STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


QUO VADO! UN FILM DEDICATO ALL'INDIVIDUO CONTRO LO STATO !


Ieri sera ho visto Quo Vado...non si poteva mancare all'appuntamento con il nuovo film di Checco Zalone. Del resto mette buonumore ...e poi basta scavare un poco (neppure tanto) e trovi che il film è assolutamente istruttivo e direi ISPIRATO DAL NOSTRO BLOG.
Pensate che leggendo le critiche sui giornali non trovo l'accenno al nostro piunto di vista che invece e' assolutamente l'unico da tenere in considerazione.
il film e' un attacco all'italia che conosciamo e che non cambia mai e un inno all'andarsene via e alle opportunita' fuori da quel che fu il bel paese.
Mantenere la propria italianita' ma in paesi che ti danno valori e non menefreghismo italico .
Checco Zalone era uno che aveva il Posto Fisso e nessuno glielo poteva togliere..ma la crisi economica lo ha portato a dover difendere i suoi interessi spostandosi ..prima in tutta italia e poi in tutto il mondo ...
Se ci pensate anche mercato libero grazie alla crisi è andato in giro per il mondo per difendere non solo la propria liberta' ma anche per difendere il proprio interesse economico (il patrimonio e il reddito).
Nel film Zalone, uomo della Puglia ..si ritrova innamorato al Polo Nord e comincia a cambiare ...a capire che il mondo non è fatto solo del Posto Fisso ma che ci sono valori piu' importanti, come la famiglia (non far crescere i bambini con dei falsi valori schifosi che sono imposti da una certa italia - vedi la scena della madre che porta via i figli dall'italia e dal concetto di posto fisso -....e la scena in cui  persino la madre di checco a un certo punto manda a fanculo il falso valore del posto fisso ) e come il lavoro (infatti checco nel film aiuta in casa...lavora veramente al polo nord e poi si occupa di chi e' meno felice di lui in Africa...).
Checco a un certo punto del film sente la mancanza dell'italia ...dove nel frattempo le cose sono cambiate per non cambiare mai.. (altro attacco al bel paese con il rottamato banfi che torna a fare il sindaco della cittadina delle puglie...  e dove si passa dalle province alle aree metropolitane..in una italia incapace di cambiare). checco riesce a riavere il lavoro iniziale nell'ufficio caccia e pesca del paesello...ma...
Ma qualcosa cambia ..oramai il seme dell'amore e del rispetto per la famiglia e  il lavoro vero hanno fatto breccia nel suo cuore e ....con la nascita di un figlio suo...finalmente si licenzia..abbandona non solo il posto fisso..ma abbandona proprio l'italia...
Un film che spinge l'italiano ad andar via dal bel paese e i suoi stereotipi sbagliati...spaghetti mafia, posto fisso, amicizie di paese....economia perdente....UNA ITALIA INCAPACE DI CAMBIARE...ma che obbliga l'uomo a uscire dal paesello...e che offre DELLE OPPORTUNITA' fuori dall'italia anche a uno normale come checco (senza bisogno di essere dei cervelloni...basta un po' di ITALIANITA'...e di cuore)
UN FILM DA VEDERE MA NON CON GLI OCCHI DA ITALOPITECO, MA CON LA TESTA DI UN ITALIANO CHE VUOLE ESSERE ARTEFICIE DEL SUO DESTINO CON SCELTE INDIVIDUALI SENZA ASPETTARE STATO, POLITICI O BANCHIERI...
GRAZIE CHECCO PER IL MESSAGGIO CHE DAI L'UOMO SOPRA LO STATO ...L'UOMO  CHE DECIDE DOVE VIVERE IN FUNZIONE DELLA FAMIGLIA E DEL PAESE CHE OFFRE PIU' OPPORTUNITA' (Interessante la scelta dell'africa...rispetto alla Norvegia...un paese con il sole, il caldo e con tanto ancora da fare.....)
Pare che in Africa le tasse siano prossime allo zero... 

scrive PETRALI su Il Giornale:
Che Checco Zalone fosse un top player si sapeva. Ma che si rivelasse capace di tirar fuori un film come Quo Vado? era difficile da immaginare. Personalmente l’ho trovato strepitoso, una sintesi perfetta tra comicità e morale che solo un fenomeno può riuscire a partorire. Ed è per questo che consiglio a tutti la sua visione.
Nella sua nuova fatica, Zalone riesce con grande maestria a calare il sogno americano nell’incancrenita e statalizzata realtà italiana e, tra una risata e una pugnetta, ricorda a tutti noi l’importanza della realizzazione personale che non è la certezza del posto fisso ma il fare ciò che ci rende felici. La sfida chiave della modernità consiste proprio in questo: riuscire a coniugare la propria passione a una possibilità concreta di business. Né lavoro fine a sé stesso come lo intendono in molti, dunque, né decrescita felice come falsi profeti vanno propagandando. Ma anzi, scegliere la terza via, quella più difficile. Seguire l’esempio di Checco che nella vita reale, dopo aver fallito due concorsi pubblici, è riuscito a diventare una star. Non avremo tutti il suo talento, certo, non diventeremo tutti ricchi ma abbiamo il dovere verso noi stessi di provarci. “Prendete le palle in mano” sembra voler dirci il comico pugliese in una rielaborazione terra terra del massaggio di Jobs. E lui, giustamente, lo fa anche fuor di metafora.
Scherzi a parte, nel film appare chiaro che il processo di redenzione individuale debba passare necessariamente per il rifiuto di tutto ciò che è statale, sociale, politico. Di tutto ciò che è spreco e privilegio. Di retaggi culturali e familiari sbagliati. Libertà e responsabilità, queste devono essere le due uniche stelle polari del nostro agire se si vuole veramente uscire dalla crisi.
Ma c’è un’altra cosa che mi fa impazzire di Checco. Il suo totale rifiuto del politically correct. Anche questa volta, infatti, non mancano le battute su omosessuali, islamici e divisione dei ruoli tra maschi e femmine. Nel conformismo di massa incentrato su di un perbenismo ipocrita e sterile, ormai l’unica ideologia di società vuote, noiose e frigide, Zalone riesce a darci lezioni anche su questo. E allora andate al cinema e ridete cazzo, ridete fragorosamente. Si può ancora fare. Non ce lo hanno ancora vietato. Sì, il mitico Checco ha molto da insegnare. E il fatto che lo faccia a suon di pugnette rende il tutto ancor più spassoso.

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io l'ho visto ieri. Il film è divertente pieno di gag. Vero che presenta il "nuovo mondo"con i "nuovi valori" e la "vecchia Italia", tutto sommato in modo neutrale, ma su cosa sia meglio o peggio dipende dall'inclinazione del singolo. Tu ci andresti in Africa a vivere? Con guerre e malattie? La gente scappa dall'Africa, affronta il mare per venire in Europa. Poi non parliamo di ricercatori precari a vita, disperati a ricercare qua e là finanziamenti per progetti di dubbia utilità e avendo a che fare con commissioni mafiose (non solo italiane).

ML ha detto...

qua sbagli...Ognuno deve saper selezionare la propria africa della felicita'...per te magari si chiama svizzera o panama o australia...insomma lo stato è come un auto o una casa..quando e' vecchia o inadeguata..LO SI CAMBIA andandosene in un altro...esattamente come si fa con il posto di lavoro...
L'italia ne esce distrutta...sempre uguale ..incapace di cambiare...riprende il gattopardo...e ne mostra i terribili difetti (di pregi sull'italia ne vedo pochi)

Anonimo ha detto...

No dico appunto che ognuno ci vede quello che vuole secondo la propria indole, capacità e valori. Il posto fisso può essere un pregio, la famiglia tradizionale pure.

Anonimo ha detto...

... Dimenticavo, anch'io d'accordissimo sulle frecciatine al politically correct.

ML ha detto...

anonimo delle 11,54 non concordo, ma va bene cosi.

Anonimo ha detto...

A prima vista può sembrare come dici tu Paolo, ma....... nel film si trovano tutti i messaggi che piacciono tanto ai costruttori del nuovo ordine mondiale: la certezza del riscaldamento globale, la famiglia gay e quella multietnica....non manca proprio niente.


Alessandro (Po)

ML ha detto...

ottimo commento alessandro

Anonimo ha detto...

Fanculo dovevo andare a vederlo ma ora che hai scritto tutta la trama...:(

Anonimo ha detto...

ma no. Vai che è divertente ci sono un sacco di gag.

Anonimo ha detto...

anche i vaccini regalati all'ospedale africano ....!!! neanche questo manca potevano evitarselo, no!

Anonimo ha detto...

Caro barrai mi da tanto che tu purtroppo abbia ragione...eppure ero contrario a ciò che sostenevi. Mi devo ricredere

Anonimo ha detto...

Zalone è bravo. Senza dubbio. Ma il fatto che sia ora apprezzato da Renzi (e non solo) mi preoccupa.

lemilleeunablogger ha detto...

Ecco come la penso: http://lemilleeunablogger.it/index.php/recensioni/15-recensione-quo-vado-2016