi, vi spiega come molti dati macroeconomici siano stati manipolati.
Ma nulla….moltissimi investitori, colpiti da un ottimismo ingiustificato, hanno dato centinaia di miliardi alle banche che chiedevano soldi a piene mani tramite grandi aumenti di capitale (UBS, Royal bank of Scotland, Morgan Stanley, Merill Lynch, Lehman Brothers Citigroup Montepaschi ecc ecc).
Ma non solo aumenti di capitale, bensì centinaia di miliardi sono stati investiti in obbligazioni bancarie (senior e subordinate) uscite a tassi d’interesse apparentemente attraenti per gli investitori (anche perché(mediamente dal 5% al 10%), le stesse banche nel frattempo la FED aveva portato i tassi al 2% e le obbligazioni dello stato non rendevano quasi nulla).
Molte banche hanno pagato dividendi da capogiro ma hanno emesso obbligazioni con rendimenti spesso molto più elevati di quanto riescano a far pagare i finanziamenti alla clientela.
Emblematico il caso di Montepaschi che ha emesso obbligazioni a un tasso medio di oltre 8% (considerando anche il convertibile dato agli istituzionali) mentre il mutuo prima casa viene concesso a tassi inferiori al 6%….(e ha pagato il 10% di dividendo).
Ma storie analoghe si possono raccontare per Intesa San paolo, Unicredito, BancoPopolare ecc ecc.
Pensate che lo stesso Profumo in un’intervista venerdì ha detto che il peggio è passato (forse si riferiva alla possibilità di fallimento della banca…ma non certo a nuovi minimi di prezzi di borsa a cui il titolo sembra indirizzato).
C’è da chiedersi quale fiducia il mondo intero possa ancora avere in Bernanke. Un detto dice NEVER GO AGAINST THE FED. Ma come si sa…ogni detto ha la sua stagione. Il nuovo motto dell’investitore sembra dire : DO ALWAYS THE OPPOSITE OF THE FED.
Il crollo totale di fiducia nei confronti del governatore della banca centrale americana e del capo dello stato indica l’incapacità di governate i mercati. E l’insicurezza (per mancanza di potere) dà la libertà ai fondi hedge si scommettere nei prossimi mesi contro le economie più deboli…
Per i nuovi Soros il paradiso potrebbe tornare.
In Italia dicono che si stia costruendo una nave, il cui nome sarà BRITANNIA 2. I maligni dicono che Draghi abbia già ricevuto un invito ufficiale all’inaugurazione…
Vi voglio segnalare anche due articoli del Sole 24 ore, uno di Riolfi e uno di Platero. Per loro i dati americani di venerdì sono meno peggio del previsto…mah contenti loro….forse però dovrebbero leggersi l’ultimo articolo scritto da Bill Gross (il gestore del fondo Pimco e fra i più autorevoli gestori americani obbligazionari).
Bill Gross sostiene il taroccamento dei dati americani. Un'accusa gravissima se la fa lui che è un personaggio molto influente.
Il noto guru ha affermato che i prezzi al consumo sarebbero sottostimati. Infatti Gross ha confrontato il tasso di crescita dei prezzi in USA e in 24 paesi negli ultimi 20 anni. I dati ufficiali parlano di un’inflazione del 2,65% contro una media internazionale del 7%. Il tutto nonostante il deprezzamento complessivo del dollaro che ha favorito l’importazione di inflazione e una produttività che negli ultimi anni è tornata su valori normali. Quanto al PIL continua Gross, poiché quello reale è ottenuto sottraendo l’inflazione al nominale, un indice inflativo sottostimato finirebbe per far lievitare artificiosamente il PIL.
Guarda caso settiman scorsa Mercato libero vi aveva raccontato che il deflettore utilizzato in Europa e in USA per il calcolo del PIL è totalmente sbagliato.
Petrolio e alimentari in salita e prezzi delle case in discesa non significa che l’inflazione non sale…significa povertà dell’individuo. Prezzi alti e minori consumi significa povertà. Il calcolo del PIL in USA e in Europa è un falso storico.
Grazie a Gross per averci confermato quanto noi vi avevamo raccontato una settimana fa Gross poi dice che è discutibile il calcolo dei disoccupati. Infatti non tiene conto dei disoccupati passivi .
Gross sostiene che falsando questi dati il governo degli stati uniti evita aumenti ai trattamenti previdenziali, ai rendimenti dei titoli di stato e alle dinamiche salariali. I dati falsi non sono mai stati attaccati da nessun media americano, gli americani sono peggio degli italiani. Sono dei sempliciotti e alzano ancora gli occhi al cielo se gli racconti che c’è un asino che vola.
IL CAPOLAVORO DELLA FED! E I DATI FALSI
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