BANCHE...IL GIOCO DELLE FORBICI
Sono in molti, in questi giorni, a parlare di cattive notizie sul fronte macro e i possibili riflessi sulle quotazioni di borsa. Tuttavia, a parte il mercato italiano (colpito da una politica economica sbagliata, da un debito troppo elevato e da un indice di borsa troppo pieno di banche), gli indici americani, tedeschi e delle borse dei paesi ex emergenti viaggiano sui massimi. Credo che le ragioni macroeconomiche a favore di un crollo ci siano tutte. Tuttavia il cordone sanitario delle banche centrali ha ridotto al lumicino la possibilità di discese consistenti degli indicii. E' più probabile uno scenario di alta volatilità con le quotazioni di borsa che vedano, si, delle discese di qualche punto percentuale ma nulla di drammatico.
Davanti a questo scenario ecco che i titoli più penalizzati negli ultimi due mesi hanno visto le quotazioni riprendersi. (mi riferisco a cementieri e banche).
Qui di seguito vorrei cercare di spiegare perchè, nel caso in cui le Banche centrali riescano nel loro intento di bloccare la crisi sistemica, le banche italiane sono in pole position per un recupero significativo delle quotazioni.
Se guardiamo cosa è accaduto nel 2006 e fino a maggio 2007 al settore bancario quotato italiano ci accorgiamo che i prezzi dei titoli sono saliti enormemente, all'inizio trainati dagli utili e in seconda battuta dalla febbre di fusioni. Le quotazioni avevano raggiunto valutazioni poco sostenibili. Il temporaneo stop alle fusioni bancarie dopo la creazione di UNITALIA, unito alla crisi dei subprime, ha fatto si che la maggior parte dei titoli bancari abbia visto le quotazioni scendere mediamente del 20%-25% dai massimi.
Nel contempo abbiamo potuto verificare come la maggior parte dei nostri istituti non sia particolarmente esposta verso un certo tipo di rischio (subprime).
A questo aggiungiamo che la maggior parte degli istituti di credito italiani sono caratterizzati da una clientela retail (con conti correnti dove è depositata una liquidità abbondante).
A fronte di questa realtà tipica dell'Italia si è creata una situazione anomala sul mercato interbancario europeo e quindi valido anche per l'Italia! Il tasso di rifinanziamento a tre mesi sull'euro mercato è particolarmente alto. Ci sono 70 basis point di differenza rispetto al rendimento di BOT a 3 mesi. Chi è penalizzato da questa situazione è colui che ha bisogno di liquidità per finanziare le sue attività bancarie (in quanto si è trovato investito in obbligazioni strutturate divenute improvvisamente illiquide.
Ma per qualcuno che soffre sono in molti che godono. Infatti la maggior parte delle banche italiane raccoglie denaro dai conti correnti in percentuale elevata rispetto ai suoi fabbisogni.
La raccolta viene poi impiegate o sull'interbancario o meglio ancora concedendo prestiti (mutui o finanziamenti). Come potete facilmente capire il rialzo dei tassi sull'euribor, sui mutui e sui finanziamenti alle imprese gioca a vantaggio della maggior parte delle banche italiane.
CARI LETTORI E' IL SOLITO GIOCO DELLA FORBICE FRA TASSI ATTIVI E PASSIVI.
La raccolta dagli ignari e sprovveduti correntisti viene remunerata una miseria, mentre gli impieghi ottengono un ritorno molto più elevato che quattro mesi fa.
Ieri vi ho segnalato la mossa di Banca Intesa, che ha annunciato un inasprimento delle condizioni sui prestiti (mutui compresi). E' evidente che i correntisti non ne beneficeranno. Un aumento del tasso di interesse sul conto corrente è utopia.
Anche perchè, magia delle magie, il rendimento dei Bot a un anno è addirittura in calo.
Ecco quindi che i bilanci di molte banche saranno quantomai floridi nel prossimo quarter.
Il consiglio: Comprare Unicredito, Pop Verona, Intesa, Pop milano, Credito valtellinese ecc ecc. ma sulle debolezze. E senza eccessiva fretta. Possibili ricadute, davanti a notizie di un peggioramento dell'economia sono sempre possibili.
Una chicca su tutte?
Banca Finnat. Ha prodotto una semestrale con 17 milioni di utili (quindi oltre i 30 su base annua). Ha una capitalizzazione di 330 milioni, tuttavia la sola partecipazione alla Borsa Spa oggi tramutata in quote del London stock Exchange) vale oltre 120 milioni di euro.
Basta poco per considerare che il titolo ha un upside sui fondamentali del 40%.
Mercato Libero comincia a considerare attraenti alcune emissioni obbligazionarie di aziende (sempre con duration max. di due anni). Il rendimento, rispetto a titoli di stato governativi è interessante.
Il contesto dei tassi a lungo rimane in salita. Continuo a credere che i titoli decennali possano perdere il 6-7% nei prossimi 12 mesi. Da evitare sempre le obbligazioni a scadenza lunga e i fondi obbligazionari.
BANCHE...IL GIOCO DELLE FORBICI
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