STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LA NAVE ITALIA E’ IN UN PORTO SICURO O IN MARE APERTO?


E In Italia…? Politici e Banchieri buttano acqua sul fuoco, e giurano che l’Italia non subirà l’effetto di questa crisi. Eppure, non mettere a conoscenza l’opinione pubblica della situazione significa operare contro l’interesse generale.
La politica ha un obbligo di chiarezza nei confronti del popolo elettore.
Solo la chiarezza porta fiducia e la fiducia la ripresa.
Non subiremo contraccolpi, ci raccontano, e intanto la nostra borsa, negli ultimi 12 mesi è la peggiore d’Europa.I tassi salgono e il nostro debito, sommando quello pubblico con quello delle regioni, province, comuni e dei privati è il più alto d’Europa. E il costo degli interessi grava sopra di noi.Alcuni punti sono poi di evidente debolezza in Italia e che sono sintomi di possibile contagio:
-Unicredito ha comprato una banca in Germania che fino a due anni fa era sull’orlo del fallimento per l’esposizione al mercato immobiliare tedesco. E ora? Ha poi acquistato Capitalia i cui bad loans sono stati nascosti dal bravo Arpe in veicoli di ciui però mantiene l’equity. Ha cause legali per la vendita di derivati con tante aziende italiane. Ha cause legali miliardarie in Austria e Germania.
-Intesa ha finanziato per miliardi di euro Zalesky. Le partecipazioni azionarie del grande amico di Prodi e Bazoli hanno subito pesanti ribassi (vedi l’Espresso). Quali conseguenze per la banca milanese?
-Il gruppo Zunino ( e molte società immobiliari) ha pesanti indebitamenti a fronte di progetti immobiliari giganteschi. Si pensi solo a Milano a Santa Giulia. Se pensate che il valore del progetto si basa su vendite al metro quadro a prezzi folli e che le vendite non vanno bene come dovrebbero…
-In un’intervista su Finanza e Mercati di sabato (ripresa anche dal Sole 24 ore ) il direttore del MID (sistema interbancario di scambio) ha affermato che a settembre i volumi di scambio sono calati del 10% rispetto allo scorso anno. Inoltre ha affermato che le banche piu’ liquide fanno fatica a finanziare le banche meno liquide. Peccato che non si riveli quali siano le banche meno liquide. Credo che sia nell’interesse del correntisti saperlo.
-Abete ha affermato che in Italia problemi non ne vede, eccetto che in fasi di panico. E se il panico arrivasse, quali sono le istituzioni più affidabili?
-Risparmio gestito…Miliardi di euro sono stati fatti investire in prodotti a capitale garantito. Ma garantito da chi? E chi prende le perdite se qualche istituzione finanziaria fallisce.
-Le banche non si fidano tra loro e alzano i tassi. Ai correntisti invece non si racconta nulla, i tassi per loro rimangono bassi. In America la Citigroup ha dovuto alzare i tassi sui depositi perché era in crisi di liquidità. Ai correntisti non è dato di sapere che manca la fiducia fra le banche. Eppure sono il pilastro su cui si regge l’intero sistema.
-Una delle nostre più solide aziende, L'Enel, si finanzia sul mercato americano a tassi molto elevati, segno che ai mercati non piace l'Italia e il suo indebitamento.
Molta stampa italiana sottolinea il successo dell'operazione...contenti loro!
Lo scorso maggio la società guidata da Fulvio Conti aveva emesso un bond decennale in euro, pagando un "premio" dello 0,34% rispetto al tasso swap. Ieri, invece, l'Enel ha lanciato la tranche decennale sul mercato americano offrendo un rendimento dell'1,8% maggiore rispetto ai titoli di Stato Usa: "traducendo" questa cifra in euro, il bond rende l'1,10% in più del tasso swap. Insomma: si tratta di un premio tre volte maggiore rispetto a quello pagato a maggio da Enel per un altro prestito!
-E ancora Bernanke. Negli ultimi interventi sta spingendo affinché il popolo americano ed europeo risparmino. Ha capito, forse troppo tardi, che l’indebitamento del sistema occidentale, verso quello asiatico e dei paesi emergenti ha raggiunto un picco. E noi…..Noi Italiani compriamo sempre più a debito con tassi da usura (le carte di debito hanno costi che raggiungono il 24% annuo – (fonte 24 ore).Le associazioni consumatori non protestano, i politici non fanno nulla, impegnati a litigare fra loro. Ancora oggi c’e’ la mentalità che i fondi infrastrutturali devono guadagnare. Vedi il business plan di Gamberane. Forse non si è capito che per far uscire l’italia dal pantano occorrono fondi che investano non a scopo di lucro, perlomeno in questa fase molto delicata
-I politici aumentano le tasse sul capitale. Un bel modo per incentivare il risparmio. In Italia occorrerebbero politiche a difesa del risparmio. Una banale legge permetterebbe la creazione di risparmio. Basterebbe la detassazione del risparmio nuovo, premiare chi dimostri di essere in grado di risparmiare.Oppure basterebbe dare più incentivi a chi investe nei fondi pensione (ma anche obbligare che il mercato delle banche e assicurazioni dia la certezza delle regole). La fiducia si crea con la certezza delle regole.Nessuna compagnia assicurativa o bancaria riesce a dirti quanti soldi avrai al mese fra 30 anni. Eppure io lo posso calcolare se i soldi rimangono a me e li investo in obbligazioni a trent’anni. Le tabelle che considerano la vita media degli individui e che servono per il calcolo delle rendite sono vecchie e non garantiscono per nulla l’investitore. La tassazione è non competitiva rispetto a quella vigente in altri paesi e non è bloccata per la durata della polizza.
E i politici….sono stati solo capaci di aver favorito, in maniera spudorata, i sindacati e i loro fondi!
Forse, favorendo il risparmio i consumi….beh quelli crollerebbero…ma tutto sommato, meglio una piccola recessione o un crollo del sistema?
La recessione è impopolare ma talvolta necessaria se si vuole dare un futuro migliore ai nostri figli.
-E ancora, ecco l’intervento di Draghi sabato:
“Le banche italiane sono poco esposte ma sarebbe da sciocchi dire che non ci sarà niente all'orizzonte per le banche italiane", Sulla crisi dei mutui subprime, "non sappiamo se il peggio è passato", ha osservato il governatore.
L’Italia non è un porto sicuro, se la tempesta si dovesse scatenare saranno i più deboli a pagare. I più deboli sono coloro che hanno maggiori debiti. E noi siamo campioni in questo.
Quanto agli Stati Uniti…loro possono sempre svalutare il dollaro. Noi forse potremmo tornare alla vecchia lira?
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le devo fare veramente i complimenti. Analisi molto lucida e pertinente. Credo abbia reso chiaro alle persone "della porta accanto" quello che è spesso celato nei discorsi o nelle colonne di giornali scritti in linguaggio tecnico. Condivido pienamente la maggior parte delle riflessioni ma non tutte.

Franco (Reggio Emilia)

ML ha detto...

Caro franco, la ringrazio dei complimenti. Forse alcune riflessioni possono essere un po' forzate, ma sarei molto felice di aprire una discussione sui punti che lei non condivide. Attendo i suoi commenti.
Grazie
Paolo B.