BLACK MONDAY
Il 19 ottobre del 1987 il mercato americano crollò in un sol giorno di oltre il 20%.
La situazione di oggi è molto diversa, l'economia reale cresce a ritmi record. Le aziende fanno utili, quanto accadde allora è impensabile possa succedere ancora.
Gli analisti, quando valutano un'azienda pensano che i tassi di interesse attuali saranno sempre gli stessi nel futuro, che l'espansione economica sarà pari a quella attuale per i prossimi 5 anni almeno ecc ecc...molto similmente a quello che accadde per le valutazioni delle società sul Nasdaq nel 2000.
Nel frattempo il petrolio ha raggiunto i 90 dollari al barile (l'incremento è del 50% rispetto a inizio anno). Ricordo ai più che il dollaro si è svalutato solo del 10% rispetto all'euro. Quindi l'aumento dei prezzi del petrolio pesa sull'Europa per un 40%!!!
Non solo, il maggior costo delle materie prime colpisce anche i paesi trasformatori (Cina e India in primis). In quei paesi l'inflazione sta volando e solo una forte crescita economica permette a quei paesi di garantire la sostenibilità.
Il dollaro, come abbiamo detto ha toccato un valore mai visto nei confronti dell'Euro (1,43) mettendo sempre più in ginocchio le esportazioni europee mentre i consumi interni non decollano.
Il vento gelido che ad agosto ha colpito i mercati arriva dall'america ma è dilagato anche in Europa. Il vento fa pensare a una diminuizione della crescita globale.
Il credit crunch è in atto. La banca centrale americana è stata costretta a tagliare i tassi (e ancora lo farà). Quella europea ha smesso di alzarli. I mercati hanno ripreso a salire ma non hanno fatto i conti con il credit crunch. Infatti il costo del denaro per privati e aziende sta aumentando in Europa e in America non è diminuito. Quindi è aumentato il premio al rischio! Ora chi sostiene che i mercati azionari saliranno sostiene che nel breve l'inflazione non busserà alle porte di USA e Europa e che il credit crunch possa rientrare. Chi si aspetta un crollo sostiene l'opposto.
Se si guarda ai risultati economici delle aziende si deve essere ottimisti. Se si guarda al contesto macroeconomico in cui le materie prime volano sui massimi bisogna essere preoccupati perchè l'inflazione potrebbe essere alle porte. In Austria, un paese poco propenso a truccare i conti, l'inflazione a settembre è cresciuta al 2,1% contro l'1,7% di agosto.....
Per noi investitori la situazione è ancora nebulosa, la finestra rimane ancora un bel posto dove stare, almeno fino alla liquidazione dei morti (che anni fa era sempre funesta)!
BLACK MONDAY
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