STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ATTENZIONE AI PROSSIMI DATI AMERICANI SUI PIGNORAMENTI

I banchieri americani ieri hanno promesso al Congresso di bloccare i pignoramenti sugli immobili per tre settimane.

Quando, fra un mese, usciranno i dati ufficiali sui pignoramenti, e i dati saranno ottimi...gli ottimisti diranno che la crisi è passata. Invece no...la crisi è stata solo SOSPESA.

Bloccando i pignoramenti....le banche si stanno assumendo maggiori rischi...attenzione attenzione...

Intanto L'Europa decide di organizzare due meeeting di emergenza per cercare di risolvere i problemi della recessione. Il primo a marzo il secondo a maggio.

Io se fossi nei governi europei non aspetterei così tanto.....obbligherei i politici e i governanti a sedersi in una località per giorni e giorni e uscire dalla riunione solo quando hanno preso delle decisioni utili.

Il tempo gioca a sfavore della politica. L'economia corre più veloce e spesso sorpassa la burocrazia di un Europa in fase di distruzione.
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14 commenti:

Anonimo ha detto...

ieri sull'Ansa ho letto una dichiarazione di Epifani che invita a mantenere i nervi saldi perchè secondo lui la crisi si accentuera nel periodo che va tra Marzo e Giugno ... Lei cosa ne pensa ?

ma quando usciremo da questa crisi?

Anonimo ha detto...

ARRIVANO I FORCONI X I BANCHIERI...
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http://crisis.blogosfere.it/2009/02/attenti-banchieri-arrivano-i-forconi.html
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Migliaia di persone sbattute fuori di casa o in procinto di, a causa della crisi dei mutui. Sentono parlare di bailout, salvataggi di banche, superstipendi di managers.

A un certo punto si stufano. E cosa fanno? Si riversano in massa nelle zone di lusso e vanno a piantare un casino davanti alle ville degli amministratori delegati, dei finanzieri di Wall Street, dei banchieri.
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Succede nel Connecticut, e l'articolo di NCBC titola proprio "Torce e forconi".

Anonimo ha detto...

Provvedono già al Bilderberg stabilire come dovranno andare le cose.

maitruffe ha detto...

http://www.borse.it/forum/viewtopic.php?id=19457&p=13 MERCATI LIBERI come gruppo azionisti parmalat truffatti CHIEDIAMO A VOI DIMERCATI LIBERI DI FAR SENTIRE LA VOCE A BONDI ( PARMALAT NUOVA ) che protegge ancira le banche che hanno le redini di NUOVA PARMALAT -------- UNIAMOCI A FAR RISPETTARE CHI HA CREDUTO IN ITALIA COME NOI PICCOLI AZIONISTI .347 3076527 maitruffe@hotmail.it

Anonimo ha detto...

Torce e Forconi come in un film.
Mi auguro non a lieto fine per i " cattivi".

Battute a parte ho l'impressione che quando la tanto vituperata "massa" si incazzerà veramente ci sarà ben poco da ridere per chiunque in qualche modo rappresenti l'ordine costituito ( non so come mai ma quando leggo o scrivo ordine costituito mi viene in mente la canzone di de andrè " bocca di rosa",forse sarà per l'ipocrisia insita in ogni ordine.Mah...)

Saluti a tutti
Riccardo

Anonimo ha detto...

Trovato un post su Seat PG. e la professionalità di chi le amministra.
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PER LA SEAT PAGINE GIALLE SONO PAGINE NERE. DAL MARZO 2000 PERDE IL 99% E ORA PURE L’AMMINISTRATORE DELEGATO. MA MAGARI QUESTA E’ UNA FORTUNA. QUANDO MANAGER IDOLATRATI E STAMPA FINANZIARIA VANNO PRESI CON LE PINZE. [12-02-2009]


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Chissà cosa devono aver provato in questi giorni alcuni azionisti di Seat Pagine Gialle (alcuni ci hanno chiesto lumi nonostante da molto tempo abbiamo consigliato di starne fortemente alla larga) a vedere il titolo tornare intorno agli 8 euro. Qualcuno distratto che non legge le cronache finanziarie o che in questi anni non ne ha seguito le quotazioni (perché magari impegnato a esplorare l’Amazzonia o a traversare l’Oceano alla maniera di Alex Bellini) avrà magari pensato a un maxi rialzo con il ritorno finalmente ai prezzi alla primavera del 2000. Purtroppo nulla di tutto questo è accaduto visto che il passaggio del titolo dai 0,05 centesimi in cui era precipitato agli 8 euro e mezzo attuali è dovuto solo a un’operazione di raggruppamento. Prima di lanciare un aumento di capitale gli azionisti di maggioranza attuali hanno voluto fare una massiccia operazione di maquillage facciale, raggruppando le azioni. Una nuova azione ogni 200 vecchie. Se per esempio possedevate 5000 azioni ora ne possedete 25. Finanziariamente non cambia nulla e non siete purtroppo diventati improvvisamente più ricchi, moltiplicando per duecento il vostro patrimonio.
Come dire che chi avesse acquistato il titolo Seat Pagine Gialle nel marzo 2000 oggi perde sul titolo il 99% dai massimi. E per vederlo tornare ai prezzi massimi dovrebbe confidare in un rialzo a questo punto del 10500% (senza contare lo svilimento dell’investimento per effetto dell’inflazione). Una brutta storia.
Che dovrebbe far riflettere tutti perché per anni il titolo Seat Pagine Gialle è stato fra i più consigliati dagli esperti, dai gestori dei fondi d’investimento nostrani e pure da quelli degli hedge fund stranieri. Tutti parlavano bene di Seat Pagine Gialle a qualsiasi prezzo e qualche anno fa questo titolo veniva considerato assolutamente da tenere in portafoglio: il titolo da cassetto ‘perfetto’ con grande amplificazione della stampa specializzata e non. L’ennesima dimostrazione (per chi vuole capire) che comprare un titolo perché è fra i favoriti dagli esperti e lo dicono tutti o perché ‘più di così non può scendere’ non è una buona strategia nemmeno nel lungo periodo nemmeno se si vivrà come Noè.
Eppure in questi stessi giorni potrebbe essere capitato a qualche risparmiatore che legge un quotidiano di finanza pubblicato su carta salmonata di leggere un’intervista all’amministratore delegato di Seat Pagine Gialle, Luca Majocchi che annuncia le dimissioni dalla carica di amministratore delegato ‘per nuove sfide professionali’. Questo manager si descrive in quest’intervista (vero orgoglio per la società di pubbliche relazioni che cura questa società, meno per la direzione del giornale che è comunque la migliore di tutte quelle che si sono succedute in questi anni) come un valoroso salvatore della patria che si offre ora al miglior offerente del settore bancario perché gli dispiace ‘‘vedere il comparto finanziario in difficoltà’. Incredibile veramente la faccia di bronzo con stipendio d’oro di questo manager della scuola McKinsey che sei anni fa prese sotto le sue ali una delle aziende più ricche di cash flow in Italia non azzeccandone poi quasi una e portando vicino alla soglia del baratro questa società gravata da un indebitamento poderoso: 3,1 miliardi di debiti.
Che non ha creato beninteso lui ma i fondi ‘locusta’ ovvero di private equity che si sono succeduti in questi anni nel controllo della società, scaricandone il debito sulla società operativa. Le cui pagine gialle (al tempo di Google) sotto la guida del genio di Majocchi si sono però sempre più ingiallite nonostante i proclami assembleari di voler ‘creare valore per tutti gli azionisti’.
La sua gestione non sarà certo ricordata per la creazione di valore modello McKinsey di cui questo mega dirigente si fa portatore, essendosi formato in questa bottega di geni del management.
Chi paga (e pesantemente) sono ancora una volta i piccoli risparmiatori che si sono imbarcati in questa avventura, ricordando a tutti perché vengono definiti il ‘parco buoi’. Anche i fondi azionisti certo qualche penna ce l’hanno lasciata sul campo ma hanno saputo farsi bene i fatti propri. Un po’ di storia che molti giornali finanziari raccontano spesso con troppe amnesie e quando c’è da uccidere qualcuno già morto, in totale disgrazia o estraneo al Sistema. Giusto per fare tre nomi meritano invece una menzione speciale positiva su come hanno trattato questa vicenda invece i soliti Massimo Mucchetti, Roberto Dagostino e Beppe Grillo.
I primi acquirenti di Seat Pagine Gialle furono i fondi di private equity con la De Agostini in prima fila; poi arrivò la Telecom Italia di Colaninno che se la riprese strapagandola col progetto di farne una media company modello America Online (un’ipotesi fantasiosa ma evidentemente suggestiva che portò il titolo ai massimi storici); lo sboom della new economy e il passaggio a quel simpaticone di Marco Tronchetti Provera videro la fine del delirio televisivo del Terzo polo e la cessione nuovamente ai fondi di private equity (Permira, Cvc Capital Partners, Bc Partners e Investitori Associati). Questi quattro soggetti hanno rilevato nel 2003 la società con 2,1 miliardi di debiti e 900 milioni di capitale circa. Poco tempo dopo hanno imposto a Seat la distribuzione di un dividendo straordinario di 3,6 miliardi, che la società operativa si è procurata facendo, a sua volta, debiti in banca e tramite il collocamento di un prestito obbligazionario da 1,3 miliardi di euro. Con la loro quota di dividendo, i fondi hanno così rimborsato il proprio debito trasferendo così il rischio a azionisti e obbligazionisti sotto la brillante gestione del Dott Mega Powerful Chief Operating Office Luca Majocchi. In pratica i banchieri d’affari (..loro) hanno acquistato Seat a 0,55 euro e pochi mesi dopo si sono ripresi 0,42 euro cash per fare i conti della serva riprendendoseli nemmeno dalla cassa ma facendo indebitare la società. Una mossa da veri prestigiatori finanziari, zac! Questa è la finanza del terzo millennio di quelli che hanno studiato alla Bocconi, Harvard e fatto i master; mica roba da ragionieri!
Per essere ancora più furbetti e raschiare il fondo del barile i fondi di private equity hanno pure ricollocato la quota eccedente il 50%, riducendo così a poche centinaia di milioni di euro il prezzo di carico dell’operazione rispetto alle migliaia di miliardi di euro spesi. Una ‘bellissima’ operazione veramente che giustifica ‘certamente’ le parole di Luca Majocchi (da non confondere con il figlio di Mara Maionchi, il giudice di X Factor) nel comunicato stampa diffuso questa settimana: ‘'Lascero' la Seat alla fine di un ciclo di sei anni nel corso dei quali l'azienda e' stata profondamente trasformata e rafforzata. I risultati positivi ottenuti nel 2008, insieme alla ritrovata flessibilita' finanziaria mostrano la validita' delle scelte fatte e la qualita' dell'azienda, della sua squadra manageriale e di tutte le persone che vi lavorano’.
Da notare che i primi 9 mesi di Seat Pagine Gialle si sono chiusi con un utile dimezzato a 11 milioni di euro (la montagna che partorisce il topolino) rispetto a quello dell’anno scorso e un fatturato in lieve calo: quasi tutta la cassa che la società produce serve, infatti, a pagare tolte le spese gli oneri finanziari. Prima delle tasse oltre l’80% del reddito viene utilizzato per pagare gli oneri finanziari (che viaggiano a un livello di quasi 700.000 euro al giorno, sabato e domenica compresi).
E da notare che il bond (emesso da Lighthouse) da 1,3 miliardi di euro collocato nel 2004 ai prezzi attuali (vale circa 55 con cedola annua dell’8%) e scadenza nell’aprile 2014 agli attuali prezzi rende più del 24% annuo. Come dire che il mercato giudica Seat Pagine Gialle a rischio fallimento quanto (e persino di più) le case automobilistiche americane (Ford, General Motors e simili) nonostante sui giornali italiani i manager americani vengono descritti come degli idioti mentre quelli italiani dei geni leonardeschi.
Un qualche encomio solenne un manager così certo se lo merita e siamo curiosi a questo punto di vedere dove andrà a ‘risanare’ ora Luca Majocchi. Intanto in questi anni dall’agosto 2003 (quando è stato nominato ad in Seat Pagine Gialle lasciando l’Unicredit) al 2007 ha incassato come amministratore delegato delle Pagine Gialle oltre 10 milioni di euro (una media di oltre 190 mila euro al mese) senza considerare l’anno passato (il compenso ufficiale non è stato ancora reso noto) e l’ingaggio per la ‘ferma’ fino a giugno 2009) che porteranno il suo bilancio ‘professionale’ ancora più in positivo (come dice nell’intervista e non sappiamo se intende questo economico che abbiamo provato a stilare esaminando i bilanci Seat Pg). Non ne dubitiamo. E attendiamo impazienti di conoscere la sua prossima destinazione. Altre imprese italiane hanno bisogno di simili teste d’uovo e manager con un così pronunciato X Factor. Soprattutto in modestia professionale.

pierre ha detto...

ci starebbe ora che risalicchia
poco sino alla metà della prossima
POI ARRIVEDERCI SONATORI !!!
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SALUTI
PIERRE

Unknown ha detto...

un vecchio detto dice che per uscire da un raffreddore servono 7 giorni o, al massimo, una settimana.

come tutti sappiamo, per il raffreddore non c'è una cura valida...l'unica è il tempo.

per uscire da questa crisi serve solo tempo...e non c'è una medicina miracolosa.

in campagna elettorale anche il grande Obama, a parole, aveva la ricetta subito disponibile per guarire l'america ma, una volta avuto la poltrona...ha detto che la situazione richiede tempo e che siamo sull'orlo di una catastrofe economica-finanziaria mondiale.

ogni mese si stanno aggiungendo centinaia di migliaia di persone che non riusciranno piu a pagare il mutuo sulla casa..e poi, arriveranno i mutui commerciali delle aziende fallite...e, altre banche falliranno.

il brutto deve ancora arrivare..

ciao

giacomo

Anonimo ha detto...

Vorrei chiedere, in una situazione economica che appare disastrosa viste le notizie che si susseguono giorno per giorno, è un'indicazione positiva il fatto che il Baltic Dry Index abbia avuto un'impennata in un tempo relativamente breve siamo a 2,055.00!

Anonimo ha detto...

Vi segnalo http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2009/02/12/si-puo-fare/
bye bye by David

Anonimo ha detto...

C'HANNO FATTO?!?! Hanno Abbassato la temperatura del paziente?! Qualcuno forse ve lo aveva detto, la prossima sarà passare alla trasfusione di sangue. E così si va ancora un pò avanti...fino a quando non si decideranno di chiamare in causa i SOLDINI dei PRIVATI ma non in modo collettivo, bensì spontaneo ed individuale e, non solo per le banche...ma per un bel pò di gente.

Un Neopromotore

Luca

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo che chiede della salita del BDI

e' vero che e' salito, si puo' dire in maniera sorprendente, ma se si analizzano i noli si vede che la maggior parte dei viaggi e' concentrata tra cina/malesia, cina/giappone e cina/australia

alcuni operatori pensano pero' che questo sia dovuto solamente al fatto che la cina ha imposto alle aziende di continuare a produrre anche in mancanza di ordini, pur di evitare licenziamenti ed i rischi di stabilita' sociale collegati, come gia' scritto ieri su questo blog

per capire se questa analisi e' corretta bisognera' vedere se i noli saliranno anche per le navi piu' piccole, come normalmente accade se il miglioramento e' generale, oppure no

N

pierre ha detto...

Bene molto bene !!
domani bel tempo poi lun bohh mart e mercoledì bel tempo e poi IO APRO SHORT.
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STOP STRETTO IN ROTTURA SOPRA IL MAX
DEL 9/2/2009.
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CIAO A TUTTI COLORO
CHE NON FANNO STATISTICHE O COMUNQUE
NON OSSERVANO L'OSSERVABILE.

PIERRE

Anonimo ha detto...

Pierre sarai anche attendibile ma dicevi che febbraio sarebbe stato un mese negativo invece per ora i minimi sembrano tenere...per te e per molti sembra solo questione di tempo ma se ci fosse un triplo minimo e tutto ripartisse?.