STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ASSISI 28 NOVEMBRE ORE 15.00



A TUTTI COLORO CHE SI SONO ISCRITTI ALLA CONFERENZA DI ASSISI QUESTA SERA ABBIAMO INVIATO UNA CONFERMA VIA POSTA ELETTRONICA.

RICORDO L'INCONTRO E' GRATUITO MA LA PRENOTAZIONE E' OBBLIGATORIA PER PARTECIPARE.

SE QUALCUNO SI FOSSE ISCRITTO MA NON HA RICEVUTO LA MAIL E' PREGATO DI RIINVIARE LA SUA ADESIONE INDICANDO NOME E COGNOME, RECAPITO TELEFONICO E SE PARTECIPA O MENO ALLA CENA. mercatiliberi@gmail.com

A COLORO CHE ANCORA NON SI FOSSERO PRENOTATI RICORDO CHE LE ISCRIZIONI RIMANGONO APERTE FINO AL 15 DI NOVEMBRE (In quanto ci hanno dato a disposizione una sala piu' grande).


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Il tema dell'incontro sarà:
INFLAZIONE BRUCIANTE O DEFLAZIONE GLACIALE:
PROSPETTIVE PER L'ECONOMIA DEL 2010

QUALI SOLUZIONI DI VITA PER LE NOSTRE FAMIGLIE?

RELATORI
-MERCATO LIBERO (a supporto della tesi inflattiva)
-UNA SORPRESA CERTAMENTE GRADITA (a supporto della tesi deflattiva)


QUANDO:

SABATO 28 NOVEMBRE 2009 a partire dalle ore 15.00


Ringrazio VALLE D'ASSISI HOTEL E RESORT per la disponibilità organizzativa e per concedere gratuitamente la sala conferenze.

-RICORDO CHE CHI volesse prenotare una camera all'Hotel, dovrà farlo contattando la struttura direttamente (ATTENZIONE CHE LE CAMERE STANNO PER FINIRE)

Il prezzo concordato è :
Camere doppie uso singola, con prima colazione a buffet Euro75,00 a CAMERA

·Camere doppie, con prima colazione a buffet Euro 90,00 a CAMERA



DOVE:
Hotel Valle di Assisi
Via San Bernardino da Siena - 06081 Tordandrea di Assisi
Telefono 075/8044580
VALLE D'ASSISI HOTEL E RESORT
E- Mail info@vallediassisi.com – vallediassisi@vallediassisi.com

mercatiliberi@gmail.com
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

http://economia.repubblica.it/news/USA:-FALLISCONO-ALTRE-9-BANCHE-TOTALE-2009-SALE-A-115/3730955

USA: FALLISCONO ALTRE 9 BANCHE, TOTALE 2009 SALE A 115

Nove banche Usa fallite in un solo giorno. Un record dall'inizio della crisi finanziaria che fa salire a 115 il numero degli istituti di credito americani che hanno dichiarato bancarotta nel 2009. E tra le societa' finite sotto controllo delle autorita' Usa c'e' anche la California National Bank: con sette miliardi di asset, si tratta del quarto maggiore crac di quest'anno in Usa, in una classifica che vede ancora al vertice Washington Mutual, fallita nel settembre 2008. Le nove banche (le altre otto sono BankUSA, Citizens National Bank, Madisonville State Bank, North Houston Bank, Pacific National Bank, Park National Bank, San Diego National Bank, e Community Bank of Lemont), sussidiarie del gruppo Fbop, sono state rilevate da Bancorp, che ha cosi' messo le mani su 18,4 miliardi di dollari di asset e depositi per 15,4 miliardi. Tutti gli sportelli degli istituti
falliti passeranno presto sotto il marchio della U.S. Bank, la divisione di Bancorp che gestisce oltre 770 filiali tra Illinois, Arizona e California. Non si sa ancora nulla delle ricadute occupazionali dell'operazione. Gli analisti, intanto, scommettono su quali saranno le prossime banche a portare i libri in tribunale. Quelle ritenute piu' a rischio sono la Zions Bancorp di Salt Lake City, la Columbus, la Synovus Financial Corp e la Comerica di Dallas.
31 ottobre 2009

Be dai 18 miliardi di dollari in un giorno: forza FDIC. La Sheila ha fatto fuori metà riserve in un giorno solo!!

Il Folletto

Anonimo ha detto...

Da: http://www.sconfini.eu/Economia/un-bancario-di-lugano-qse-parliamo-noi-il-governo-italiano-cade-in-24-oreq.html


Per chi non si fosse convinto ancora del delicatissimo crinale sul quale l'Italia e il suo governo stanno facendo equilibrismi a metà strada tra la pantomima e la tragedia greca per evitare un fine economica e sociale comunque forse inevitabile occorre registrare una bella bordata che giunge dalla vicina Svizzera.
Tio.ch ha pubblicato ieri un articolo con dei contenuti shock per il gotha della politica e della finanza italiana, che da anni accumula miliardi e miliardi di euro (per gran parte sottratti al fisco) alla faccia dei cittadini onesti. Il recentissimo blitz della Guardia di Finanza, per volontà del ministro Tremonti, presso 76 succursali di banche svizzere in Italia dei giorni scorsi potrebbe aver scatenato una reazione potenzialmente esposiva dai vertici finanziari elvetici. Tra i 15.000 impiegati nella piazza finanziaria ticinese c'è un timore: Tremonti, per evitare il fallimento dell'Italia, vuole prosiugare le banche luganesi.

Le autorità italiane stimano infatti in 600 miliardi circa i fondi non dichiarati al fisco depositati in Svizzera. Dei 4012 miliardi di franchi amministrati in Svizzera, sono 300 quelli in Ticino. E di questi 300 miliardi 200 sarebbero appartenenti a clienti italiani. Due terzi della capitalizzazione bancaria di Lugano e dintorni, insomma, è dovuta agli evasori italiani. Immaginatevi il disastro per l'intera zona in caso di ritiro dei capitali dalla terza piazza finanziaria elvetica dopo Zurigo e Ginevra.

Per la clientela italiana la piazza bancaria ticinese presenta molti vantaggi. Nelle sfere di influenza, il Ticino è ormai considerato appartenente alla zona metropolitana di Milano. La vicinanza geografica viene apprezzata dai clienti italiani e non esistono barriere linguistiche con i consulenti bancari.

Ora la crisi economica e finanziaria acuisce il fabbisogno degli Stati di drenare denaro pubblico per rilanciare i consumi e l'economia. I grandi stati Europei hanno messo a punto amnistie fiscali per riportare a casa capitali non dichiarati in paesi esteri. Sarebbero 193,4 i miliardi di franchi non dichiarati al fisco tedesco confluiti in Svizzera, mentre sono 185,2 quelli italiani. Una montagna di denaro la cui eventuale sparizione dalle casse svizzere metterebbe in ginocchio l'intera economia del paese.

Dopo il blitz di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate dell'altro giorno la tensione tra gli esperti svizzeri del settore è alle stelle. Un ex direttore con anni di esperienza alle spalle presso una delle più grandi banche in Ticino ha dichiarato che se lui parlasse, "il governo italiano cadrebbe in un giorno". "Non c'è nessun esponente del Governo, nessuno del mondo dell'economia italiana che non abbia un conto in Svizzera".

Già da sola questa dichiarazione potrebbe mettere i cittadini in allarme sulle reali intenzioni dello scudo fiscale recentemente approvato tra mille polemiche: ci sono quindi anche i politici ad avere denaro sporco in Svizzera? Per questo si sono messi daccordo per farlo rientrare? Per questo Berlusconi si è esposto così tanto alle critiche che provenivano dai giustizialisti? Per questo alcuni esponenti dell'opposizione "si sono dimenticati" di votare contro lo scudo? Domande pregnanti, che forse un giorno troveranno una risposta.

Il giornale svizzero tedesco Blick ricorda a tal proposito la misteriosa ascesa di Berlusconi e il ruolo decisivo della piazza finanziaria ticinese. "Grazie al silenzio degli avvocati e delle banche ticinesi - si legge sul Blick - non è ancora chiaro da dove sono arrivati i milioni che gli hanno permesso il sorgere del suo impero costruito attorno alla Fininvest". Accuse gravi. Sembrano quasi una minaccia in stile mafioso. Alla Ciancimino potremmo dire.

Anonimo ha detto...

Grazie Folletto, stavo per postare la stessa notizia

Pensavo ad una cosa: avete presente giovedi quando è uscito il dato sul PIL Usa? Obama ci ha messo subito il cappello sopra, imitato ovviamente dal Nano Magnate...

Ora dico: lo sanno tutti che il dato sul PIL/terzo trimestre è drogato dagli aiuti governativi (clunkers, in particolare) e che quindi non rispecchia assolutamente la situazione...

Com'è che politici di questo livello si espongono in questo modo? Mi sembrano delle gran figure di m....a Sanno quello che fanno? Che c'è sotto?

Mi lascia pensare che la situazione SIA MOLTO PIU' GRAVE di quanto noi stessi immaginiamo... Ed è tutto dire :-)

Ne dico un'altra: tutte le previsioni che abbiamo letto (ribasso per qualche settimana, poi rally natalizio) potrebbero essere da rivedere... Ho l'impressione che FED, Governi, BCE, ect siano ballando sul filo del rasoio... E che basti pochissimo per innescare una spirale che potrebbe portare gli indici a picco in poche settimane...

Dopo tutto fior di analisti (Bernasconi, ect) hanno previsto "entro autunno" un ritorno di SP500 a 820 punti...Pechtler addiruttura sotto i minimi di marzo...

Ci sta tutto è e di più.

Elianto

Anonimo ha detto...

samedi, 31 octobre 2009
De nouvelles émeutes (sommosse) de la faim dans un an?

De la World Policy Conference, à Marrakech
L'homme qui parle, Lionel Zinsou, n'est ni un gauchiste ni un prévisionniste illuminé.

C'est un banquier d'affaires et l'un des plus respectés - il dirige Paris Affaires Industrielles qui gère onze milliards d'euros de capital.

Cet après-midi, lors d'une session de la World Policy Conference (organisée par l'IFRI) consacrée à l'avenir du capitalisme, il a lancé une mise en garde aussi inattendue qu'éclairante.

" Dans un an, a-t-il déclaré, il y aura de nouvelles émeutes de la faim."

"La raison est simple: la Crise financière est Terminée, la Croissance Mondiale va Repartir à un niveau élevé, ce sera même une nouvelle Surchauffe. Or on sait que lorsque le taux de croissance mondiale atteint 5% le prix des matières premières alimentaires double!"

Pourquoi?

"Parce qu'on ne fait rien pour réguler ces marchés agricoles.
On investit des centaines de milliards de dollars dans les marchés financiers pour éviter un effondrement, on a triplé la dotation du FMI et ça a très bien marché, mieux qu'on ne pensait.

Mais, pour l'agriculture dans les pays pauvres on n'a rien entrepris, on n'a pas donné de moyens supplémentaires à la FAO, on n'a pas investi dans la multiplication des terrains cultivables, dans les équipements agricoles, dans la régulation des produits alimentaires de base...

Les mêmes causes qui ont produit les émeutes de la faim de 2008 sont donc de nouveau remplies.
Elles produiront les mêmes effets.
Si bien qu'en 2011, après que les stocks de riz, de blé ou de maïs (qui ont gonflé ces derniers mois à cause de la crise économique) seront épuisés, les prix vont repartir très vite à la hausse.
Pour les familles dans les pays du Tiers Monde qui consacrent plus de la moitié de leur budget à la nourriture ce sera une catastrophe.
Et pour le monde un choc potentiellement bien plus grave que la faillite de Lehman Brothers".

http://globe.blogs.nouvelobs.com/trackback/160768
Una settimana fa sulla stessa testata francese, importante, niente affatto governativa, un'altra che picchia forte su B ogni volta che può (Sarkò invece è sempre, e nonostante tutte le sue porcate o asinate varie, il loro comune Chef de l'Etat), una lunga dichiarazione di un'analista molto affermata e perbene che spiegava con dovizia di ciffre come il Consumatore Americano sia rinato dalle proprie ceneri eccetera.

I commenti dei lettori vanno dall'incredulo all'ironico al sarcastico, qualcuno sghignazza.
Comunque, Monsieur Zinsou dice: Che il mondo non può permettersi il lusso di una ripresa, che pure sarebbe già cominciata e che sarà poderosa.
Che lui e compari stanno per montare una speculazione feroce sulle materie prime alimentari.