SE LE BANCHE NON SI FIDANO TRA LORO PERCHE’ NOI DOVREMMO FIDARCI DELLE BANCHE?
ANALISI DELLA TEORIA DEL CONTAGIO E DELLA CAPITULATION
1) STATO ATTUALE DELLA CRISI DEI MERCATI
I mercati azionari sono ancora sotto pressione. I minimi del 17 agosto non sono lontani. Le istituzioni finanziarie non si fidano più fra loro. Il mercato secondario del debito è morto.
Riassumiamo nei seguenti punti lo stato attuale della crisi:
1)Molte banche d’investimento e alcune banche commerciali hanno nei portafogli miliardi di obbligazioni e commercial paper che in questo momento nessun investitore è disposto ad acquistare se non a prezzi molto bassi.
2) Se le banche vendessero i portafogli obbligazionari ai prezzi correnti avrebbero perdite importanti che in taluni casi azzererebbero gran parte del capitale proprio. (Nel mondo esistono tante Italease)
3)Le banche, conscie di questo rischio, non riescono a finanziare le loro posizioni perchè non si fidano fra di loro
4)Le banche centrali le stanno aiutando dando credito in ultima istanza ma la situazione tende a peggiorare invece di migliorare
5)Le banche non hanno risorse sufficienti per finanziare nuovo credito al sistema industriale, finanziario, immobiliare se non a tassi d’interesse molto più alti.
6)I fondi di private equity, che hanno fatto operazioni a leva (mediamente per ogni euro di capitale si sono fatti prestare 4 euro) stanno cominciando a soffrire perdite sugli investimenti e spesso non hanno risorse per impostarne di nuove (le nuove operazioni verranno impostate solo a prezzi più bassi)
7)Indebitarsi in Yen in questo momento non ‘è raccomandabile. Chi lo fa si espone a possibili pesanti perdite sul cambio
8)I grandi investitori sono in difficoltà cosi’ come le banche centrali. Bernanke, a differenza del suo predecessore, fino ad ora non interviene anticipando il mercato ma accompagnandolo. Questo significa due cose 1) Non è capace 2) capisce che i mercati sono ancora troppo cari e se interviene troppo presto l’intervento potrebbe essere vano.
9)I mercati europei sono i più esposti davanti a un crollo dei listini perché la BCE non può tagliare i tassi (almeno non così aggressivamente come potrebbe fare la FED)
10)L’oro sta fungendo da bene rifugio.
11)Le scaramucce in Palestina, i video di Bil Laden, il petrolio in salita, il gelo crescente fra Russia e Occidente non aiutano la situazione delle borse.
12)Bush ha perso la stima dei mercati.
13)Molti dati macroeconomici volgono al brutto (in particolare il dato di venerdì sulla creazione di posti di lavoro indica che l’america sta entrando in recessione)
14)Molti noti economisti non tranquillizzano certo il mercato, anzi rilasciano interviste ben poco rassicuranti sulla tenuta dell’intero sistema.
15)Davanti a un taglio dei tassi in america il dollaro si indebolirà creando pressioni all’economia in area euro.
Si puo’ notare che tutti i grandi protagonisti della salita dei mercati azionari degli ultimi anni sono in difficoltà (Hedge funds, Private Equity, Banche d’Affari, Immobiliaristi, operatori attivi con il carry trade). Se loro non immettono denaro fresco nei mercati, e se anzi sono obbligati a ridurre le posizioni, ecco spiegata la discesa delle quotazioni.
Nei prossimi mesi potremmo assistere a un grande ricambio di mani sui mercati azionari, a investitori indebitati si sostituiranno investitori liquidi (ma che ora stanno alla finestra, come noi del resto…andate a rileggere gli ultimi articoli). Il ricambio verrà fatto ai prezzi imposti da chi oggi si puo’ permettere di stare a guardare comodamente sdraiato in una vasca di denaro liquido.
SE LE BANCHE NON SI FIDANO TRA LORO PERCHE’ NOI DOVREMMO FIDARCI DELLE BANCHE?
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