STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


PUO' UNA CICALA SPOSARSI CON UNA FORMICA?

Si è possibile, ma solo per divorziare dopo poco portandosi via tutti i risparmi della formica!

Infatti le recenti decisioni di non far fallire o nazionalizzare le banche di preservare gli interessi di proprietari di azioni di banche, di preservare il valore delle obbligazioni delle banche ...

FACENDO INTERVENIRE LO STATO CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI

Segna la fine della formica e la vittoria della cicala.

Chi negli scorsi anni è vissuto sui debiti oggi non vede la sua casa espropriata o la sua azienda chiudere.... (sarebbe corretto). Gli danno tassi di interesse passivi molto bassi, e stampando moneta (senza un valore sottostante reale) creano inflazione (o perdita di potere d'acquisto).

L'inflazione ha due effetti:
1) riduce l'entità del debito da pagare (1000 euro di oggi fra tre anni potranno comprare molti meno beni, chi ha 1000 di debito potrà ripagarlo con facilità)

2) Riduce il valore dei risparmi. Il capitale risparmaito in una vita di lavoro verrà eroso dalla crescita dei prezzi (non di tutti i prezzi...gli immobili staranno fermi, ma dei beni di primaria necessità)

Quindi OBAMA è il peggior distruttore di ricchezza del ceto medio che è apparso sulla faccia della terra d'occidente negli ultimi decenni.

Bernanke Geithner, Clinton, Biden...i suoi aiutanti.
L'inghilterra e la svizzera ne seguono le mosse.

L'Europa frena un po' ma poi presta soldi a go go al Fondo monetario Internazionale....MA DA DOVE PRENDE QUESTI SOLDI??

Chi ha risparmiato rappresenta l'ultima VITTIMA SACRIFICALE in modo tale che il mondo rimanga sotto il controllo delle cicale.

Non tutti gli animali sono uguali, qualcuno (i maiali - o le cicale) sono più uguali degli uguali.

Le borse festeggiano e continueranno fino a giugno - tranne che per una cattiva discesa che si concluderà entro fine maggio) e non potevano fare altrimenti...

Dovete sapere che quando un governo decide di stampare moneta, i primi beneficiari sono i produttori di materie prima, poi le aziende. Chi ci rimette sempre sono i risparmiatori.

Alla lunga le aziende stesse andranno male perchè il cittadino, accorgendosi (ma dopo mesi) di essere più povero, comincia nuovamente a frenare i consumi.

LA SOLUZIONE ALLA CRISI FESTEGGIATA IN QUESTI GIORNI AL G20 NON E' UNA SOLUZIONE BASATA SULLA GENERAZIONE DI VALORE, SULL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA...

MA E' UNA SOLUZIONE ALLA CRISI CHE VUOLE CURARE CON LA STESSO VELENO CHE HA CAUSATO LA CRISI: IL DEBITO.

Il debito viene di fatto trasferito dalle aziende allo stato. All'inizio tutto bene....ma ben presto ci accorgeremo come il rischio dello stato sia elevato e pretenderemo una remunerazione al rischio più alta, senza contare che l'inflazione in rialzo provocherà (ma con ritardo) un aumento dei tassi.

Solo allora ci accorgeremo che i tassi da pagare a uno stock di debito doppio saranno insostenibili e la crescita delle prossime settimane porterà ben presto altra miseria.

UN CONSIGLIO PER I PIù PICCOLI: MASSIMO RISPETTO VERSO LE FORMICHE E totale disprezzo per le cicale.

Allietano con il canto ma poi....si rivelano peggio delle peggiori locuste distruttrici.

Anche questa volta le cicale hanno vinto: ringraziamenti particolari a OBAMA E BERLUSCONI. Due personaggi apparentemente diversi in realtà molto simili.

Anche se con Obama QUALCHE TESTA IN PIU' STA CADENDO...
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29 commenti:

Anonimo ha detto...

PAOLO: Relazione ottima e esemplare, che in parole non in gergo tecnico, ma compresibile hai piu' fa capire la situazione odierna.
BRAVO
ANGELO

Maurizio TV ha detto...

io liquidità ne ho un pò e ho deciso per un PAC azionario riferito all' indice mondiale. penso che i minimi si siano già visti fra un anno tireremo le prime conclusioni.

gatto silvestro ha detto...

Il bund future ieri ha detto un po' di verita':si avvia ad area 121,40 dove passa la finger ascendente da luglio 2008 e incrocia un forte supporto,che potrebbe essere testato e ritestato ma per ora reggere,segnando la fine di onda4 correttiva e rilanciare il bund per l'ultimo strappo.SU ciclo di 160 giorni, 16 ottobre 08 -5 giugno 09,da inizio prossima settimana il bund e gl'indici azionari vengono a trovarsi in data 7 aprile,probabilmente,in condizioni opposte,e a 3/4 del loro percorso,mentre su ciclo piu' breve, di 8o giorni circa,si trovano al centro,cio' che potrebbe falsare le prospettive,facendo pensare a un momento di transizione ,ed escludere movimenti importanti.E' solo un umile idea,causata dal bund che anche sul ciclo a 30 mesi luglio 2007-gennaio 2010, vede il 7 aprile come data potenzialmente importante,e proprio ora si avvia a toccare l'incrocio finger e supporto ,mentre l'azionario e' osannato all'inizio d'una settimana particolare,e molti danno per scontato che si scendera'si', ma piu' avanti.

Anonimo ha detto...

Condivido che la bella favola della formica e della cicala nella realtà non ha lieto fine, come dt. Barrai ha spiegato anche nella serata a Pavia.
ma paragonare obama al berlusconi è una bella provocazione...
da quello che ho sempre letto in questo blog Obama è il bianco redentor e il Berlusca il nero.
Se scopriamo oggi che sono entrambi grigi e che magari giocano nella stessa squadra sono cavoli amari...
NISTA cosa ne pensa?
Cordiali saluti
Antonio

ML ha detto...

Antonio...ottima osservazione..

era appunto una provocazione voluta.

Ma dopo quello che ha combinato in questi giorni Obama non poteva essere diversamente..

Anonimo ha detto...

il Ministro Giulio Tremonti ha detto: " L'Unione europea dovrebbe modificare i suoi criteri contabili, sul modello di quanto fatto dagli Stati Uniti".... "La contabilità ha l'apparenza fredda di una tecnica, ma dietro ci sono ideologie diverse". "Se gli Usa hanno cambiato i criteri, perché noi dobbiamo fare i templari del mercato?",

gli americani, cambiando le regole contabili, hanno inaugurato il nuovo ordine mondiale, un mondo dove le banche potranno valutare, a piacimento, il valore contabile dei propri assets senza valore: in pratica gli americani avranno banche senza debiti..per sempre !!

è l'uovo di colombo..l'abolizione dei debiti..per legge!

ciao

giacomo

paolo m ha detto...

bah!non poteva essere altrimenti che si pensava che il male vinceva sul bene ? io amo michele nista e mi prosto hai suoi piedi quasi come mi sono prostrato hai piedi di haile grebesilasie (OGNI UNO HA I SUOI IDOLI IL MIO E' ETIOPE )chi ha sganciato dindi nella campagna di obama non l'ha fatto per beneficenza vuole il suo tornaconto ,anche lui è messo li e deve obbedire come il russo (comandato dal caimano putin) il nostro di pagliaccio purtroppo è l'unico che sa gestire le circostanze da perfetto mafioberluskons

Anonimo ha detto...

Salve,
ottime osservazioni, ma allroa chi ha poke migliaia di euro come me di risparmi,... sottolineo risparmi... perchè non spesi e non per guadagni facili,.. che deve fare?... mi verranno mangiati tutti?... Dalla spiegazione del Ns Dott. Paolo, il quale dice che chi ha debiti in futuro gli verrà più facile pagarli... allora compro casa subito con un bel mutuo... No??? che dite?

Anonimo ha detto...

(ANSA) - WASHINGTON, 4 APR -Un consigliere di Obama, Larry Summers, e' stato trovato con milioni di dollari versati da societa' che ricevono fondi anticrisi.
......
Ricordo che qualche persona criticava lo staff di Obama.
ma se li è scelti oppure fanno parte del pacco?
in entrambe i casi c'è da riflettere.
Antonio

Anonimo ha detto...

Ti rispondo io ultimo anonimo: se l'inflazione riparte, dovranno per forza aumentare anche i tassi. Ti ricordo che negli anni '70 e '80 i bot davano "alti" redimenti ma poco più bassi dell'inflazione, che era notoriamente alta: ovviamente a vantaggio del debitore n 1: lo stato.
Difficilmente invece alzeranno i salari... Allora c'era la scala mobile ma non credo che la riesumeranno, anche perchè accresce la spirale inflazionistica. In ogni caso il problema è proprio questo: già oggi il potere d'acquisto è ridicolo, e da questo deriva veramente la crisi, che infatti è costituita da una megabolla di debiti non onorabili.
Vuoi comprarti un immobile ora? Allora vuoi buttare i tuoi danari nel cesso! Perchè qualunque cosa accada i prezzi degli immobili sono destinati a scendere (vedi Giappone). Cosa succederà all'80% di mutuatari italiani, cioè quelli che hanno un tasso variabile, se i tassi aumentano? Che sono indebitati fino al collo, specie a partire dal 2001, per per cifre fuori da ogni logica? Cosa credi che succederà loro? E cosa credi che succederà ai prezzi delle case che già oggi non trovano più acquirenti? Che già oggi scontano un eccesso di offerta incredibile e una domanda fatta mediamente di redditi fermi e uguali a 10 anni fa? Mi permetto di correggere mercato libero: se l'inflazione sale i prezzi delle case non resteranno fermi, crolleranno insieme alla domanda e ai mutuatari buttati fuori di casa per insolvenza... In america già succede questo in "deflazione", figuriamoci con inflazione...
Se le aziende già ora non riescono a vendere (da cui deflazione) e sono indebitate, cosa succederà se alzano i prezzi mentre i salari dei potenziali acquirenti, che già ora in deflazione non acquistano, restano fermi?
Che succede se il debito reale di queste aziende indebitate si riduce ma poi si riduce anche il loro fatturato? Poichè questa crisi è già ora una crisi da domanda, un aumento dei prezzi aumenterà la riduzione della domanda più della diminuzione del debito reale = impossibilità di ripagare il debito = fallimenti a catena = ulteriore riduzione potere d'acquisto...
Se l'inflazione riparte il sistema crollerà. Ma rischia anche di crollare con la deflazione, visto che una situazione giapponese globale è alla lunga insostenibile...
A Weimar il problema della superinflazione l'ha risolto il Fhurer... Che tra l'altro ha nazionalizzato DB... così come in Italia il Duce ha fatto l'IRI e l'IMI e la riforma bancaria (processo conclusosi con la legge bancaria del '36). Pensa che questa legge è stata abolita in Italia nel 1993, dai massoni del Britannia, mentre in America il suo equivalente, il Glass-Steagall act, è stato abolito "solo" nel 1999. Secondo me questo è il vero motivo per cui il fascismo è stato definito dagli attuali oligarchi "male assoluto": non per il fatto delle vergognose leggi razziali, ma perchè aveva messo al centro del pensiero politico il cittadino in quanto lavoratore e lo Stato etico corporativo e socializzatore... Insomma il socialismo possibile, cioè il fascismo, era molto più pericoloso per la plutocrazia (=materialismo consumistico) dell'alter ego opposto/uguale della plutocrazia, cioè il marxismo (=materialismo storico).

Verità profetiche:
"La lotta politica del secolo non e’ tra poliziotti e briganti, ma tra civilta’ del lavoro e del denaro. Si pone all’intelligenza fascista l’imperativo di non transigere con il mondo del denaro, cioe’ con la concezione mercantile della vita e con quella plutocratica della societa’.
Berto Ricci

Chiedo scusa per l'excursus storico-politico. Ma questo nuovo '29 è frutto della mala politica, dell'oligarchia pluto-partitocratica e rivendico sane ideologie alternative all'ideologia dogmatica che impedisce la nazionalizzazione delle banche e la punizione (anche solo economica) dei responsabili. Ma come diceva il grande nemico dell'usurocrazia, Ezra Pound, "i politici sono i lacchè dei plutocrati".

DVX

Anonimo ha detto...

Ti rispondo io ultimo anonimo: se l'inflazione riparte, dovranno per forza aumentare anche i tassi. Ti ricordo che negli anni '70 e '80 i bot davano "alti" redimenti ma poco più bassi dell'inflazione, che era notoriamente alta: ovviamente a vantaggio del debitore n 1: lo stato.
Difficilmente invece alzeranno i salari... Allora c'era la scala mobile ma non credo che la riesumeranno, anche perchè accresce la spirale inflazionistica. In ogni caso il problema è proprio questo: già oggi il potere d'acquisto è ridicolo, e da questo deriva veramente la crisi, che infatti è costituita da una megabolla di debiti non onorabili.
Vuoi comprarti un immobile ora? Allora vuoi buttare i tuoi danari nel cesso! Perchè qualunque cosa accada i prezzi degli immobili sono destinati a scendere (vedi Giappone). Cosa succederà all'80% di mutuatari italiani, cioè quelli che hanno un tasso variabile, se i tassi aumentano? Che sono indebitati fino al collo, specie a partire dal 2001, per per cifre fuori da ogni logica? Cosa credi che succederà loro? E cosa credi che succederà ai prezzi delle case che già oggi non trovano più acquirenti? Che già oggi scontano un eccesso di offerta incredibile e una domanda fatta mediamente di redditi fermi e uguali a 10 anni fa? Mi permetto di correggere mercato libero: se l'inflazione sale i prezzi delle case non resteranno fermi, crolleranno insieme alla domanda e ai mutuatari buttati fuori di casa per insolvenza... In america già succede questo in "deflazione", figuriamoci con inflazione...
Se le aziende già ora non riescono a vendere (da cui deflazione) e sono indebitate, cosa succederà se alzano i prezzi mentre i salari dei potenziali acquirenti, che già ora in deflazione non acquistano, restano fermi?
Che succede se il debito reale di queste aziende indebitate si riduce ma poi si riduce anche il loro fatturato? Poichè questa crisi è già ora una crisi da domanda, un aumento dei prezzi aumenterà la riduzione della domanda più della diminuzione del debito reale = impossibilità di ripagare il debito = fallimenti a catena = ulteriore riduzione potere d'acquisto...
Se l'inflazione riparte il sistema crollerà. Ma rischia anche di crollare con la deflazione, visto che una situazione giapponese globale è alla lunga insostenibile...
A Weimar il problema della superinflazione l'ha risolto il Fhurer... Che tra l'altro ha nazionalizzato DB... così come in Italia il Duce ha fatto l'IRI e l'IMI e la riforma bancaria (processo conclusosi con la legge bancaria del '36). Pensa che questa legge è stata abolita in Italia nel 1993, dai massoni del Britannia, mentre in America il suo equivalente, il Glass-Steagall act, è stato abolito "solo" nel 1999. Secondo me questo è il vero motivo per cui il fascismo è stato definito dagli attuali oligarchi "male assoluto": non per il fatto delle vergognose leggi razziali, ma perchè aveva messo al centro del pensiero politico il cittadino in quanto lavoratore e lo Stato etico corporativo e socializzatore... Insomma il socialismo possibile, cioè il fascismo, era molto più pericoloso per la plutocrazia (=materialismo consumistico) dell'alter ego opposto/uguale della plutocrazia, cioè il marxismo (=materialismo storico).

Verità profetiche:
"La lotta politica del secolo non e’ tra poliziotti e briganti, ma tra civilta’ del lavoro e del denaro. Si pone all’intelligenza fascista l’imperativo di non transigere con il mondo del denaro, cioe’ con la concezione mercantile della vita e con quella plutocratica della societa’.
Berto Ricci

Chiedo scusa per l'excursus storico-politico. Ma questo nuovo '29 è frutto della mala politica, dell'oligarchia pluto-partitocratica e rivendico sane ideologie alternative all'ideologia dogmatica che impedisce la nazionalizzazione delle banche e la punizione (anche solo economica) dei responsabili. Ma come diceva il grande nemico dell'usurocrazia, Ezra Pound, "i politici sono i lacchè dei plutocrati".

DVX

Anonimo ha detto...

WASHINGTON, 4 APR -Un consigliere di Obama, Larry Summers, e' stato trovato con milioni di dollari versati da societa' che ricevono fondi anticrisi.Questo dopo l'avvio di un'operazione trasparenza della Casa Bianca su un sito web attraverso cui e' possibile accedere ai redditi di chi collabora con il presidente. Una grana che Obama dovra' affrontare al suo ritorno.Da altre parti si fa pero' notare come Summers sia un'accanito investitore.


Qui da noi non succederebbe niente e sposterebbero i magistrati che hanno gestito l'inchiesta inventando scuse pazzesche. Scommettiamo, invece, che Obama questo tizio lo manda a casa?

Anonimo ha detto...

Grande Silvio!!! Sei il dittatore più misericordioso del nostro secolo...

PRAGA, 4 APR - Dopo calunnie nei suoi confronti, c'e' la tentazione di dire che servono azioni dure per la stampa. Lo ha detto Silvio Berlusconi.'Ci sono state calunnie nei miei confronti e disinformazioni nei confronti dei lettori' ha detto il premier 'non voglio arrivare a dire' che servono 'azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, pero' sono tentato perche' non si fa cosi''. Berlusconi ha parlato da Praga, dove si trova per il vertice Europa-Usa


Bloccate la stampa! Il nostro Silvio ci deve raccontare altre stronzate e non vuole essere smentito, ne va della sua immagine

ML ha detto...

grazie dvx

RobertoLara ha detto...

DVX
complimenti per la chiarezza e la puntualità del tuo intervento.

Se possso approfittare ( faccio parte degli ignoranti che seguono il Blog ) mi fai un rapido excursus sul FMI e Banca mondiale?
fino ad arrivare alle ultime novità del G20?

Altra domanda: perchè e quando uno stato chiede soldi al fondo monetario INVECE DI emettere titoli di stato? L'islanda per esempio non poteva emettere titoli di stato? Forse perche' nessuno glieli avrrebbe comperati?

RobertoLara

Anonimo ha detto...

Caccia agli evasori italiani nei paradisi fiscali.

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/crisi-27/caccia-paradisi/caccia-paradisi.html

george67 ha detto...

credo fermamente che già da questa settimana assisteremo ad un crollo dei listini: sul sentiment si può barare...ma sui dati delle trimestrali ancora No, almeno negli States

Anonimo ha detto...

Ciao Roberto, grazie per la fiducia ma non sono un tuttologo.
Ti posso dire, da semplice cittadino che legge i giornali ma ne diffida, che secondo me le iniezioni di carta straccia che hanno deciso a favore del FMI servono probabilmente a tappare le voragini che si apriranno... Come dicevi tu l'Islanda è già fallita, Ungheria, Ucraina, alcuni paesi baltici stanno sull'orlo del bratro. Pure la Grecia potrebbe essere un grosso problema...
Peraltro l'Argentina è fallita nonostante abbia applicato le direttive del FMI, anzi direi proprio per quello...
Sul g20 per ora abbiamo sentito belle chiacchiere, vedremo se seguiranno i fatti, cioè l'unica cosa che conta. E cmq non hanno minimamente toccato il discorso derivati... non si era detto di imporre l'abbinamento obbligatorio dei derivati su merci e materie prime alla relativa consegna fisica? Già se ne sono dimenticati...
Cmq, se ti interessa l'argomento storico-politico ti invito a visitare il ns forum: http://www.ilcovo.mastertopforum.net/index.php

e a leggere il ns libro (lo puoi scaricare gratuitamente per l'80%: fosse stato per noi al 100%, ma l'editore ha imposto un paletto. E ce lo dobbiamo tenere stretto questo editore - un editore virtuale on demand - visto che è l'unico che ce lo ha pubblicato... E ciò nonostante il libro abbia avuto lodevoli recensioni da parte di illustri accademici di Berkeley e Oxford, e una citazione sulla American Historical Review - scusate se è poco. Ma in Italia ovviamente non c'è posto per chi non ha sponsor e tocca pure temi politicamente scorretti...)

http://www.lulu.com/content/673575
http://www.ilcovo.mastertopforum.net/viewforum.php?f=19&sid=49cf37d67a1bbd19af0b0e440f16f423&PHPSESSID=bbb4787e7953cec25afd26d8ce956345

Ringrazio Mercato Libero per lo spazio concessomi.

Dvx

Roberto ecolcity ha detto...

Ottimo articolo, in effetti le cicale faranno morire di fame le formiche, ma vorrei aggiungere altro.

In questi ultimi anni, grandi società e stati asiatici ed arabi stanno investendo nell'acquisto o affitto a lungo termine di terreni fertili in tutto il mondo.

Questo significa che questi scommettono che ci sarà carenza e quindi iperinflazione sui beni primari di consumo.

E questa è la peggiore inflazione che si può avere.

Solo 2 consigli:

1) Non fate debiti perché i tassi nel lungo termine si alzeranno.

Se siete pessimisti sul futuro

2)Formate dei GAT (gruppo acquisti terreni) ed acquistate terreni agricoli vicino fonti di acqua (non inquinate).

Tipo: www.ecolcity.it

felix ha detto...

dopo le decisioni prese dal G20 , i listini digeriranno ancora qualche piccolo rialzo , al massimo credo un 5% per poi scendere abbondantemente a maggio.E' una riflessione corretta o i mercati sfrutteranno le decisioni del G20 per un rialzo più corposo.Anche se non sono un esperto, credo che le prossime 2 settimane siano al cardiopalmo.

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente daccordo col vostro articolo, soprattutto quando parlate di Obama...non lo posso soffrire!!! Aggiungerei che modificando le regole contabili che non dovrebbero più essere legate al market value anche i bilanci perdono di affidabilità pertanto il rischio non può che aumentare in quanto cresceranno le asimmetrie informative e in un mercato razionale in equilibrio al maggior rischio deve corrispondere un maggior rendimento ossia calo dei prezzi! Al contrario i mercati sono saliti a questa notizia il che mi lascia credere che la loro efficienza sia molto bassa....non contano il maggior rischio ma sono contenti perchè una banca che forse arebbe dovuto fallire a breve grazie ad artifici contabili camperà ancora a lungo....ma sempre patrimonio netto negativo avrà almeno che lo stato non gli regali i soldi come Obama vuol fare..un po' come General Motors che fino a poco tempo fà valeva tantissimo eppure già si sapeva come stava messa! Mi sembra anche questa una manovra che fa l' interesse degli incapaci: se io sono stato prudente non ho bisogno di inventarmi i prezzi delle mie attività e il mercato crederà nei miei bilanci perchè apllico il market value viceversa chi ha fatto speculazioni rischiose ed è rimasto col cerino in mano potrà far credere al mercato quello che vuole modificando le valutazioni a piacimento....cosi anche chi si è comportato bene perderà la credibilità e fiducia del mercato perchè quest' ultimo non può sapere quanto siano realistiche o meno le nuove valutazioni!!
Change we need Mr Obama!!!!
Luca Salvarani, Mantova.

Anonimo ha detto...

Bravo Luca, sono d'accordo.
Aggiungerei che nel frattempo il FMI ve a vendere ai paesi del 3o mondo l'unico asset valutario reale che possiede, cioè l'oro.
Che è come dire: non intendiamo riconoscere la valenza valutaria dell'oro, un relitto del passato, non intendiamo dedicare risorse finanziarie al controllo del suo prezzo, non vogliamo alcuna zavorra che àncori la bellissima finanza strutturata che ci stiamo inventando con qualcosa di terribilmente fisico e reale come l'oro. Diamolo ai negri e poi diciamo che non vale più niente!
Tanto in futuro, se ci saremo sbagliati, glielo potremo sempre riprendere indietro in cambio di armi o energia, come si è sempre fatto.
Saluti.
RedLizard

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti. Domenico.

gatto silvestro ha detto...

Una discesa dei listini puo' cominciare gia' da questa settimana,dal 7,fra 2 settimane sapremo se continuera' ancora per altre settimane.Fin qui l'analisi ciclica.Certamente chi ha comprato azioni dal 10 marzo, facendo salire i mercati,ha comprato anche put , e venduto call,stabilendo un target e scegliendo una o due scadenze, per coprirsi e per lucrare 2 volte, prendendo beneficio prima sulle azioni e poi sulle opzioni.Questo anche se fosse gia' partito il vero rialzo di un anno, e tanto piu' se il vero rialzo dovesse ancora cominciare.Molti,tra gl'investitori piccoli o istituzionali, nelle prossime 2 settimane saranno in vacanza, con profitti sulla carta, euforia , e il g20 alle spalle, e buone speranze per il futuro e due settimane di discesa moderata potrebbero non destare allarme ma solo attesa.Dopo, un'accelerazione potrebbe si' allarmare, ma a questo punto le vendite farebbero il gioco di chi, dopo aver avviato il rialzo veloce in un mercato illiquido, avra' avuto due settimane tranquille per avviare il ribasso e aspettare di raccogliere il frutto finale con le scadenze delle opzioni.Dopo, che sia a partire da giugno o da settembre,ho fiducia di stappare per pasqua 2010, non male spumante, come ha detto Michele Nista.

Anonimo ha detto...

Cari miei,

la situazione è un pò peggiore di quello che descrivete.

Dapprima un breve curriculum vitae per chi non conosce Polleit.

Dr. Thorsten Polleit, born 4 December 1967 in Münster, Germany. From 1988 to 1993 studied economics at the Westfälische Wilhelms-Universität Münster. 1995 dissertation with Professor Dr. Manfred Borchert, professorship for monetary economics, specialising in monetary theory and policy. From 1997 to March 1998 ABN AMRO (Deutschland) AG, Institutional Investor Equity Advisory, Frankfurt, Amsterdam and London. From April 1998 to September 2000 Chief Economist (Germany) at ABN AMRO (Deutschland) AG and Economic Advisor for ABN AMRO Asset Management GmbH. Since October 2000 at Barclays Capital, Frankfurt, European Economics and Strategy. Since March 2003 Honorary Professor at the Hochschule für Bankwirtschaft, Frankfurt.

Poi leggetevi l'ultimo suo articolo:


There Will Be (Hyper)Inflation

by Thorsten Polleit


Increasing "Excess Reserves"

The demise of fiat-money regimes around the world has become unmistakable. They can only be kept alive by central banks creating ever-greater amounts of base money and governments underwriting commercial banks' liabilities.

The US Federal Reserve, for instance, increased the stock of the monetary base – which includes banks' demand deposits held with the Fed, plus coins and notes in circulation – from $870.9 billion in August 2008 to $1735.3 billion in January 2009.

Banks' "excess reserves" – banks' base-money holdings minus required reserves – rose from $1.9 billion to $798.2 billion. These excess reserves allow the banking sector, which operates under fractional reserves, to increase the credit and money supply manifold.

The monetary base expands when the central bank takes over the troubled assets of commercial banks in order to extend new credit to those banks. This process is gaining momentum: on March 18, 2009, the Federal Open Market Committee (FOMC) announced that it will increase base money by purchasing another $1,150 billion of securities. It is also considering increasing base money by extending credit to private households and small businesses.


Print $17 Audio $25


Causing Inflation

What the Fed does is produce inflation – and this is a truth that stands in sharp contrast to what mainstream economists say, namely that the rise in base money will just increase the liquidity in the interbank market and will not affect the money holdings in the hands of consumers, firms, and the government, which – they admit – could then inflate consumer prices.

In contrast, Austrian economists stress that inflation is a result of a rise in the stock of money. This viewpoint rests on sound economics, firmly rooted in the notion that, first and foremost, value is a subjective concept. Money is a good, like any other, and it is therefore subject to the law of diminishing marginal utility.

A rise in the money stock necessarily reduces the marginal utility of a money unit – and therefore its value – from the viewpoint of the individual; likewise, the marginal utility of a money unit – and therefore its value – would increase if the money stock declines.

Changes in the value individuals assign to a money unit are reflected in prices for vendible items. For instance, if the money stock in the hands of an individual rises, he may wish to increase his holdings of other goods. As he exchanges money against vendible items, the prices of the latter are bid up.

In that sense, the change in the money stock is what must be called inflation, while changes in the prices for goods and services are just symptoms of the underlying cause, which is the change in the stock of money.

What the rise in base money has done so far is prevent prices of banks' security holdings from declining to free-market levels. In other words, the money injection helps to keep asset prices at artificially elevated levels, thereby preventing prices in financial markets, credit markets in particular, from adjusting.

The Path Toward Ever-Higher Inflation

The government controlled fiat-money regime is highly inflationary, as it allows for an increase in the stock of money mostly through bank credit in excess of real savings (circulation credit). The rising money stock pushes up prices – be it consumer or asset prices (such as stocks, housing, etc.).

Expanding the money stock through circulation credit sets into motion an illusionary boom, leading to malinvestment. However, the latter does not come to the surface as long as the credit and money supply keeps growing.

If money supply growth slows down all of a sudden, however, investor expectations are disappointed, and investment projects, which were – in a world of ever more money and rising prices – considered economically viable, become unprofitable.

The slowing down of money growth reveals that the production structure does not comply with actual demand, thereby unmasking the squandering of scarce resources. And so the artificial boom, induced by new money injections, turns into bust.

A policy of holding up the artificial boom would require ever-greater increases in money. Ludwig von Mises saw that this would lead to disaster:

There is no means of avoiding the final collapse of a boom brought about by credit expansion. The alternative is only whether the crisis should come sooner as the result of a voluntary abandonment of further credit expansion, or later as a final and total catastrophe of the currency system involved.[1]

Schemes for Producing Inflation

In an attempt to keep credit and money supply from slowing down and the economies from going into recession, monetary policies around the world are about to push short-term interest rates towards zero and expand the stock of base money, and thereby banks' excess reserves, drastically.

Commercial banks can be expected to put their excess reserves to use, because base-money balances do not yield any interest: banks need to generate income to be in a position to pay interest on their liabilities (demand, time and savings deposits, and debentures).

Extending loans is one option. However, in an economic environment of financially overstretched borrowers, banks might be hesitant to increase their loan exposure vis-à-vis households and firms. In fact, it might be increasingly difficult for banks to do so given that equity capital has become increasingly scarce and costly.

So commercial banks may wish to monetize government debt, as the latter does not require putting equity capital to use. The government then spends the additionally created money stock on politically expedient projects (unemployment benefits, infrastructure, defense, etc.), and the money stock in the hands of households and firms rises.

If, however, commercial banks decide to refrain from additional lending, and even call in loans falling due, the government may decide – as another drastic, but logically consequential step of interventionism – to nationalize the banking industry (or at least a great part of it). By doing so, it can make the banks increase the credit and money supply.

Alternatively, the central bank could print additional money, distributing it to households and firms as a transfer payment.[2] Under a fiat-money regime, this can be done at any time and without limit, as Federal Reserve Chairman Ben S. Bernanke made unmistakably clear in a notorious speech in 2002:

[T]he U.S. government has a technology, called a printing press (or, today, its electronic equivalent), that allows it to produce as many U.S. dollars as it wishes at essentially no cost. By increasing the number of U.S. dollars in circulation, or even by credibly threatening to do so, the U.S. government can also reduce the value of a dollar in terms of goods and services, which is equivalent to raising the prices in dollars of those goods and services. We conclude that, under a paper-money system, a determined government can always generate higher spending and hence positive inflation.[3]

The Way Toward Hyperinflation

Government-controlled fiat money is fraudulent money. It is money that is created out of thin air, in violation of property rights: fiat-money production doesn't require any of the wealth-producing activities characteristic of the free market. It is and will always be, by construction, fraudulent money.

What is more, fiat money created through bank credit expansion necessarily causes boom-and-bust cycles, inducing governments to push back free-market forces to prop up the economy and keep the fiat-money regime afloat; in fact, fiat money will increasingly undermine the free-market order.

Mises was well aware of the final consequences of a monetary regime that rests on ever-greater increases in the money stock produced by banks' expanding circulation credit. It would, at some point, lead to bankruptcies on the grandest scale, resulting in a contraction of the credit and money supply (deflation).

Or it would end in hyperinflation:

But if once public opinion is convinced that the increase in the quantity of money will continue and never come to an end, and that consequently the prices of all commodities and services will not cease to rise, everybody becomes eager to buy as much as possible and to restrict his cash holding to a minimum size. For under these circumstances the regular costs incurred by holding cash are increased by the losses caused by the progressive fall in purchasing power. The advantages of holding cash must be paid for by sacrifices which are deemed unreasonably burdensome. This phenomenon was, in the great European inflations of the 'twenties, called flight into real goods (Flucht in die Sachwerte) or crack-up boom (Katastrophenhausse).[4]

Mises knew very well what he was referring to. He had lived through the period of great inflation that started in Europe in 1914 with World War I. This finally led to hyperinflation and a complete destruction of Germany's Reichsmark in 1923. On a technical level, Germany's hyperinflation was the result of the German Reichsbank monetizing the growing government debt, issued for financing social benefits, subsidies, and reparation payments.

In Age of Inflation (1979), reviewing Germany's hyperinflation from a political-economic viewpoint, Hans F. Sennholz asked, "Who would inflict on a great nation such evil which had ominous economic, social, and political ramifications not only for Germany but for the whole world?"[5] His sobering answer was that

[e]very mark was printed by Germans and issued by a central bank that was governed by Germans under a government that was purely German. It was German political parties, such as the Socialists, the Catholic Centre Party, and the Democrats, forming various coalition governments that were solely responsible for the policies they conducted. Of course, admission of responsibility for any calamity cannot be expected from any political party.[6]

That said, the German hyperinflation was the result of a policy that considered the financing of government debt by an accelerating increase in the money stock as the politically least unfavorable method. It seems that the state of opinion hasn't actually changed much. Today, there is great public support when it comes to expanding the base-money stock for financing ailing banks, insurance companies and, most important, rising government debt.

"The doctrines and theories that led to the German monetary destruction have since then caused destruction in many other countries. In fact, they may be at work right now all over the western world."[7] Austrian economics would rightly maintain that current fiat-money polices have become increasingly inflationary – and they should have little doubt that the forces and instruments that can pave the way towards hyperinflation are already in place and gaining strength by the day.

The solution to a destruction of the currency is the return to sound money – free-market money – as outlined by Mises and further developed by Murray N. Rothbard. It would presumably, at least in the initial stage, result in gold-backed money under 100% reserves. The edging up of the gold price seems to support the view that people consider gold as the ultimate means of payment – a status that will become increasingly obvious once people fear that the exchange value of fiat money will be eroded substantially.

An MP3 audio version of this article, read by Floy Lilley, is available for free download.

Notes

[1] Mises, Ludwig von. Human Action: A Treatise on Economics, 4th ed. (San Francisco: Fox & Wilkes, 1996), p. 572.

[2] In this context, see an overview of the Fed's blueprint for making inflation: Johnson, K., D. Small, and R. Tryon. (1999) "Monetary Policy and Price Stability."

[3] Remarks by Governor Ben S. Bernanke, before the National Economists Club, "Deflation: Making Sure "It" Doesn't Happen Here" (November 21, 2002)

[4] Mises, Human Action, p. 427.

[5] Sennholz, H. S. Age of Inflation. (Belmont, Mass.: Western Islands, 1979), p. 80.

[6] Ibid.

[7] Ibid.


April 4, 2009

Thorsten Polleit [send him mail] is Honorary Professor at the Frankfurt School of Finance & Management.


L'articolo lo trovate qui
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A proposito l'articolo è del 2 Aprile!

IL FOLLETTO (quello vero)

Anonimo ha detto...

Ciao ringrazio DVX per aver commentato il mio post sull'acquisto degli immobili.. il quale dice che comprarlo ora è come buttare i soldi dal cesso... mi ha colpito questo commento,... e volevo chiedere Voi che leggete il blog,.. ma anche MERCATO LIBERO cosa ne pensa di tutto ciò.
Avrei realmente intenzione di acqustare un appartamento... non sto scerzando,... che ne pensate?
... possibile che noi poveri "schiavi" non ne indoviniamo mai una?.. consigliate di attendere?.. meglio l'affitto? davvero credete che il valore scenda?... Io vista la crisi dell'immobiliare STO rinviando l'acquisto della casa di 2 anni credendo nel calo dei prezzi come annunciato da tutti, ma almeno qui in pv di Venezia il prezzo NON si è abbassato ( forse un 10% in fase di trattativa)...
Se vi va di rispondermi alla mail: ladislaogiac@yahoo.com
Ciao grazie

Anonimo ha detto...

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Dvx

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