ABBIAMO ESAGERATO?
Ieri vi ho descritto lo scenario apocalittico di mercati che potrebbero perdere nei prossimi mesi il 30%.
Qualcuno ha pensato...ecco il solito catastrofista!
Ma ditemi...come si fa a dare retta agli ottimisti.
Bernanke ci aveva assicurato che da giugno la ripresa sarebbe cominciata (eppure oggi il Dow Jones è vicino ai minimi dell'anno)
Paulson e Bush si erano detti certi della ripresa degli Stati Uniti...e invece ogni giorno nuovi fronti di crisi emergono dall'america (Aig, monolines, subprimes, cdos, nuove perdite da banche, carte di credito, private equities....).
E' evidente che mercato libero non sa e non vuole sapere QUANDO i mercati scenderanno ne DI QUANTO SCENDERANNO.
Ma Mercato Libero è interessato a capire SE i mercati scenderanno e a proteggere i risparmi di una vita.
Questa sera un caro amico lettore mi ha scritto. occhio, altro che 9500...il dow per metà luglio potrebbe tornare a 12.800!
Ebbene si..potrebbe avere ragione. Ma dopo?
Tutti i dato macro in nostro possesso (inflazione, disoccupati, Stati in crisi finanziaria, prezzi delle case in discesa, alimentari alle stelle, petrolio, energia....) ci fanno propendere per una caduta dei listini europei sotto i minimi di marzo.
Non sappiamo quando potrà accadere ma sappiamo che la probabilità che accada sia più alta di quella che i mercati possano ripartire.
Ma Mercato Libero non è l'unico che pensa così negativamente....siamo per fortuna in buona compagnia:
Lo strategist della Morgan Stanley, Soros, Paulson (quello degli hedge fund) Roubini, lo strategist della RBOS...ecc ecc
Il motivo per cui nell'articolo di ieri vi ho voluto spaventare è perchè ciascuno di voi possa guardare nel proprio portafoglio e capire se potrà sopportare un'eventuale svalutazione di un'alteriore 20%.
L'errore più grave sarebbe quello di vendere su nuovi importanti minimi. Quello si che sarebbe scellerato.
Altro errore sarebbe quello di non avere dei risparmi (pari almeno all'ammontare investito inizialmente) da rimmettere nei mercati fra qualche mese.
Il tutto naturalmente avendo sempre sotto controllo il totale del petrimonio per non prendere mai rischi eccessivi.
Il team di Mercato Libero per fortuna ha da sempre adottato l'utilizzo di stop loss che permetteno un maggiore controllo del rischio e la possibilità di recuperare sempre molto facilmente eventuali perdite.
Spero che abbiate capito il senso del mio catastrofismo!
ABBIAMO ESAGERATO?
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13 commenti:
leggo, quando posso, con interesse i vostri articoli, ma praticamente solo a titolo culturale.
Penso che molti lettori gradirebbero anche qualche suggerimento per coloro i cui risparmi non sono tali da far pensare a investimenti azionari (o al massimo a fondi, che mi sembra sconsigliate per il momento).
Sto pensando a coloro che dispongono sì e no di un "patrimonio" inferiore ai 10.000 euro per i quali l'investimento azionario, a mio parere, è comuqnue troppo rischioso.
cordiali saluti
marco
Per Goldman Sachs Ubs potrebbe registrare ulteriori svalutazioni nel secondo trimestre, per un ammontare superiore a quello previsto per altri due istituti europei, Credit Suisse e Deutsche Bank.
Nella fattispecie la banca d'affari americana prevede per Ubs svalutazioni pari a 4 miliardi di franchi svizzeri, mentre per Credit Suisse e Deutsche Bank si attende rispettivamente svalutazioni per 1,5 miliardi di franchi e 480 milioni di euro. Gli analisti hanno inoltre sottolineato che ''sulla base dei movimenti degli indicatori del mercato del credito dalla fine di marzo, riteniamo che le banche europee potrebbero ancora far fronte a correzioni in negativo''.
Probabilmente perchè consapevole di questo rischio, ecco che la Banca centrale svizzera ha domandato ad Ubs e a Credit Suisse di rafforzare il loro patrimonio, per evitare che si verifichino nuovamente i problemi legati ai subprime. Se la banca centrale riuscirà nel suo intento, i due istituti finanziari svizzeri dovranno avere più capitale rispetto ai concorrenti anglosassoni e questo potrebbe essere una palla al piede delle loro investment bank.
Il report sottolinea la necessità di un "più elevato livello di base patrimoniale per le grandi banche svizzere", anche considerata la loro importanza nell'economia del Paese. Il vice presidente della banca Philipp Hildebrand ha precisato che, sostanzialmente, i cambiamenti richiesti sono due.
Primo "bisognerebbe alzare i requisiti per il capitale di rischio delle grandi banche svizzere - e uno dei modi potrebbe essere usare un moltiplicatore appropriato per aumentare i requisiti di capitale di Basilea 2", secondo "potrebbe essere introdotto per gli istituti finanziari di maggiori dimensioni un limite alla leva" ha spiegato il membro della Bns.
he non era un buon momento per le case automobilistiche lo si sapeva, ma sentire l'amministratore del Lingotto dichiarare che giugno come mese è "disastroso come a maggio" fa indubbiamente effetto. Consapevole del peso delle sue paole, il manager italo-canadese si è comunque affrettato a confermare per il gruppo Fiat "gli obiettivi 2008 e anche quelli del secondo semestre".
Il numero uno dell'azienda piemontese ha affrontato anche altri temi a margine della presentazione della nuova Alfa Romeo MiTo. Se da un lato Marchionne ha messo in guardia gli autotrasportatori che con il loro sciopero hanno impattato e stanno impattando molto sulla Fiat, minacciando in caso di un ulteriore serrata a fine giugno "la chiusura degli stabilimenti", dall'altro ha confermato l'impegno di ritornare negli Usa "in modo serio, ma non abbiamo mai detto nel 2008".
Un modo di difendersi dall'inevitabile attacco dei concorrenti in questo ambiente particolarmente competitivo particolarmente aggressivo sarà, come evidenzia il presidente del gruppo Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, rappresentato dal lancio dei nuovi modelli. Tra cui oltre alla Mito anche la Lancia Delta che "sono molto importanti e serviranno grandemente al rilancio del gruppo Fiat". Anche perhè "ci contiamo molto".
E gli obiettivi espressi da Marchionne parlano di un target di vendite di Alfa Romeo di 300 mila unità (il livello per portare il marchio in pareggio). Questo tra le altre cose anche grazie alla previsione che "da adesso al 2011 tutta la gamma verrà completamente rinnovata e allargata. La 147 sara' rinnovata l'anno prossimo, ma c'e' tutta una sfilza di prodotti che seguiranno".
Guardando con il solito, e solido, ottimismo che contraddistingue la visione del top manager italo-canadese ecco che "per me 300 mila vetture non sono un numero eccezionale considerando quello che abbiamo in vista nell'ampliamento della gamma".
Se in Italia vi è il rischio della chiusura degli stabilimenti, in Brasile la Case New Holland ha annunciato oggi a San Paolo la riapertura della fabbrica di Sorocaba, che andrà ad aggiungersi a quelle di Curitiba, Piracicaba e Belo Horizonte. La riapertura dell'impianto di Sorocaba era già stato annunciato dal Ceo della Fiat, Sergio Marchionne, nel piano quadriennale 2007-2010 nel novembre 2006 al Lingotto di Torino.
Valentino Rizzioli, presidente della CNH America Latina, ha rivelato in una conferenza stampa a San Paolo che lo stabilimento di Sorocaba, chiuso dal 2001, sarà adesso modernizzato e ampliato da 90 mila a 150 mila metri quadrati, con un investimento di un miliardio di real (circa 400 milioni di euro) e 1.200 dipendenti diretti. Nello stesso sito sarà costruito anche il più grande centro di distribuzione ricambi in America Latina e il più moderno a livello mondiale, con 60 mila metri di area attrezzata. La produzione dovra' iniziare nel 2009.
L'ultima battuta dell'amministratore delegato Marchionne è per l'accordo franco-tedesco sulle emissioni di CO2. Il manager, prendendo di fatto le distanze, ha detto: "non me ne parlate. Il comunicato è stato estremamente vago, la riunione del consiglio dei ministri europei sta andando avanti. Vediamo dove ci portera'. Ovviamente la Fiat non e' d'accordo."
La scure dell'Fbi si abbatte sulla crisi dei mutui, assumendo le dimensioni di una vera e propria retata su Wall Street, ritenuta da più parti la responsabile della crisi dei mutui subprime. L'operazione "malicious mortgage", lanciata il 1 marzo dalle autorità federali e dal dipartimento di giustizia, ha portato all'arresto di 283 persone, di cui 173 già condannate, su un totale di 406 incriminati.
Solo nelle ultime ventiquattro ore gli arresti sono stati 60 tra trader, operatori finanziari, manager e banchieri. A finire ammanettati, nell'ambito di un'altra indagine avente per oggetto sempre i mutui subprime, sono stati anche due ex manager di Bear Stearns, accusati di frode, complotto e insider trading. Ralph Cioffi e Matthew Tannin, gestori di hedge fund falliti che facevano capo a Bear Stearns, sono stati prelevati dalle rispettive abitazioni a Manhattan e nel New Jersey e ora si trovano a dover rispondere davanti alle autorità del fallimento dei fondi speculativi che hanno acceso la miccia della crisi subprime.
I dati diffusi dal Dipartimento di Giustizia e dall'Fbi non lasciano adito a dubbi sulla volontà delle autorità di volerci vedere chiaro su una crisi che ha messo in ginocchio l'economia e i mercati americani. «Le frodi relative ai mutui e ai titoli collegati rappresentano una minaccia per la nostra economia, per la stabilità del mercato immobiliare e per la tranquillità di milioni di americani», spiega il viceprocuratore generale, Mark Filip, sottolineando che l'operazione dimostra «l'impegno e la determinazione del Dipartimenti di giustizia nel combattere schemi criminali e aiutare il ripristino della stabilità e della fiducia nei mercati immobiliari e del credito.
L'operazione ha fatto emergere 144 casi di frode, con perdite per 1 miliardo di dollari, con arresti solo nelle ultime 24 ore di 60 persone a Chicago, Houston, Miami e altre decine di località statunitensi. "L'operazione mira a distruggere individui e gruppi coinvolti in frodi sui mutui. L'Fbi - spiega Robert S. Mueller, direttore del Fedral Bureau of Investigation - continuerà a dirigere le indagini e combattere contro le frodi che minacciano la nostra economia".
Nell'ambito di un'altra indagine, sempre incentrata sui mutui subprime, sono finiti in manette Cioffi e Tannin sui quali pesa l'accusa di inganno a scapito degli investitori: dalle indagini sarebbe infatti emerso che i due ex manager erano perfettamente al corrente del cattivo stato di salute dei fondi, anche se pubblicamente affermavano il contrario rassicurando e allo stesso tempo ingannando gli investitori.
A inchiodare Ciotti e Tannin sarebbe uno scambio di e-mail: Tannin dal suo indirizzo di posta elettronica privato proponeva a Ciotti di discutere della chiusura degli hedge fund. Proposta che Cioffi accettava invitandolo nella sua casa in New Jersey.
Ambedue erano a conoscenza delle difficoltà dei fondi ma, nonostante questo, quattro giorni dopo, nel corso di una conference call, Cioffi, pur dichiarando che i risultati dei fondi speculativi erano in calo, constatava apertamente che non c'erano problemi di liquidità e che il portafoglio titoli era solido.
Il fallimento dei fondi è costato agli investitori 1,6 miliardi di dollari.
"Il suo fondo è stato il primo a fallire e questo lo rende una preda facile, ma non significa che abbia fatto qualcosa di sbagliato", spiega l'avvocato di Cioffi, Edward Little, sottolineando che "perdere soldi non è un crimine". "Il mio cliente è innocente ed è il capro espiatorio per un'estesa crisi dei mercati", afferma invece uno dei legali di Tannin, Susan Brune. "C'è molta pressione politica ad andare avanti nelle indagini in questo settore", constata Dan Richman, ex pubblico ministero e ora professore alla Columbia Law School.
Nell'illustrare i risultati preliminari dell'indagine e spiegare le motivazioni alla base dell'arresto di Cioffi e Tannin, le autorità sottolineato che "gli arresti degli ex manager di Bear Stearns danno un segno della enormità e della grossolanità della loro cattiva condotta. Hanno gravemente violato la fiducia pubblica", tradendo gli investitori che regolarmente non venivano messi al corrente dell'andamento reale dei propri investimenti.
Cioffi e Tannin non sono i primi a scivolare su uno scambio di e-mail: prima di loro si erano cacciati nei guai con la posta elettronica Henry Blodget (Merrill Lynch), Jack Grubman (Citigroup) e Frank QUattrone (Credit Suisse First Boston).
Dal sito del Il sole 24 ore
hahaha che botte evviva le streghe
venduto il daxlev appena in tempo pfuiii
..dovevate aspettare lunedi per questo articolo di scuse mi sa che invece era azzeccato quello prima.
scherzo un po' meglio stemperare.
cmq rientro in CINA ai minimi spero e rimetto in gioco tutti i caffè.
ehehehe
evviva la ritornata volatilità
....
basta che il rimbalzo sia violento e hard e con scarsi volumi per darvi ragione però lunedì aspetterei per il contro-contro articolo mi sa che si balla forte per un po'.
Le premesse ci son tutte.
pigreco
Ma che esagerato ...
Vi seguo solo da un paio di mesi ed è il mio primo commento.
Grazie, grazie, grazie, e solo grazie.
Marcello64
Il ministero del Commercio e dell'Industria dell'India ha comunicato che l'inflazione ha toccato, nella settimana terminata il 7 giugno scorso, l'11,05%, il livello più alto degli ultimi tredici anni. La settimana precedente il tasso d'inflazione si era attestato all'8,75%.
Il problema non credo sia il "patrimonio".
Quello che non capisco mai é come si fa a capire l'ipervenduto in un mercato orso... Non si puó sapere per definizione!
Ho letto da qualche parte della regola del +30/-30 ... ma un titolo puó sanguinare fino al -75% -80% (leggasi MPS, IMPREGILO, FINMECCANICA e altre..). La veritá é che si é in mano al puparo di turno. Io accumulo Juventus!
Cosa ne pensate dei rumours su un possibile attacco di Israele contro L'Iran? Quali sarebbero le conseguenze sui mercati finanziari e delle commodities?
Israele sta facendo esercitazioni militari con gli aerei, che alcuni interpretano come un segnale che si stiano preparando a colpire, e come i più dicono, se veramente volessero attaccare ed essere sicuri dell'appoggio USA, dovrebbero farlo prima delle elezioni, quando Bush è ancora al potere.
fiat sempre più giù...
Sono un Prom.Finanz.di vecchia data,iscr.all'albo dal 1993 e addetto ai lavori dal 1984.Quello a cui stiamo assistendo mi sembra un film già visto,crack ottobre 87,crisi merc.emerg.1998 bolla internet 2001.Ma la cosa che più di tutte mi preme dire è che (memory is for fools) l'esperienza passata sembra non aver insegnato assolutamente nulla.Credetemi non è facile pubblicare le verità che non si leggono da nessuna parte,e ancor più difficile è perseguire l'interesse dei propri clienti,quanto si opera in totale conflitto di interessi.Personalmente ho posto in liquidità i miei clienti dal dicembre 07-gennaio 08 e,non ho la minima intenzione di tornare sul mercato azionario prima di aver visto stornare gli indici americani di un buon 20/30%.Condivido quanto da voi asserito sulla gravità della crisi che stiamo attraversando,determinata da anni di dissennata politica di denaro facile e speculazioni su ogni tipo di asset class.Si parla in giro di azzardo morale cui son state autorizzate le Banche in questi anni,per poi correre a salvarle da sicuri fallimenti.Non condivido le politiche di salvataggio poste in essere dalle banche centrali:qui se c'e qualcosa da salvare sono i milioni di cittadini che si ritrovano con improbabili rate di mutuo da pagare,i risparmi di intere famiglie fagocitati dal sistema bancario votato a collocare index-linked-certificates-obbligazioni strutturate,per il perseguimento della logica del profitto presto e subito.Non è facile credetemi dir queste cose,da uno che trae sostentamento da questa attività,ma la verità è che in un mondo che dovrebbe essere di addetto ai lavori,io di addetti ai lavori tra i colleghi ne ho conosciuto pochissimi.Tutto potrebbero vendere,(dai generi alimentari all'oggettistica)ma la finanza dovrebbero lasciarla a chi ha un alto senso della moralità e del rispetto dei sacrifici del risparmiatore.Il sistema bancario italiano ha determinato la morte del risp.gestito nel nostro paese e,inutili sono gli appelli del gov.Draghi per salvarlo da morte sicura.Conflitto d'interessi,vi dice nulla questa parola?Oggi ho letto la dichiarazione dell'amm.del.di in grande gruppo bancario italiano,asserire che le banche non sono vacche:giusta considerazione la sua,la vacca da spremere sono i clienti a cui rifilare le migliori fregature che offre la banca,infarcire di derivati le piccole e medie imprese e gli enti locali.Determinare il fallimento della piccola imprenditoria per il perseguimento della logica del profitto a brevissimo termine.Mai che ci sia una banca che consigli ai sui clienti un Pct o un Bot,viste le nubi che incombono sul panorama economico internazionale.Credetemi personalmente preferisco non guadagnare un solo €,che rifilare prodotti in conflitto di interessi ai miai clienti!Domani loro mi ringrazieranno (anzi già lo fanno),ma io almeno potrò continuare a svolgere a testa alta il lavoro che amo.Siamo all'estinzione della specie,quella del risparmiatore ,le banche sono il mazziere,lui invece rimane il mazziato come nel 1987-1998-2001.
Continuate a divulgare la verità voi di mercato libero,io spero di contribuire con qualche briciola di esperienza.Saluti e AD MAJORA
Vincenzo
..scusate se il mio commento sarà un pò troppo sintetico ma....
..AVEVATE RAGIONE.....
X non sapere ne leggere ne scrivere oggi ho shortato Tenaris at 23.20 (qui sulla correzione si parlava di un ipotetico target at 16 .....). oggi su sto' titolo hanno fatto le peggio porcherie ma nella nostra borsa/bisca tutto e' lecito e regole non ne esistono.
Buon fine settimana, PIEL67
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