IN SVIZZERA TEMPO DI PULIZIA OBBLIGATA! DENUNCIATE I CONTI O LO CHIUDIAMO DI ARBITRIO!
BANCHE SVIZZERE: Denunciate i conti, o li chiudiamo
COME BEN SAPETE...LA CRISI ECONOMICA MONDIALE PORTA A UNA FORTE RESTRIZIONE
DELLE LIBERTA'. E SE IN ITALIA IL CITTADINO VIENE TRATTATO COME SCHIAVO E UCCISO..
IN SVIZZERA, PER DIFENDERE IL CITTADINO SI E' OBBLIGATI A CONCEDERE QUALCOSA
ALL'EUROPA ....ALLONTANANDO CON GARBO E NON RETROATTIVITA' I CLIENTI STORICI
NON DICHIARATI...DEL RESTO MERCATO LIBERO E' DA TRE ANNI CHE NE PARLA..E SE UNA PERSONA
HA ANCORA I CONTI IN SVIZZERA NON DICHIARATI...E NON LI HA SPOSTATI LONTANO
O TROVATO SOLUZIONI EFFICIENTI...CAMBIO DI RESIDENZA, CARTE RICARICABILI,
PAESI LONTANI, IMMOBILIARE O TERRENI LONTANI DALL'EUROPA, DIAMANTI, ORO FISICO, CASSETTE
DI SICUREZZA NON DI BANCA, DEPOSITI DOGANALI, FONDAZIONI ECC ECC....E' GIUSTO CHE OGGI
VENGA SPINTO CON VIOLENZA ALLA PORTA DA PARTE DELLE BANCHE SVIZZERE.
ARTICOLO DAL CORRIERE DEL TICINO DI IERI:
Banche: offensiva anche in Ticino, fiato sul collo dei clienti non domiciliati
LUGANO
- Nuova offensiva di alcune grandi banche svizzere per la clientela non
domiciliata. La strategia dei soldi dichiarati (Weissgeldstrategie)
promossa dal Consiglio federale, ma non ancora adottata dal Parlamento (DOPO SARA' TARDI, PER SPOSTARSI) ,
da alcune settimane sembra aver fatto breccia in modo ancora più
incisivo. La prima ondata di lettere spedite a i clienti non residenti , risale all’estate scorsa e chiama in causa grandi e piccoli
clienti indistintamente.
Nuova ondata di lettere
Si è trattato di un elemento inedito, frutto di un cambiamento di rotta e di mentalità e che ora, da alcune settimane, viene ulteriormente reso esplicito dalle stesse banche tramite una nuova ondata di lettere rivolte alla clientela non domiciliata contenente rinnovate condizioni quadro per le relazioni d’affari. Il cliente deve presentarsi e dichiararsi d’accordo con la propria firma. In queste comunicazioni si riscontrano elementi nuovi: sia nel linguaggio sia nella sostanza, come se le recenti vicissitudini di alcuni grandi banche nazionali e delle banche cantonali Oltreoceano, avessero imposto un ritmo più rapido nella corsa alla regolarizzazione dei capitali depositati all’estero e quindi al rispetto delle regole sancite dai paesi sui tributi riscossi ai propri cittadini.
Rispetto delle regole o si scioglie il rapporto
“I clienti che dispongono di valori patrimoniali non dichiarati – si legge in una delle missive -
competenti, in caso contrario la relazione col cliente viene sciolta”. Non più, dunque, una semplice raccomandazione al condizionale, ma una vera e propria richiesta tassativa. “I clienti – si rimarca – sono i soli responsabili della corretta dichiarazione del paese di domicilio”. La banca, dunque, ripone buona parte della responsabilità degli averi gestiti sulle spalle del cliente.
Nuova ondata di lettere
Si è trattato di un elemento inedito, frutto di un cambiamento di rotta e di mentalità e che ora, da alcune settimane, viene ulteriormente reso esplicito dalle stesse banche tramite una nuova ondata di lettere rivolte alla clientela non domiciliata contenente rinnovate condizioni quadro per le relazioni d’affari. Il cliente deve presentarsi e dichiararsi d’accordo con la propria firma. In queste comunicazioni si riscontrano elementi nuovi: sia nel linguaggio sia nella sostanza, come se le recenti vicissitudini di alcuni grandi banche nazionali e delle banche cantonali Oltreoceano, avessero imposto un ritmo più rapido nella corsa alla regolarizzazione dei capitali depositati all’estero e quindi al rispetto delle regole sancite dai paesi sui tributi riscossi ai propri cittadini.
Rispetto delle regole o si scioglie il rapporto
“I clienti che dispongono di valori patrimoniali non dichiarati – si legge in una delle missive -
competenti, in caso contrario la relazione col cliente viene sciolta”. Non più, dunque, una semplice raccomandazione al condizionale, ma una vera e propria richiesta tassativa. “I clienti – si rimarca – sono i soli responsabili della corretta dichiarazione del paese di domicilio”. La banca, dunque, ripone buona parte della responsabilità degli averi gestiti sulle spalle del cliente.
BEH DIREI CHE SE ANCORA QUALCUNO ASPETTA...A PRENDERE PROVVEDIMENTI...RISCHIA DI VEDERE IL CONTO CHIUSO E VEDERSI RECAPITARE A CASA UN BELL'ASSEGNO INCASSABILE IN SOLI TRE MESI! ALTRIMENTI I RISPARMI FARANNO LA FINE DEI RISPARMI EBREI DEPOSITATI IN SVIZZERA DURANTE L'OLOCAUSTO...MA ALMENO QUESTA VOLTA TUTTI SONO STATI AVVISATI IN TEMPO!
Mi sono iscritto a un convegno di
una giornata che si terra' a ZURIGO IL 21 GENNAIO organizzato da una primaria
societa' di consulenza e gestione del risparmio internazionale dal
titolo
VOLUNTARY DISCLOSURE
STRATEGIE OPERATIVE
STRATEGIE DI FUGA
STRATEGIE DIFENSIVE
Il titolo e' differente ma il contenuto è quello (ho letto tutti gli interventi previsti).
il focus sara' il trend della normativa
europea (anche l'italiana). i costi della riemersione nei vari stati
(sezione dedicata all'italia) si toccheranno anche e in particolare i
temi del cambio di residenza e su come farlo, costi, facilitazioni,
migliori location nel mondo e tanto altro.
La conferenza sara' in lingua inglese.
Io ho ricevuto un invito tramite un amico e mi ha detto che posso a mia
volta portare 3 persone (il costo è compreso fra i 700 e i 1000 franchi
per l'intera giornata incluso di pranzo)
MERCATILIBERI@GMAIL.COM
335.6651045
SKYPE PBARRAI
21 gennaio 2014
21 gennaio 2014
IN SVIZZERA TEMPO DI PULIZIA OBBLIGATA! DENUNCIATE I CONTI O LO CHIUDIAMO DI ARBITRIO!
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1 commento:
Frecciarossa, un biglietto da 4 miliardi l’anno
Il Tesoro costretto a coprire
il gigantesco buco previdenziale del fondo ferrovieri.
Una bomba previdenziale che di fatto è già esplosa nel più assoluto silenzio. E che per il momento costa alle casse dello Stato una vera fortuna. Parliamo di 4 miliardi di euro che ogni anno il ministero del Tesoro è costretto a trasferire per coprire i buchi del fondo pensioni per il personale delle Ferrovie dello Stato. Inutile girarci intorno, si tratta di un salasso che soltanto negli ultimi cinque anni è costato 19,7 miliardi. Ma il conto, secondo le previsioni, sarebbe anche destinato a salire. Un problema di non poco conto per il ministero dell’economia guidato da Fabrizio Saccomanni, che con l’ausilio del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sta cercando disperatamente di razionalizzare la spesa pubblica.
In primis c’è un’ovvia (ma molto grave) questione di sostenibilità finanziaria. La domanda è molto semplice: fino a che punto lo Stato può permettersi di staccare un assegno annuale di circa 4 miliardi di euro.
http://www.lanotiziagiornale.it/frecciarossa-un-biglietto-da-4-miliardi-lannoil-tesoro-deve-coprire-il-gigantesco-buco-previdenziale-del-fondo-ferrovieri/
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