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IL PETROLIO DI ZIO GIACOBBE...

Nei notiziari a volte sentiamo parlare del prezzo del petrolio che e’ il prezzo dei contratti futures sul NYMEX. Il NYMEX, New York Mercantile Exchage, e’ il mercato dei contratti futures sulle materie prime aperto 24 ore al giorno.
Il tam tam dei notiziari ci ha abitualto al prezzo del petrolio in rialzo ed ecco come si presenta in forma grafica il confronto dell’ ETF sui contratti futures del petrolio DBO con gli indici azionari S&P500 (GSPC) e Nasdaq (IXIC).



La prima osservazione e’ che da un anno gli indici azionari sono scesi un po’ mentre il valore dell’ ETF sui futures del petrolio e’ aumentato dell’ 80% in dollari.
Depurato dell’ effetto svalutazione del dollaro, l’ ETF sul petrolio su base annua aumenta sempre del 55%. E’ comunque una grande performance!
La seconda osservazione e’ che c’e’ una forte correlazione tra i massimi ed i minimi degli indici e del prezzo del petrolio.

Terza osservazione: l’ ETF sul petrolio ha accelerato il trend rialzista negli ultimi 2 mesi ed e’ quindi molto probabile una correzione al ribasso del petrolio tra il 10 ed il 15%.
Le correzioni di trend eccessivamente rialzisti sono una costante nei valori finanziari anche se poi portano verso nuovi massimi.
Inoltre il rialzo del petrolio ha sostenuto il rialzo dei titoli petroliferi che spesso hanno raggiunto i valori di target ad un anno degli analisti di borsa.

In questo contesto una correzione del prezzo del petrolio si unirebbe ad una debolezza di ritorno delle quotazioni delle banche e porterebbe inevitabilmente ad un aggiustamento in negativo degli indici azionari in alcuni casi anche maggiore
del 10%.
Seguiamo pertanto con molta attenzione la correlazione tra il prezzo del petrolio ed il trend delle borse perche’ alla fine potrebbe aprire delle buone opportunita’ di acquisto delle societa’ che stanno performando meglio.

E’ probabile che dopo una correzione il prezzo del petrolio ritorni a salire con meno vigore anche verso nuovi massimi e si riproponga come investimento che batte gli indici azionari.
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Su questo tipo di analisi sul prezzo del petrolio ho sempre seri dubbi. Non tengono mai conto delle implicazioni geologiche.
Se per i prossimi anni la domanda sarà sempre maggiore dell'offerta (e anzi la forchetta si aprira sempre di più) come potrà essere possibile un ribasso del prezzo ?

http://online.wsj.com/article/SB121139527250011387.html?mod=googlenews_wsj

http://petrolio.blogosfere.it/2008/05/il-picco-del-petrolio-e-una-realta.html

ML ha detto...

Max, hai ragione, ma qui parliamo di una forte recessione orientale e a una forte riduzione dei consumi. Il petrolio potrebbe, in quel caso ritracciare di un 10, 15%...ma dopo tornare a salire.
Una correzione salutare quindi..ma intanto eni tenaris e saipem potrebbero indebolirsi accompagnando la discesa degli indici.

Anonimo ha detto...

io invece dico : che la situazione si potrarrà fino a quando l'attuale amministrazione resterà in carica negli usa ! il resto sono chiacchiere è tempo perso!

Anonimo ha detto...

Sono zio Giacobbe: come hanno insegnato Dow ed Eliott l' andamento delle varibili finanziarie non e' rettilineo bensi' ad onde. Seguiremo con attenzione lo sviluppo per cogliere le opportunita'.