ARTICOLO DI MICHELE SPALLINO
Cari lettori, oggi voglio darvi in pasto un brano di un economista molto bravo, Michele Spallino.
Le sue analisi sono sempre ben curate e attente e anche questa volta penso che meriti una lettura da parte vostra.
ECONOMIA: profitti privati- pubbliche perdite
La manovra iniziata giovedì 16 nella ns. serata, con lo spettacolare intervento del PPt, seguito dall’annuncio della Fed venerdì, e poi durante questa settimana dagli inteventi verbali nell’ ordine del presidente USA, del suo ministro del tesoro, del capo della commissione parlamentare, a seguito di apposita riunione convocata per poter poi dire che la Fed ha promesso l’uso di tutti gli strumenti disponibili, ha avuto pieno successo, non c’è che dire.
Ancora una volta il gregge è andato a pascolare ubbidiente laddove i capimandria volevano.
Vale a dire ad appena un meno 5-6% dai massimi per le borse, mentre sono ripartiti gli indebitamenti in yen, e si è arrestata la fuga verso la qualità con rimbalzo dei rendimenti a breve termine; il resto della baracca ha risposto da manuale: recupero commodities e calo del dollaro.
La dimostrazione che l’andamento dei mercati forgia le opinioni, e non viceversa, si è avuta con la reazione entusiastica all’altrimenti inquietante notizia che le 4 principali banche USA si sono andate a prendere mezzo miliardo di dollari cadauno al tasso più caro sul mercato, quello di sconto della Fed al 5,75%.
Nel frattempo, la superbolla azionaria cinese è arrivata a nuovi massimi straordinari con un +10% nei cinque giorni appena trascorsi, alla faccia dell’ennesimo mini aumento dei tassi locali, e soprattutto nonostante Bank of China abbia comunicato un esposizione di ben 10 miliardi di dollari ai subprime americani.
La Cina quindi continua a stampare enormi quantità di yuan a fronte dei dollari che i suoi esportatori le consegnano, e che lei si tiene stretti. E ben lungi dall’accennare un cambio di questa politica, pare adesso si appresti a favorire gli investimenti all’estero dei suoi concittadini: così magari allenterà un pò la pressione sulle bolle locali, trasferendola su quelle estere. Non ci sarà da meravigliarsi dunque se l’inflazionamento degli asset occidentali riprenderà più vigoroso di prima.
Certo, la questione ipotecaria-immobiliare americana, non solo non è minimamente risolta, ma peggiorerà sempre più, le scadenze peggiori devono ancora arrivare,pignoramenti e sofferenze bancarie non fanno che aumentare. A questo proposito si segnala la proposta lanciata da un influente personaggio, Bill Gross il gestore del più grande fondo obbligazionario USA, che chiede un salvataggio fiscale in piena regola. Rendendosi giustamente conto che contrastare questo problema con i ribassi dei tassi della Fed, non sarà sufficiente e probabilmente comporterà altri guasti a catena, Gross chiede al congresso USA di sovvenzionare direttamente con fondi pubblici. E’ interessante perchè mostra come, ancora una volta, la cosiddetta patria del libero mercato, pensa di salvare i profitti privati con una nazionalizzazione delle perdite.
Viene in mente il famoso vizi privati,-pubbliche virtù, che nel sistema economico attuale (che considero capital-comunista) si traduce: profitti privati- pubbliche perdite. E il deficit ? se lo vedranno le future generazioni. Quello che conta nella logica imperante è guadagnare tempo, passare la giornata, la mesata, l’annata poi si vedrà.
Tornando ai mercati, la reazione di questa settimana, non chiude ancora in modo definitivo la crisi. C’è ancora spazio per un ritorno verso i recenti minimi, che potrebbe essere favorito dai capimandria. Potrebbero scaricare il materiale comprato sui minimi , per poi rientrarvi sapendo che a quel punto tutti comprebbero perchè si verrebbe a determinare quel famoso doppio minimo che in genere segna la fine degli episodi correttivi. Dopo il comportamento del gregge in questa occasione, possono avere giustamente la sensazione che per ora è difficile che la situazione sfugga di mano. La possono gestire come vogliono, anche scegliere di non strafare e far consolidare i recenti livelli per passare poi direttamente alla nuova fase rialzista.
E se arrivano nuove orribili notizie? bè ormai la lezione è chiara: a comprare si rischia poco, se proprio si incappa in qualche fase panicale, poi arrivano i nostri e con una manovra o l’altra, la riporteranno sù. Del resto cosa può significare il fatto che dal presidente della confederazione a scendere, non appena la borsa minaccia di contrarsi, tutti si agitano come fosse una calamità nazionale delle peggiori ?
Venghino signori e non si preoccupino.
CAMBI: tornano i carry trade
Anche qui recupero generale guidato dal calo dello yen e dal rimbalzo di tutte le valute a tassi superiori. Il dollaro continua a vivere di luce non propria, e quindi in questa fase come indice generale torna a indebolirsi ad 80,6 pur avendo recuperato quota 116 con yen. Ne è scaturito ovviamente un eurodollaro forte : la scadenza settembre è risalita fin quasi a 1,37 corrispondente ad un euroyen ben sopra 1,58.
OBBLIGAZIONI: si riduce l’irripidimento
BORSE: torna la fiducia
Si torna a comprare con fiducia, ovunque. Il rapporto tra put e call scende a 1,07. L’indice della volatilità (VIX) crolla a 20.
Rimbalzi per tutti gli altri indici occidentali : il Nikkey a 16248(+6,4%) il dax a 7507 il cac a 5563, il footsie a 6220, l’italietta senza la benchè minima speranza: spmib a 39954 e mibtel a 31011.
Accelera la SUPERBolla in Cina con +9,7%; Brasile +9,1% India +2% e Russia+0,2%
PREVISIONI: parla Bernanke
La settimana si è conclusa con gli unici due dati macro USA migliori del previsto e questo ha rafforzato il clima positivo, anche se in teoria potrebbero rimettere in discussione il taglio dei tassi Fed. L’ambiente globale resta chiaramente inflazionistico e non è del tutto escluso che la Fed possa cercare di prendere tempo(tanto può sempre abbassare in qualsiasi momento). E lì si vedrà come reagiranno i mercati di fronte alla delusione. Nel frattempo la settimana che viene porta altri dati (vendite di case esistenti lunedì, fiducia dei consumatori martedì, PIl del secondo trim. giovedì, redditi venerdì), ma soprattutto - dopo la lettura dei verbali fed, ormai un pò obsoleti - vivrà in funzione del discorso che Bernanke terrà venerdì pomeriggio a Jackson Hole proprio sull’argomento di attualità. Se dovesse essere interpretato nel senso sopramenzionato, potrebbe iniziare un altra onda ribassista tesa a forzargli la mano in vista del 18 settembre, per poi far partire i festeggiamenti di fronte all’ osso di un ribasso del fed fund che i padroni dei tassi potrebbero alla fine concedere. Come se fosse la bacchetta magica che può salvare tutto e tutti.
Le sue analisi sono sempre ben curate e attente e anche questa volta penso che meriti una lettura da parte vostra.
ECONOMIA: profitti privati- pubbliche perdite
La manovra iniziata giovedì 16 nella ns. serata, con lo spettacolare intervento del PPt, seguito dall’annuncio della Fed venerdì, e poi durante questa settimana dagli inteventi verbali nell’ ordine del presidente USA, del suo ministro del tesoro, del capo della commissione parlamentare, a seguito di apposita riunione convocata per poter poi dire che la Fed ha promesso l’uso di tutti gli strumenti disponibili, ha avuto pieno successo, non c’è che dire.
Ancora una volta il gregge è andato a pascolare ubbidiente laddove i capimandria volevano.
Vale a dire ad appena un meno 5-6% dai massimi per le borse, mentre sono ripartiti gli indebitamenti in yen, e si è arrestata la fuga verso la qualità con rimbalzo dei rendimenti a breve termine; il resto della baracca ha risposto da manuale: recupero commodities e calo del dollaro.
La dimostrazione che l’andamento dei mercati forgia le opinioni, e non viceversa, si è avuta con la reazione entusiastica all’altrimenti inquietante notizia che le 4 principali banche USA si sono andate a prendere mezzo miliardo di dollari cadauno al tasso più caro sul mercato, quello di sconto della Fed al 5,75%.
Nel frattempo, la superbolla azionaria cinese è arrivata a nuovi massimi straordinari con un +10% nei cinque giorni appena trascorsi, alla faccia dell’ennesimo mini aumento dei tassi locali, e soprattutto nonostante Bank of China abbia comunicato un esposizione di ben 10 miliardi di dollari ai subprime americani.
La Cina quindi continua a stampare enormi quantità di yuan a fronte dei dollari che i suoi esportatori le consegnano, e che lei si tiene stretti. E ben lungi dall’accennare un cambio di questa politica, pare adesso si appresti a favorire gli investimenti all’estero dei suoi concittadini: così magari allenterà un pò la pressione sulle bolle locali, trasferendola su quelle estere. Non ci sarà da meravigliarsi dunque se l’inflazionamento degli asset occidentali riprenderà più vigoroso di prima.
Certo, la questione ipotecaria-immobiliare americana, non solo non è minimamente risolta, ma peggiorerà sempre più, le scadenze peggiori devono ancora arrivare,pignoramenti e sofferenze bancarie non fanno che aumentare. A questo proposito si segnala la proposta lanciata da un influente personaggio, Bill Gross il gestore del più grande fondo obbligazionario USA, che chiede un salvataggio fiscale in piena regola. Rendendosi giustamente conto che contrastare questo problema con i ribassi dei tassi della Fed, non sarà sufficiente e probabilmente comporterà altri guasti a catena, Gross chiede al congresso USA di sovvenzionare direttamente con fondi pubblici. E’ interessante perchè mostra come, ancora una volta, la cosiddetta patria del libero mercato, pensa di salvare i profitti privati con una nazionalizzazione delle perdite.
Viene in mente il famoso vizi privati,-pubbliche virtù, che nel sistema economico attuale (che considero capital-comunista) si traduce: profitti privati- pubbliche perdite. E il deficit ? se lo vedranno le future generazioni. Quello che conta nella logica imperante è guadagnare tempo, passare la giornata, la mesata, l’annata poi si vedrà.
Tornando ai mercati, la reazione di questa settimana, non chiude ancora in modo definitivo la crisi. C’è ancora spazio per un ritorno verso i recenti minimi, che potrebbe essere favorito dai capimandria. Potrebbero scaricare il materiale comprato sui minimi , per poi rientrarvi sapendo che a quel punto tutti comprebbero perchè si verrebbe a determinare quel famoso doppio minimo che in genere segna la fine degli episodi correttivi. Dopo il comportamento del gregge in questa occasione, possono avere giustamente la sensazione che per ora è difficile che la situazione sfugga di mano. La possono gestire come vogliono, anche scegliere di non strafare e far consolidare i recenti livelli per passare poi direttamente alla nuova fase rialzista.
E se arrivano nuove orribili notizie? bè ormai la lezione è chiara: a comprare si rischia poco, se proprio si incappa in qualche fase panicale, poi arrivano i nostri e con una manovra o l’altra, la riporteranno sù. Del resto cosa può significare il fatto che dal presidente della confederazione a scendere, non appena la borsa minaccia di contrarsi, tutti si agitano come fosse una calamità nazionale delle peggiori ?
Venghino signori e non si preoccupino.
CAMBI: tornano i carry trade
Anche qui recupero generale guidato dal calo dello yen e dal rimbalzo di tutte le valute a tassi superiori. Il dollaro continua a vivere di luce non propria, e quindi in questa fase come indice generale torna a indebolirsi ad 80,6 pur avendo recuperato quota 116 con yen. Ne è scaturito ovviamente un eurodollaro forte : la scadenza settembre è risalita fin quasi a 1,37 corrispondente ad un euroyen ben sopra 1,58.
OBBLIGAZIONI: si riduce l’irripidimento
BORSE: torna la fiducia
Si torna a comprare con fiducia, ovunque. Il rapporto tra put e call scende a 1,07. L’indice della volatilità (VIX) crolla a 20.
Rimbalzi per tutti gli altri indici occidentali : il Nikkey a 16248(+6,4%) il dax a 7507 il cac a 5563, il footsie a 6220, l’italietta senza la benchè minima speranza: spmib a 39954 e mibtel a 31011.
Accelera la SUPERBolla in Cina con +9,7%; Brasile +9,1% India +2% e Russia+0,2%
PREVISIONI: parla Bernanke
La settimana si è conclusa con gli unici due dati macro USA migliori del previsto e questo ha rafforzato il clima positivo, anche se in teoria potrebbero rimettere in discussione il taglio dei tassi Fed. L’ambiente globale resta chiaramente inflazionistico e non è del tutto escluso che la Fed possa cercare di prendere tempo(tanto può sempre abbassare in qualsiasi momento). E lì si vedrà come reagiranno i mercati di fronte alla delusione. Nel frattempo la settimana che viene porta altri dati (vendite di case esistenti lunedì, fiducia dei consumatori martedì, PIl del secondo trim. giovedì, redditi venerdì), ma soprattutto - dopo la lettura dei verbali fed, ormai un pò obsoleti - vivrà in funzione del discorso che Bernanke terrà venerdì pomeriggio a Jackson Hole proprio sull’argomento di attualità. Se dovesse essere interpretato nel senso sopramenzionato, potrebbe iniziare un altra onda ribassista tesa a forzargli la mano in vista del 18 settembre, per poi far partire i festeggiamenti di fronte all’ osso di un ribasso del fed fund che i padroni dei tassi potrebbero alla fine concedere. Come se fosse la bacchetta magica che può salvare tutto e tutti.
ARTICOLO DI MICHELE SPALLINO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento