Domani (oggi) si avvia una nuova criptovaluta chiamata zcash che, a differenza delle “tradizionali” valute basate su blockchain come Bitcoin (che e’ pseudonima), usa tecniche matematiche per assicurare il completo anonimato delle transazioni.

Le cryptovalute pseudonime possono essere controllate a fini di antiriciclaggio richiedendo ai wallet (i “portafogli elettronici”) e/o agli exchange (i cambia valute che consentono di cambiare cryptovalute in valute tradizionali come gli euro (chiamate monete ‘fiat’)) di prevenire, rilevare o segnalare attività di riciclaggio. Questo è l’orientamento della proposta di revisione della direttiva europea in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo.
In realta’ anche con piena compatibilità con il protocollo bitcoin si possono realizzare strumenti di anonimizzazione che sono una sorta di frullatori di flussi di moneta in ingresso per effettuare pagamenti in uscita, rompendo il collegamento tra la sequenza in ingresso e quella in uscita, di fatto anonimizzando la transazione.(tumblebit, una evoluzione dell’idea di coinswap in cui c’era un piu’ semplice proxy di pagamento).
Una moneta anonima esiste ed è il denaro contante. Che pero’ non consente, a differenza di cryptocurrencies, di essere scambiato da un lato all’altro del pianeta in tempi nulli, ed in quantità illimitate. Per tutte queste caratteristiche una criptovaluta totalmente anonima ha tutte le carte in regola per diventare lo strumento di elezione dei pagamenti della criminalità, del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo.
Nel mio libro “Costruire il Domani”, chiudo il capitolo sulle cryptocurrencies dicendo:
La popolazione di Paesi tormentati da guerre e conflitti potrebbe trovare più affdabile una moneta condivisa a livello mondiale, non garantita da uno Stato, che quella ufficiale del proprio regime. Un altro aspetto da considerare è che il prossimo miliardo e mezzo di persone in rete arriverà da Paesi del sud del mondo, userà smartphone in luoghi dove non c’è una infrastruttura di pagamento alternativa capillarmente diffusa e accessibile a costi bassi (rispetto al potere di acquisto di quei luoghi). Il futuro delle cryptocurrencies è probabile che sarà scritto in quei Paesi.
Se, come credo, la maggioranza dell’uso di cryptomonete avverra’ nei paesi del sud del mondo o paesi in conflitto, non si può trascurare che in molti di questi casi l’anonimato è anche una garanzia per le persone rispetto a regimi oppressivi.
Seppure è vero che – come scrivo spesso – la matematica non può essere disinventata, che un paese non puo’ pensare di governare un fenomeno globale che richiede approcci globali, e che non possono essere adottate procedure tecnologiche in grado di eliminare la possibilità da parte di singoli di usare il sw che piace loro, questo passaggio da cryptovalute pseudonime a cryptovalute anonime è un cambiamento di scenario rilevante che pone dei problemi etici.
Il problema globale del Money Laundering e del finanziamento al terrorismo diventa assai piu’ complesso con le cryptovalute ad anonimato totale e con gli anonimizzatori e si confronta con la tutela di diritti fondamentali delle persone, specie in paesi con regimi non democratici.
Ci sono interessi contrastanti da bilanciare, due beni da tutelare e la tecnologia potrebbe aiutarci.
Penso sia opportuno, anzi  necessario, fare una riflessione con i vari stakeholder  per cercare un punto di equilibrio per bilanciare le varie esigenze eventualmentee proponendo meccanismi tecnici di supporto alle policies.
L’ultima proposta di legge per cui ho seguito questo metodo ha prodotto un buon testo finale (molto diverso dalla prima bozza depositata) dopo mesi di tempi di cucina e decine di iterazioni con tecnologi, giuristi e attivisti vari, ciascuno per quanto di sua competenza.
Ho avviato questo processo iniziando il deposito una proposta di legge, sottoscritta da altri 13 colleghi che prevede limiti, a determinate condizioni, di sistemi di anonimizzazione totale.
Ho invitato diversi addetti ai lavori ad iniziare questo confronto e sono fiducioso che, se lasciamo da parte pre-giudizi e discutiamo nel merito, potremmo trovare un punto di equilibrio e delle idee valide da proporre.