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TECLA E BERENICE - le regole che non regolano


Pirelli, insieme a Morgan Stanley, lanciando un'offerta pubblica di acquisto, voleva comprare i fondi immobiliari Tecla e Benerenice, in mano a investitori privati, con uno sconto sul NAV pari a piu' del 20%. Per chi non lo sapesse, il Nav e' il valore netto del fondo.
Per chi ha quote di fondi azionari, non e' altro che il valore del fondo in quel determinato momento.Il Nav e' importantissimo per l'esistenza stessa del mercato dei fondi. Il calcolo del Nav deve seguire precise regole a tutela degli investitori.
Fortunatamente Goldman Sachs e Caltagirone hanno rilanciato l'Opa pochi giorni fa offrendo un valore piu' vicino rispetto al NAV.
E' notizia di ieri che Pirelli ha deciso di alzare ulteriormente il prezzo, offrendo lo stesso valore del NAV.
Questa mattina, poi, si vocifera che la Goldman Sachs possa offrire un prezzo superiore rispetto al valore del fondo stesso.
La domanda d'obbligo e': MA PERCHE'?
La risposta potrebbe essere duplice:
1) sembra che gli immobili presenti nei due fondi siano per lo piu' in aree cittadine e siano inscritti a bilancio a 2000 euro al metro quadro! Ma allora ci domandiamo, e lo domandiamo alla Consob, quali sono le regole che regolano (scusate il gioco di parole) la trasparenza dei prezzi nel calcolo dei Nav.
E' come se un fondo comune mobiliare potesse valutare le Fiat a 10 euro o le Generali a 15! E' questo un vero mercato con regole chiare e trasparenti? Ricordo che i fondi immobiliari sono quotati e offerti al pubblico risparmio.
Un pubblico risparmio che dovrebbe essere salvaguardato con un informativa chiara e certa.
2) sembrerebbe inoltre che gli immobili iscritti a bilancio dai fondi garantiscono flussi di cassa rilevantissimi (affitti e altri introiti quali i servizi amministrativi). Chi se li accapparra si garantisce una redditivita' certa. una redditivita' che negli anni futuri potrebbe venire meno per gli immobiliaristi che basano il business model sulle vendite delle case. Basta leggere l'ultimo report di Mediobanca sul settore immobiliare intitolato LA FESTA E' FINITA.
Per ora chi sta festeggiando e' il mercato, i piccoli investitori , che rischiavano di essere fregati da un'offerta iniqua di Pirelli (ma si lo stesso gruppo che non e' riuscito a creare valore in Telecom, anzi ha venduto i gioielli della societa' telefonica, facendo crollare il prezzo in borsa a danno di centinaia di migliaia di investitori)
Ma ci si puo' fidare ancora di questo gruppo industriale?
Se operiamo in un mercato limpido...i lati oscuri del capitalismo non dovrebbero essere presi in considerazione dagli investitori...ma si sa ...pecunia non olet!
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