Rilassiamoci, se ci è possibile divertiamoci come possiamo e come ci
piace, facciamo il pieno di energia e prepariamoci alla imminente campagna
elettorale che inizia tra dieci giorni.
Il PDL ha ufficializzato l’inizio della campagna elettorale nella data
del 16 agosto. Questa mattina, sul quotidiano “Libero” è stato dato l’annuncio
dell’inizio della (così viene descritta) “più grande campagna mediatica mai
vista in Italia” –praticamente una minaccia- che il condannato Berlusconi
lancerà con esibizioni in spiaggia, da Rimini a Lecce, da Capalbio a Praia a
Mare, da Portofino a Positano, per
concludersi con due interventi sulle spiagge sarde, uno sulla Costa Smeralda e l’altro in provincia
di Alghero. Non solo comizi balneari, ci hanno tenuto a farci sapere che sono
stati affittati centinaia di piccoli aerei monoposto che solcheranno i cieli
d’Italia sventolando striscioni con la scritta “Silvio libero”.
Così stanno le cose. Il resto sono chiacchiere per prendere tempo.
Un incontro privato tenutosi ieri sera tra i due più intelligenti,
capaci, abili esponenti politici della compagine governativa, ovvero Massimo
D’Alema e Fabrizio Cicchitto, si è concluso senza un accordo.
E così questa mattina la temperatura si è alzata e chiunque si occupi
di politica in Italia ha capito che si va alle elezioni, molto probabilmente
senza neppure fare una nuova legge elettorale perché hanno bisogno di riempire
i listoni di candidati con solidi nomi che garantiscano sia al PDl che al PD e
alla Lista Monti la possibilità (loro pensano di vincere) di poter finalmente
gestire un nuovo parlamento per cambiare la costituzione, varare l’immediata
amnistia per Berlusconi, portare fino in fondo la svendita dei polmoni
industriali strategici italiani alla grande industria franco-tedesca, sia
quella pubblica che quella privata. Il tutto, si intende, chiudendo ogni
inchiesta aperta sui bilanci dell’intero sistema bancario che godrà, a elezioni
avvenute, di una pioggia di miliardi da poter seguitare a investire nella
speculazione finanziaria.
Si tratterà della prima campagna elettorale squisitamente tutta
orwelliana.
Con l’unica eccezione del M5s, dei comizi di Grillo e degli interventi
individuali dei singoli candidati (chiunque essi siano) assisteremo al varo di
una massiccia diffusione di falsità, bugie, continue pubblicazioni di dati non
veritieri, di cui ci stanno regalando i primi assaggi.
La stampa estera è esterrefatta nel dover commentare ogni giorno ciò
che sta accadendo in Italia (non parlo affatto qui della sentenza Berlusconi)
nazione in cui la cupola mediatica sta eseguendo gli ordini di scuderia di PDL
PD Lista Monti pubblicando e diffondendo notizie sull’economia, sulla
produzione industriale, sui conti dello Stato, sui bilanci delle banche e
sull’attività di governo, sulla situazione sociale reale del paese reale, che
non hanno nessun riferimento con la verità oggettiva dei fatti. Le ultime
notizie avute segnalano un ulteriore crollo in Italia dei parametri che
definiscono la libertà di stampa, spingendoci dal già squallido 57esimo posto
del novembre 2012 verso un impresentabile 70esimo posto: si va ormai verso la
Corea del Nord. Tra i fattori che stanno determinando il clamoroso crollo di
credibilità internazionale (e conseguente fuggi fuggi generale degli investitori
stranieri) c’è la “ufficializzazione” governativa della menzogna. Anche e
soprattutto in campo economico.
I dai attuali segnalano che alla fine di agosto la spesa pubblica
raggiungerà un ennesimo record negativo avviandosi gloriosamente verso il
135/140% rispetto al pil (massima punta mai toccata dal febbraio del 1921 in
conseguenza del disastro macroscopico causato dalla prima guerra mondiale) che
ci ha già messo nella condizione di sforamento della normativa europea, il che
in soldoni vuol dire che i tempi dell’austerità verranno allungati ancora con
fermezza; in Europa lo sanno e hanno scelto di far finta di nulla.
Il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato ieri mattina la propria
sorpresa negativa nel dover rivedere la situazione dell’Italia al ribasso, visto
che il pil della nazione è sceso al 2% su base annua nei primi due trimestri,
mentre la loro previsione era di un -1,6% e la condizione economica dell’Italia
è vista “in netto peggioramento strutturale” come anche segnalato dalla agenzie
di rating che hanno identificato e
definito le prime 17 banche italiane come vicine al collasso. Il nostro
Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha invece dichiarato “E’ finita la
recessione, i nuovi dati macro-economici lo stanno confermando”. L’affermazione
è gravissima, non perché non sia piacevole, ma per il banale motivo che è falsa.
Non era mai accaduto prima in Europa che a fronte di un ennesimo dato
“ufficiale” che evidenziava la contrazione del pil di un paese, l’arretramento
economico, l’aumento della disoccupazione, il crollo del consumo interno, i
governanti comunicassero una notizia opposta.
Un articolo apparso oggi sul quotidiano Ilsole24ore la dice tutta.
L’articolo non è stato firmato. Leggendo l’articolo, peraltro scritto molto
bene, si incorpora l’idea che l’attuale governo ha saldato i debiti alle
imprese, che tutto sta andando nel modo migliore. Si comincia, con estrema
abilità, a costruire un quadro della realtà non soltanto diverso ma addirittura
opposto a quello reale.
L’articolo inizia così: “Lo Stato ha
già pagato ai creditori delle pubbliche amministrazioni più di 5 miliardi di
euro. E per il 2013 ne ha messi a disposizione degli enti debitori più di 17
miliardi su un totale di 20. Una percentuale superiore dell’85% dell’intero
stanziamento. Lo comunica il ministero dell’economia in una nota….”. Chi volesse leggere l’intero e lungo articolo lo trova qui http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-06/debiti-miliardi-pagati-imprese.
La realtà è che hanno versato dei
soldi soprattutto a quelle aziende che erano riuscite ad applicare il factoring
–ovvero il pagamento in anticipo da parte delle banche pagando un interesse
molto esoso- uno strumento finanziario che viene concesso soltanto “a
discrezione del direttore della banca” e quindi, presumibilmente, ad aziende
presentate e/o segnalate dalle segreterie politiche. Il che vuol dire che sono
state pagate soltanto le aziende delle clientele. Non solo. Anche se
raccomandate, gran parte di queste aziende (circa il 60%) non sono riuscite a
salvarsi e nel frattempo sono fallite, chiudendo. “Ufficialmente” risultano
sotto la voce aziende creditrici, ma in realtà non esistono più da tempo. Il
vero creditore è la banca. Quindi, è credibile che in gran parte abbiano voluto
saldare subito i crediti delle banche che si trovavano in mano dei pezzi di
carta straccia perché non si potevano più rifare sul cliente, ormai talmente
spolpato dagli interessi passivi da aver scelto la chiusura e quindi la
cancellazione della partita Iva con la dichiarazione di fallimento. Hanno
pagato subito le banche, questo hanno fatto. Badate bene al linguaggio usato, nella nota del ministero si legge infatti che
“per il 2013 ha messo a disposizione degli enti
debitori…..” tradotto vuol dire che i soldi non verranno dati alle aziende
direttamente, bensì verranno trasferiti a nuovi soggetti specifici i quali, a
termini di Legge, diventano responsabili del pagamento. Sono gli enti debitori
l’ultima istanza. Al Ministero il debito
risulta saldato ma alle aziende potrebbe non arrivare nulla. L’aspetto tragico
di questo articolo, che presenta una situazione irreale dell’Italia, consiste nel
fatto che esce sul quotidiano della Confindustria, la quale tace.
Quando Enrico Letta sostiene “stiamo
vicini alla fine della crisi, siamo alla vigilia della svolta” sostiene una
tesi che non ha alcun fondamento reale. E’ identico al “baratro” di montiana
memoria. E’ un trucco linguistico dal sapore elettorale. Nel caso il governo salti, sia Letta che
Saccomanni potranno sempre dire “era fatta ormai, stavamo a un millimetro dalla
ripresa, le notizie positive che arrivavano dall’industria dimostravano una
inversione di tendenza, e invece hanno voluto mandare a monte il benessere che
stava alla portata di tutti noi e siamo stati costretti ad arrenderci”.
In tal modo, Letta e Saccomanni ottengono
una situazione che gli americani chiamano “win win situation” (trad. comunque
vada si vince sempre) perché se il governo resiste ormai hanno capito che sono
in grado di fornire dati falsi, dire menzogne, pubblicare eventi, cifre,
accadimenti che non si sono mai verificati e quindi costruiscono una realtà
virtuale spacciandola per reale: se invece il governo salta la responsabilità
dell’attuale situazione non sarà mai del governo, come se le persone
dell’esecutivo non facessero parte del gruppo di coloro che lo hanno fatto
saltare.
In Gran Bretagna, oggi, per noi italiani
è stata una giornata davvero orribile.
A nome del PDL, l’on. Biancofiore ha
rilasciato una intervista alla BBC nella quale ha sostenuto che “il popolo
italiano è davvero e profondamente innamorato di Berlusconi, non a caso lo
hanno votato in 15 milioni, è sostenuto dalla stragrande maggioranza della
popolazione”. Gli inglesi –che non sono come gli italiani- l’hanno mandata in
onda, ma hanno poi dovuto specificare che si tratta di “una fantasia della
deputata” la quale ha aumentato del 115%
l’esatto numero dei voti ottenuti. In
Italia, sempre la Biancofiore si è scontrata con Alessio Maurizi, giornalista
di Radio24, perché, intervistata, ha detto che domenica scorsa “c’erano a Roma
ben 25.000 persone venute a manifestare per la liberazione di Berlusconi”. Il
giornalista ha fatto presente che la questura aveva indicato il numero di
3.000. La deputata ha cominciato a urlare e ha interrotto l’intervista
abbandonandola. In seguito l’ha concessa a radio Padania e ad altre emittenti
locali lombarde dove, poche ore dopo, la cifra aveva raggiunto le 100 mila
persone “che la sinistra vuole silenziare”.
Apparentemente si tratta di minuzie,
forse più interessanti come caso clinico che non materia per un dibattito
politico. Il sottoscritto, invece, le prende molto
sul serio.
E’ in atto la legittimazione del FALSO PERDURANTE
con la totale complicità della cupola mediatica tutta e si tratta di una deriva molto pericolosa. Si vuole ridurre la realtà oggettiva a un
fattore soggettivo.
Si vuole far credere agli italiani che la
condanna di Berlusconi da parte della Cassazione abbia lo stesso identico
valore delle parole pronunciate da chi sostiene che è innocente. Come dire: chi
parla di più, più a lungo e più forte, vince. Si tenta di sostituire le parole ai
fatti, che diventano privi di valore. Dipende da noi evitare che vinca
l’ipotesi orwelliana.
Restituire il Senso ai fatti, diventa,
oggi più che mai, un esercizio di igiene mentale.
Oltre che un imperativo categorico
dell’Etica. E’ proprio il caso di dirlo ora: le
chiacchiere stanno a zero.
PER MERCATO LIBERO, CHE DA SEMPRE PUNTA SU CHI VUOLE ESSERE PRAGMATICO, LE PAROLE VALGONO POCO..SE NON SONO SEGUITE IMMEDIATAMENTE DA FATTI....OGGI CHI FA I FATTI E' VINCENTE.
CHI USA LE PAROLE ...E SI FERMA ALLE PAROLE FA LA FINE DELL'ITALIOTA...SIA CHE SEGUA BERLUSCONI , SIA CHE SEGUA LETTA...MA ANCHE BAGNAI, DI CORI MODIGLIANI, BARNARD ECC ECC...
MI RACCOMANDO METTETE IN ATTO FATTI CONCRETI PER PROTEGGERE IL VOSTRO FUTURO.
MERCATO LIBERO E' A DISPOSIZIONE
1 commento:
....restituire il Senso ai fatti, diventa, oggi più che mai, un esercizio di igiene mentale. Ottimo
Potremmo salvare quello che rimane di sano della nostra igiene mentale, prendendo a calci nel posteriore questa feccia ove ella si presenterà a sparare le solite cazzate per salvare il grande capo Culo Flacido
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