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DE BENEDETTI VENDA REPUBBLICA E ALTRI GIOIELLI E RIPIANI I DEBITI MOSTRUOSI DI SORGENIA

ARTICOLO SUPERLATIVO DI DAGOSPIA SORGENIA  IL GRUPPO DEI DE BENEDETTI HA ACCUMULATO UN DEBITO MONSTRE DI 1,75 MILIARDI 

 E POI I GIORNALISTI COME FUBINI E TANTI ALTRI FANNO I SINISTRORSI MENTRE LETTA E ALFANO PREPARANO IL REGALO DI NATALE ..PERI A 100 MILIONI DI EURO PER DE BENEDETTI. PENSATE CHE IN ITALIA CI SONO PURE DEI COGLIONI CHE PAGANO PER LEGGERE LE COSE DI REPUBBLICA..ARTICOLI DI PARTE E ASSOUTAMENTE ATTI A SALVARE UN IMPERO IN DIFFICOLTA'...DE BENEDETTI DOVREBBE RIPIANARE I DEBITI CON LE BANCHE ...COME DOVREBBE FARE UN IMPRENDITORE QUALSIASI..MA PERCHE' PER DE  BENEDETTI LE COSE SONO DIVERSE DA QUELLE DI UN NORMALE IMPRENDITORE...

 


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

c he schifo...

Anonimo ha detto...

Paolo, io lo immagino...ricordo cosa rispose Prodi ad Altissimo quando gli chiese ragguagli circa l'affaire SME.....
saluto

Anonimo ha detto...

A Bergamo sono molto preoccupati....
http://www.bergamonews.it/economia/ubi-e-banco-popolare-quel-debito-milionario-di-sorgenia-di-de-benedetti-183369

Andrea 616 ha detto...

di Sorgenia di De Benedetti

Sorgenia
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Ci sono anche due banche popolari legate a Bergamo (Ubi e Banco Popolare) tra gli istituti di credito che il prossimo 18 dicembre riceveranno il piano industriale e finanziario di Sorgenia per la ristrutturazione del debito.

Sorgenia, la holding dell’energia controllata dalla Cir della famiglia De Benedetti ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un peggioramento del passivo da 77,1 a 434,3 milioni di euro. È calato anche il fatturato, che è diminuito dell'1,4% da 1,758 a 1,734 miliardi, mentre l’indebitamento netto si è attestato a 1,757 miliardi, dagli 1,861 miliardi al 31 dicembre 2012.

Vista la portata dell'operazione per la ristrutturazione del debito il negoziato tra la società e le banche sarà lungo e intenso, si calcola che ci vorranno almeno sei mesi per arrivare a una sua definizione. Perché? Perché se alle banche sarà chiesto un riscadenziamento a lungo termine e uno stralcio importante dell'esposizione, oltre che a un coinvolgimento nel capitale di Sorgenia, la società e la holding controllante (la Cir della famiglia De Benedetti) dovranno essere disposte a fare la propria parte. E a questo punto ci sono due possibilità: la cessione degli impianti fotovoltaici in Francia, probabilmente all'alleato Kkr, o delle centrali italiane; l'alternativa sarebbe l'impegno finanziario da parte di Cir e Verbund, la società austriaca che è partner con i De Benedetti della Sorgenia.

Anche se per ora nessun azionista ipotizza esplicitamente una ricapitalizzazione di almeno 250-300 milioni di euro.

Il gruppo di banche che si ripartisce il debito Sorgenia sono Intesa, Unicredit, Mediobanca, alcuni grandi istituti esteri e almeno tre banche popolari Banco popolare, Ubi e Popolare dell'Etruria. Ora quel “riscadenziamento" oltre a chiedere mesi di negoziati prevede anche nuove perdite e nuove sofferenze per le banche. Colpisce in questo contesto che due banche popolari come Ubi Banca e Banco Popolare (che ingloberà il Credito Bergamasco) che si definiscono banche del territorio, vicine alle piccole e medie imprese ed alle famiglie elargiscano crediti a questo tipo di società così altamente indebitate. Una recente indagine di Unimpresa rivela che le operazioni creditizie singole di importo sotto i 500 mila euro, che dovrebbero essere il cuore dell'operatività per piccole e medie imprese e famiglie, genera appena il 4,8% delle sofferenze. Invece si assiste ancora al rifinanziamento a colossi legati a nomi come Zaleski o De Benedetti per negare il credito ad imprese che sono l’anima e la struttura portante dell’economia italiana.