IL POVERO E IL RISPARMIO
A proposito di gruppi di acquisto ed effetto povertà, riprendo le note di un lettore:
La soluzione per i poveri è che essi si rendano conto di esserlo. Soltanto così, partendo da questa consapevolezza, il povero potrà fare qualcosa per se stesso, unendosi in un gruppo di acquisto, con i relativi sacrifici che esso comporta.
Ma siccome riconoscersi in questa condizione, è troppo difficile da accettare per se stessi, riconoscerlo ad altri, diventa insormontabile psicologicamente.
Esso (il povero consapevole), preferisce illudersi di essere ricco più di altri e meno povero di altri, piuttosto che ammettere il proprio fallimento.
Purtroppo così non funziona, se aspettiamo che la gente si unisca in gruppo, per i propri acquisti. Essa lo farebbe solo se fosse costretta, come successe in Argentina.
Ma questa soluzione, non risolverà mai il problema della ricchezza, alla sua fonte.
Il gruppo di acquisto deve essere avviato prima che sopraggiungano le difficoltà inflattive, non dopo, quando la frittata è stata fatta. Se si costituiscono i gruppi di acquisto, soltanto per contrastare l'avanzata dei prezzi, il risparmio effettivo, non sarà mai possibile poterlo indirizzare verso una crescita economica, se lo rivolgiamo nuovamente ai consumi.
La soluzione del gruppo di acquisto deve essere finalizzata alla ricerca del risparmio sì, ma una volta ottenuto, tale risparmio, deve essere canalizzato in investimenti rivolti alla creazione di ricchezza. Se viene canalizzato nuovamente nei consumi, l'economia si contrarrà sempre ed ugualmente verso lo stesso indirizzo che ormai conosciamo da anni, cioè l'implosione.
Se non si propone a tutti una soluzione globale, costrittiva e forzata, pur nella sua semplicità dei gruppi di acquisto, canalizzando però il risparmio in investimenti di nuova occupazione e di salari, di nuova ricchezza non ne creeremo mai e il popolo sarà sempre più povero.
Un ringraziamento al lettore per la sua saggezza.
IL POVERO E IL RISPARMIO
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