UNA RICERCA SULLA FINE DELL'ITALIA..E DELLA SCHIAVITU' DI COLORO CHE NON FARANNO NULLA
AI TEMPI DI MUSSOLINI I CITTADINI ITALIANI FURONO OBBLIGATI A FAR RIENTRARE DALL'ESTERO I PROPRI RISPARMI. 18 MESI DOPO LA MONETA PERSE VALORE E LE PERSONE CHE AVEVANO OBBEDITO PERSERO IL 90% DEI RISPARMI ..E NEL 2014 COSA FARANNO GLI ITALIOTI?
London School of Economics: dell’Italia non rimarrà nulla, in 10 anni si dissolverà
“Gli
storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso
perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di
nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una
condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione,
di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos
politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze
dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione
diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del
3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.
Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile,
ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento
estremamente miope dell’IVA (un incredibile 22%!), che deprime
ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di
spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite
finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente
trascurabili. Per tutta l’estate, i leader politici italiani e la stampa
mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa
imminente. In effetti, non è impossibile per un’economia che ha perso
circa l’8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio
positivo. Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo “ripresa” è una
distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi
cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una
grave recessione a una sorta di stagnazione.
Il
15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più
grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000
aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa
quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione
ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite
del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi
accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale
interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione
significativa del futuro della nazione. L’Italia non avrebbe potuto
affrontare l’ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori.
La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo
dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli
stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner
europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità.
Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo
perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado
(come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa
e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi
confini. Di conseguenza , l’Italia si è rinchiusa in una rete
di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione
certa.
L’Italia ha attualmente il livello di tassazione sulle imprese più alto dell’UE e uno dei più alti al mondo.
Questo insieme a un mix fatale di terribile gestione finanziaria,
infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia
inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d’Europa,
sta spingendo tutti gli imprenditori fuori dal Paese . Non solo verso
destinazioni che offrono lavoratori a basso costo, come in Oriente o in
Asia meridionale: un grande flusso di aziende italiane si riversa nella
vicina Svizzera e in Austria dove, nonostante i costi relativamente
elevati di lavoro, le aziende troveranno un vero e proprio Stato a
collaborare con loro, anziché a sabotarli. A un recente evento
organizzato dalla città svizzera di Chiasso per illustrare le
opportunità di investimento nel Canton Ticino hanno partecipato ben 250
imprenditori italiani.
La
scomparsa dell’Italia in quanto nazione industriale si riflette anche
nel livello senza precedenti di fuga di cervelli con decine di migliaia
di giovani ricercatori, scienziati, tecnici che emigrano in
Germania, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, così come in Nord America
e Asia orientale. Coloro che producono valore, insieme alla maggior
parte delle persone istruite è in partenza, pensa di andar via, o
vorrebbe emigrare. L’Italia è diventato un luogo di saccheggio
demografico per gli altri Paesi più organizzati che hanno l’opportunità
di attrarre facilmente lavoratori altamente, addestrati a spese dello
Stato italiano, offrendo loro prospettive economiche ragionevoli che non
potranno mai avere in Italia.
L’Italia
è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici
di partito hanno portato il Paese ad un quasi – collasso nel 2011, un
evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è
stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio
del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la
Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la
stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a
qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i
partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un
interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del
Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i
confini dell’ordine repubblicano. L’interventismo del Presidente è
particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo
Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale.
L’illusione
ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il
Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il
Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha
la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla
rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave
recessione. Letta sta seguendo esattamente lo stesso percorso: tutto
deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati
condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in
simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni
attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal
momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo
termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa
dell’Italia.
In conclusione, la rapidità del declino è davvero mozzafiato.
Continuando su questa strada, in meno di una generazione non rimarrà
nulla dell’Italia nazione industriale moderna. Entro un altro decennio, o
giù di lì, intere regioni, come la Sardegna o Liguria, saranno così
demograficamente compromesse che non potranno mai più recuperare.
I
fondatori dello Stato italiano 152 anni fa avevano combattuto,
addirittura fino alla morte, per portare l’Italia a quella posizione
centrale di potenza culturale ed economica all’interno del mondo
occidentale, che il Paese aveva occupato solo nel tardo Medio
Evo e nel Rinascimento. Quel progetto ora è fallito, insieme con l’idea
di avere una qualche ambizione politica significativa e il messianico
(inutile) intento universalista di salvare il mondo, anche a spese della
propria comunità. A meno di un miracolo, possono volerci secoli per
ricostruire l’Italia.”
Autore: Dr. Roberto Orsi - London School of Economics (Fonte il nord)
UNA RICERCA SULLA FINE DELL'ITALIA..E DELLA SCHIAVITU' DI COLORO CHE NON FARANNO NULLA
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4 commenti:
Musica per le mie orecchie!!
tutto questo evidenzia che l'unità dell'itaglia fu un demenziale sbaglio altro che tessere lodi a chi uccidendo il sud stà ora uccidendo anche il nord...
E'un piacere leggere articoli fatti cosi' bene,e concordo con l'anonimo delle 13,21...sono le stesse forze di allora,e i venduti ci sono oggi come allora.Ma mai disperare e fare troppe previsioni,anche perche' quelle forze vivono il loro tempo,ma sono antistoriche,antinaturali,tutti gl'imperi sono caduti, cadra' anche questo.
L'articolo, ripreso anche da Grillo, ritrae piuttosto bene ed in poche parole la situazione attuale italiana ..... il link qui sotto rimanda alla versione originale dello stesso articolo in inglese, dalla cui lettura ho rilevato che la versione italiana è stata "censurata" eliminando alcuni interi paragrafi, anche importanti (fra i quali, anche l'omissione dell'ultimissima frase che nella versione inglese dice :"Al momento sembra essere completamente una causa persa").
Piu' in generale, sono cose che sappiamo molto bene, ma fa sempre un certo effetto leggerle tutte insieme......
http://blogs.lse.ac.uk/eurocrisispress/2013/10/08/the-demise-of-italy-and-the-rise-of-chaos/
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