IN SETTIMANA COLLASSO IN BORSA???
La General Motors e la Chrysler entro martedì dovrebbero presentare un piano per uscire dalla crisi.
Se,bra che non siano pronte....sembra che chiederanno altri soldi e una proroga...
E se Obama decidesse di mandarne in panne una...
ecco un valido motivo per gli indici mondiali per scendere sotto i minimi di Ottobre-Novembre...
Alla faccia di tutti gli ottimisti.....
Ma non fatevi prendere la mano....siate cauti e prudenti...il fallimento di tante e tante aziende permetterà a chi è rimasto con i soldi in "mano" di poter comprare quote di mercato e di porsi come nuovo player nella prossima rinascita economica.
E' molto più facile studiare e investire in titoli che potranno beneficiare della ripresa che andare pesantemente al ribasso sui mercati.
Il numero di put aperte dai money managers nei primi 20 giorni di gennaio fa pensare che se ci sarà un crollo....assisteremo anche a un cattivo e feroce rimbalzo nelle settimane successive.
Non perdete la testa----CALMA ORDINE E STUDIATE A TAVOLINO LE GIUSTE STRATEGIE D'INVESTIMENTO SENZA ESAGERARE.
mercatiliberi@gmail.com contatta la consulenza indipendente che ha anticipato tutta la crisi e che anticipera' l'inizio della ripresa economica e dei mercati.
IN SETTIMANA COLLASSO IN BORSA???
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11 commenti:
Io è un pò che vedo papabile il Dax a grosse discese: fin'ora ha scontato molto meno di altri mercati la congiuntura negativa, la germania stà perdendo Pil molto rapidamente, le sue banche sono gravemente malate e lo stato si è e si dovrà esporre parecchio nel risanarle.
Daltronde anche x l'eventuale ripresa il listino nostrano non mi è mai piaciuto un gran che ... le manovre sottobanco a piazza affari sono sempre state di casa in proporzioni inusitate per gli altri paesi occidentali.
Maurizio
E' ora di dire basta una volta per tutte e di farle fallire!
Prima dicono di star bene poi hanno bisogno di soldi ma non sanno quanti e ne chiedono sempre di più e adesso a quanto pare non hanno fatto il piano che era stato loro richiesto! Allucinante! Cmq Obama non le farà mai fallire, sarebbe il suo completo sputtanamento! La verità è che se ancora c'è qualche possibilità che queste aziende si ristrutturino e si riprendano dovrebbero licenziare moltissimi dipendenti e rinnovare tutti i contratti, cose che i sindacati e i loro sodali democratici non permetteranno; ecco perchè sono comunque vada imprese destinate a morire o ad essere tenute artificalmente in vita dai politici! Aggiungo che il loro fallimento comporterebbe conseguenze devastanti sul mercato dei derivati creditizi moltiplicando la perdita a carico del sistema...forse questa è l' unica vera ragione che le tiene in piedi: non salvarle, per quanto moralmente giusto, costerebbe ancora di più! La cosa più sensata da fare ora sarebbe nazionalzzarle! Luca Salvarani, Mantova.
Io sto puntando su indici in crescita fino al 23 febbraio, poi calo fino al 9 marzo.
Luigi
Perchè non ci indichi qualche società che potrebbe aspprofittare della ripresa ?
Anzi perchè non apriamo tutti un a discussione ?
Comincio io :
per me Arcelor Mittal e Alstom sono due società che daranno soddisfazioni se ci dovesse essere qualche segnale di ripresa
Ragà è finita... voi pensate ancora su quale titolo buttare soldi...abbiamo le ore contate..
Peppe.
si, e' finito il momento di fare soldi vendendo aria fritta...
Azz Peppe ....ti prenderanno a fare la pubblicità dell'unieuro..
Ciao Mirco
Il cobraf è entrato nella Compagnia dell'Anello.
http://cobraf.wallstreetitalia.com/forum/coolpost.php?reply_id=142303#142303
Gli Inglesi Sono i Primi a Rompere il Tabù
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* 15 Febbraio 2009 01:33
* argomento: Economia Europea
* Nel caso che a qualcuno sia sfuggito mercoledì il governatore inglese Mervin King ha dichiarato testualmente che "la Banca di Inghilterra comprerà certamente Gilt.." cioè titoli di stato e si impegnerà in "quantitative easing" cioè stampando moneta
Questa è la prima banca centrale che lo dichiara nero su bianco e pochi minuti dopo i Gilt inglesi sono esplosi di 200 punti in su ovviamente trascinando in parte in su i Bund e il resto (anche se poi i Treasury USA sono tornati giù)
Per la cronaca in Italia la Banca d'Italia negli anni '70 comprava lei Bot, CCT e BTP finanziando così il deficit pubblico stampando moneta fino a quando mi sembra Andreatta e Ciampi riuscirono a vietarglielo (perchè appunto l'inflazione degli anni '70 si creava così)
Da allora in Europa è stato vietato alle banche centrali comprare debito pubblico e la BCE non può farlo. Gli inglesi sono i primi a rompere il tabù, o meglio gli americani lo hanno rotto per quanto riguarda le cartolarizzazioni di mutui e di crediti al consumo che la FED ha iniziato a comprare (ma per ora non ha detto che comprerà anche titoli di stato)
Questo è solo l'inizio, alla fine tutte le banche centrali dovranno fare come gli inglesi (che però l'hanno annunciato ma non ancora iniziato) e comprare titoli di stato
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..Money printing fears hit pound
By Peter Garnham February 13 2009 10:31 | Last updated: February 13 2009 19:56
The pound lost ground this week as the Bank of England delivered a gloomy assessment of the UK economy and indicated it was prepared to consider unconventional monetary policy measures as it grappled with the current slowdown.
In its quarterly inflation report on Wednesday, the Bank cut its growth estimates sharply and forecast that UK inflation would fall well below its 2 per cent target if interest rates remained at their current level.
This lifted expectations that the Bank would deliver a further cut in interest rates after lowering them by 50 basis points to 1 per cent last week.
But it was the statement that the Bank would embark on a policy of quantitative monetary easing once interest rates fell to zero that undermined sterling.
Mervyn King, Bank governor, said the central bank would “certainly” be buying gilts and the money supply needed to be increased.
Neil Mellor, at Bank of New York Mellon, said the announcement that the Bank might turn to the printing press had hit sentiment towards the pound.
“Sterling is certainly going to struggle in this environment,” he said.
E se non bastasse: alla faccia di chi non vuole imparare l'inglese.
http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/4623525/Failure-to-save-East-Europe-will-lead-to-worldwide-meltdown.html
Failure to save East Europe will lead to worldwide meltdown
The unfolding debt drama in Russia, Ukraine, and the EU states of Eastern Europe has reached acute danger point.
By Ambrose Evans-Pritchard
Last Updated: 2:05AM GMT 15 Feb 2009
Comments 20 | Comment on this article
If mishandled by the world policy establishment, this debacle is big enough to shatter the fragile banking systems of Western Europe and set off round two of our financial Götterdämmerung.
Austria's finance minister Josef Pröll made frantic efforts last week to put together a €150bn rescue for the ex-Soviet bloc. Well he might. His banks have lent €230bn to the region, equal to 70pc of Austria's GDP.
"A failure rate of 10pc would lead to the collapse of the Austrian financial sector," reported Der Standard in Vienna. Unfortunately, that is about to happen.
The European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) says bad debts will top 10pc and may reach 20pc. The Vienna press said Bank Austria and its Italian owner Unicredit face a "monetary Stalingrad" in the East.
Mr Pröll tried to drum up support for his rescue package from EU finance ministers in Brussels last week. The idea was scotched by Germany's Peer Steinbrück. Not our problem, he said. We'll see about that.
Stephen Jen, currency chief at Morgan Stanley, said Eastern Europe has borrowed $1.7 trillion abroad, much on short-term maturities. It must repay – or roll over – $400bn this year, equal to a third of the region's GDP. Good luck. The credit window has slammed shut.
Not even Russia can easily cover the $500bn dollar debts of its oligarchs while oil remains near $33 a barrel. The budget is based on Urals crude at $95. Russia has bled 36pc of its foreign reserves since August defending the rouble.
"This is the largest run on a currency in history," said Mr Jen.
In Poland, 60pc of mortgages are in Swiss francs. The zloty has just halved against the franc. Hungary, the Balkans, the Baltics, and Ukraine are all suffering variants of this story. As an act of collective folly – by lenders and borrowers – it matches America's sub-prime debacle. There is a crucial difference, however. European banks are on the hook for both. US banks are not.
Almost all East bloc debts are owed to West Europe, especially Austrian, Swedish, Greek, Italian, and Belgian banks. En plus, Europeans account for an astonishing 74pc of the entire $4.9 trillion portfolio of loans to emerging markets.
They are five times more exposed to this latest bust than American or Japanese banks, and they are 50pc more leveraged (IMF data).
Spain is up to its neck in Latin America, which has belatedly joined the slump (Mexico's car output fell 51pc in January, and Brazil lost 650,000 jobs in one month). Britain and Switzerland are up to their necks in Asia.
Whether it takes months, or just weeks, the world is going to discover that Europe's financial system is sunk, and that there is no EU Federal Reserve yet ready to act as a lender of last resort or to flood the markets with emergency stimulus.
Under a "Taylor Rule" analysis, the European Central Bank already needs to cut rates to zero and then purchase bonds and Pfandbriefe on a huge scale. It is constrained by geopolitics – a German-Dutch veto – and the Maastricht Treaty.
But I digress. It is East Europe that is blowing up right now. Erik Berglof, EBRD's chief economist, told me the region may need €400bn in help to cover loans and prop up the credit system.
Europe's governments are making matters worse. Some are pressuring their banks to pull back, undercutting subsidiaries in East Europe. Athens has ordered Greek banks to pull out of the Balkans.
The sums needed are beyond the limits of the IMF, which has already bailed out Hungary, Ukraine, Latvia, Belarus, Iceland, and Pakistan – and Turkey next – and is fast exhausting its own $200bn (€155bn) reserve. We are nearing the point where the IMF may have to print money for the world, using arcane powers to issue Special Drawing Rights.
Its $16bn rescue of Ukraine has unravelled. The country – facing a 12pc contraction in GDP after the collapse of steel prices – is hurtling towards default, leaving Unicredit, Raffeisen and ING in the lurch. Pakistan wants another $7.6bn. Latvia's central bank governor has declared his economy "clinically dead" after it shrank 10.5pc in the fourth quarter. Protesters have smashed the treasury and stormed parliament.
"This is much worse than the East Asia crisis in the 1990s," said Lars Christensen, at Danske Bank.
"There are accidents waiting to happen across the region, but the EU institutions don't have any framework for dealing with this. The day they decide not to save one of these one countries will be the trigger for a massive crisis with contagion spreading into the EU."
Europe is already in deeper trouble than the ECB or EU leaders ever expected. Germany contracted at an annual rate of 8.4pc in the fourth quarter.
If Deutsche Bank is correct, the economy will have shrunk by nearly 9pc before the end of this year. This is the sort of level that stokes popular revolt.
The implications are obvious. Berlin is not going to rescue Ireland, Spain, Greece and Portugal as the collapse of their credit bubbles leads to rising defaults, or rescue Italy by accepting plans for EU "union bonds" should the debt markets take fright at the rocketing trajectory of Italy's public debt (hitting 112pc of GDP next year, just revised up from 101pc – big change), or rescue Austria from its Habsburg adventurism.
So we watch and wait as the lethal brush fires move closer.
If one spark jumps across the eurozone line, we will have global systemic crisis within days. Are the firemen ready?
Manca ancora l'ultima (probabilmente) gamba ribassista...fino a che gli indici europei e americani non avranno perso attorno al 70% da inizio crisi ogni rimbalzo sarà questione di breve periodo...Come non dare ragione a Peppe...è in arrivo una forte ondata di ribassi...SPERIAMO SIA L'ULTIMA...S&P 500 A 500 EUROSTOXX 50 A 1300...DA Lì SAREI RIALZISTA DI LUNGO PERIODO...FINO AD ALLORA NIENTE LONG.Paolino.
Paratevi il sederino... non sappiamo il successivo storno quanta aziende spazzerà letteralmente via.. e come disse Roubini le borse verrano chiuse per qualche settimana... navigate a vista e allacciate le cinture.. Peppe.
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