STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


CARO GIORGIO....

ECCO UNO DEI TANTI COMMENTI DI UN LETTORE..
Di seguito rispondo..

Ciao,
leggo sempre con intresse i tuoi interventi, tuttavia ho l'impressione che i tuoi post stiano prendendo una piega contraddistinta dal catastrofismo che non definisco ingiustificato, ma almeno immotivato.
Immotivato perchè tuoni a destra e a sinistra, scagli la pietra nello stagno e poi non approfondisci. Quando si tirano in ballo grandi banche e se ne preagisce il crack, non basta dire che nei CdA siedono dei falsari, ma biosgna anche motivare.
Penso ad esempio ad Unicredit che qualche giorno fa ha presentato i dati relativi al 2008 e ha ammeso una esposizione alla crisi dei subprime trascurabile.
In base a cosa dici che "domani" potrebbe riservare sorprese sullo stile di quella riservata da BS negli USA ?
Non sono contrario alle Cassandre, ma non condivido il fatto che si sparli a destra e a manca e poi non si motivi con dei numeri, perchè allora in caso di crisi siamo tutti bravi a prevedere morte e distruzione e in caso di boom economico siamo bravi a prevedere utili record.
Se ritieni che UC abbia falsificato i bilanci o che nasconda qualcosa, perchè non scrivi alla Consob e motivi la tua osservazione ?
Potresti veramente salvare dal crack du UC milioni di risparmiatori italiani.
Preciso infine che il crack di UC non sarebbe nemmeno paragonabile a quello di BS.
UC adesso capitalizza 59 miliardi di Euro, BS quando era sui massimi e valeva 150$ capitalizzava 15 miliardi di Dollari...
Mi astengo poi dal commentare le ipotesi di uscita dell'Italia dall'Euro o di insolvenza, anche perchè nel malaugurato caso in cui questo si avvererà, ci troveremo davanti ad un sistema totalmente nuovo e la nostra carta non varrà più nulla.
Un saluto,
Giorgio.


Caro Giorgio, le motivazioni ci sono, e hai ragione dovrei renderle note a tutti, ma in verità l'ho fatto nei mesi scorsi, purtroppo io ho un misero blog che faccio difficoltà a gestire efficientemente. Ho 800 articoli che andrebbero archiviati per argomento e forse tutto sarebbe più semplice.
Se qualcuno si propone per aiutarmi....
Per tornare su Unicredito, io non dico che la banca fallisce, ma solo che il sistema mondiale finanziario è in profonda crisi e che nessuno è immune da fallimento.

Non esiste più la fiducia sui banchieri e sulle banche. Sei tu che dovresti dirmi perchè dovremmo fidarci...e non io a spiagerti perchè non dovremmo farlo.

La fiducia è una cosa che si conquista...e oggi il sistema Italia l'ha persa.

I BTP e i BOT non li vuole nessuno (mi riferisco agli istituzionali e non alla casalinga), gli scambi sono ridotti al lumicino.
Unicredito ha il problema dei derivati, delle cartolarizzazioni, dell'immobiliare tedesco, di centinaia di sportelli in Italia e all'est che oggi valgono la metà di quello che valevano un anno fa.
Non hanno prodotti che spingano il fatturato, molte persone, in posti chiave, si sono dimesse, hanno seri problemi con alcuni imprenditori-immobiliaristi che non pagano.
Gli assets sono crollati e le liabilities rimangono alte.
Propongono subordinati a tassi alti, offrono pronti contro termine a tassi elevati, sono alla caccia disprerata di liquidità........
Ammiro l'onestà intellettuale di Profumo che ha riconosciuto la difficoltà per tutto l'anno. Ma i problemi rimangono.
Certo è facile sparare sul titolo mentre è ai minimi (sono convinto anche io che molta della strada che doveva fare in discesa è stata fatta).
Ma non puoì escludere a priori il peggio.
Ripeto, sei tu che mi devi convincere ad avere fiducia in Unicredito e non io a convincerti di non riporre fiducia in loro.
Non sono catastrofista..ma realista...
Aspetto una risposta....

In riferimento ai BTP sono concorde con te..ed è proprio per questo che per proteggere i miei clienti mi sono mosso in tempo per trovare una soluzione.
Saluti

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4 commenti:

max ha detto...

Seguo sempre con maggiore interesse questo blog e apprezzo molto la franchezza con cui esponi le tue tesi. Certo nessuno si augura di vedere grosse banche fallire o l’Italia uscire dall’euro ma sono pur sempre eventualità da considerare... come dire meglio essere sempre preparati al peggio. Concordo con te sulla mancanza di credibilità nel sistema bancario, troppi scheletri negli armadi... gli istituti fanno a gara nel minimizzare i loro problemi salvo poi far crollare i mercati. Considero i tuoi post un utile voce ”fuori dal coro” che pone l’accento su verità scomode. I tuoi toni sono, è vero catastrofici, ma ho imparato ad apprezzare il tuo stile schietto e a ”leggere fra le righe”. Ciao e continua così.

Giorgiob75 ha detto...

Ciao!
Noto con sorpresa che hai dedicato addirittura un post al mio messaggio. La cosa non può che farmi piacere.
La mia critica non è alla sostanza dei tuoi articoli, ma al fatto che in molte occasioni agli allarmi non corrispondono dati per fare qualche verifica (caso MPS escluso).

Condivido la tua idea riguardo al fatto che il sistema finanziario mondiale sia in profonda crisi, e trovo ridicoli gli articoli di quelli che ancora giocano a fare gli ottimisti, come se il non ammettere la gravità della crisi possa limitarne gli effetti. La stessa tendenza a negare la crisi è ben visibile quando si parla di mercato immobiliare. I soggetti in conflitto di interessi, sono ancora tutti lì a cercare di convincere il parco buoi che il prezzo delle case non scende mai e che al massimo c'è un rallentamento della crescita. Purtroppo per loro i prezzi sono pubblicati sui siti interenet delle agenzie e nelle vetrine delle stesse. Basta tenere d'occhio uno dei due per rendersi conto di quanto tempo si impiega per vendere un immobile e del calo che i prezzi stanno subiscono già in fase di offerta...ma questo è un altro discorso.

Sono daccordo anche sulla questione della mancanza di fiducia, tuttavia se non si vuole restare completamente fuori dal mercato in qualcosa bisogna pur credere, certamente prestando tutte le attenzioni del caso. Se partiamo dal presupposto che non possiamo fidarci di nulla e di nessuno, allora andiamo in banca e ritiriamo tutti i nostri risparmi.

Ho molta sfiducia nelle banche USA e nella FED che prima ha negato la gravità della crisi (basta leggere i discorsi di Bernanke archiviati sul sito della FED stessa), poi ha messo in opera dei tagli dei tassi tanto ampi quanto inutili. Da Agosto 2007 non è stato approvato nè in UE nè negli USA un solo provvedimento volto ad evitare il ripetersi di crisi come quella attuale. Il mercato dei derivati sembra un qualcosa di intoccabile, da cui le banche centrali devono tenersi alla larga.

Venedo al mercato italiano, propendo per la fiducia perchè i dati sul limitato impatto della crisi non sono confinati ai soli bilanci delle banche, ma c'è anche l'inchiesta della Consob e della Banca d'Italia scatatta tra Settembre e Ottobre (se non ricordo male) che ha accertato che effetivamente l'esposizione delle banche italiane è limitata e non desta preoccupazioni. Per questo motivo non mi aspetto in Italia casi in stile BS. Se in Italia si verificasse una situazione come quella che si è verificata Venerdì negli USA, non perderebbe la faccia solo una banca, ma tutto il sistema, compresi i controllori che questa volta non potrebbero dire "non sapevamo" come nei casi Parmalat e Cirio.

Leggo invece sul tuo blog ripetuti allarmi e dal momento che ho un'impressione positiva del tuo blog e della tua conoscenza del mercato ecco che temo di aver tralasciato qualcosa, e proprio per questo motivo ti invito a rendere pubbliche le motivazioni che ti portano a scrivere certe cose. Magari hai visto qualcosa nei bilanci che io non ho visto e che potrebbe convincermi a chiudere certe posizioni.

Riguardo ad Unicredito non escludo affatto a priori il peggio (ma gli attribuisco minori possibilità rispetto a quelle che do ad una gestione 2008 con utili in calo) e non è mia intenzione convincere nessuno della solidità della banca. A questo deve pensarci Profumo e il bilancio pubblicato la settimana scorsa....se poi ci nascondono qualcosa, mi auguro che la giustizia faccia il suo corso.

Spero di aver chiarito il senso del mio messaggio.
Giorgio

ML ha detto...

Grazie per il tuo post Giorgio.
il rischio subprime per le banche italiane è limitato, ma le connessioni in tutte le altre operazioni? (cartolarizzazioni, finanziamenti a private equity oramai falliti, carte di credito, immobiliare....) Stai tranquillo che di casini le banche italiane ne anno. ma chi di casini ne ha veramente tanti è lo stato italiano.

Anche io sono un ottimista. Il mio team sta raccogliendo capitali per giocare un ruolo da protagonista nel panorama finanziario italiano finito questa tempesta perfetta.
A ogni crisi corrisponde una rinascita.
Più sarà profonda la crisi (e lo sarà ancora a lungo) più nasceranno grandi occasioni.
Unisciti al nostro gruppo Giorgio, non te ne pentirai.

Giorgiob75 ha detto...

Ciao,
l'invito di unirmi al tuo gruppo mi lusinga.

Dico ancora 2 cose su Unicredito poi chiudo.

La prima e' che la raccolta di liquidita' e' una delle attivita' caratteristiche della banca. Non credo che UC pur di raccogliere liquidita' vada in perdita.
Immagino che tu ti riferisca a Moneybox che offre il 3,6% netto (comunque solo per remunerare cifre di un certo rilievo).
Questa mossa di per se non mi fa insospettire sulla situazione di liquidita' di UC. La liquidita' "ben" remunerata e' ormai offerta da piu' istituti.

La seconda e' che leggendo il bilancio di UC, si apprende che l'esposizione ai CDO e' di 2 milioni di Euro. Mi piacerebbe capire se quei 2 milioni sono la perdita che al massimo contabilizzano nel caso di default totale, o se e' veramente l'esposizione, perche' allora in questo caso dovrebbero dirci anche a quanto ammonta la leva in questi investimenti....
Con 2 milioni di Euro in CDO se ne possono movimentare tranquillamente 200 o forse piu'...di questo il mercato andrebbe informato.

Ci vorrebbe una task force di persone da mandare ai CdA delle banche a fare un po' di domande scomode.

Visto la notizia dell'OPA di JPM su BS ? Opa a 2 $...con BS che Venerdi' ha chiuso a 33$.

Infine, sempre in tema di informazione finanziaria penosa, questa mattina su tutti i giornali che ho avuto modo di leggere si parla genericamente di taglio dei tassi FED, ma nessuno specifica che e' stato tagliato il tasso interbancario e non i FED funds. Quale puo' essere il senso di una mossa del genere ? Non potevano aspettare il FOMC di domani per fare questo taglio ? E perche' oggi (o meglio ieri)hanno tagliato solo il tasso interbancario e non i FED funds ?
Certo che riunire il FOMC la domenica per tagliare i tassi e' un sintomo della disperazione...
Pensare che c'e' chi crede che la BCE dovrebbe tagliare i tassi per indebolire l'Euro.
Nessuno di quelli che contano che dica che il dollaro vale cosi' poco perche' nessuno ha piu' fiducia nella FED e nel presidente uscente.

In questi giorni mi domando chissa' a quanta gente vengono proposti fondi azionari o obbligazionari USA con la motivazione che il dollaro e' troppo debole e si deve riprendere e che comunque peggio di cosi' non puo' andare...
Le stesse cose che si raccontavano a Marzo 2000 secondo me le raccontano adesso.

Un saluto,
Giorgio