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IL GIALLO DELLE PAGINE GIALLE


L'azienda è altamente indebitata e il suo business è attaccato ferocemente da Google.
Ogni giorno aumenta il numero delle imprese che abbandona Pagine Gialle.
L'azienda è decotta, i proprietari sono dei fondi di private equity che negli ultimi anni anno incassato dividendi mostruosi e hanno ora in carico l'azienda sotto i prezzi di mercato attuali.

Questi fondi hanno cercato di vendere l'azienda in estate ma sono stati ingordi e ora vedono le quotazioni crollare.

I fondi azionisti non hanno più capitali freschi da iniettare.
Vi ricordo che dopo il problema subprime il vero buco sarà creato dai fondi di private equity, molti dei quali oggi sono già falliti (ma vengono artificiosamente tenuti in vita dal sistema finanziario che non potrebbe sopportare ulteriori e gravissime perdite in questo momento).

Senza capitali freschi l'azienda non può innovare ne fare nuovi investimenti. Senza innovazione i concorrenti ruberanno sempre più quote di mercato. I profitti si ridurranno e il peso del debito sarà insostenibile.

Esiste una sola soluzione per l'azienda: UNA RICAPITALIZZAZIONE

Tale ricapitalizzazione può avvenire in due modi:

1) Aumento di capitale riservato a nuovi soci o al mercato
2) Vendita della società a un concorrente (google per esempio).
In entrambe le situazioni cominciare a valutare l'entrata sul titolo a questi livelli potrebbe essere interessante (anche se il rischio non è indifferente).

In un prcedente post un mio errore di battitura aveva indicato un prezzo obiettivo ovviamente improponibile. Tuttavia ritengo che l'azienda, se venduta o ricapitalizzata possa ritornare su livelli di prezzo molto attraenti (0,16).
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7 commenti:

ML ha detto...

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "IL GIALLO DELLE PAGINE GIALLE":

una piccola precisazione rispetto alla tua analisi su seat che in questo caso condivido solo parzialmente. Vorrei ricordare che seat ha un business molto diverso da google ed è sbagliato vederlo come diretto concorrente e come possibile acquirente di seat. Non vorrai davvero penare che google si butti sul business della carta acquistando seat (perchè questo fa sopratutto seat, stampa elenchi su carta e potete immaginare le infrastruttur che servono per stampare su carta e non su monitor - internet è ancora un business collaterale), al massimo potrebbe comprare la parte internet attraverso la cessione di un ramo di azienda ma ad oggi non vedo le condizioni (prima seat si dovrebbe ristrutturare e prepararsi allo scorporo di questa attività ).

Condivido l'analisi del lettore. Grazie per l'interessante spunto. Tuttavia la parte Internet è l'anima della nuova Seat....e Google potrebbe essere interessata più di quanto si creda alla quota di mercato di Seat in italia

Anonimo ha detto...

nel 2004 la seat deliberò l'erogazione di un dividendo straordinario calcolato sugli utili che sarebbero stati generati negli anni futuri. i soldi in cassa non c'erano così, accesero diverse linee di credito che permisero ai soci di maggioranza di "spolpare" la società riempiendola di debiti che l'avrebbero destinata all'autosoffocamento. Bene, dopo 4 anni la seat è al collasso e occorre ricapitalizzarla! e chi deve vigilare sulle società di borsa..che dice? ciao da erman

Anonimo ha detto...

Quest'anno nel mio quartiere hanno distribuito solo le pagine bianche, quelle gialle no. Anche le pagine bianche non le legge piu' nessuno. I negozi, per farsi conoscere, si rivolgono ad un volantinaggio quotidiano. Come si puo' considerare la SEAT in un'ottica di investimento? Impossibile. Queste sono scommesse, non investimento. Al massimo io investirei sulle tipografie che stampano volantini, quelle si che sono in crescita!

ML ha detto...

Forse hai ragione, tuttavia esiste una rete di venditori e una copertura del territorio che potrebbe interessare a qualcuno.

Anonimo ha detto...

concordo fa rete di vendita seat è ottima capillare e organizzata... x vedita siti pubblicità e x le pmi è ok !!
ma la domanda è QUANDO potrebbe accadere questa "valorizzazione"???

Anonimo ha detto...

sono quello della prima considerazione. Anche se tutti quelli che hanno una inserzione sulla carta passassero ad una inserzione su internet e quindi di fatto seat diventasse pura internet il fatturato seat non brillerebbe, i margini che ci sono su internet sono molto più bassi di quelli sulla carta. Quindi SEAT si deve rassegnare ad un suo ridimensionamento. Il problema che in condizioni di debito elevato è difficile organizzare una decrescita lenta e composta(se non impossibile)

Anonimo ha detto...

......investire sulle tipografie locali? Beh queste tipografie locali sono capaci di stampare un elenco telefonico e una rubrica categorica per ogni singolo cumune d'italia e distribuirli a tutte le famiglie e le P.IVA. A Bolzano abbiamo circa 200 mila abitanti....una tipografia Bolzanina ( ance 10) avrebbero la capacità di 1) avere a disposizione un database di n° di telefono? 2) inserire spazi pubblicitari di ogni specie 3) una rete di agenti capace di visitare in un anno 100 mila attività commerciali? 4) avere una rete di distribuzuione di tali volumi tale da consegnarli volumi a tutte le famiglie di Bolzano e provincia e tutte le aziende di Bolazno e provinia? 5) Volantini? bene......in un anno chi resiste di più un volantino o un volume di 1000 fogli? 6)quanto dura un volantino? e l'elenco telefonico? 7) le agenzie pubblicitarie e le tipografie ribaltano le loro produzioni su un " portale" che ha ad oggi 64 milioni di visite quotidiane e risponde al nome di www.paginebianche.it?
Mi permeto queste rifelssioni, ma ne arei altre al fine di far riflettere......chi lascia commenti di alta finanza senza fare ragionamenti.
Grazie