ADDIO GESTORE ITALIANO
Già in passato ho trattato il tema della tassazione del risparmio gestito.
Ne riparlo perchè in questi giorni si è parlato tanto di aumentare le tasse sul capital gain ma nessun politico si è preso a cuore il problema della crisi che attanaglia il risparmio gestito.
Tanto meno nessun banchiere si sta lamentando piu' di tanto della situazione anomala italiana.
Riprendo una parte di un articolo pubblicato alcuni mesi fa nel blog.
La differenza del metodo di applicazione della tassazione degli investimenti ai fondi comuni di diritto italiano rispetto ai fondi comuni di diritto lussemburghese o irlandese è di estrema importanza economica per l'investitore.
La tassazione è uguale, ovvero il 12,5%, tuttavia investire in un fondo lussemburghese vuol dire spostare la tassazione al momento della vendita del fondo, investire in un fondo italiano vuol dire pagare immediatamente il capital gain.
Un fondo non è per la vita, uno potrebbe dire, eppure le società di gestione negli anni hanno ovviato a questo problema:
- Ombrella Funds, sono classe di fondi che fanno capo ad un'unica società di gestione. All'interno di questa categoria la società di gestione inserisce piu' fondi all'interno dei quali il cliente si muove evitando di pagare la tassazione.
- Polizze assicurative irlandesi o Lussemburghesi, il cliente italiano investe in queste polizze ad hoc che, oltre ad essere impignorabili e, in caso di morte, non soggette alla tassa di successione (ma perchè?), permettono al capitale di essere gestito applicando la tassazione alla fine del periodo. E non ultima considerazione , permettono di investire in quote di fondi hedge senza quel vincolo di 500.000 euro che Banca d'Italia ha imposto in Italia.
- I piu' ricchi poi possono affittare una Sicav appositamente creata per loro. All'interno della Sicav investono a loro totale piacimento, mascherando un risparmio amministrato in risparmio gestito esente. All'interno del comparto gli acquisti e le vendite di titoli sono esenti e la tassazione avviene solo quando il denaro esce dalla Sicav.
Come vedete le strade sono molteplici, ma perchè si fa tutto questo?
Vediamo di calcolarne l’impatto:
Prendiamo per esempio il mercato tedesco (Dax) che in 4 anni e’ salito del 350% (da 2260 a 7910, dato di giugno).
Prendiamo due investitori italiani che abbiano deciso di comprare, il primo un fondo lussemburghese, il secondo, un fondo comune italiano, entrambi che investivano sul DAX.
Ipotizziamo che i due gestori abbiano ottenuto le stesse performances e supponiamo , per semplicita’ di calcolo che il rendimento sia stato costante in tutti i 48 mesi.
Se il rendimento lordo mensile fosse stato del 2,6% per entrambi i gestori a fine periodo il valore della quota per l’investitore del fondo lussemburghese sarebbe stato di 342.825 euro. (rendimento lordo finale del 342% in 4 anni).
Al momento della vendita si applicherebbe un’aliquota del 12,5% e quindi il capitale sarebbe pari a 312.472 euro.
Vediamo ora cosa accadrebbe all’investitore del fondo comune italiano.
Ipotizziamo sempre un rendimento lordo del 2,6%.
Ipotizziamo tassazione mensile con rendimento netto al 2.275%
Il capitale netto dopo 48 mesi sara’ pari a 294.398
Quindi l’italiano che avesse investito 100.000 euro in un fondo sul dax 4 anni fa avrebbe perso oltre 18.000 euro se avesse scelto un prodotto italiano rispetto ad un prodotto lussemburghese!
Ma se ora la tassazione dovesse salire al 20% l’impatto sarebbe ancor di piu’ devastante. Ben 30.000 euro di differenza!!!
Questa differenza è ben nota alle banche che fanno spostare i clienti su fondi lussemburghesi. Ma spesso non per il bene del cliente!!!!
Questi fondi sono spesso piu’ cari dei fondi di diritto italiano (costi occulti quali costi di negoziazione, commissioni di performance e altro…) e quindi piu’ remunerativi per la Banca Italiana, fra l’altro la massa gestita, per effetto di una tassazione posticipata, negli anni è maggiore rispetto alla massa gestita da un fondo italiano. Questo genera piu’ utili alla banca lussemburghese in quanto le commisioni vengono calcolate sulla massa gestita.
Infine le banche italiane, avendo creato delle scatole lussemburghesi e irlandesi godono di una tassazione sugli utili molto piu’ leggera in quei paesi che nel nostro.
L’aspetto triste della vicenda è che il sistema bancario italiano è ben felice di questa differenza in quanto genera piu’ utili. Da un lato fa la voce grossa con il governo, dall’altra incassa piu’ commissioni e profitti a tutto danno del consumatore.
Fino a qualche anno fa l’Italia era un paese di risparmiatori, il sistema del risparmio gestito era fiorente e leggi adeguate avrebbero permesso il fiorire di un settore che porta lavoro e conoscenze. Pensate quante migliaia di persone lavorano nelle società di gestione lussemburghesi o irlandesi fra back office e gestione.
I migliori gestori vanno a lavorare a Londra, Dublino e Lussemburgo. Milano grazie a una legge ignobilmente stupida e bislacca è diventata una piazza di estrema periferia e l'Italia del risparmio un paese da spremere, un mercato e non un centro di eccellenza!
Ma non è finita, a giugno molti di noi hanno deciso di investire il proprio TFR in fondi pensionistici.
A tassazione agevolata dell'11% …evviva dirà il consumatore!
La tassazione agevolata viene comunque applicata annualmente!
Tutti i prodotti fino ad ora autorizzati dalla COVIP, organo di vigilanza, sono solo di diritto italiano. In Europa, invece, questa tassazione viene applicata al momento del realizzo ovvero, dopo 40 anni di lavoro!!!
La nostra classe politica dice di venire incontro al lavoratore. In realtà la penalizzazione per il lavoratore, in un periodo di 40 anni è qualcosa di drammatico, si parla di decine di migliaia di euro di differenza.
Ancora una volta il legislatore ha perso l’occasione di conquistare la fiducia dei lavoratori con una legge chiara e di respiro europeo.
Ha scelto una strada ricca di insidie e di preoccupazioni per un lavoratore che fino a ieri aveva la certezza della pensione e del trattamento di fine rapporto e che da giugno deve fare delle scelte che sono penalizzanti fiscalmente rispetto ai cugini europei!
ADDIO GESTORE ITALIANO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento