LA STORIA DEL PICCOLO IMPRENDITORE IMBECILLE!
Tralasciando l’originalità dell’affermazione ( forse un errore di gioventù) , credo che moltissimi piccoli imprenditori , che da decenni “ investono e innovano” QUOTIDIANAMENTE, si siano sentiti degli imbecilli perché …non hanno il lavoro ( anche se pare sia un loro diritto ) .Mario Draghi , novello presidente della BCE , affermava che è necessario individuare le cause della crisi……..dopo aver erogato a mani basse miliardi di euro ai poveri istituti di credito , così sottocapitalizzati , credo moltissimi piccoli imprenditori che da anni cercano di ottenere dalle banche maggiori linee di credito, ma che si sentono rispondere che i loro rating sono troppo bassi , si siano sentiti degli imbecilli , perché tutti questi miliardi sono stati dati a banche con dei rating drammatici.
SMI (Sistema Moda Italia), con la connivenza di vari consulenti strapagati, ha spacciato dati farlocchi di crescita a due cifre , su produzioni estinte , avvalendosi della voce esperta di “Dottori” che probabilmente non conoscono la differenza tra filatura e tessitura , credo che moltissimi piccoli imprenditori , si siano sentiti degli imbecilli perché le loro produzioni da anni calano a due cifre , perché le produzioni sono state de localizzate.
Al di là della facile ironia , volevo fare a Voi una domanda , alla quale vi pregerei di rispondere : non siete stanchi , sfiniti e sfiduciati , di essere obbligati a riportare continuamente simili fandonie, prive di fondamento e contatto con la realtà , e di tirare un sospiro di sollievo solo quando una scossa di terremoto o un marinaio scapestrato vi consentono finalmente di distogliere l’attenzione dalla bolgia Dantesca della politica fanfarona o dalle notizie prezzolate dei grandi inserzionisti ?
La mia domanda è semplice : quando potremo finalmente leggere in prima pagina sui quotidiani Nazionali a caratteri cubitali che la causa della crisi è la delocalizzazione delle produzioni e che la gran parte della merce che arriva in Europa dalla Cina non rispetta le basilari regole sulla salute , il lavoro minorile , l’inquinamento , e gli accordi commerciali su dumping e svariate forme di finanziamento statale ?
Quando potremo finalmente leggere che i grandi marchi ( ormai società multinazionali , o fondi di investimento ) non hanno nessun interesse nel rendere trasparente la tracciabilità e l’etichettatura obbligatoria dei prodotti importati ?
Mi rendo conto che è una domanda retorica , ma ancora mi illudo di pensare che un giorno , finalmente , prevarrà il buon senso , e che qualcuno dei nostri Soloni che fino ad oggi hanno blaterato di Tobin Tax , IMU , liberalizzazioni , accise, aliquote , rivalutazioni catastali , finalmente si soffermi sull’unico e reale problema : se non facciamo lavorare la gente , non potremo mai più avere un’economia !!
Mi appello a voi “ penne sagaci “, maestri della dialettica , perché almeno una volta possiate essere Pifferai Magici e non sempre topi .
Roberto Belloli
Piccolo imprenditore
Contadino del tessile
Reparto Produzione
…imbecille
LA STORIA DEL PICCOLO IMPRENDITORE IMBECILLE!
3 commenti:
Lo stesso Foa, è andato in Svizzera a dirigere il gruppo TiMedia...
http://www.timedia.ch/
Tra l' altro è a Lugano di fronte all' aereoporto di Agno.
Marco
Ormai sono sempre più convinto che sia necessaria una rivoluzione per cambiare qualcosa,uno sciopero fiscale totale..queste grosse corporazioni lobbystiche mondiali se ne strafottono di tutto ciò che scriviamo e discutiamo..o prendiamo in mano la nostra bandiera del made in Italy e blocchiamo tutto ciò che non è conforme alle regole (quindi rispetto del lavoro ,626,lavoro dei minori,pesticidi,vernici tossiche,anti-dumping,aiuti statali)e si scardina il sistema multinazionale o saremo costretti ad una nuova povertà inesorabile.
Se poi associamo a tutto ciò anche il nostro bell'atteggiamento italiota che se ne strafotte di tutto "basta che non tocchi a me"abbiamo un bellissimo mix esplosivo..cosa ce ne facciamo di tutta quella spesa pubblica che abbiamo in Italia ..200000 soldati e indotto..quartieri, comuni,province,regioni,circoscrizioni..tutti pieni di gente da pagare..tutti figli e amici di qualcuno messi lì da un concorso creato ad arte..uffici pubblici,enti,comunità,associazioni e migliaia di microscopiche strutture inutili..medici primari,direttori asl,rettori universitari,tutti eletti dalla politica,nessuno che sa cosa fare per rendere efficiente una struttura che nemmeno conosce..
e poi ci ritroviamo con la solita caccia alle streghe degli evasori (bar,ristoranti ,imprenditori non liquidati dalle pubbliche amministrazioni,tabaccherie)..provassero a verificare quante società di eminenti multinazionali italiane e non ,che fanno la voce grossa da confindustria hanno domicilio fiscale in lussemburgo o in altri paradisi fiscali..o fanno fusioni e acquisizioni in paesi con bassa imposizione fiscale..quello è a norma di legge
Rimango tutti i giorni sempre più schifiato da questa Italia,forse meritiamo di fare la fine dell'argentina.Un invito agli imprenditori..andatevene da qui la vostra capacità è sicuramente meglio valorizzata altrove.
Fabio
Un nullatenente (l'unica soluzione)
la delocalizzazione per le pmi di molti settori manifatturieri è praticamente impossibile, a parte le chiacchiere, spostare macchinari pesanti tonnellate, con ingombri da migliaia di m2, vuol dire chiudere da una parte, vendere e riaprire altrove; in questo contesto sarebbe piu corretto dire "SVENDERE" qui e "fare debito" di là.
..troppo facile fare il gay con il culo degli altri, finchè si è designer o altri lavori da "chiacchiera", tutto è semplice...ma quando si tratta di PRODUZIONE, delocalizzare vuol dire un mare di debiti.
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