STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


MONTEPASCHI : ANCHE PARIBAS LEGGE MERCATO LIBERO!!!


NOTIZIA DI OGGI:


EXANE BNP PARIBAS TAGLIA TARGET A 1 EURO DA 1,5, CONFERMA UNDERPERFORM!!!


Ieri una banca tedesca ha tagliato il target a MPS a 1,20...(ottimisti...ottimisti)
Caro Mussari....che dirai al tuo giornalista a Siena per giustificarti?

Mercato Libero è pronto a discutere la sostituzione di Mussari e Mancini con i poteri forti di Siena, per il bene della banca. Se volete siamo a disposizione!!!


Lo sappiamo che i bilanci devono essere addolciti PER FAVORIRE LE RINOMINE...MA mettiamo in guardia chi prepara questi bilanci DI FARLO CON LA MASSIMA CURA E VERIDICITA'.. e le stessa società di revisione AVVISIAMOLA DI FARE IL LAVORO SCRUPOLOSAMENTE!!!!
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8 commenti:

Anonimo ha detto...

non centra con Mps, ma cosa ne pensate di quest'articolo datato oltre 1 mese fa?

05 dic 2008 : 17:01:29
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BORSA 2009 Il rimbalzo verrà con le ciliegie, dice Goldman Sachs

E' troppo presto per puntare sul recupero delle Borse europee: chi smania per investire in azioni è meglio che aspetti almeno sei mesi. Il consiglio viene da Goldman Sachs che oggi ha diffuso uno studio sulle prospettive dei mercati nel 2009.

Da metà 2009, dice Goldman,è lecito aspettarsi una ripresa dei mercati azionari con un rimbalzo compreso fra il 30 e il 50 per cento, dai livelli di quel momento. Ma da adesso al prossimogiugno l'indice Stoxx 600 delle Borse europee potrebbe tranquillamente scendere di un altro 20-30%. Anche se alcuni indicatori, in particolare il rapporto fra i prezzi di Borsa e gli utili delle aziende, dicono che negli ultimi 100 anni le quotazioni in Europa non sono mai state così basse, i mercati continueranno a soffrire.

Goldman non crede che in Europa ci sarà un lungo periodo di deflazione paragonabile a quello del Giappone negli Anni '90, ma questo non impedirà alle Borse di scendere, perché ormai la parola "deflazione" echeggia ovunque e la sua ripetizione ossessiva condizionerà i prossimi mesi di Borsa.

Goldman Sachs rileva che allo stato attuale le 600 società europee che compongono l'indice Stoxx 600 sono valutate 8,3 volte gli utili. Si tratta di un livello più basso rispetto al minimo toccato nelle due precedenti crisi di Borsa del 1992 e del 2003, quando il P/E medio scese a 10,7. Questa considerazione, però, non deve indurre in errore, perché la recessione colpirà duro le aziende nei prossimi mesi e nel 2009 gli utili si ridurranno in media del 20%.

Riducendo di conseguenza il denominatore (E sta earnings, utili), il rapporto P/E sugli utili previsti al 2009 salirà a 10,1, che è più alto dell'8,5 toccato nella crisi del 1982. Da qui l'indicazione di Goldman Sachs che le Borse europee hanno di fronte ancora un 20-30% di possibile calo.

Poi, alla stagione delle ciliegie, le cose dovrebbero cambiare con un rimbalzo-rally del 30-50 per cento nei successivi 6-12 mesi.

Come tutte le previsioni, anche questa va prese con le pinze. Gli analisti di Goldman Sachs lo sanno bene e fanno una cosa gradita ai clienti corredando la previsione di un piccolo manuale per capire le avvisaglie dell'inversione di rotta.

Il primo consiglio è di tenere d'occhio gli indicatori che normalmente anticipano le tendenze dell'economia: si tratta di indici costruiti sulle aspettative delle aziende o dei manager, come il tedesco Ifo, il francese Insee e l'italiano Isae, e soprattutto il Gli costruito in casa dagli analisti di Goldman Sachs.Questo Gli ha segnato a novembre il minimo dall'ottobre 2001, il che vuole dire, in sintesi, che nei prossimi mesi l'economia europea è destinata a peggiorare ancora.

Un altro segnale importante di prossima inversione sarà quando le Borse reagiranno alle notizie sottolineando il lato positivo, e non quello negativo degli annunci. Che in questo momento qualsiasi notizia venga interpretata dai mercati in senso negativo, non c'è dubbio: l'ultima dimostrazione l'abbiamo avuta questa settimana con il taglio dei tassi da parte della Bce, una decisione accolta con un nuovo pesante ribasso delle Borse.
Ma lo si è visto anche con tanti risultati societari: titoli che da tempo sottoperformavano perché il mercato scontava dati inferiori alle stime del management, hanno continuato a scendere anche dopo i profit warning che hanno riportato chiarezza e trasparenza sul mercato.

Infine, la Borsa cambierà di segno quando si allenteranno le tensioni sul mercato interbancario e la corsa all'acquisto dei bond avrà spinto i rendimenti a livelli così bassi da fare recuperare l'interesse per l'investimento azionario.

Anonimo ha detto...

Paolo, leggi i primi due post, te li sei persi?
http://ildiariodiperestroika.blogspot.com/

Perestroika

Anonimo ha detto...

nel sistema bancario siamo in buona compagnia. Dopo l'intervento statale in commerzbank, ormai pare inevitabile quello in deutsche bank e in deutsche postbank.
una domanda: alla luce di ciò, e visti gli altri interventi già effettuati dal governo tedesco, siamo sicuri che il loro sistema sia così meglio del nostro?
E' vero che a livello di debito pubblico loro hanno più margini di manovra, ma a livello di singole società o banche, i disastri del paschi mi sembrano analoghi a quelli delle banche tedesche.

la ringrazio per una gentile risposta

Anonimo ha detto...

Solo una domanda ma Bnp-Paribas non è francese?

16 Boulevard des Italiens (O_O)
Paris, 75009
France

Haha evidentemente sono molto bravi i francesi con gli italiani... a metterlo in quel posto ;)

Anonimo ha detto...

A parte le considerazioni sulla nazionalità delle banche è vergognoso che questi tipi vengano qui a fare le pulci ai bilanci delle nostre banche... considerato che diversi colossi sia francesi che tedeschi che franco-olandesi franco-belgi ecc ecc sono vivi solo perché i vari governi hanno aperto la borsa... Forse farebbero meglio a fare i conti a casa propria.

A scanso di equivoci non sto a difendere l'operato di Mussari, Profumo (di), Passera, Fratta Pasini ecc ecc. ma credo che un po' di orgoglio nazionale comunque ci volgia.

Anonimo ha detto...

Caro Barrai lei vuole parlare con "i poteri forti" di Siena per il bene della Banca?

Mah,non so se Siena, il suo popolo e i poteri "forti" della città hanno ancora voce in capitolo..
Chissà...

Io fossi in lei starei con il Popolo, non dimentichi che alla fine chi controlla Comune e Provincia controlla la banca (o ciò che ne rimane)....Siena ha bisogno di un cambio politico, forse, per avere un cambio anche nella banca....?

Cmq, se può, il prossimo incontro a Siena, se lo faccia organizzare, chessò al "circolo degli uniti"...

suo Giuseppe M.

Anonimo ha detto...

Perche' sostituire Mussari? anzi, meglio rinviare le elezioni comunali di 6 mesi. Cosi', tanto per far completare il lavoro al volenteroso pupillo del pd. Certe cose richiedono tempo, per esempio c'e' ancora da vendere la torre del Mangia: un bel cartello vendesi storica torre con vista 36O gradi....poi c'e' il Duomo.. acc. gia' quello e' della chiesa, peccato...

Anonimo ha detto...

So che non c'entra un c.zzo qua, ma volevo ricordare

Saxo: EURUSD a 0.95 e Italia fuori dall’Euro

Il greggio a 25 dollari al barile, l’S&P 500 in caduta del 50% a quota 500, il prodotto interno lordo della Cina a crescita zero. Ma non solo: il cambio Euro-Dollaro a 0.95 e l’Italia che lascia il meccanismo di cambio europeo. Sono queste alcune previsioni di Saxo Bank sul 2009 che, se si dovessero avverare, confermerebbero le tinte fosche del quadro economico anche per i prossimi 12 mesi.

"Certamente il 2009 sarà un anno di svolta, anche perché peggio di così non potrà andare" sostiene David Karsbøl, capo economista di Saxo Bank. Le previsioni della banca danese, specialista del trading online e degli investimenti sul mercato globale dei capitali, fanno parte del documento di Outlook sul 2009. Analizzando meglio punto per punto le aspettative per l’anno entrante si scopre che a detta dell’analista l’instabilità politica in Iran è destinata a divenire più acuta in relazione ai ribassi del prezzo del petrolio. Per questo "il governo non riuscirà a sostenere la fornitura per i beni di prima necessità" fa sapere Karsbøl.

Per quanto concerne l’oro nero invece, l’istituto danese sostiene che verrà commercializzato a 25 dollari "in linea con la diminuzione della domanda e alla luce del peggior quadro macroeconomico mai registrato sin dai tempi della Grande Depressione". La flessione peraltro dovrebbe riguardare tutte le materie prime. In tal senso per la banca scandinava il Reuters/ Jefferies CRB Index cadrà del 30% e si attesterà a quota 150: "La bolla delle commodity sta scoppiando, con eccessi speculativi così ampi che altereranno le statistiche sulla domanda e l’offerta" sostiene l’analista.

Il declino delle commodity avrà effetti sull’economia australiana, con il rapporto tra il dollaro australiano e lo Yen giapponese che cadrà a quota 4. "Il cambio euro-dollaro crollerà invece a 0,95 per poi risalire a quota 1,30, in considerazione delle sofferenze dei bilanci delle banche del Vecchio Continente, troppo esposte ai fragili mercati dell’Est Europa e alle tensioni tra le economie europee" incalza ancora Karsbøl.

Sul fronte valutario per l’esperto alcune monete dell’Europa dell’Est, strettamente legate all’andamento dell’Euro, "saranno sotto continue pressioni in relazione alla fuga dei capitali del 2009". Se l’Ue sarà sotto tensione per l’eccessivo deficit nei bilanci di alcuni stati membri, "l’Italia potrebbe lasciare il meccanismo di cambio europeo".

Rimanendo in tema, il prossimo anno dovrebbe vedere le principali valute asiatiche legate all’andamento dello Yuan cinese. Le economie asiatiche, fino a ora troppo dipendenti dagli Usa, guarderanno sempre più alla Cina alla ricerca di nuovi partner commerciali e nuove economie di scala. La Repubblica Popolare peraltro secondo Karsbøl registrerà una crescita zero del Pil. "L’export, un tempo settore trainante, sarà colpito in maniera dura dal crollo verticale del commercio mondiale e dalla crisi dei consumi negli Stati Uniti".

Previsioni fosche anche per gli indici azionari, con l’indice S&P che a detta di Saxo toccherà quota 500 nel 2009 "a causa del crollo degli utili, della crisi del mercato immobiliare e all’aumento del costo dei capitali nel settore corporate".

La visione cupa di David Karsbøl è chiaramente evidenziata nel suo commento finale. "Non è sicuramente un azzardo definire questa la più grande crisi economica di sempre, sfortunatamente siamo stati piuttosto precisi nelle previsioni dello scorso anno che allora potevano sembrare fuori dalla norma".

In un anno in cui i mercati e le economie hanno fatto registrare un alto grado di volatilità, nulla sembra impossibile. "Noi crediamo che nel 2009 sarà difficile fare delle previsioni certe, così ci siamo concentrati su alcuni punti relativi a ciò che potrebbe succedere agli indici globali e alle valute" sostiene l’economista secondo il quale appunto "certamente il 2009 sarà un anno di svolta, anche perché peggio di così non potrà andare".

da MF - MilanoFinanza.it

articolo pubblicato il 21 dicembre 2008