STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


PETROLIO DOWN BANCA UP???


.........BACK TO 100???? NOT YET....BUT....

Siamo a domenica sera...ecco cosa potrebbe succedere da domani mattina...
Se da lunedì il petrolio comincia a scendere vistosamente il parco buoi sarà servito ancora una volta. ENI Saipem, TEnaris ecc ecc al crollo verticale . Gli investitori si sono abbuffati di questi titoli per un trimestre...con la risposta premi di venerdì prossimo saranno costretti a vendere a più non posso i titoli....

Arabia aumenta la produzione
Il G8 cerca di bloccare i prezzi
Tremonti lancerà la sua Robin Tax...

A PROPOSITO....SONO SICURO CHE SE IL PETROLIO SCENDERA'...LA BENZINA LA PAGHEREMO SEMPRE UGUALE! (IL MOTIVO? L'INTRODUZIONE DELLA ROBIN TAX VERRA' RIVERSATA SUI CONSUMATORI....GRAZIE TREMONTI...)

Cosa volete di meglio per la gioia dei fondi hedge che possono guadagnare al ribasso sull'oil?

Il tema OPERATIVO della settimana:
Petroliferi down
Finanziari up

Le banche bisfrattate potrebbero mettere in piedi un rimbalzo significativo in settimana. Che bello vedere chi ha venduto nelle settimane precedenti correre a ricoprirsi.

Volete provare la nostra consulenza operativa mandate una mail a mercatiliberi@gmail.com o telefonate a 02.26005366 e chiedete di un consulente del team MERCATO LIBERO
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7 commenti:

Giorgio ha detto...

Ciao Paolino,

Vorrei commentare qualcosa in piu rispetto a Tremonti perchè alla fine credo che sia il miglior politico che ha Berlusconi nella sua lista. Infatti se leggi attentamente l articolo sul sole 24 su Tremonti vedrai che è stato l unico che aveva proposto di mettere regole piu dure alla speculazione sul petrolio. Risultato, nessuno ha voluto parlare di speculazione. Questo mi dice tre cose: 1- Tremonti is not so bad 2- L inflazione del petrolio ancora durerà 3-I petrolieri con Bush e la sua Lobby comandano nel mondo e lo faranno ancora per un tempo, almeno fino alle prossime elezioni US.

a presto

Giovanni

ML ha detto...

Sul fatto che Tremonti sia ok è fuori dubbio. Ma la storia sulla Robin Tax...è quantomeno dubbia.

Sulla speculazione sul petrolio la colpa non è degli speculatori ma della politica della FED e di trichet che hanno socializzato le perdite e, stampando moneta hanno creato la bolla delle materie prime.

I fondi speculativi sono la linfa del mercato. Evviva la sana speculazione. Non capisco l'accanimento dei poteri forti contro gli speculatori. Dovrebbero prendersela con loro stessi, e con chi ha deciso di stampare la moneta.

Anonimo ha detto...

questo commento su energia e finanziari l'ha già fatto morgan stanley giovedì scorso; roba VECCHIA E COPIATA

ML ha detto...

Caro mentecatto....se leggesse il nostro blog non si permeterebbe di dire che è roba copiata.
Noi abbiamo anticipato i report di Morgan Stanley più volte.
Abbiamo già parlato del ribasso dell'oil in precedenti articoli e l'annuncio di Morgan Stanley sulla fine del bear market rally è stato anticipato da noi.
La prego di non leggerci più. Gente come lei è sputasentenze e anonimo (come al solito)

Anonimo ha detto...

Il primo commento di "consulenza finanziaria" mi lascia un po' perplesso. Forse è però a me che manca qualche elemento ulteriore di comprensione. Le clamorose impennate di questi mesi delle materie prime sono sicuramente state promosse dalla politica monetaria di FED e BCE (aprendo un inciso, a vostro avviso tale 'stampaggio' di euro non è in contraddizione con la dottrina monetarista su cui si fonda la politica monetaria della BCE?). Mi sembra però altrettanto vero che le succitate misure siano state richieste dalle banche d'affari anglosassoni per ripianare i propri conti gravemente compromessi dalla crisi dei subprime (e non solo mi pare, considerato altri segnali di crisi provenienti dall'immobiliare residenziale o dalle carte di credito, per citarne solo due).
In questo contesto, la speculazione finanziaria in veemente azione in questi mesi non costituisce anch'essa una forma di "socializzazione delle perdite"?
Il caso della Barclays richiamata nell'articolo sopra o il meccanismo di determinazione del prezzo del barile sono poi esempi significativi di come i "poteri forti" finanziari determinano le regole del gioco a seconda delle loro convenienze. Insomma, "se la suonano e se la cantano" da soli. Non è forse un caso che si parli di "libero mercato" e non di "mercato libero" (in diversi casi la posizione dell'aggettivo rispetto al sostantivo nome determina un totale cambiamento di significato).
In questo contesto, la speculazione finanziaria, più che "sana", mi sembra simile ad una roulette 'taroccata' di un grande casinò, con il banco alla fine del gioco vincente. O forse sto esagerando?

ML ha detto...

No non esagera...è il benvenuto con queste belle riflessioni.
Comunque vada...cerchaimo di approfittare di questa crisi....che sia di libero mercato o di mercato libero.
Saluti

Anonimo ha detto...

Ma Tremonti ci prende per fessi??
Chi guadagna di più con l'aumento della benzina e del petrolio è in primis lo stato tramite le accise, i dividendi dell'eni e la tassazione sugli utili delle società petrolifere. Quindi di che parliamo?
Inoltre quelli da tassare sarebbero al limite i petrolieri in arabia, venezuela, russia etc., ma li se la ridono della Robin Tax di Tremonti.
Il resto non farà che ripercuotersi su tutti noi tramite ulteriori aumenti del prezzo della benzina, ma sembra che il populismo vada di moda ultimamente.
Come, del resto, di populismo si tratta quando si ritiene di poter bloccare l'ascesa del prezzo del petrolio con le misure anti-speculazione.
Esiste uno squilibrio tra domanda e offerta, e da qui non se ne esce finchè non ci sarà una recessione forte a livello globale tale da limitare la domanda, poichè, come è noto, la domanda di petrolio è estremamente inelastica nel breve. In aggiunta la Cina non abbasserà di sicuro i sussidi almeno fino a dopo le olimpiadi e, a differenza degli altri paesi asiatici, può permettersi di mantenerli in atto ancora a lungo, poichè ammontano a circa lo 0,5-1% del Pil.
Tutto ciò sarebbe successo, sebbene in maniera meno devastante, anche se non avessero tagliato i tassi negli Usa.
In questo contesto non vedo quali siano le possibilità per i mercati azionari di riprendersi. Io rimango long sui petroliferi, short su quasi tutto il resto, se il petrolio scende di qualche decina di dollari ne approfitto per incrementare a prezzi più bassi, perchè non siamo ancora al punto di rottura che può provocare un crollo verticale delle quotazioni. L'arbitraggio tra petroliferi e il resto si potrà fare, forse, più avanti.
Luigi