ROUBINI APPROVA UNA PARTE DEL PIANO GEITHNER
Roubini afferma che il cercare di togliere gli asset tossici dai libri delle banche SIA una strada giusta per uscire dalla crisi.
Tuttavia sostiene che LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE non è scongiurata.
I tre piani devono essere visti come parte di un tutt'uno:
Piano Geithner
Stress test
Nazionalizzazione (fallimento delle banche )
Le banche che non supereranno lo stress test dovranno essere nazionalizzate (con perdita di valore delle obbligazioni - ovvero, i famosi bond bancari che noi di Mercato libero non abbiamo voluto nei portafogli dei clienti e dei lettori).
La chiusura di banche grandi (se necessaria) dovrà essere fata senza creare traumi al mercato (come invece avvenne nel caso di Lehman).
Per uscire dalla crisi gli USA e gli altri paesi avranno bisogno di:
- Un aumento del quantitative easing
- Un aumento dello stimolo fiscale
- Determinare la chiusura delle banche insolventi in modo ordinato
- Triplicare le risorse del Fondo Monetario internazionale
- Riduzione del valore dei mutui (a favore del cittadino debitore)
La luce in fondo al tunnel....la si potrà vedere solo con una politica economica aggressiva e concertata.
Roubini sembra dire: se tutto andrà per il meglio....aspettiamoci un'altra importante discesa dei mercati fra fine aprile e maggio. Poi se le scelte di politica economica saranno adeguate.... AVREMO IL SOSPIRATO E DURATURO RECUPERO DEGLI INDICI.
Una domanda la farei volentieri a Roubini: Ma tute le risorse finanziarie impiegate, ovvero tutto questo aumento del debito che pesa sulla testa dei cittadini...come verrà pagato e da chi?
ROUBINI APPROVA UNA PARTE DEL PIANO GEITHNER
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9 commenti:
infatti , me lo chiedo anch'io; per ora l'attenzione è così attratta dai problemi contingenti che sembra che il debito pubblico poi non sia più un problema; tanto si paga dopo...
Tra l'altro leggendo l'articolo del sole di ieri su Roubini, è vero che nel titolo si parla di luce in fondo al tunnel(forse) ma poi leggendo il testo ci sono così tanti se e ma e aspetti negativi che il titolo alla fine mi risulta più un controsenso che altro; non si capisce quasi alla fine della lettura da dove si veda questa lucina in fondo al tunnel.
"Le banche che non supereranno lo stress test dovranno essere nazionalizzate (con perdita di valore delle obbligazioni - ovvero, i famosi bond bancari che noi di Mercato libero non abbiamo voluto nei portafogli dei clienti e dei lettori)"
E' VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO.
FORSE POTREBBE ESSERE PENALIZZATO L'EQUITY, MA SICURAMANTE NON LE OBBLIGAZIONI...
la risposta è molto semplice: il debito lo finanzia la Cina, e insieme Cina e USA si accordano per spartirsi il mondo, uno a est e l'altro a ovest. In mezzo non c'è più spazio per nessuno, mondo arabo compreso già in buona parte comprato dalla Cina stessa.
Il potere economico è molto più importante in prospettiva dei soldi che si spendono (o stampano) ora.....
Io voglio veder cascare quest'altro:
http://www.repubblica.it/ultimora/economia/UNICREDIT-PROFUMO-DIFENDE-MODELLO-MULTI-COUNTRY-(FT)/news-dettaglio/3613231
2 settimane fa! sentivamo la puzza di m...a proveniente da p.zza Cordusio, persino qui in Brianza...adesso il "grande manager" difende il modello "multy country"...il livello raggiunto da questi persinaggi è indecente!
Saverio
Ma chi è Roubini?
Nessuno.
Quale credibilità ha?
Nessuna.
Le sue argomentazioni sono semplicemente ridicole, è l'ennesimo buffone mandato sul palcoscenico della grande finanza.
Il solo piano ragionevole era di far fallire tutte le banche, scontare le obbligazioni emesse da costoro, annullare tutta la monnezza dei derivati da loro sottoscritti e tutelare i soli correntisti.
Tutto il resto è noia!
i grafici storici insegnano che i mercati ciclicamente soffrono crisi piu' o meno profonde ,ma questa e' diversa cambiera' profondamente l'intero mondo finanziario , attualmente sono 24 mesi che si parla di asset tossici( mutui subprime)e abbiamo visto tutti cosa hanno causato all'intera economia mondiale,ora se la matematica non e' un'opinione per guarire e colpire nel cuore di questa crisi si deve in primis ad ogni costo eliminare o isolare dal sistema finanziario tutti questi asset tossic ,nessuno ha sino ad ora comunicato a quanto ammonta tale importo,qualcuno mormora di 18000 miliardi di dollari, l'america afferma di non poter quantificare lesatto importo...ho magari ipotizzo non lo vuole dire per non mettere in seria difficolta l'ipotesi di non poter essere in grado a fare fronte a tale importo screditando una possibile riuscita di qualsiasi manovra , il fatto di avere chiesto aiuto alla cina la dice lunga ,chissa quali accordi sotto banco avranno inciuciato, la cina prima di esporsi con il debito americano avra' voluto vederci chiaro?? sara' al corrente del totale complessivo di questi asset maledetti??per il momento la luce in fondo al tunnel a perer mio la vedono solamente l'america e la cina le quali hanno gia' pianificato il futuro dell'economia mondiale per i prossimi decenni ,detto questo a mio parere il peggio ancora deve arrivare e sara' causato dal rischio reale sistemico globale voluto dai manipolatori di questa crisi i quali possono fare bello cattivo tempo quando vogliono.
grazie america tra guerre e crisi economiche .....
ok, ora c'è la panacea del piano geithner ma, ancora nessuno ci ha detto, o voluto dire, a quanto ammonta l'importo di questi titoli tossici nelle pance delle banche..perchè?
ciao
giacomo
la domanda è giusta e pertinente però l' hai rivolta alle persone sbagliate! I democratici stanno portando l' America alla bancarotta e ancora promettono nuovo stato sociale e spesa pubblica ma senza aumentare le tasse, se non di poco ai ricchi....E' semplicemente ridicolo...il problema è che il 54% degli americani ci ha creduto!
L' unico aspetto "positivo" è che con l' indebitamento che l'America si troverà sarà costretta a tagliare nettamente la spesa pubblica smantellando definitivmente l' apparato pubbico, apparte la difesa ovviamente!
Luca Salvarani, Mantova.
Si parla tanto di debito pubblico eppure si scorda che il risparmio di un paese è in mano al settore pubblico (che nel caso della maggioranza dei paesi occidentali è un debitore netto) e in mano al settore privato (che nel caso dei paesi occidentali è SEMPRE creditore netto).
Il debito pubblico rappresenta solo una forma di distribuzione del risparmio tra privati e settore pubblico.
Un sistema assiste ad un aumento dei tassi REALI se
- esistono shock dal lato della domanda di capitali (elevate opportunità di investimento)
- esistono shock dal lato dell'offerta (bassi tassi di risparmio)
In questa crisi le opportunità di investimento calano ed il risparmio dei privati cala a causa del calo dei consumi (compensato da un aumento di deficit pubblico).
I tassi reali SONO QUINDI DESTINATI A CALARE
Sul settore pubblico, posto che parliamo di paesi indebitati in valuta locale, cosa dovremmo attenderci?
Se l'avversione al rischio è elevata, gli stati devono pagare ancora meno del solito rispetto alle aziende.
In aggiunta, i capitali si possono spostare all'estero se i tassi sono troppo bassi rispetto agli altri paesi ma questa situazione è globale e, esistendo tassi di cambio non fissi, il flusso di forti capitali da una paese a un altro provoca forti movimenti della valuta ed espone a rischio chi esporta i capitali (e abbiamo prove statistiche che gli investitori preferiscono gli investimenti nazionali)...
Ad eccezione di sistemi monetari come l'UE dove non esistono barriere valutarie fra i vari stati, non mi stupirebbe se questa crisi mantenesse bassi i tassi reali (tasso reale = (circa) tasso nominale - inflazione) del settore pubblico.
Per quanto riguarda l'inflazione (posto che potremmo assistere a variazioni inflative molto differenti tra i vari prodotti), dipende tutto dalla velocità di circolazione della moneta, se non riparte.....
Un saluto,
Alessandro Rossi
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