PARMALAT
ECCO INVECE L'INTERVENTO DI UN LETTORE CHE FORNISCE MAGGIORI INFORMAZIONI SULL'AFFAIRE PARMALAT. INFORMAZIONI PREZIOSE CHE MERITEREBBERO CHIAREZZA DA PARTE DELLA SOCIETA'
ho letto con interesse il suo intervento della scorsa settimana su PLT
("Vero giornalismo o latte avariato") e la risposta che Le ha inviato
il giornalista del Sole24Ore Morya Longo.
In qualità di azionista di Parmalat Spa (la Nuova Parmalat) Vorrei
darle qualche ulteriore elemento di riflessione. L'equivoco che
traspare dall'articolo del Sole, ma che il giornalista (per ovvi
motivi...) non chiarisce è: a chi andranno i RISARCIMENTI richiesti dal
dottor Bondi in qualità di commissario straordinario di Parmalat
Finanziaria in a.s.?
Il mercato, per molto tempo, ha dato per scontato che questi importi
fossero di pertinenza di PLT (Nuova Parmalat). Purtroppo non è cosi. La
legge concordataria attribuisce a PLT (Nuova Parmalat) solo la
pertinenza delle REVOCATORE che (Lei sa meglio di me) giuridicamente
sono operazioni ben diverse dai RISARCIMENTI.
Se Lei ci fa caso, l'attuale valore del titolo (circa € 2,5) prezza più
o meno il valore industriale dell'azienda. Dall'estate 2007, cioè da
quando il mercato ha cominciato a chiedersi se la situazione legale sia
magari più intricata di quello che appare, la quotazione è passata da €
3,3 circa agli attuali 2,5. Scorporando, appunto, tutta l'aspettativa
dei RISARCIMENTI.
Perchè? Per una serie di motivi:
1. Nei mesi scorsi i GUP di Parma e Milano hanno negato il diritto di
presentarsi parte civile a Nuova Parmalat ammettendo invece Parmalat
Finanziaria in a.s. L'opinione dei GUP è che il "danno" sia stato
arrecato agli azionisti della Vecchia Parmalat e che Nuova Parmalat
(creata per effetto del concordato) non abbia alcun diritto di essere
risarcita (perchè è nata nell'ottobre 2005 mentre i fatti che hanno
causato il danno sono ben antecedenti).
2. Il giudice americano Lewis Kaplan che gestisce la class action
promossa da alcuni fondi e grosse istituzioni finanziarie
internazionali (quindi non piccoli azionisti..) investiti in PRFMI (la
Vecchia Parmalat) ha ammesso la responsabilità di PLT (Nuova Parmalat)
nel procedimento. Quindi PLT potrebbe vedersi costretta a risarcire gli
azionisti di PRF e gli ex bondisti. La richiesta della class ammonta a
circa 11 miliardi di dollari (!). All'uscita di questa notizia, il
28.6.07, il titolo PLT ha perso il 10% circa scendendo sotto i 3 € di
prezzo. Ulteriori info su questo aspetto della vicenda le trova su
www.parmalatsettlement.com, sito ufficiale del tribunale di NY.
3. Sull'onda di questa decisione, gli azionisti di PRF si preparano a
presentare una serie di cause civili in Italia chiedendo il
risarcimento del danno subìto (totale perdita di valore delle azioni,
che ad oggi sono quotate € zero) alla Nuova Parmalat. Anche qui non si
parla di "piccoli" azionisti ma dei medio-grossi azionisti (anche
Banche e Fondi) che si sono rivolti per assistenza a Deminor. Mi
risulta che la causa sia in preparazione e verrà notificata a novembre
dicembre: il mercato sicuramente non apprezzerà che sulla testa di PLT
pendano ulteriori richieste di risarcimento. Poi saranno i giudici a
definire il profilo di responsabilità, ma intanto già l'esistenza di
questo tipo di azione (per decine di milioni di euro) non è positiva.
4. Perchè alcuni azionisti di PLT (la Nuova Parmalat) nel corso
dell'assemblea del 28.4.07 hanno presentato un piano di fusione tra le
due società (Vecchia e Nuova) che a loro giudizio risolverebbe gran
parte del problemi legali di PLT, "cancellando" (per incorporazione) la
Vecchia fonte di tanti guai? La fusione avverrebbe a pagamento da parte
dei vecchi azionisti, quindi - sempre secondo questi azionisti di PLT -
sarebbe un notevole "affare" per la Nuova società.
5. Le azioni della Vecchia Parmalat, pur valendo zero, non sono state
ancora annullate (una cosa ben strana, considerando che la Nuova
Parmalat è quotata da quasi due anni) e questo lascia supporre che la
procedura di amministrazione straordinaria possa concludersi con
un'incorporazione o operazione simile tra le azioni Vecchie e quelle
Nuove (è l'opinione dell'ufficio finanzia della mia Banca...)
Per Sua info Le invio in allegato copia del "piano di fusione" allegato
al verbale e la sentenza del giudice Kaplan dove si dichiara la
responsabilità in solido di Nuova Parmalat nei confronti della class
action.
Secondo alcuni calcoli (abbastanza empirici) un'eventuale Opa (o altra
operazione finanziaria simile) per inglobare la Vecchia Parmalat nella
Nuova avrebbe un costo ridicolo in termini di diluizione del capitale
e permetterebbe a PLT di diventare UNICA referente dei risarcimenti ed
evitare di essere chiamata a risarcire fondi e banche nel procedimento
class action e in quelli che verranno presentati nei prossimi mesi in
Italia.
Io personalmente ho chiesto lumi su questa vicenda (eventualità di una
fusione) all'ufficio ir di Parmalat ma la risposta è stata estremamente
evasiva. Lei aveva disponibilità questo genere di informazioni? E cosa
ne pensa?
Cordiali saluti e buon lavoro
ho letto con interesse il suo intervento della scorsa settimana su PLT
("Vero giornalismo o latte avariato") e la risposta che Le ha inviato
il giornalista del Sole24Ore Morya Longo.
In qualità di azionista di Parmalat Spa (la Nuova Parmalat) Vorrei
darle qualche ulteriore elemento di riflessione. L'equivoco che
traspare dall'articolo del Sole, ma che il giornalista (per ovvi
motivi...) non chiarisce è: a chi andranno i RISARCIMENTI richiesti dal
dottor Bondi in qualità di commissario straordinario di Parmalat
Finanziaria in a.s.?
Il mercato, per molto tempo, ha dato per scontato che questi importi
fossero di pertinenza di PLT (Nuova Parmalat). Purtroppo non è cosi. La
legge concordataria attribuisce a PLT (Nuova Parmalat) solo la
pertinenza delle REVOCATORE che (Lei sa meglio di me) giuridicamente
sono operazioni ben diverse dai RISARCIMENTI.
Se Lei ci fa caso, l'attuale valore del titolo (circa € 2,5) prezza più
o meno il valore industriale dell'azienda. Dall'estate 2007, cioè da
quando il mercato ha cominciato a chiedersi se la situazione legale sia
magari più intricata di quello che appare, la quotazione è passata da €
3,3 circa agli attuali 2,5. Scorporando, appunto, tutta l'aspettativa
dei RISARCIMENTI.
Perchè? Per una serie di motivi:
1. Nei mesi scorsi i GUP di Parma e Milano hanno negato il diritto di
presentarsi parte civile a Nuova Parmalat ammettendo invece Parmalat
Finanziaria in a.s. L'opinione dei GUP è che il "danno" sia stato
arrecato agli azionisti della Vecchia Parmalat e che Nuova Parmalat
(creata per effetto del concordato) non abbia alcun diritto di essere
risarcita (perchè è nata nell'ottobre 2005 mentre i fatti che hanno
causato il danno sono ben antecedenti).
2. Il giudice americano Lewis Kaplan che gestisce la class action
promossa da alcuni fondi e grosse istituzioni finanziarie
internazionali (quindi non piccoli azionisti..) investiti in PRFMI (la
Vecchia Parmalat) ha ammesso la responsabilità di PLT (Nuova Parmalat)
nel procedimento. Quindi PLT potrebbe vedersi costretta a risarcire gli
azionisti di PRF e gli ex bondisti. La richiesta della class ammonta a
circa 11 miliardi di dollari (!). All'uscita di questa notizia, il
28.6.07, il titolo PLT ha perso il 10% circa scendendo sotto i 3 € di
prezzo. Ulteriori info su questo aspetto della vicenda le trova su
www.parmalatsettlement.com, sito ufficiale del tribunale di NY.
3. Sull'onda di questa decisione, gli azionisti di PRF si preparano a
presentare una serie di cause civili in Italia chiedendo il
risarcimento del danno subìto (totale perdita di valore delle azioni,
che ad oggi sono quotate € zero) alla Nuova Parmalat. Anche qui non si
parla di "piccoli" azionisti ma dei medio-grossi azionisti (anche
Banche e Fondi) che si sono rivolti per assistenza a Deminor. Mi
risulta che la causa sia in preparazione e verrà notificata a novembre
dicembre: il mercato sicuramente non apprezzerà che sulla testa di PLT
pendano ulteriori richieste di risarcimento. Poi saranno i giudici a
definire il profilo di responsabilità, ma intanto già l'esistenza di
questo tipo di azione (per decine di milioni di euro) non è positiva.
4. Perchè alcuni azionisti di PLT (la Nuova Parmalat) nel corso
dell'assemblea del 28.4.07 hanno presentato un piano di fusione tra le
due società (Vecchia e Nuova) che a loro giudizio risolverebbe gran
parte del problemi legali di PLT, "cancellando" (per incorporazione) la
Vecchia fonte di tanti guai? La fusione avverrebbe a pagamento da parte
dei vecchi azionisti, quindi - sempre secondo questi azionisti di PLT -
sarebbe un notevole "affare" per la Nuova società.
5. Le azioni della Vecchia Parmalat, pur valendo zero, non sono state
ancora annullate (una cosa ben strana, considerando che la Nuova
Parmalat è quotata da quasi due anni) e questo lascia supporre che la
procedura di amministrazione straordinaria possa concludersi con
un'incorporazione o operazione simile tra le azioni Vecchie e quelle
Nuove (è l'opinione dell'ufficio finanzia della mia Banca...)
Per Sua info Le invio in allegato copia del "piano di fusione" allegato
al verbale e la sentenza del giudice Kaplan dove si dichiara la
responsabilità in solido di Nuova Parmalat nei confronti della class
action.
Secondo alcuni calcoli (abbastanza empirici) un'eventuale Opa (o altra
operazione finanziaria simile) per inglobare la Vecchia Parmalat nella
Nuova avrebbe un costo ridicolo in termini di diluizione del capitale
e permetterebbe a PLT di diventare UNICA referente dei risarcimenti ed
evitare di essere chiamata a risarcire fondi e banche nel procedimento
class action e in quelli che verranno presentati nei prossimi mesi in
Italia.
Io personalmente ho chiesto lumi su questa vicenda (eventualità di una
fusione) all'ufficio ir di Parmalat ma la risposta è stata estremamente
evasiva. Lei aveva disponibilità questo genere di informazioni? E cosa
ne pensa?
Cordiali saluti e buon lavoro
PARMALAT
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1 commento:
ottima analisi
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