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Tiscali, fra recessione e indebitamento


(leggete anche l'articolo successivo su Parmalat)
Il nostro provider sardo, di cui il politico Soru è ancora il maggiore azionista, viaggia oramai sotto i 2 euro. L'analisi di questo gruppo mi è stata richiesta da un lettore.
Non voglio qui soffermarmi sulle poste di bilancio del gruppo ne tantomeno sull'analisi tecnica, ma solo fare qualche considerazione di carattere generale.
Il titolo soffre da sempre della incapacità di generare profitti.
Il prezzo di questi giorni rappresenta un minimo storico per l'ISP sardo.
L'azienda oramai opera solo in due nazioni.
1)L'Inghilterra che rappresenta il suo maggior mercato (ma dove la competizione non permette margini elevati)
2)L'Italia che comunque rappresenta circa 1/3 del valore dell'azienda
Il debito è stato ristrutturato recentemente e la banca principale del Gruppo è Banca Intesa. Caboto (banca intesa) ha un giudizio molto positivo sul futuro di Tiscali con target ambiziosi!
Soru è un politico che supporta questo governo, a capo del governo abbiamo Prodi. Prodi è amico di Bazoli (banca intesa). Banca Intesa ha solo di recente aiutato (e non poco) la Tiscali.
L'ultima acquisizione fatta da Tiscali (Pipex) sembrerebbe abbia creato non pochi screzi fra la banca e l'azienda (il finanziamento non doveva essere concesso)
Tiscali deve effettuare un aumento di capitale (già deliberato) e vedendo il comportamento in borsa si direbbe che il titolo abbia difficoltà a riprendersi proprio in vista di questa richiesta di soldi al mercato.
Insomma Tiscali rappresenta la solita scommessa su redditività futura ....
Oggi la scommessa si basa su quattro punti
1)La possibilità di estendere in Italia l'IPTV inglese e il successo di tale iniziativa
2)La capacità dell'azienda di creare valore in terra inglese
3)L'eventuale futura separazione della rete da Telecom potrebbe portare dei benefici (concorrenza leale)
4)La possibilità che l'azienda venga messa in vendita
Le prospettive economiche in Europa (possibile recessione) non fanno pensare che sarà facile per Tiscali convincere la clientela a spendere di più.
I tassi di interesse sul debito (a mio avviso in aumento) non facilitano il raggiungimento dei target aziendali
La separazione delle rete fissa chissà quando avverrà.
Non mi pronuncio sul futuro borsistico della società, repentini rialzi (dopo tanto ipervenduto sono possibili) sono sempre possibili. Tuttavia da qui a vedere le solide basi per una rinascita del gruppo il passo mi sembra quantomeno azzardato, specie nell'attuale contesto recessivo dell'economia
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