STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ORA CI SONO PROPRIO TUTTI AL CAPEZZALE DELL'ITALIA: ANCHE LICIO GELLI!!!


Mentre lo spread BTP Bund raggiunge i 136 punti base, mentre il mercato azionario italiano anche oggi dimostra di essere il più negativo di tutti....



Gelli: "Senza Berlusconi Italia nel caos
E Veltroni dovrebbe scomparire"

Licio Gelli
ROMA - Senza Berlusconi l'Italia "sarebbe nel caos". E Veltroni "dovrebbe scomparire", poiché "fa promesse che non può mantenere". C'è n'è anche per il presidente eletto degli Stati Uniti: "Con la vittoria di Obama i neri potrebbero vendicarsi sui bianchi". Affronta diversi temi e lancia parecchie stilettate Licio Gelli in un'intervista a Klaus Davi, nella quale, fra le altre cose, l'ex Gran maestro della P2 afferma anche che la loggia "aveva l'Italia in mano".
"Se cadesse Berlusconi sarebbe un caos per il Paese perché il governo non avrebbe più una struttura partitica", dice Gelli. "Se cade Berlusconi chi abbiamo? In Italia non c'è un leader. Gianni Letta è un bravo diplomatico. Cicchitto, anche lui è stato in Loggia con me ed è una brava persona. Dell'Utri, invece - aggiunge l'ex venerabile - ad esempio non può essere leader perché è stato perseguitato da una condanna e quindi è tenuto in disparte".
Gelli dà anche suggerimenti su come governare: "Sono giusti i decreti approvati senza dialogo con la minoranza. Berlusconi, che è giovane ed ha la maggioranza, dovrebbe rivolgersi all'opposizione politica proponendo e facendo passare i decreti anche senza il loro assenso", sostiene l'ex Venerabile.
Quanto a Veltroni "dovrebbe scomparire. Dovrebbe riascoltare quello che dice in televisione, la figura che fa in tv, e a quel punto dovrebbe dimettersi da sé stesso. Secondo me Veltroni non è un politico, perché fa delle promesse che non può mantenere", dice Gelli aggiungendo che "la sinistra di oggi non farebbe paura alla P2. La P2 non sarebbe nemmeno nata per difendersi dall'attuale Partito Comunista".

"Con la P2 - aggiunge - avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia". "Noi - spiega - non abbiamo mai voluto attaccare, eravamo invece una sentinella, attenta a controllare che non emergesse il Partito Comunista".

Sul neopresidente degli Stati Uniti, Gelli dice: "Non mi aspettavo la vittoria di Obama. Credo che i bianchi non abbiano riflettuto su quello che accadeva un secolo e mezzo fa, quando i neri venivano incatenati, maltrattati, picchiati, incarcerati ed eliminati. C'erano dei locali dove potevano entrare solo i bianchi. Sono sicuro che, se ci fossero di nuovo le elezioni oggi, nessuno lo rivoterebbe, in molti ci ripenserebbero. Comunque Obama ha fatto delle promesse, adesso vediamo se le manterrà. Speriamo che faccia bene, indipendentemente dal colore della pelle". E ancora: "Se i neri e Obama si dovessero ricordare di quello che è stato fatto ai loro avi, ci potrebbero essere gravi ripercussioni, non so che fine potrebbero fare i bianchi".

ARTICOLO DE: "LA REPUBBLICA" (4 dicembre 2008)
Share/Bookmark

17 commenti:

Anonimo ha detto...

solo un giornale fetido come repubblica può dare spazio ad un vecchio rinco, marcio corrotto ed infame come gelli.
bisogna finirla di pubblicare idiozie dette da idioti pur di vendere una copia in più di giornali.
mano male che non ne comprom più da una vita, certi editori i miei soldi non li vedranno mai più

Anonimo ha detto...

Che vada all' inferno massone di m.r.a!!!

Anonimo ha detto...

Ancora non avete capito che siamo servi degli Amerikani e che Licio era uno strumento parallelo di controllo? Non capite però che non c'è nessuna differenza tra questi, Berlusconi (che almeno però è meno ipocrita e qualche volta più autonomo), e gli ex servi dei sovietici ora ridicolmente osannanti Obama?
Non capite che l'oligarchia è una e i colori sono facce della stessa medaglia? Non avete sentito le novità sulle inchieste di De Magistris e Forleo fermate dai compagnucci (che fanno notariamente il tifo per i furbetti del quartierino e plutocrati vari e dunque non per i proletari e poveracci vari)?

«chi non si allinea paga i propri errori»
«Mani Pulite ha tolto libertà a magistrati»

Le accuse della Forleo in un libro: «Indagare sulla destra va bene, ma se cambi colore di caimano ti fai male»


MILANO - «Fino a Tangentopoli, e fino a qualche anno fa, il problema era dell’indipendenza della magistratura dal potere politico, adesso è dell’indipendenza del magistrato rispetto alla magistratura ». Il «singolo magistrato » che «non si vuole allineare, non si vuole schierare, vuole essere libero, finisce per pagare i suoi errori. E li paga cari». Parola del gip Clementina Forleo, che il Csm ha trasferito a Cremona per incompatibilità ambientale, la quale vede questa situazione come la conseguenza degli «eccessi» di Mani Pulite, specialmente nell’uso del carcere, che hanno «rafforzato il consenso popolare verso certa politica» e minato «la fiducia» nei magistrati.

Torna sul tema dei «poteri forti», Forleo, in un libro-intervista di Antonio Massari (Alberti). Nel '94, quando lei diventò giudice a Milano, i «magistrati erano uniti» nella «battaglia fisiologica e sempre in corso» contro un potere politico che «aveva un colore ben definito: c’era un nemico». «Berlusconi?», chiede l’autore. «Il pool si ribellò a un decreto del governo Berlusconi» risponde parlando in astratto. I fatti erano «gravissimi, ma lo strumento carcerario doveva essere limitato ai più gravi». E anche se «il sistema era talmente radicato che c’erano poche vie d’uscita», non farlo fu un errore. Il risultato del rafforzamento del potere politico è che ora i magistrati sono «più prudenti» e gli inquirenti «finiscono comunque per rispondere alle logiche di potere interne, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale», ragiona Forleo, gip dell’inchiesta Unipol- Antonveneta, firmataria della custodia per il banchiere Gianpiero Fiorani, chiedendosi retoricamente se «Fazio (indagato, ndr.) e sua moglie sarebbero rimasti liberi all’epoca di Tangentopoli». «Fiorani, in galera, c’è finito. Fazio invece no. Né lui che all’epoca dei fatti era il governatore della Banca d’Italia, né sua moglie che, peraltro, non mi risulta sia stata indagata, neanche per favoreggiamento, nonostante fosse anch’ella in contatto con Fiorani» con cui scambiava «informazioni importanti».

«Oggi si è rotto l’idillio tra certa magistratura e certa politica e ciò ha causato autentici scempi, quale il silenzio dell’Anm di fronte alla vicenda di Luigi de Magistris», il quale aveva scoperto che tra i magistrati potevano esserci «personaggi conniventi con i potentati politici ed economici». La magistratura faccia «i conti con se stessa» affrontando «la questione morale», perché «oggi il singolo magistrato è più debole» e c’è il rischio che qualcuno possa «scivolare in comodi compromessi», come le è già capitato di vedere con amarezza. Le sue posizioni a difesa di de Magistris, per la separazione delle carriere, contro le correnti e la richiesta al Parlamento di usare nell’inchiesta Unipol le telefonate degli allora ds Latorre e D’Alema («consapevoli complici di un disegno criminoso», scrisse) hanno dato il via ai «vergognosi attacchi» contro di lei, anche dalla magistratura: «Si sono toccati i fili che fanno morire. Perché fino a quando s’era attaccato il nemico della magistratura, il nemico di destra, era andato tutto bene. Avevo avuto la solidarietà. La magistratura era stata compatta nel proteggere il giudice Forleo. Poi, quando spunteranno caimani d’altro colore, tutti si dilegueranno».

Tre giorni dopo, lesse l’appello ai giudici del presidente Napolitano alla «riservatezza» e a non inserire in atti «valutazioni non pertinenti» come «una pressione» che le fece «male», «un’offesa al Paese». In un altro passaggio definisce caimano «il potere esecutivo, qualunque colore abbia». Il libro ripercorre i procedimenti del Csm che l’avrebbe trasferita dopo «un processo sommario», «una pagina nera nella storia della magistratura » che l’ha fatta sentire come «un dissidente perseguitato», dichiara. Lì parlò dell’ex procuratore Gerardo D’Ambrosio il quale, eletto senatore ds, si schierò «contro la trascrizione delle telefonate». Lo vide andare a pranzo con i pm delle scalate bancarie e la cosa la indignò: «Se qualcuno lascia la toga per diventare un politico, poi dovrebbe avere il buon gusto di non creare confusione di ruoli. Io non ho avuto dubbi sul rigore dei colleghi: colsi l’inopportunità del gesto di D’Ambrosio». L’ex procuratore ha sempre ribattuto che si trattò di un incontro occasionale e non si parlò delle inchieste. Una rivelazione, infine. Ha ricevuto la proposta di candidatura. Da chi? «Non dal centrodestra» né dall’Idv di Di Pietro.

DVX

Anonimo ha detto...

Ancora non avete capito che siamo servi degli Amerikani e che Licio era uno strumento parallelo di controllo? Non capite però che non c'è nessuna differenza tra questi, Berlusconi (che almeno però è meno ipocrita e qualche volta più autonomo), e gli ex servi dei sovietici ora ridicolmente osannanti Obama?
Non capite che l'oligarchia è una e i colori sono facce della stessa medaglia? Non avete sentito le novità sulle inchieste di De Magistris e Forleo fermate dai compagnucci (che fanno notariamente il tifo per i furbetti del quartierino e plutocrati vari e dunque non per i proletari e poveracci vari)?

«chi non si allinea paga i propri errori»
«Mani Pulite ha tolto libertà a magistrati»

Le accuse della Forleo in un libro: «Indagare sulla destra va bene, ma se cambi colore di caimano ti fai male»


MILANO - «Fino a Tangentopoli, e fino a qualche anno fa, il problema era dell’indipendenza della magistratura dal potere politico, adesso è dell’indipendenza del magistrato rispetto alla magistratura ». Il «singolo magistrato » che «non si vuole allineare, non si vuole schierare, vuole essere libero, finisce per pagare i suoi errori. E li paga cari». Parola del gip Clementina Forleo, che il Csm ha trasferito a Cremona per incompatibilità ambientale, la quale vede questa situazione come la conseguenza degli «eccessi» di Mani Pulite, specialmente nell’uso del carcere, che hanno «rafforzato il consenso popolare verso certa politica» e minato «la fiducia» nei magistrati.

Torna sul tema dei «poteri forti», Forleo, in un libro-intervista di Antonio Massari (Alberti). Nel '94, quando lei diventò giudice a Milano, i «magistrati erano uniti» nella «battaglia fisiologica e sempre in corso» contro un potere politico che «aveva un colore ben definito: c’era un nemico». «Berlusconi?», chiede l’autore. «Il pool si ribellò a un decreto del governo Berlusconi» risponde parlando in astratto. I fatti erano «gravissimi, ma lo strumento carcerario doveva essere limitato ai più gravi». E anche se «il sistema era talmente radicato che c’erano poche vie d’uscita», non farlo fu un errore. Il risultato del rafforzamento del potere politico è che ora i magistrati sono «più prudenti» e gli inquirenti «finiscono comunque per rispondere alle logiche di potere interne, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale», ragiona Forleo, gip dell’inchiesta Unipol- Antonveneta, firmataria della custodia per il banchiere Gianpiero Fiorani, chiedendosi retoricamente se «Fazio (indagato, ndr.) e sua moglie sarebbero rimasti liberi all’epoca di Tangentopoli». «Fiorani, in galera, c’è finito. Fazio invece no. Né lui che all’epoca dei fatti era il governatore della Banca d’Italia, né sua moglie che, peraltro, non mi risulta sia stata indagata, neanche per favoreggiamento, nonostante fosse anch’ella in contatto con Fiorani» con cui scambiava «informazioni importanti».

«Oggi si è rotto l’idillio tra certa magistratura e certa politica e ciò ha causato autentici scempi, quale il silenzio dell’Anm di fronte alla vicenda di Luigi de Magistris», il quale aveva scoperto che tra i magistrati potevano esserci «personaggi conniventi con i potentati politici ed economici». La magistratura faccia «i conti con se stessa» affrontando «la questione morale», perché «oggi il singolo magistrato è più debole» e c’è il rischio che qualcuno possa «scivolare in comodi compromessi», come le è già capitato di vedere con amarezza. Le sue posizioni a difesa di de Magistris, per la separazione delle carriere, contro le correnti e la richiesta al Parlamento di usare nell’inchiesta Unipol le telefonate degli allora ds Latorre e D’Alema («consapevoli complici di un disegno criminoso», scrisse) hanno dato il via ai «vergognosi attacchi» contro di lei, anche dalla magistratura: «Si sono toccati i fili che fanno morire. Perché fino a quando s’era attaccato il nemico della magistratura, il nemico di destra, era andato tutto bene. Avevo avuto la solidarietà. La magistratura era stata compatta nel proteggere il giudice Forleo. Poi, quando spunteranno caimani d’altro colore, tutti si dilegueranno».

Tre giorni dopo, lesse l’appello ai giudici del presidente Napolitano alla «riservatezza» e a non inserire in atti «valutazioni non pertinenti» come «una pressione» che le fece «male», «un’offesa al Paese». In un altro passaggio definisce caimano «il potere esecutivo, qualunque colore abbia». Il libro ripercorre i procedimenti del Csm che l’avrebbe trasferita dopo «un processo sommario», «una pagina nera nella storia della magistratura » che l’ha fatta sentire come «un dissidente perseguitato», dichiara. Lì parlò dell’ex procuratore Gerardo D’Ambrosio il quale, eletto senatore ds, si schierò «contro la trascrizione delle telefonate». Lo vide andare a pranzo con i pm delle scalate bancarie e la cosa la indignò: «Se qualcuno lascia la toga per diventare un politico, poi dovrebbe avere il buon gusto di non creare confusione di ruoli. Io non ho avuto dubbi sul rigore dei colleghi: colsi l’inopportunità del gesto di D’Ambrosio». L’ex procuratore ha sempre ribattuto che si trattò di un incontro occasionale e non si parlò delle inchieste. Una rivelazione, infine. Ha ricevuto la proposta di candidatura. Da chi? «Non dal centrodestra» né dall’Idv di Di Pietro.

DVX

paolo m ha detto...

massone di merda.......... purtroppo quelli che abbiamo al governo sono come lui anzi peggio di lui ,sull'ultima frase sui neri non ha tutti i torti ,un amico che vive in america mi ha detto che devono risarcire gli schiavi o meglio i pronipoti se è cosi altro che mutui sub prime e carte di credito e guerre fasulle ....united states of america come il burkina faso

Unknown ha detto...

Un altro vecchio anzi stravecchio con la mentalità del matusalemme che pensa ancora che l'ecomia digitale dipenda ancora dalle "logge".

Anonimo ha detto...

Dal che si dimostra come la massoneria soffia sul fuoco delle contrapposizioni ideologiche e razziali. Tanto a pagare il conto è sempre il parco buoi...

Anonimo ha detto...

Nn c'è nulla da aggiungere.
Se stiamo in queste condizioni è per questi pseudo-italiani.
I risultati di 15 anni di berlusconi/prodi li viviamo tutti
Mentre negli anni 80, grazie anche alla P2, nascono le radici dello sfascio odierno.
Bravi italiani, abbiamo quel che meritiamo!

Anonimo ha detto...

Dai... scusa è un suonato!
Un pò c'è e un pò ci fa.

Anonimo ha detto...

bisognerebbe ripristinare la ghigliottina ...

Anonimo ha detto...

Ma perchè si da la parola ad un personaggio del genere?

Anonimo ha detto...

Capezzale? tra un po si va al funerale dell'italia...
- CDS dell'italia a 200 bps, 18 mesi fa era da junk, cct e bot italiani a 92-94... e tutti (il governo) a dire di comprare titoli di stato, così rimborsano quelli in scadenza del 2009 e poi i soldi saranno finiti...

Anonimo ha detto...

INQUIETANTE

Anonimo ha detto...

La parte migliore è quella in cui dice che Berlusconi è "giovane!!!!!".
Pensate a come siamo ridotti se i giovani sono questi.

pierre ha detto...

Una domanda sorge spontanea al
ns. caro amico con l'oro sotterrato
nella sua villa di Arezzo:
Ma con che fa colazione la mattina ??
o meglio dovrebbe cambiare soggetto
al quale si rivolge per comprare
ciò che mangia (se fuma anche ciò che fuma) dato che non credo proprio che stia bene!
-
Behh comunque non c'è da meravigliarsi delle CAZZATE CHE DICONO QUESTI VECCHIACCI DECREPITI
CHE NON VOGLIONO ANDARE A RIPOSARSI ETERNAMENTE !!
-
SALUTI
PIERRE

Anonimo ha detto...

Grande Licio! Torna al potere!

Anonimo ha detto...

SARA PURE' RINCOGLIONITO , MA TEMO CHE ABBIA RAGIONE SENZA IL BERLUSCA AL POTERE , ITALIA SAREBBE SOTTO ZERO. LA SINISTRA NON HA CAPI
DIPIETRO LO PRENDONO PER PAZZO ANCHE SE IN FONDO HA RAGIONE.
VELTRONI E PEGGIO CHE ANDARE DI NOTTE CON I FARI SPENTI.