RIDUZIONE DEI CONSUMI E RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA = DISCESA DELLE BORSE
L'inflazione nella zona Euro raggiunge il picco degli ultimi 16 anni. La spesa per consumi continua a essere molto debole. L'Europa si sta salvando grazie alle esportazioni....
Pensate cosa potrebbe accadere se:
-Il mercato immobiliare in Europa cominciasse a perdere valore (oltre alla perdita che già sta accumulando grazie all'inflazione....infatti il valore della casa, così come quello del PIL andrebbe deflazionato...)
- I salari rimanessero stabili
- Materie prime e petrolio continuassero a salire (o si fermassero sui livelli attuali)...infatti l'inflazione da materie prime tende ad estendersi a tutti i prodotti, specie grazie a governi come quello di Berlusconi che lega le tariffe (e non i salari) alla crescita dell'inflazione, vedi il recente scandaloso regalo fatto ad Atlantia della famiglia Benetton (regalo in cambio di appoggio politico ed economico in future partite di potere).
- I tassi d'interesse non scenderebbero, anzi, a protezione dell'inflazione crescente, i tassi dovranno salire anche in Europa e Stati Uniti, portando ulteriore debolezza per consumatori (indebitati) e aziende (maggior costo del debito).
- I mercati asiatici, russo, arabo e dell'america latina, per bloccare un'inflazione arrivata, oramai a livelli da terzo mondo, e che sta creando tensioni sociali, decidano (come già stanno iniziare a fare) di rallentare la crescita (alzando i tassi d'interesse o introducendo una tassa sulla benzina) per bloccare l'inflazione, e quindi rallentare l'economia...e di conseguenza i consumi
Se i consumi di quei paesi, e i loro progetti in infrastrutture dovessero calare....le aziende tedesche e americane, i cui profitti derivano oramai in gran parte da quei mercati, avrebbero dei seri problemi di redditività.(emblematici sono i risultati, in settimana, di Heinz e di Dell, la cui tenuta dei profitti rispetto a 12 mesi fa -tenuta e non aumento- è dovuta solo alla crescita sui mercati esteri).
Improvvisamente il rapporto prezzo/utili futuri delle corporate americane ed europee si avviterebbe verso il basso e farebbe sprofondare gli indici azionari.
Mercato Libero e il nostro team ritiene il fenomeno che abbiamo descritto come il PIU' PROBABILE, dopo quanto è stato fatto da Bernanke per bloccare il fallimento del sistema bancario.
Per questo motivo non riteniamo interessante l'investimento nei mercati azionari (anche se alcune aziende, guardando agli utili attuali, non sono assolutamente care, anzi...)
L'esempio tipico che vi sottopongo è la solita FIAT (ma tale situazione vale per gran parte dei listini mondiali):
Fiat vende auto, motori (Fiat) trattori, macchine agricole (CNH) e camion (Iveco) (business principali)
Guardando gli utili attuali e credendo al piano industriale di Marchionne al 2010 la Fiat in borsa potrebbe valere fra 2 anni 28 euro conto i 14 di oggi. (il 100% di rialzo non sarebbe per nulla male in soli 24 mesi).
Marchionne, nelle ultime settimane ha lanciato un grosso profit warning sul mercato italiano, ma ha anche detto che la redditività del gruppo è salva grazie alla maggiore crescita dei paesi emergenti. Marchionne ha quindi confermato i target per il 2008 - anche se non si è voluto, appositamente, spingere a confermare gli obiettivi al 2010.
Se quanto vi ho descritto sopra dovesse verificarsi nei prossimi mesi è evidente che:
- La crisi in italia continuerebbe
- Il rallentamento del tasso di crescita dei paesi esteri porterebbe a un calo delle vendite di Auto, Trattori e camion (che fra l'altro consumano un enorme quantità di benzina).
- La Fiat sarebbe costretta a rivedere il suo business plan al ribasso e il titolo potrebbe quindi ritornare sui minimi dell'anno e anche più giù (con prezzi obiettivo di 12 e 10 euro rispettivamente).
Nelle ultime settimane è in atto uno scontro di analisti e imprenditori senza precedenti:
-Murdoch, Soros, Buffett, Morgan Stanley, Barclays ecc ecc sposano la tesi di mercato libero e vedono un'economia in forte rallentamento e mercati azionari in discesa.
-JP Morgan Citigroup, Bernanke, Paulson,la BCE, UBS....nei loro commenti , dichiarazioni e analisi vedono rosa e si aspettano mercati azionari pimpanti.
Obiettivo di questo blog non è incutere paura o pessimismo cosmico, ma portare al lettore dei dati per dare la possibilità di farsi un'opinione. Purtroppo i media, che avevano questo compito, sono oramai asserviti al potere ed evitano accuratamente di analizzare la situazione, per evitare che si crei sfiducia nel sistema.
Mercato Libero crede che il sistema, così come impostato dalle banche centrali NON DIA LA POSSIBILITA' agli investitori di guadagnare soldi dal mercato azionario partendo dai livelli attuali :
Le nostre analisi indicano per i prossimi 3 - 9 mesi
Mercati azionari al ribasso (fra un -7% e un -15%): 50% di probabilità
Mercati azionari stabili (fra un -7% e un + 5%): 30%
Mercati azionari al rialzo (fra un +5% e un +10%): 20% di probabilità
L'esposizione dei nostri clienti è quindi molto bassa verso i mercati azionari e tendente al ribasso.
Al limite perderemo un'opportunità ma non i soldi. Ci piace il rischio, ma quando è calcolato. Vi ricordo il motto per il 2008: cash is king (ma siamo pronti ad acquistare dei titoli alla prossima importante discesa dei mercati).
Cogliete l'occasione di una prova gratuita per un mese del nostro sevizio di consulenza personalizzato. Vale più di un 4,7% di CHEBANCA, che non ha servizi d'investimento adeguati e che ha costi, per i servizi collaterali, elevati.
Stesso discorso per MPS, il cui servizio on line risale oramai alla notte dei tempi per i risparmiatori. Molte banche italiane sono avanti anni luce rispetto al gruppo MPS e i servizi retail che offrono sono nettamente migliori.
mandate una mail a mercatiliberi@gmail.com o telefonate -orario ufficio a 02.26005366
in alternativa provate a contattarci su skype come indicato nella parte alta del blog.
RIDUZIONE DEI CONSUMI E RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA = DISCESA DELLE BORSE
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4 commenti:
Si parla sempre più di crisi del credito di inflazione in aumento di materie prime i cui costi sono alle stelle ma le borse salgono dal 17 marzo ad oggi!!!!.Il pessimismo dilaga ma gli operatori del settore comprano azioni???.ma questa crisi arriverà mai???.Nel 2000 la bolla dei tecnologici ha causato 2 anni e mezzo di calo degli indici azionari...ora invece la crisi del credito è finita qui???.Voi di mercato libero come spiegate questo ritorno di ottimismo????.Cordiali saluti.
Con il mantenimento degli utili aziandali grazie alla crescente esportazione nei paesi asiatici e dell'america latina. Riteniamo il fenomeno in riduzione nei prossimi mesi...per colpa del caro materie prime e dell'inflzzione fuoti controllo in quei paesi. Il loro rallenatmento comporterà una riduzione degli utili dell aziende europee e americane, originando il cosidetto second round effect che porterà le azioni a valori più bassi dei minimi di marzo.
Ma ci vuole un po' di tempo..
Si, l'S&P500 ha un linea di tendenza ribassista principale del 5/6 %, l' S&P40MIB dell' 8/10%. I clienti comunque vanno informati
sull' andamento dei mercati con qualche prospetto ed essenziali commenti, per evitare sorprese. ZioGiacobbe.
Il peggio deve ancora arrivare ?
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.aspx?art_id=580440
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