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MPS CONQUISTA PARMALAT? BALLE! E' SOLO DIVIDEND WASHING

MPS LAVA UN PO' DI DIVIDENDI APPLICANDO LA VECCHIA PRATICA DEL DIVIDEND WASHING


Vi segnalo un'operazione particolare effettuata dal Montepaschi ieri.
La banca senese ha annunciato di aver acquistato il 3,34% di azioni Parmalat.
Qualcuno potrebbe chiedersi perchè? Forse l'avvocato calabrese Mussari vuole scalare il re del latte italiano dopo aver transato con il gruppo di Collecchio pagando molti milioni per evitare il tribunale?

In realtà le cose devono essere andate un po' diversamente....

Le azioni oggetto della compravendita sono circa 135 milioni di azioni sulle quali hanno incassato 0,159 euro di dividendi, per un incasso totale di circa 215 milioni di Euro.
Ora, questa operazione è stata studiata a tavolino con l'intento di sfruttare un vantaggio fiscale.
Vediamo come:
Nel mondo finanziario si negozia di tutto, non solo le azioni ma anche i dividendi.
Nelle principali banche e borkers italiani ed esteri esistono dei traders specializzati nel negoziare il prestito di titoli.
Un cliente istituzionale ha bisogno di 1 milioni di titoli Parmalat? Non c'è problema, si telefona al desk di prestito titoli e si negozia con il trader il Costo dell'Affitto dei titoli.
Se nel periodo del prestito l'azienda dovesse pagare il dividendo nella negoziazione con il trader si deve confermare anche quanta parte del dividendo dovrà essere restituita al proprietario reale dei titoli.
Ebbene, grazie al meccanismo delle ritenute fiscali che spesso colpiscono alcuni investitori (vedi i fondi hedge basati nei paradisi fiscali) che non possono recuperare la tassazione, sul mercato del prestito titoli il dividendo viene trattato a un valore sotto la pari. Ovvero, a fronte di 100 euro di dividendi lordi il prenditore dei titoli a prestito paga SOLO 90 euro al proprietario originale dei titoli (che altrimenti subirebbe una ritenuta più alta).

E' possibile che una banca d'affari o un prime broker (magari la Goldman Sachs o la JP Morgan, molto vicine al gruppo di Siena)
Ricordo che il prime Broker è un soggetto che ha come clienti i Fondi Hedge. Tali fondi hedge, per evitare di pagare le tasse sui dividendi su titoli italiani, potrebbero decidere di spossessarsene per un breve periodo tramite un contratto di prestito titoli o un contratto di pronti contro termine cedendo alla loro banca (prime broker) i titoli e il dividendo stesso.

A questo punto la banca d'affari o prime broker si trova nelle mani grosse partite di titoli che devono pagare il dividendo. Questa banca cerca di collocare queste partite di titoli (Parmalat, nel nostro caso) a un soggetto istituzionale che possa ottenere dei benefici dall'incasso di questi dividendi.

Nel nostro caso questo soggetto potrebbe essere il Montepaschi.

Tramite un contratto di vendita e riacquisto a termine (a volte costruito con un sistema più o meno complesso di opzioni put e call) fra il broker e il Montepaschi, la banca senese diviende proprietaria (per un breve periodo di tempo) dei titoli Parmalat che devono pagare il dividendo.
MPS riceverà il dividendo lordo dalla Parmalat ma riconoscerà (dentro nei prezzi dell'operazione di pronti contro termine o nel costo delle opzioni put e call) un prezzo per il dividendo ottenuto INFERIORE al dividendo stesso.
Se il costo fosse di 90 euro ogni 100 di dividendo, nel caso dell'acquisto di azioni Parmalat da parte del Montepaschi, la banca senese otterrebe un vantaggio economico pari al 10% del valore dei dividendi. Nel caso specifico, su 215 milioni di dividendi il profitto potrebbe essere stato di 21 milioni di euro. (se il costo fosse stato di 95 euro ogni 100 l'utile sull'operazione si sarebbe ridotto a 10,5milioni e via di seguito).

Naturalmente in questa operazione il Montepaschi NON prende nessun tipo di rischio sulla variazione di prezzo in borsa del titolo Parmalat in quanto si è riassicurato il prezzo di vendita con i contratti sopra menzionati.

Questa operazione ha un nome ben preciso? si: Dividend washing (o dividend stripping).
Si tratta di un vero e proprio lavaggio dei dividendi. La proprietà dei titoli azionari passa per un breve periodo di tempo da un soggetto che subirebbe un'imposta fiscale senza possibilità di recuperarla (per esempio un fondo hedge basato alle Cayman...tipo Algebris...) a un soggetto che invece ha la possibilità di sfruttare una fiscalità più favorevole.

naturalmente in mezzo ci sono degli intermediari (brokers o case d'affari) che lucrano una commissiione per organizzare l'operazione.

Caro Montepaschi ti aggrappi proprio a tutto per recuperare qualche milione di profitti aggiuntivi. Il tutto è nella perfetta legalità. L'ufficio delle imposte piangerà un po'....ma si sa che le aziende, specie se bancarie, godono dei vantaggi che il parco buoi non ha!

Chiedo al nuovo governo e a tremonti, di cercarte di bloccare nel futuro queste operazione che chiamerei di elusione fiscale.

poi si creano le Banche Etiche e si parla di pagare le tasse fino all'ultimo centesimo.....si certo ma se si può evitare .....tutti stanno attenti e se poi, sfruttando un buco legislativo si aumentano addirittura i prifitti..e si riduce l'entrata fiscale dello stato...meglio ancora....o NO?
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

bell'articolo. davvero. menomale che tempo fa la guardia di finanza ha "provveduto" a regolarizzare alcune di queste banche d'affari.......

Anonimo ha detto...

ecco il link della news della truffa sui dividendi scoperti dalla guardia di finanza:

http://www.tuttotrading.it/granditemi/finanza/070606banchediaffarietruffe.php