STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ANCORA SPAGNA

http://www.lavanguardia.com/economia/20131104/54393023722/barcelona-tercera-ciudad-europea-preferida-por-los-inversores-hoteleros.html

ANCORA UN ARTICOLO SULLA SPAGNA. A BARCELLONA GLI INVESTITORI COMPRANO HOTELS !

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche se molti non lo sanno, chi decide di cambiare vita e trasferirsi all'estero, può ricevere la pensione di anzianità, senza dover pagare le pesanti tasse che vengono applicate in Italia. Questo significa che, vivendo all'estero, si può percepire una pensione più alta che in Italia. Si tratta di un'operazione assolutamente legale, che permette (giustamente) di evitare di pagare le tasse, per quei servizi dei quali a tutti gli effetti non si usufruisce, in quanto residenti all'estero. -
Saluti..Luca..

Pollodimare ha detto...

Sì è vero, però l'informazione va completata. Se uno prende la residenza all'estero deve iscriversi all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero)anche se non tutti lo fanno; a questo punto può (la cosa non avviene in via automatica)chiedere all'INPS la cosiddetta "detassazione" della pensione. Però scatta l'obbligo di risiedere FUORI dall'Italia per almeno 181 giorni l'anno e l'onere della prova è a suo carico, e perde la copertura del Servizio Sanitario Nazionale. A seconda del paese in cui va a risiedere la sua pensione può essere esente (esempio a Panama) oppure soggetta a tassazione locale. Tutti gli altri redditi prodotti in Italia continuano ad essere sottoposti alla tassazione italiana, salvo accordi bilaterali per evitare la doppia tassazione. L'argomento è complesso e merita approfondimenti specifici con degli esperti, il rischio di errori costosi è alto (vedi Pavarotti e Valentino Rossi).

ML ha detto...

OTTIMO POLLO DI MARE...è OVVIO CHE CONVIENE ANDARSENE..ECCO IL MOTIVO DELLA RESIDENZA A PANAMA. COSTA POCO E NON DEVI RIMANERCI..MA QUESTO NON VUOL DIRE STARE IN ITALIA...VA BENE SE STAI VIA DALL'ITALIA...

Anonimo ha detto...

pollodimare ha ragione. Ricordo anche che l'italia, grazie a Schengen e ai vari accordi bilaterali che permettono di entrare e uscire dai paesi confinanti (tra l'altro con la sola carta d'identita' valida per l'espatrio) non tiene sempre traccia dei movimenti del cittadino, o almeno, noi non possiamo avvalerci di queste info sui nostri movimenti. Anni dopo si riceve la contestazione: ci risulta che lei nella settimana xx non era in francia, uk, olanda, svizzera, austria ecc..... ma in territorio italiano. Bisogna sempre essere in grado di provare il contrario.
La residenza all'estero comporta l'obbligo (non la semplice facolta') di iscriversi all'AIRE se non si rientra in italia ogni xx giorni (informatevi bene quanti gg, non controllo la normativa da qualche anno e non voglio scrivere inesattezze); si puo' restare residenti in italia e non iscriversi all'aire anche se si e' domiciliati all'estero purche' si rientri periodicamente (tenere sempre documentazione, vedi sopra).
Se si e' residenti all'estero e iscritti all'AIRE si puo' benissimo domiciliarsi in italia o semplicemente viaggiare in italia anche 365 giorni all'anno, da 20+ anni ormai non esiste piu' alcun obbligo di residenza nel luogo di domicilio nemmeno in Italia. MA ATTENZIONE, se nell'anno fiscale si e' piu di 181 giorni fisicamente presenti in italia, si diventa "fiscalmente residenti" in italia e quindi le dichiarazioni dei redditi vanno compilate e le tasse vanno pagate secondo le normative italiane, pur restando residenti all'estero ad ogni altro effetto (voto, assistenza sanitaria, ecc)

ML ha detto...

ripeto...tutte cose giuste che questo blog spiega da sempre.

DALL'ITALIA SI DEVE ANDARE VIA E NON PER FINTA...