STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LA SACRA ALLEANZA DELLE BANCHE CENTRALI SARA' IN GRADO DI ALLONTANARE LA RECESSIONE?


I mercati azionari rimangono robusti, denaro fresco continua ad arrivare sul mercato tedesco che ha ricominciato a flirtare per la terza volta con i massimi.
La prima risale a luglio quando superò 8151, la seconda volta risale a ottobre dove non si è arrivati a 8100, infine oggi dove l’indice ha chiuso a 8079.
Ma questo rally continua a convincere poco.
Certo, l’impressione è che il denaro vero (quello dei Big money, per intenderci, non sta lasciando le azioni. Le considerà un porto sicuro(al massimo ha abbandonato le small cap per favorire le grosse capitalizzazioni).
Tuttavia a questo mercato azionario in salute si contrappone a una situazione critica sul fronte finanziario e a delle Banche Centrali che appaiono confuse e frastornate. Bernanke poi è allo sbando, e con lui la Fed e l’intero sistema finanziario americano.
A luglio afferma che non taglierà i tassi e poi li deve ridurre drasticamente.Poi afferma che le perdite dovute ai subprime potranno essere 100 miliardi di dollari e dopo poche settimane si scopre che potranno essere 500 miliardi ( ma il calcolo non è ancora noto).
Oramai i dati macroeconomici vengono chiaramente truccati. Basta vedere come l’inflazione americana sia più bassa di quella europea pur in presenza di un dollaro ipersvalutato che importa inflazione a gogo.
Negli ultimi due giorni poi la fiducia verso Bernanke ha toccato il fondo…..
Dapprima lascia sperare in un taglio di 50 bps, poi abbassa i tassi solo di uno 0,25%. Il mercato crolla del 2% in meno di due ore.
L’Euribor arriva a 4,95%, poi ecco dal magico cilindro l’avviso che le BCE, BOE, FED, Bank of Canada, Swiss central bank, si alleano e preparano una cura da cavallo di liquidità da iniettare per fine anno sui mercati.

UNA SACRA ALLEANZA
che vuole offrire liquidità tramite delle aste Euroamericane. 40 Miliardi di dollari previsti entro fine anno. Una iniezione di liquidità del genere non si vedeva dagli attacchi terroristici dell’11 settembre. Ora la domanda è come reagiranno i mercati?
L’alleanza genererà il panico? “Cosa sanno le banche centrali che io non so?” Oppure fiducia fra gli investitori : “Ora che le Banche Centrali intervengono posso non preoccuparmi più!”
La domanda da un milione di dollari impone cautela. In questa fase conviene sempre stare alla finestra con gli investimenti.
Io personalmente sposo la tesi dei pessimisti, ma non per questo rifuggo dalle azioni o apro operazioni al ribasso sul mercato.
IL PENSIERO DI ROUBINI
Ecco come si esprimeva Nouriel Roubini, acceso critico delle manovre della FED e noto economista, sul suo blog ieri:
L’annuncio della alleanza delle banche centrali per offrire liquidità al sistema è troppo poco, giunge troppo tardi e fallirà nel tentativo di ridurre il credit crunch.
Rubini fa la seguente analisi:
La mancanza di liquidità nel sistema dipende da diversi fattori.
1) Problemi di liquidità dovuti alla chiusura posizioni di fine anno
2) Un persistente “liquidity risk premium”
3) Un aumento del rischio controparte
4) Un aumento dell’avversione al rischio dovuto da problemi di credito e dalla mancanza di informazione sull’entità reale delle perdite
5) Il fallimento dei meccanismi di trasmissione monetaria in un sistema finanziario dove molte istituzioni finanziarie non sono banche e quindi non hanno l’accesso alla liquidità offerta dalle banche centrali.
6) Il non sapere se il problema subprime potrà estendersi a tutti i bonds/veicoli emessi dalle banche (cartolarizzazioni di debiti delle carte di credito, impacchettamento operazioni dei fondi di private Equity che lavorano con una leva elevata e con il rischio di perdere tutto il capitale ecc ecc ).
Il credit crunch a cui assistiamo è probabilmente dovuto a tutti i fattori sopra elencati, ma le misure annunciate ieri potranno solo alleviare i problemi legati ai punti 1 e 2 .
Per il resto la liquidità offerta non risolverà gli altri problemi per diverse ragioni:
1)Non si può usare la politica monetaria per risolvere problemi di insolvenza e di credito nell’economia. Il credit crunch non è dovuto solo alla mancanza di liquidità ma dall’esistenza di problemi di perdite reali.
2)Le iniezioni di liquidità non possono risolvere la mancanza d’informazioni e l’incertezza del sistema finanziario. L’opacità che si è creata con la creazione di veicoli e cartolarizzazioni non è cancellabile con iniezioni di liquidità.
3) Gli Stati Uniti sono diretti in una recessione, non importa come la Fed si muoverà!
-La più grande crisi immobiliare
-Il petrolio oltre i 90 dollari
-Credit Crunch
-Capex Spending in caduta libera nel settore corporate.
-Risparmio negativo
-Alto debito
Al fine di mitigare gli effetti di una recessione inevitabile la Fed e le altre Banche Centrali dovrebbero tagliare i tassi in maniera più aggressiva.
4) Molte istituzioni finanziarie in crisi non sono banche. Quindi l’intervento della Fed e delle altre Banche Centrali non arriverebbe a loro. E’ impensabile che le banche possano prestare soldi a loro volta. La crisi è troppo profonda.

Ma torniamo alla Fed e al suo modo poco ortodosso di comunicare…
Ieri, dopo aver lasciato sfogare i mercati (con grosse perdite) annuncia questa Alleanza.
Ecco che quello che era spazzatura pericolosa diventa improvvisamente oro.
Naturalmente sono notizie che si danno a mercati aperti, alla faccia della trasparenza.
Ecco che chi la sera prima aveva precipitosamente venduto è costretto a ricomprare con i mercati americani che in apertura avevano quasi recuperato tutte le perdite della sera prima.

La domanda è …ma la Fed è ancora credibile, riuscirà a salvare il mondo?.
Per i Big Money la risposta è si.
E’ una FED che suggerisce le mosse alle grandi case d’affari che giocando sul sicuro riducono le perdite sulle obbligazioni con utili da trading sull’azionario.

-Nel frattempo il trade deficit americano vola spinto dalle importazioni di petrolio e di beni cinesi.
-Inoltre i prezzi all’importazione sono saliti a un tasso molto elevato 2,7% contro il 2% atteso, segno che l’inflazione importata si fa sentire su una FED che invece di alzare i tassi li abbassa.
-Il petrolio ritorna a 94 dollari al barile dopo che le scorte americane di petrolio si sono dimostrate basse.
-Wachovia Bank, Bank of America e PNC hanno avvisato che le perdite dovute ai mutui sono più alte del previsto.
-Citigroup, ancora lei, crolla di oltre 5%.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

volenti o nolenti ,QUALCHE BANCA AMERICANA AVIDA..............è GIA' FALLITA ! SI TRATTA DI CAPIRE QUANDO VIENE FUORI QUESTA "BOMBA" FINANZIARIA!