GREETING FROM ICELAND!
Recentemente sono stato una settimana in Islanda. Non ero tanto preoccupato di capire la crisi, ero lì in vacanza e ho passato poco tempo nella capitale. Tuttavia la curiosità è quasi un atto dovuto.
Facendo due chiacchere con le persone e guardando i prezzi nei supermercati e intorno a te non si può non notare alcune cose IMPORTANTI.
Ci sono delle similidutini fra la situazione del mondo occidentale e quello islandese. A mio avviso la situazione non è dissimile.
E' ovvio che i tempi saranno diversi e anche gli effetti. L'islanda è un paese piccolo. Gli Usa e L'europa sono enormi. Ma gli effetti (anche se addolciti dal tempo e da manovre protettive dei governi, IDENTICI.
Vi ricordo che compito dei governanti è preservare lo status quo. Non stravolgere gli assetti di potere e far si che il popolo continui a lavorare e produrre ricchezza a favore non tanto del popolo stesso quanto della classe dominante.
Il popolo continua a lavorare e produrre convinto di lavorare per se stesso invece lavora per far guadagnare la classe dominante ( che quando sbaglia non viene sostituita, anzi si socializzano le perdite) ....Allo scoppio di un geiser si cerca di NASCONDERE IL PROBLEMA, la gente pensa che è stato un caso, che il mondo continuerà meglio di prima e che la crescita infinita sia un dogma incancellabile. Lavora per mesi e per anni convinta di tale dogma. Ma quando tutto sembra andare nella giusta direzione ...il geiser ritorna in vita con la stessa forza dirompente di prima (anzi se lo sfogo cerca di essere tappato, la violenza distruttrice sarà ancora più violenta.
L'intelligenza dell'uomo vorrebbe che l'economia proponesse un nuovo modello di sviluppo piu' sostenibile (costruito in un luogo diverso da prima, con personaggi diversi e con una nuova forza solidale e partecipativa. Ma l'avidità, la sete di potere di pochi e l'ignoranza informativa dei molti favorisce la continuazione del potere della classe dominante.
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Intanto in islanda in un anno i RISPARMI accumulati da una vita sono finiti a puttane!!!
Nel nostro mondo il processo sarà più lento ma nulla potrà fermarlo, almeno fino a quando il nostro debito (statale, aziendale, o privato continuerà ad aumentare).
Ricordo che nell'Italia degli anni 70 ogni qualvolta vi erano dei problemi si svalutava la lira. La svalutazione comportava la perdita di valore dei risparmi del popolo accumulati con le fatiche di una vita.
La svaluTazione fungeva da TASSA PATRIMONIALE.
Oggi la svalutazione della lira non è possibile. La svalutazione dell'euro non provocherebbe vantaggi per l'italia ma principalmente vantaggi per i paesi forti dell'area euro.
La tassa patrimoniale : non se ne parla.
Una volta rimpatriati i soldi in svizzera probabilmente si ricorrerà a un aumento della tassa sui capitali (dal 12,5% si passerà a una aliquota europea del 30%).
Ma non basterà, i cittadini e il popolo continuerano a perdere potere d'acquisto PER PERMETTERE AL POTERE DELLA CLASSE DOMINANTE DI CONTINUARE A GUADAGNARE SUL SUDORE DEI LAVORATORI.
Lavoratori i cui salari verranno tenuti bassi.
Il potere della classe dominante continuerà fino a quando si potrà spremere lo spremibile. Quando il popolo sarà ridotto a un livello simile a quello cinese (livellamento da globalizzazione) ecco che allora si procederà a una svalutazione della moneta.
L'islanda è UN CASO DI STUDIO. La comprensione dell'evoluzione di quella crisi ci permetterà di capire cosa dovrebbe accadere all'economia occidentale indebitata rispetto alle economie senza debito.
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Ricordo che in Islanda vivono 300.000 persone e 2/3 vivono nella capitale.
E facile rendersi conto che :
1) Il cambio euro/corona è passato in 14 mesi da 1 euro per 80 corone a 1 euro per 180 corone.
2) Affittare una Jeep in Islanda costa meno che affittarla a Parigi o a Londra.
3) Mangiare in Islanda al ristorante è diventato uguale (se non meno caro) che in altre parti dell'Europa (fino a 12 mesi fa l'Islanda era il paese più caro in Europa).
4) La benzina costa circa 1 euro al litro!
5) L'industria locale è diventata improvvisamente molto competitiva. Gi ordini crescono e c'è un boom di esportazioni.
6) E' ovvio che le importazioni sono scese in quanto molti beni costano più di prima (auto, computer ecc ecc)
7) L'industria del turismo sta vivendo una forte espansione.
8) L'inflazione il mese scorso ha toccato l'11%, principalmente per la forte salita dei beni importati.
9) Gli islandesi che avevano azioni e obbligazioni di banche islandesi hanno perso molti soldi. Stessa cosa per coloro che avevano contratto debiti in Euro o in dollari.
10) Gli islandesi che avevano i soldi in banca NON LI HANNO PERSI. Ma hanno perso in potere d'acquisto. un automobile estera oggi costa il 50% in più di 12 mesi fa (stessa cosa un computer)
11)Coloro che avevano diversificato con investimenti in titoli esteri hanno mantenuto il potere d'acquisto.
12) Chi aveva investito in attività reali (terra o industria) oggi vede dei miglioramenti e delle prospettive di sviluppo e di crescita.
13) La disoccupazione comincia a scendere. Industria e turismo tirano e l'economia prova a dare segnali di crescita.
In poche parole :
i perdenti sono coloro che hanno investito in aziende che facevano del debito la loro ricchezza (banche) o coloro che finanziavano il debito (comprando obbligazioni di aziende locali o obbligazioni dello stato islandese o lasciando i soldi sul conto corrente espressi in valuta islandese)
I vincenti: coloro che avevano investito per tempo al'estero (fuori dal sistema corona islandese).
E' ovvio che per noi europei vorrebbe dire : investire al di fuori dell'area DOLLARO, EURO E YEN. Investire in materie prime, investire in terreni e attività reali in paesi con poco debito.
Nel breve periodo l'enorme inizione di capitale pubblico (atta a tappare i buchi del settore privato) ha i suoi effeti positivi nell'economia reale: COME UN'ENORME INIZIONE DI DROGA.
Ma alla lunga le economie vincenti sono quelle non drogate dal debito e basate su un sano e sostenibile modello di sviluppo.
GREETING FROM ICELAND!
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10 commenti:
investire in beni reali , secondo me , è buona cosa . soprattutto di questi tempi . anche nel nostro paese.
mi piacerebbe anche investire fuori dall'Italia ma temo di non avere liquidità a sufficienza .
saluti
taoista
gran bell'aricolo,come sempre,ma questo è da rileggere attentamente e da studiare.Beato lei che è stato in Islanda,piacerebbe tanto anche a me.
Saluti.
Paolo, sulla crisi islandese ho trovato un articolo molto interessante tempo fa, te lo propongo: http://www.newsletter.ilsole24ore.com/News24/Articoli/2009/06/09/15_A.php?uuid=7d96413a-54ff-11de-85a9-3ff48dbd43f8&DocRulesView=Libero
Credo che dimostri che chi fa il passo piu lungo della gamba è destinato a pagare se non sparire, ma che chi ragiona e agisce con coraggio puo creare un circolo virtuoso.
Il mio pensiero è che se ogni crisi ha sempre creato grandi opportunità allora la madre di tutte le crisi può aver creato la madre di tutte le opportunità.
Roberto (TO)
Perdoni il cinismo Dott. Barrai ma alla lunga non saremo tutti morti?
Claudio
Io parto proprio venerdì per l'Islanda e da quello che ho letto confermo che oggi la situazione sembra sia proprio così. Non vedo l'ora di vedere questo affascinante paese! Le è piaciuto? Qualche commento/impressione puramente informativo off-topic?
Un unico appunto, mi corregga però se sbaglio: la benzina da quel che ho letto io costava 1 € anche prima della crisi.
Saluti
Giorgio
Un'analisi azzeccata, su una piccola parte del post (quella su cui si evidenziava di come la gente pensa di lavorare per se, ma invece lavora per le lobby) la condivido in pieno, ne parlai tempo fa con dei miei amici giusto per scambiarsi 2 idee, e purtroppo dopo questo post mi accorgo che è proprio così.
Saluti
Raffaele
Secondo me questo è un articolo straordinario, ben steso. E' una lezione di economia che possono capire i non eruditi in materia.
Dott. Barrai a quando i primi segni della debacle europea?
Complimenti
Giovanni
confermo il prezzo della benzina è sempre stato decisamente più basso, così come confermo che tutto costava veramente tanto!...in effetti adesso è un paese da visitare a costi europei...e lo consiglio a tutti una volta nella vita bisogna andarci...i paesaggi sono fantastici....per non parlare della blue lagoon...le cascate...i gaiser...lì in alcuni tratti sembra di essere in un territorio lunare...il sole di mezzanotte...le acque solfuree sempre calde...pesce molto buono...gente ospitale...ti rilassi ed apprezzi il vero contatto con la natura...
Mi sembra giusto dire che l'Islanda può essere un ottimo esempio in piccolo di quello che accadrà da noi; un'unica differenza credo importante: la svalutazione della moneta di un paese così piccolo è praticamente trascurabile per gli equilibri internazionali e nessuno se ne lamenta, mentre invece una svalutazione dell'euro che comunque dovrà esserci rispetto alle economie meno indebitate come dice Paolo,credo che creerà parecchie tensioni competitive.
Gab
Ciao a tutti, sul post si dice che chi la vincerà questa crisi, saranno i paesi meno indebitati, ma mi chiedo, anche cercando in internet quali sono i paesi non indebitati NESSUNO, meno indebitati, risultano stai dell'asia e dell'africa, per il resto del mondo sono tutti su una barca che fa acqua da tutte le parti, i dati che ho trovato in internet, i più recenti risalgono al 2008, di alcuni stati ci sono dati vecchi del 2001 o molto più vecchi.
che cosa pensate che il brasile, stato emergente sia uno di quelli poco indebitati, oppure la cina, oppure l'india.
quindi chiedo a chi mi sa dare una risposta, dove alle cayman >?
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