Siamo
capaci di tassare il lavoro e il rischio d’impresa più di qualsiasi
altro Paese al mondo, ma sulle tasse di successione abbiamo un primato
opposto. Negli Stati Uniti e Regno Unito arrivano al 40%, da noi si
fermano tra il 4 e l’8 per cento di quanto si eredita. Finalmente
qualcosa di cui essere fieri? Tutt’altro. È, piuttosto, l’ennesima
zavorra al merito in una nazione in cui la ricchezza è per il 60% in
mano agli anziani, le rendite di posizione più solide che mai e la mobilità sociale in picchiata. Per
questo, dice Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e
Politica Aziendale dell’Università Bocconi e brillante opinionista per
Radio 24, è arrivato il momento alzare la tassa di successione, «una
patrimoniale profondamente liberale» e renderla progressiva. A patto
però di abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese e di dimenticare
Imu e Tasi, capaci solo di deprimere i consumi e bruciare ricchezza.
«Siamo un popolo di giovani poverissimi e di anziani ben
patrimonializzati - attacca -. Con questo tipo di tassazione si blocca
l’ascensore sociale, perché tutti i meccanismi di merito sono bloccati:
la burocrazia è bloccata, le aziende familiari sono bloccate, la
meritocrazia non funziona, quindi siamo un Paese congelato.
Paradossalmente questo genera le condizioni ideali per una tassa di
successione».
CERTO PROFESSORE..ABBIAMO FATTO LAVORARE LA GENERAZIONE DEI VECCHI PER POI TASSARE NON SOLO IL LORO REDDITO MA IL LORO CAPITALE ONESTAMENTE GUADAGNATO..
I PROVENTI DELLE TASSE DI SUCCESSIONE SERVONO PER FAR LAVORARE I LORO FIGLI....RIDICOLO...DA UN PROFESSORE DI ECONOMIA ...FANTASTICO...
Partiamo dall’Italia: abbiamo davvero un problema di eccesso di rendite?
Se una rendita deriva da posizione, per esempio da un’eredità, è una zavorra. E l’Italia ha un eccesso di renditeSenza dubbio e la cosa peggiore è che non sono rendite da lavoro, ma da posizione. Non è che io sia contro le rendite in assoluto: se derivano dal lavoro non è un quadro efficiente ma nemmeno negativo. Ma se una rendita deriva da posizione, per esempio ereditaria, allora è proprio una zavorra. L’Italia ha un eccesso di rendite e spesso rendite di scambio politico. Pensiamo alle pensioni: soprattutto quelle retributive, specialmente quelle fuori mercato, sono rendite di scambio politico, ancora più odiose. Tant’è vero che i nostri vecchi accumulano case e proprietà, di fatto scippando le nuove generazioni.
Il 60% della ricchezza è in mano agli anziani. Come si potrebbe agire su questo punto? L’Imu non basta?
«Gli anziani “non comprano neanche le banane verdi” e questo è importante quanto il fatto che abbiano la maggior parte della ricchezza»
No che non basta. Assolutamente non basta. C’è un’altra cosa
importante, al di là della percentuale: è l’orizzonte temporale degli
investimenti che ne viene pesantemente penalizzato, perché gli anziani
tendono ad accorciare l’orizzonte medio del proprio ritorno. In America
si dice “They non even buy green bananas”, non comprano neanche le
banane verdi, perché non sanno se tirano fino a domani mattina. Quando
tu hai una nazione che non compra neanche le banane verdi, perché questa
è l’Italia, hai una nazione che ha accorciato brutalmente la maturità
dei propri investimenti, peraltro in una crisi pazzesca, sia quelli
pubblici che privati. Se poi quello che investe lo investe dal punto di
vista finanziario in strumenti brevissimi, come conti deposito o
liquidità, e se ne sta lontanissimo dall’equity e dagli investimenti di
medio e lungo termine, è chiaro che abbiamo un problema importante,
tanto quanto la distribuzione. Non c’è niente di male in sé che i soldi
siano in mano ai vecchi. Il problema è che se i soldi sono in mano ai
vecchi finiscono per essere a brevissimo orizzonte, investimenti
finalizzati alla rendita di breve.
Secondo Thomas Piketty i patrimoni troppo sbilanciati
rispetto al reddito sono caratteristici soprattutto degli Stati Uniti.
Ci sono delle differenze ancora rilevanti tra Usa ed Europa da questo
punto di vista?
Ce ne sono, nel senso che negli Stati Uniti la macchina
dell’ascensore sociale per merito è un po’ meno inceppata che in Europa e
sicuramente molto meno che in Italia. Ci possono essere diversi livelli
di concentrazione del reddito, di diseguaglianza alla Piketty. Ma un
conto è se la disuguaglianza è il risultato del merito e del lavoro e un
conto è se è il risultato di un’eredità. A parità di diseguaglianza,
bisogna sempre vedere i fattori che la determinano. Se i fattori che la
determinano sono l’eredità di babbo, mamma e nonno, invece che il merito
derivante dall’innovazione, dallo studio e dalla preparazione tecnica, è
chiaro che è molto più grave. L’effetto finale è che i Paesi hanno un
livello di diseguaglianza elevato. Però il processo è completamente
diverso. Nel caso di una diseguaglianza per merito mi spiace ma in sé
non c’è niente di male, se è disuguaglianza di output. Mentre se è
diseguaglianza di punti di partenza, perché è diseguaglianza di eredità,
allora le cose sono molto più gravi. Il che vuol dire che la società
non consente le pari opportunità e si limita a preservare caste basate
su rendite di posizione.
La mobilità intergenerazionale è diminuita negli ultimi anni? O siamo sempre stati un Paese con poca mobilità sociale?
«Nel momento in cui scompare la classe media, la mobilità sociale si riduce. Anche perché è impossibile arricchirsi in maniera onesta»Siamo sempre stati un Paese con poca mobilità sociale, ma è sicuramente diminuita, per la compressione della classe media. Quando diciamo che scompare la classe media, che stiamo proletarizzando la classe media, vediamo anche questo. La mobilità sociale presuppone una classe media vivace, critica, aperta e dinamica. Nel momento in cui scompare la classe media, la mobilità sociale si riduce. È anche un tema di posizionamento relativo, non assoluto. Nel momento in cui la percezione è di una proletarizzazione, hai comunque meno mobilità sociale perché hai meno stimoli, hai meno imprenditorialità, meno propensione al rischio. La mobilità sociale è diminuita anche perché è diventato quasi impossibile arricchirsi con le imprese. Negli anni Cinquanta e Sessanta i nostri genitori facevano impresa e il numero di vincoli che c’erano da parte dello Stato era molto limitato e quindi si sono potuti arricchire. Oggi è praticamente impossibile, oggi diventare ricchi in maniera onesta è un fatto quasi impossibile in questo Paese, perché la burocrazia e lo Stato di fatto rendono impossibile l’esercizio dell’impresa. Tutelano le rendite, questo sì, quelle pubbliche, politiche, ma competizione nel mercato assolutamente no, la contendibilità non c’è, non c’è sui servizi e sui beni. Se non c’è contendibilità non c’è mobilità sociale intergenerazionale, perché non c’è spazio per l’innovazione. Se il mercato è bloccato e protetto, la nuova generazione che porta innovazione finisce per essere cooptata da quella vecchia.
E IL PROFESSORE DELLA BOCCONI..INVECE DI ATTACCARE LA SPESA PUBBLICA ..LICENZIANDO UN MILIONE DI PERSONE IN MODO DA TROVARE RISORSE PER RIDURRE LE TASSE E FAVORIRE INVESTIMENTI...RUBA I SOLDI ALLE PERSONE ANZIANE POST MORTEM...ATTACCO INDISCRIMINATO ALLA PROPRIETA' PRIVATA E ALL'ACCUMULO DI RISPARMIO ..IL PROFESSORE LO FA SOLO IN QUANTO VA DI MODA E SI FA BELLO CON I POTERI FORTI..
E DULCIS IN FUNDO....
- Roma, 22 feb. - Domani alle 10 una delegazione della
Cisl guidata dal segretario generale, Annamaria Furlan,
depositera' alla Corte di Cassazione di Roma il testo della
legge di iniziativa popolare su cui la Cisl raccogliera' nei
prossimi mesi in tutta Italia centinaia di migliaia di firme.
La proposta della Cisl e' quella di estendere il bonus di
mille euro all'anno a tutti i lavoratori dipendenti ed
autonomi, pensionati, incapienti, sotto i 40 mila euro di
reddito e l'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni
oltre i 500mila euro, esentando la prima casa dalle imposte.
Poco prima della presentazione del testo di iniziativa
popolare, e' previsto un briefing con la stampa all'ingresso
della Corte di Cassazione. (
7 commenti:
un celebre , illustre sconosciuto signore , una volta disse ... " tutto cio' che lo stato tocca , si trasforma in merda " ........ .... mi scuso per la frase ma è testuale .... e , non posso che essere d'accordo , in essa c'è tutto quel che penso dello stato (Italia e tutti gli altri ) .... e di ogni cosa e strumento usi e inventi ... per complicare , distruggere la vita e gli averi degli individui ...
Giovanni (pavia)
Questa affermazioen é però corretta:
Meglio una tassa di successione che una patrimoniale come l’Imu e la Tasi?
L’Imu e la Tasi sono tasse inefficienti, perché stanno deprimendo il costo delle case, stanno drenando reddito laddove reddito non si genera e quindi hanno un effetto recessivo. Mentre la tassa di successione la paghi quando ti arriva un flusso di reddito inatteso, ma che è positivo. Se ti arrivano i soldi del papà, te ne arrivano un po’ di meno, ma almeno ti arrivano i soldi.
Ma evidentemente il Monti, il geniale maggiordomo italico, non lo capì al tempo e forse neppure ora.
Mi chiedo se la ricchezza privata di cui parla il Prof. Carnevale non sarà il risultato di anni di sprechi di denaro pubblico. Se dagli anni '80 avessimo avuto dei governanti con le "palle" e sopratutto composti da persone oneste, avremmo ugualmente patrimoni così importanti in mano agli anziani di cui stiamo discutendo?
Quindi diciamo che con la tassa di successione lo stato si riprende ricchezza non riscossa negli anni. Basterà tenere questo livello di tassazione elevata per una ventina d'anni poi potrà essere riportata a livelli accettabili (sperando che non arrivi nel frattempo qualche nuovo Cavaliere ...)
Mauro
luigiza....è una tassa su soldi dove, specie in italia, paghi tesse altissime.
e' non solo un diritto, ma un dovere difendere i propri risparmi da tali tasse inique. Capisco il bene di uno stato..ma se non coincide con il mio e con il conceto di proprieta' privata...allora lo stato e' il mio nemico.
tu mi stai dicendo ....meglio una tassa piu' equa che una tassa meno equa (in quanto colpisce post mortem)
ebbene ti assicuro che sarebbe decisamente meglio non dover avere tali tasse come capita in molto paesi al mondo ben governati.
non sono per nulla daccordo con te...
anonimo 7,42..gli sprechi andrebbero fatti pagare a coloro che li hanno creati.
il reale motivo e' la popolazione vecchia ..non incassando piu' tasse dai giovani ..si depreda gli anziani ..per poter ridistribuire ai giovani ....e lo stato se ne prende un bel tot per mangiare il mangiabile...e continuare a gestire il potere.
il tutto dopo aver promeso, durante una vita di duro lavoro altre cose al cittadino.
MI DISPIACE MA NON AVETE CAPITO NULLA E DAI VOSTRI COMMENTI ...ne traggo l'unica conclusione possibile...: sono felice dell'introduzione di tale tassa per le masse stupide ...io me ne sono tirato fuori per tempo ...e tanti con me.
LA SCELTA DEVE ESSERE INDIVIDUALE ..NON STATALE.
lo stato è come un auto..o una casa..quando sono vecchie si cambiano....non si subiscono...altrimenti ti lasceranno a piedi o crolleranno i muri...
lo stato è una commodity..non e' una famiglia ricordatevi...CAZZOOO
appunto lo stato deve smettere di rompere io coglions
che vadano a spalare merd tutti quanti cosa vuol dire tassa di succcessione al 60 % non devomno pagarla ifigli e figli come fanno a pgarla me lo spieghi Paolo non tileggo più è unproprrio schifo spazzatevi il cu con le vostre azioni che schifo andate al diavolo...
vediamo se mi pubblichi
SEI PENOSO...SEI UNO ZOMBIE E NON LO SAI...
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