STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


PARMALAT, LATTE AVARIATO


Propongo questa lettera che è stata preparata da un gruppo di azionisti Parmalat dopo l'ultimo incasso di oltre 300 milioni che la Nuova Parmalat ha incassato, a titolo di risarcimento da Banca Intesa.
Immagino che legalmente Bondi si stia comportando correttamente. Tuttavia, molte volte le leggi sono ingiuste e superate. Ai tempi del decreto salva Parmalat si cercò di salvare, in pochi giorni, un'azienda e migliaia di posti di lavoro dal sicuro fallimento e chiusura.
Si trovò una mediazione con i creditori primari (ampiamente risarciti) e con gli obbligazionisti, principalmente banche. Ai detentori di vecchie obbligazioni fu proposto il cambio in azioni della Nuova Parmalat.
Ancora oggi molti obbligazionisti non hanno recuperato i soldi che avevano investito nelle obbligazioni, ma le perdite, in molti casi sono ridotte.
Inoltre i proventi delle azioni di revocatoria che Bondi ha fatto nei confronti delle banche entreranno di diritto nell'attivo della Nuova Parmalat creando valore per i vecchi detentori di obbligazioni, oggi azionisti.
Ma trovo quantomeno discutibile che i risarcimenti chiesti (non le azioni di revocatoria) da Bondi alle banche per qualche miliardo di euro debbano finire alla nuova società.
Nessuno sembra voglia tutelare i vecchi azionisti Parmalat (tranne un giudice di Parma e uno di NY). Sembra che i vecchi azionisti non abbiano più alcun diritto su miliardi di euro che la Nuova Parmalat sta incassando e potrà incassare grazie al solo fatto che ai vecchi azionisti Parmalat fu tolto ogni diritto con una legge che ora sembra discutibile.

Non sono un legale ma un consulente finanziario, voglio solo proporvi il testo di questa lettera che in certi punti mi sembra pena di buon senso...
Lettera che è stata inviata a un nutrito gruppo di giornalisti italiani.

Egregio dott. G.O,

Il caso Parmalat passerà alla storia non per la truffa in se (se ne sono viste tante: Enron, Cirio, ect ect.) ma per tutto quello che è avvuto e sta avvendo DOPO. Il recente annuncio della transazione con Banca Intesa ha fatto traboccare il vaso. Noi risparmiatori leggiamo di accordi, transazioni, di un vorticare di centinaia di milioni di euro, senza che neppure un euro arrivi nelle nostre tasche.
Come risparmiatore che ha investito in titoli Parmalat (che, non scordiamolo, nel 2003 era l'ottavo gruppo industriale italiano e faceva parte del MIB30) vorrei che il Commissario GOVERNATIVO dottor Enrico Bondi e magari Ministro Bersani (da cui l'operato di Bondi dipende...) chiarissero questi punti che mi sono oscuri. A me a ad altre migliaia di risparmiatori...

PREMESSA - Sabato 22 dicembre Parmalat Spa e Banca Intesa hanno annunciato un accordo transattivo da 310 milioni ma (come al solito...) c’è QUALCOSA CHE NON TORNA. La Banca Intesa chiude il contenzioso ammettendo di fatto di aver danneggiato le aziende del Gruppo Parmalat (quelle operative fino al default del 2003) e gli interessi dei risparmiatori obbligazionisti e azionisti di queste società. Ma pare di capire che i soldi se li prenda NUOVA PARMALAT, che è nata nel 2005 e quindi ai tempi del crack non esisteva.

DOMANDA 1 - Com'era già successo in precedenza (vedi la transazione raggiunta in Usa con Deloitte Touche Tohmatsu) il Commissario Straordinario Bondi ha promosso il risarcimento in qualità di Commissario di Parmalat Finanziaria e poi, in sede di transazione, i soldi finiscono (misteriosamente) in cassa a Nuova Parmalat che è una società giuridicamente diversa e rappresenta interessi diversi, avendo azionariati completamente diversi. Tutto questo è legale? O meglio: ha un senso?

DOMANDA 2 - Perché i RISARCIMENTI transati in precedenza (si parla di circa 800 milioni cui si aggiungono i 310 di Banca Intesa) sono stati “parcheggiati” nelle casse di Nuova Parmalat (la società attualmente quotata) e non sono finiti direttamente nelle tasche dei risparmiatori obbligazionisti ed azionisti CHE SONO COLORO CHE HANNO SUBITO CONCRETAMENTE IL DANNO dal default del gruppo?

DOMANDA 3 - Perchè Bondi sostiene di voler risarcire gli ex obbligazionisti solo facendo crescere la quotazione del titolo Nuova Parmalat? Questo non PUO' ESSERE IL MODO DI RISARCIRE (o almeno avviene solo parzialmente) perchè moltissimi ex obbligazionisti hanno venduto i bond prima della conversione in azioni, molti altri potrebbero avere già venduto le azioni ottenute con la conversione, ect. L'attuale capitale di Nuova Parmalat non è totalmente in mano agli ex obbligazionisti, ma a soggetti diversi: in larga parte alle stesse Banche che stanno versando i risarcimenti. Con questo perverso "piano Bondi", i SOLDI ESCONO DALLE BANCHE (come risarcimento) e ritornano in tasca alle Banche stesse che detengono le azioni di NUOVA PARMALAT. Mentre i risparmiatori (ex obbligazionisti e azionisti della Vecchia Parmalat) continuano ad essere esclusi. Come dobbiamo definire questa situazione? Grottesca? Incredibile? Oppure è un disegno deliberato?

DOMANDA 4 - La legge 347/2003 (decreto Marzano) stabilisce che siano passati a Nuova Parmalat solo i proventi delle REVOCATORIE ma non i RISARCIMENTI, di cui nel decreto non viene fatta nessuna menzione (nel decreto 347/2003 la parola RISARCIMENTO NON FIGURA NEANCHE UNA VOLTA). Una volta per tutte: I RISARCIMENTI DEVONO andare AI VERI DANNEGGIATI e non nelle casse di Nuova Parmalat che è nata nel 2005, cioè due anni dopo il crack, e non c’entra evidentemente nulla con l’attività colposa di Banche e revisori che hanno già transato. Questo è tanto vero che due tribunali (Parma e Milano) hanno già escluso NUOVA PARMALAT dall’elenco delle parti civili, ammettendo invece VECCHIA PARMALAT. Gli stessi giudici dei processi penali riconoscono che il diritto al RISARCIMENTO spetta alla VECCHIA PARMALAT e NON alla NUOVA PARMALAT. Il Governo poi dovrebbe spiegare perchè ha inserito nella Finanziaria 2006 il comma 502 per permetterebbe a Bondi di "ereditare" la costituzione di parte civile di Vecchia Parmalat e passarla a Nuova Parmalat. Una "furbata" inutile perchè il giudice penale, alla luce di questo comma un pò "strano", potrà cmq escludere NUOVA PARMALAT (camuffata da Vecchia...) dalle provisionali e dai risarcimenti, assegnandoli invece ai VERI DANNEGGIATI. Che sia spuntato questo comma 502 ingenera comunque fondati sospetti: non è che "qualcuno" vuole fregare di nuovo i risparmiatori??

DOMANDA 5 - Perchè Parmalat Finanziaria, che non è fallita proprio in virtù della legge concordataria, e al momento non ha un euro di debito e secondo logica (e molto probabilmente anche secondo diritto) potrebbe avere titolarità della somma di 1,1 miliardi di risarcimenti già transati, E' ANCORA IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA?

DOMANDA 6 - Perché il commissario straordinario Dott. Bondi né il ministro Bersani hanno ancora spiegato come intende la procedura RISARCIRE gli azionisti della Vecchia Parmalat che sono stati proditoriamente esclusi dal concordato e aspettano giustizia (cioè: i soldi) da oltre quattro anni?

Credo che il dottor Enrico Bondi, essendo Commissario Straordinario nominato dal Governo (quindi un Pubblico ufficiale) dovrebbe rispondere con chiarezza e celerità a questi quesiti. Cosa che invece, per quattro anni, si è ben guardato di fare. Bondi di recente ha denunciato (proprio tramite il Sole24Ore) che le Banche hanno ricavano grandissime plusvalenze dalle operazioni fatte prima, durante e dopo il crack. Quello che non ha detto è che queste plusvalenze sono maturate grazie (in parte) anche alle sue stesse azioni... Le banche ingrassano mentre i risparmiatori non hanno ancora visto un euro.

Spero che la Stampa (specialmente la Grande Stampa) possa avere i mezzi, la capacità e la volontà per chiarire definitivamente i moltissimi aspetti oscuri che gravano su questa vicenda. E continuano a pesare come macigni sulla serenità e sul futuro di migliaia di persone vittime di questa assurda situazione (prima, durante e DOPO il crack).

Cordialmente,

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