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BERLUSCONI SUI BANCHI DI SCUOLA PER IMPARARE L'IMPATTO DELLA SPESA PUBBLICA SUL PIL!


















Ieri Berlusconi ha dichiarato ""Siamo in un momento difficile per l'economia mondiale. Il Pil non cresce, c'è una diminuzione dell'Iva del 7% nel mese passato rispetto ai mesi precedenti", ha detto il capo del governo.
"In questa situazione c'erano solo due soluzioni: o aumentare la pressione fiscale o tagliare la spesa ... Abbiamo scelto di seguire questa strada".
"Si deve assolutamente intervenire con una riduzione di spese, privilegi, sprechi, enti inutili", ha detto Berlusconi.

Se in linea di principio sono ASSOLUTAMENTE DACCORDO CON BERLUSCONI SUI TAGLI ALLA SPESA, vorrei però soffermarmi sul concetto di PIL.

Berlusconi sostiene, a ragione, che il pil non cresce. Ma vi chiedo: se le spese dello stato si riducono, se verranno licenziati i fannulloni, se, quindi, gireranno meno soldi, come potrà il PIL sopravvivere?

Semplice : impossibile.

Berlusconi QUINDI, CON LE SUE PAROLE, ieri ci ha confermato che l'Italia entrerà in una recessione tremenda.

Infatti, se veramente questo governo metterà mano alla spesa tagliandola in maniera radicale, per qualche trimestre il nostro PIL scivolerà giù giù...e andremo contro a una tremenda recessione.

Meno spese...meno ricchezza, meno consumi meno IVA meno introiti...fiscali ecc ecc
in un circolo pericoloso pericoloso che potrebbe portarci, se non gestito con accuratezza, dritti dritti fuori dall'Europa!!!

O sbaglio???
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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo non sbagli, solo che aumentando le tasse sarebbe pure peggio. Ciò conferma le difficoltà per i paesi periferici in Europa e i seri rischi di una crisi asimetrica.
Luigi

ML ha detto...

Concordo con te, non era mia intenzione (questa volta) biasimare Berlusconi, ma solo far capire ai lettori che siamo davanti a una grande crisi italiana che potrebbe portarci .....(in un' Europa di serie B)

Anonimo ha detto...

Basti pensare che il Pil americano è sicuramente rimasto elevato negli ultimi anni per l'effetto guerra. Più spesa per militari, Pentagono e supporti logistici. Di sicuro beneficio anche alla ricerca applicata.
Cordialità, Loris Costa

Anonimo ha detto...

Era ora che si procedesse con i tagli. Ci saranno lacrime e sangue? Ben vengano se porteranno finalmente a un vero risanamento del bilancio dello stato italiano e a una riduzione, finalmente, del debito pubblico, l'unico elemento che può, se si continua a non preoccuparsene come fatto finora da governi di destra e sinistra, portarci davvero fuori dall'Europa.

Anonimo ha detto...

Beh nn sono completamente d'accordo, la spesa come viene effettuata in italia secondo me ha un effetto limitato sul pil visto che di nuove grandi opere non ce ne sono a parte il ponte sullo stretto e il passante a mestre.
Il problema di fondo è che se tagliassero effettivamente gli enti inutili e compagnia bella e investissero in altri progetti, allora il pil paraddossalmente potrebbe anche aumentare

ML ha detto...

non mi è chiaro il meccanismo che hai descritto. Tagliare la spesa vuol dire ridurre i consumi.

Anonimo ha detto...

Forse si riferisce al fatto che molta spesa è improduttiva....
Il problema è che i tagli sono spesso indiscriminati o, più verosibilmente, il discrimine è la convenienza politica di effettuare determinati tagli piuttosto che altri. A questo punto l'eliminazione dell'ICI si è rilevato un errore colossale se poi si è costetti a tagliare spesa pubblica in un momento di scarsa crescita. Era molto meglio fare un intervento mirato sui mutui (non la farsa di Tremonti) e destinare soldi per chi è in affitto.
Luigi

Anonimo ha detto...

Esatto la mia era una valutazione sulla qualità della spesa.
Diciamo che la spesa infrastrutturale o di rilancio dell'economia ha un impatto positivo sul pil, quella sulle comunità montane non penso abbia impatti sui consumi.
Ma la cosa che veramente mi preoccupa è come vengono trattate emergenze come rifiuti ed energia.
Penso che i temi di investimento che dobbiamo sviluppare siano tre di fondo: rispetto e cura dell'ambiente per preservare il turismo, diversificazione energetica (magari usando i rifiuti), migliorare alcune infrastrutture.
Questi ad es. hanno un notevole impatto sul PIL.