STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


IL GRANDE BLUFF DIMOSTRA CON SEI NUMERI PERCHE' L'EUROPA E' MORTA


date un'occhiata ai rendimenti a 10 anni del debito in EUROPA e vi rendete conto che:

I GRECI, OGNI ANNO PAGANO IL 9,89% IN PIU' DI INTERESSI CHE LA GERMANIA......
il 400% in piu' che i tedeschi...

QUESTA E' L'EUROPA UNITA???? NON QUESTA E' LA FINE DELL'EUROPA E IL RITORNO AL FEUDALESIMO

OGNI ANNO
ogni miliardo di euro di debito il popolo tedesco paga 34,2 milioni di interessi, I GRECI 133 MILIONI....

QUESTO E' DECISAMENTE INSOPPORTABILE...STESSA COSA PER IRLANDA, PORTOGALLO SPAGNA E ITALIA....


DA GUARDARE...
QUESTA E' L'EUROPA UNITA???? NON QUESTA E' LA FINE DELL'EUROPA E IL RITORNO AL FEUDALESIMO
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18 commenti:

Anonimo ha detto...

Intanto, tanto per attirare sempre di piu' gli investitori stranieri in Italia ecco la pesante sentenza contro l'AD della Thyssen. Premettendo il massimo rispetto per le povere vittime che sicuramente non torneranno in vita grazie a quella decisione, si rischia che nel tempo ci sia il fuggi fuggi generale delle aziende straniere presenti senza parlare di quelle che stanno valutando se investire o no in Italia. Sempre peggio!

Anonimo ha detto...

scusate dottoroni allora perchè l'euro è ai massimi su usd e jen e non è ai minimi su chf

ML ha detto...

perchè c'è la germania...ma se da un giorno all'altro non ci fosse piu' vedrai il tuo franco svizzero...sull'euro 2

Anonimo ha detto...

la Germania non ha nessun interesse ad uscire dall'euro, sarebbe la prima a fallire. è solo un mostro dai piedi di argilla che fà la voce grossa ma sa bene dove finirà senza i piigs

Anonimo ha detto...

A rischio anche il franco svizzero? Ma allora se per esempio ho comprato il franco svizzero a 1,45 (ora e' a 1,2874) conviene ricambiare subito, così qualsiasi cosa succeda all'euro o al franco in futuro almeno la plusvalenza la metto a frutto subito e con certezza, o no?

Marco Boggio ha detto...

PARTE 1 LODI A PRODI CHE RIMA. Ci ha distrutto insieme ai suoi degni compari ci sono tutti dentro destra, sinistra angoli, centro. Lui soprattutto perché sapeva perfettamente il funzionamento del meccanismo dell’euro, e gli altri perché non hanno cercato minimamente di scoprire come funzionava.
Ecco cosa è successo. A distanza di 8 anni dal fatidico 1 gennaio 2002 - quando l’Euro divenne definitivamente la moneta comune a 16 nazioni in Europa Che Prodi ha tanto voluto per tutti noi- i mercati finanziari (leggi il Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori) hanno finalmente compreso che i Paesi d’Europa non sono più sovrani, specialmente nell’emissione della loro moneta. Dunque i mercati hanno dato un’occhiata ai grandi debiti dei 16 Stati della zona Euro e hanno concluso che per noi ripagarli è un vero problema. Da qui il loro panico, e la conseguente crisi di cui tutti i giornali parlano, che oggi colpisce la Grecia ma domani colpirà tutti gli altri, Germania inclusa. E ciò perché è una crisi strutturale, non di un paio di Paesi.

Vi chiederete: perché ripagare i nostri debiti è diventato un problema così allarmante? Non eravamo indebitati anche prima dell’Euro? Oggi noi Stati della zona Euro stiamo USANDO l’Euro, non ne siamo più i proprietari. Una volta noi italiani possedevano la lira, i francesi i franchi e i tedeschi i marchi ecc. Non siamo cioè più sovrani nell’uso della nostra moneta. L’Euro è a tutti gli effetti una moneta senza Stato, è una moneta ‘mercenaria’ che tutti i sedici USANO. Fra usare una moneta e possederla la differenza è enorme. Perché oggi ogni Paese dell’Euro deve, PRIMA DI SPENDERE per la cittadinanza, fare una di due cose: 1) prendere in prestito l’Euro, 2) TASSARE i propri cittadini per racimolarlo.

Spiegazione di 1) Prendere in prestito l’Euro: letteralmente dobbiamo andarlo a trovare, proprio come fa un padre di famiglia che prima di pagare le spese di casa deve trovare i soldi da qualche parte (lavoro, prestiti). Oggi, si badi bene, un Paese come l’Italia o la Francia deve bussare alle porte di creditori privati per farsi PRESTARE gli Euro PRIMA di poterli spendere per la comunità (vendiamo titoli di Stato sui mercati di capitali dove dobbiamo competere e pagare tassi decisi dai privati). Il nostro Tesoro e la nostra Banca Centrale non possono più emettere moneta in autonomia. Ecco perché oggi i nostri debiti sono un vero problema.

Marco Boggio ha detto...

PARTE 2 Al contrario, prima dell’avvento dell’Euro, noi eravamo Paesi sovrani nella moneta (lira, franchi, marchi…), e i nostri governi potevano spendere senza il bisogno di trovare il denaro in anticipo. Letteralmente se lo inventavano, come fanno oggi gli USA o la Gran Bretagna per esempio. Magari spendevano troppo, è possibile (caso Italia), ma con la propria moneta sovrana avevano tutti i mezzi per rimediare. Certamente si indebitavano, eccome, ma era un debito che contraevano DOPO AVER SPESO, non prima ancora di spendere come accade con l’Euro oggi, e soprattutto lo potevano ripagare semplicemente inventandosi il denaro necessario (suona incredibile ma è esattamente così), come fanno oggi gli USA o il Giappone. Avevano cioè il potere sovrano di gestire la propria moneta e di conseguenza i propri debiti in autonomia, e questo rassicurava i mercati finanziari che non andavano nel panico sul debito nazionale di allora come invece è accaduto oggi con la Grecia (e domani con tutti i sedici Paesi dell’Euro).

E infatti, nonostante USA o Giappone siano indebitati fino al collo, nonostante l’Inghilterra sia messa forse peggio della Grecia in quanto a debiti, i mercati non sono nel panico per loro. Il motivo, lo ripeto, è che USA, Giappone o Inghilterra hanno moneta sovrana, cioè possono spendere senza doversi PRIMA indebitare, e possono ripagare i loro debiti inventandosi moneta, cose che noi 16 non possiamo fare più. Considerate inoltre che un ‘caso greco’ non si verificò mai, per esempio, con l’Italia spendacciona, indebitata, inflazionistica ma con moneta sovrana degli anni ’60 e ‘70. Al contrario, quell’Italia era assai prospera, e la sua ricchezza di allora ancora oggi ci nutre.

Ecco cosa sta accadendo. Di chi è la colpa? Dell’inganno dell’Euro voluto a tavolino dai grandi burocrati europei (Prodi, Ciampi e centrosinistra in Italia) per l’esclusivo interesse del Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori (e degli USA naturalmente), i quali oggi (ma già da prima) ci saccheggiano imponendoci misure di tagli a tutto ciò che è pubblico per comprarselo domani a due soldi. Possono farlo perché oggi noi, per i motivi sopraccitati, siamo indebitati veramente, e siamo ricattabili. Non per nulla alla Commissione Europea trovano pianta stabile 229 lobbisti del Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori, in un rapporto di 4 a 1 rispetto a chi perora la causa dei cittadini.

veleno ha detto...

marco boggio cosa c'entra prodi in tutto quello che dici? è come dare la colpa del disastro nucleare in giappone all'inventore dell'energia nucleare .se vuoi parlare di economia togliti la giacchetta ti leggiamo più volentierialtrimenti commenta sul giornale o libero bay bay boys

Anonimo ha detto...

Caro Marco, la spiegazione é molto più semplice: per anni la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l'Italia, ma direi un po' tutti i paesi occidentali, hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità, indebitandosi. Tutte le famiglie con 5 cellulari, 4 macchine, 3 TV, vacanze ai Caraibi, ecc. Troppe pensioni, troppe spese sanitarie, troppi piccole e grandi truffe a spese dello Stato. L'Europa ora non é nemmeno più al centro del mondo. Il nuovo é in estremo oriente. Diciamolo: Euro, lira o franco, sarebbe lo stesso, é miope dare la colpa alla valuta unica: la verità é che la festa é finita. Punto. Avessimo la lira, adesso svaluteremmo del 30/40%, come nel 1992. Tutto lì. Tutto il resto, scusate, sono cazzate. Ora visto che non possiamo svalutare, si troverà un altro modo per sfogare il disequilibrio, ma la ragione é molto semplice: i debiti, prima o poi, si devono pagare in un modo o nell'altro. Tutto il resto sono cazzate.

cisternino ha detto...

Ragazzi......penso che il problema non sia degli stati indebitati......ma solo e soltanto dei creditori.......piccoli pensieri.

cisternino ha detto...

Qualcuno è in grado di spiegarmi perchè le banconote emesse dalla BCE hanno una lettera che identifica lo stato per il quale sono state battute? Potrebbe essere che in caso di default di qualche stato....le banconote emesse per quello stato vengano rifiutate dai mercati???

Marco Boggio ha detto...

PARTE 1 Dovevano innanzi tutto paralizzare gli Stati moderni con moneta sovrana nella loro unica funzione legittima, che era e ancora sarebbe quella di spendere a deficit per creare benessere fra i cittadini, cioè piena occupazione e pieno Stato Sociale. Dovevano farlo perché se no gli Stati e i cittadini sarebbero diventati troppo potenti, nel Nord del mondo come nel Sud, e questo le oligarchie finanziarie private non potevano permetterlo. Avete già letto ne Il Più Grande Crimine e Aggiornamenti cosa hanno ordito per ottenere ciò, ovvero come hanno annientato la sovranità sia legislativa che monetaria degli Stati e marginalizzato i cittadini, ponendo fine alla democrazia e conquistando il controllo economico del pianeta a nostro discapito. Ma la cosa che continua a mesmerizzarmi è la semplicità geniale dei due pilastri fondanti di quell’epocale piano sciagurato. Vale la pena illustrarli nei dettagli poiché il vederli da vicino vi renderà ancora più immediata la comprensione di tutto ciò che ho finora scritto su questo tema. E non ultimo vi renderà molto più facile spiegarne i contenuti più controversi al pubblico.
Hanno preso due concetti in apparenza puliti, lampanti, cristallini, cioè che:
La Repubblica è Res Publica, cioè la cosa di tutti, ovvero lo Stato è dei cittadini ed è i cittadini, e questi sono lo Stato.
Il buon bilancio familiare è quello dove prima di spendere si risparmia, dove si guadagna più di quanto si spende, e dove è considerato disastroso il contrario, cioè spendere più di quanto si guadagna, cioè indebitarsi. Uno Stato è esattamente come una famiglia, è virtuoso se guadagna più di quanto spende, ed è indegno se si indebita.
Chi mai può dubitare di quanto scritto sopra? Res Publica: sono 2000 anni che questo concetto è la base stessa del convivere civile. Lo Stato deve guadagnare di più di quanto spende: ma lo capirebbe anche un tordo che è la via economica per eccellenza. No?
No, sbagliato, tutto sbagliato. Anzi, catastroficamente sbagliato. Anzi, costruito apposta per ingannarci, e per arrivare proprio alla distruzione degli Stati moderni nella loro unica funzione legittima, che è, ripeto, di spendere una moneta sovrana a deficit per creare piena occupazione e pieno Stato Sociale.
Il concetto di Res Publica sarebbe dovuto morire nell’istante in cui Nixon nel 1971 sancì la creazione definitiva del denaro moderno, quello libero da vincoli con le riserve d’oro e quindi in grado di essere creato dal nulla dagli Stati e senza limiti. Prima di ciò infatti gli Stati non potevano spendere liberamente, perché in teoria per ogni lira o dollaro o marco ecc. che mettevano in circolazione, ci doveva essere una pari quantità di oro nei forzieri nazionali. Perché? Perché la legge stabiliva che i cittadini avevano diritto in qualsiasi momento di portare i soldi in banca ed esigere in cambio pezzetti d’oro, letteralmente. Quindi l’oro equivalente ai soldi circolanti doveva sempre esserci, ma non era facile procurarselo, per cui gli Stati non potevano decidere spese improvvise a piacimento. Nixon disse basta, e sganciò il dollaro dall’oro, per cui l’America poteva a quel punto emettere denaro senza limiti, proprio inventandoselo di sana pianta. Le altre nazioni ricche fecero altrettanto (è più complessa la cosa, ma di fatto fu così). Nacque la moneta moderna. I grandi capitali privati tremarono, panico.

Marco Boggio ha detto...

PARTE 2 Pochi comprendono l’importanza epocale di quella mossa. Cambiò la storia dell’economia e il senso stesso di Stato dopo almeno 200 anni. Prima, Stato e cittadini erano veramente nella stessa barca: era vero che se lo Stato pasticciava col denaro spendendo troppo, sia i cittadini che lo Stato potevano fare bancarotta (correvano in banca a richiedere oro in cambio dei soldi circolanti, ma se l’oro non era sufficiente… bang!); era vero che in talune circostanze lo Stato poteva dover tassare i cittadini per riprendersi il denaro al fine di spenderlo, perché non poteva certo crearlo dal nulla a piacimento visto il vincolo con l’oro. Dunque era vera la Res Publica, ovvero la condotta fiscale dello Stato era legata direttamente al destino dei cittadini, e viceversa. Ma dal momento in cui allo Stato fu concesso di possedere una moneta sovrana svincolata da tutto, tutto cambiò. Da quel momento lo Stato si separò dalla cittadinanza ed ebbe in mano uno strumento inedito con cui governare: poteva emettere denaro inventandoselo, poteva quindi spendere con pochi limiti. In parole semplici: lo Stato divenne una cosa tutta sua con un suo portafoglio (cioè la moneta inventata dal nulla e quasi senza limiti) libero da noi cittadini. Noi cittadini non fummo più lo Stato. Quest’ultimo poteva perciò decidere di investire nelle infrastrutture nazionali, nei posti di lavoro, nello Stato Sociale, nella produttività privata tanto quanto voleva, arricchendoci. Oppure poteva decidere di fare l’opposto, di tassarci sottraendoci denaro e quindi di impoverirci un poco o anche tanto. Ricordo qui quanto spiegato nei dettagli ne Il Più Grande Crimine, e cioè che quando questo tipo di Stato spende a debito, esso accredita conti correnti dei cittadini aumentandoli, oppure gli offre titoli di Stato che non fanno altro che spostare il denaro dei cittadini da un conto corrente dove guadagna l’1% a uno dove guadagna il 4, il 5 o il 6%. Perciò, la spesa a debito dello Stato arricchisce sempre i cittadini, che non la devono mai ripagare, perché il debito dello Stato è contratto solo con se stesso e viene onorato dal medesimo semplicemente emettendo di nuovo il suo denaro (Keynes, Commons, Robinson, Samuelson, Minsky, Godley, Wray, et al.)

Marco Boggio ha detto...

PARTE 3 Chiaramente due entità separate, Stato e cittadini; il primo con una funzione di ‘levatrice’ dei secondi, e questi ultimi con il potere di legittimare la propria levatrice democraticamente. E cosa avrebbe fatto la cittadinanza fossa mai stata informata di questa reale funzione dello Stato? Ovvio, avrebbe decretato democraticamente che sì, lo Stato doveva spendere il suo denaro a deficit per creare il benessere pubblico, di noi tutti. Quasi senza limiti. Ma questo avrebbe decretato anche un’altra cosa: la fine per sempre del potere dei grandi capitali privati di dominare l’economia, cioè il mondo, poiché essi avrebbero da quel momento dovuto sempre competere con un potere assai più forte e illimitato, quello degli Stati come 'levatrici' nell'interesse dei cittadini. Marchionne blatera il suo “investimento sì o investimento no”? E chissenefrega, in uno Stato a moneta sovrana che svolgesse le sue funzioni legittime il signor Marchionne sarebbe stato invitato a proseguire a passi lunghi e ben distesi verso la frontiera, dove un solerte finanziere avrebbe magari aggiunto una buona pedata nel suo didietro, e la forza lavoro licenziata dalla Fiat sarebbe stata impiegata dal programma di Stato di Piena Occupazione dotato di un budget confronto a cui l’investimento di Marchionne è una paghetta (Wray, 1998-2011). Le banche giocano sporco e ci trascinano nel baratro finanziario? Bene, le si nazionalizza, i manager si spediscono nelle nazionali galere, e con la vendita degli asset bancari più una buona iniezione di denaro dello Stato si salvano i correntisti, poi le aziende assetate di credito e i cittadini creditori/debitori truffati (cioè si fa tutto quello che ha fatto il governatore della Banca Centrale americana Ben Bernanke, cambiando però il finale per i manager e i destinatari dei trilioni di dollari di Stato che Ben ha prontamente emesso dal nulla senza che per questo crollasse l’America).

Marco Boggio ha detto...

PARTE 4 La separazione fra Stato a moneta sovrana che spende a deficit per i cittadini, e i cittadini che dall’altra parte lo legittimano guadagnando in attivoda quella spesa, cioè la morte dell’idea di Res Publica, avrebbe fottuto il potere finanziario speculativo (Vero Potere) come mai prima nella Storia dell’umanità. E questo non doveva essere permesso, mai e poi mai. Ma proprio mai. E fu così che il mantra che lo Stato siamo noi e che se lo Stato s’indebita anche noi di conseguenza ci indebitiamo, fu trapanato nel cranio di ogni singolo politico, economista, docente, tecnocrate, dirigente, cittadino/a, da coloro che ho descritto ne Il Più Grande Crimine, ma che qui specificherò meglio.
Lo stesso è accaduto con l’assurdo concetto secondo cui uno Stato è esattamente come una famiglia, e deve spendere o risparmiare come la famiglia. Sappiamo che questo, nel caso di Stato a moneta sovrana moderna, è del tutto falso. Ne Il Più Grande Crimine trovate la piena spiegazione tecnica del perché, al contrario, lo Stato con propria moneta deve spendere a deficit e non ha quasi limiti di debito. Ma di nuovo badate all’insidia insita nel concetto Stato=famiglia: paralizzare le casse governative nella loro funzione di spesa a deficit pro cittadini attraverso una vera e propria PsyOp, che nel gergo dei servizi segreti sta a significare Operazione Psicologica di manipolazione di massa. Vengono comunemente impiegate dal dopoguerra, e i casi più noti furono quelli associati al ‘pericolo rosso’ in Italia e in America Latina, alla Guerra al Terrorismo, ma anche all’economia. Nessuna teoria del complotto, al contrario, sono operazioni sofisticatissime citate in infiniti documenti declassificati oggi consultabili nei National Security Archives di Washington. Nel caso in questione si usò il concetto di cui sopra che è di micidiale penetrazione, perché risuona assolutamente plausibile alle orecchie non solo dei politici, ma anche di tutti i cittadini. Ripeto: lo Stato è come una famiglia, deve guadagnare di più di quanto spende, e non deve spendere di più di quanto guadagna se no s’indebita, e questo è un disastro, ci dissero. Logico, no?

Marco Boggio ha detto...

PARTE 5 Ma se una crisi colpisce il Paese e ci porta la disoccupazione giovanile al 29% come oggi in Italia? Peccato. Lo Stato potrebbe inventarsi sia i posti di lavoro che gli stipendi per quei poveri ragazzi… ma no! Perché la ‘famiglia’ non può dare tutta la paghetta che gli pare ai figli, c’è un limite. Peccato davvero se un terremoto devasta l’Aquila trasformando un gioiello italiano in uno spettro conficcato nel mezzo del Paese con la rovina finanziaria di migliaia di persone in lutto. Lo Stato potrebbe inventarsi tutto il denaro per una piena ricostruzione abitativa, lavorativa, artistica, psicologica e senza Clooney o il G8… ma no! Perché la ‘famiglia’ ha limiti di budget, anche quando si versano le lacrime. E così per gli ospedali, le scuole, l’università, i parchi, i musei, le pensioni, ecc. ecc. Tanti hanno per cinquant’anni rinunciato a tantissimo, ingoiato a volte tragedie immense, perché convinti che in effetti questo nostro Stato è come noi, e come noi deve tutte le sere fare i conti sul tavolo di cucina sperando di non dover dire ai proprio figli “non ce n’è più, questo mese niente pizza fuori”, che però nella realtà di una nazione significa rinunce che troncano destini per sempre. Ma non era vero, lo Stato con propria moneta non deve mai bilanciare i conti, non è una famiglia.

Ora, dovete sapere chi sono gli uomini che hanno saputo trapanare nel cervello di tutti quelle falsità micidiali, con lo scopo, ripeto, di distruggere la prerogativa dello Stato di tutelare i propri cittadini, a favore invece del potere dei capitali speculativi di sottomettere i cittadini. Sono economisti, si chiamano Lucas, Sargent, Wallace della scuola economica dei NEW CLASSICALS; sono Wanniski e Gilder dei SUPPLY SIDERS; è Mankiw dell’ala conservatrice dei NEW KEYNESIANS; e c’è Greenspan, l’ex Deus ex Machina della FED americana. Si tratta di microeconomisti che hanno invaso il reame della macroeconomia, cioè, semplificando, gente che era esperta di bilanci familiari o poco più e che ha imposto le proprie teorie ai macrosistemi degli Stati. Ovviamente non per errore. Le loro idee, sponsorizzate dai miliardi del grande capitale finanziario, hanno vinto dopo gli anni ’60 la battaglia per il dominio dei ministeri delle finanze dei nostri Stati, delle cattedre di economia che poi sfornano i dirigenti e i tecnocrati, hanno convinto anche noi, e ci hanno tolto l’unico strumento che avevamo per tutelarci: lo Stato separato dai cittadini che spende a deficit per il nostro benessere.

Marco Boggio ha detto...

PARTE 6 Potevamo avere un’altra vita, non l’abbiamo avuta, un altro Stato, non l’abbiamo avuto. Chi di noi ha vissuto e sofferto terribilmente per la continua incertezza, penuria di mezzi, insicurezza, umiliazione nel lavoro, disoccupazione, esclusione sociale, abbandono sanitario, lo deve all’inganno della “Res Publica che è come una famiglia”
Ogni nostra relazione sociale, ogni nostra azione dipende dalla economia e dal denaro e quasi nessuno capisce di economia, e quasi nessuno capisce di denaro.Giochiamo tutti un gioco(la nostra vita)senza conoscerne le regole, con dei bravissimi bari che le cambiano in continuazione a loro piacimento.La cosa più normale è che probabilmente perderemo quasi sempre. Buon lavoro Marco

Anonimo ha detto...

ciao a tutti, seguo molto l'economia e l'andamento dei mercati, delle monete e materie prime. Vorrei sapere un parere di un esperto se nel caso la Grecia dovesse fallire ed uscire dall'Europa possibilità che oggi a mio avviso è più di una realtà; l'euro si sa scenderebbe molto di valore, da 1,40 sul dollaro di oggi a 0,80/0,85. Ma qualcuna sa dirmi che impatto avrebbe sul franco svizzero attualmente scambiato a 1,23 se l'uscita della Grecia dovesse divenire realtà? Inoltre cosa succede a materie prime come l'oro che in linea generale sale di prezzo ogni qual volta il dollaro si indebolisce?
Grazie ciao michele