Rischia di concludersi con un flop il piano europeo per la
garanzia unica sui depositi, concepito per ripristinare la fiducia dei
risparmiatori dell’Ue.
Finora non vi è niente di ufficiale: tuttavia, stando a una bozza
visionata da Reuters, i parlamentari dell’Unione avrebbero intenzione di
affondare il piano di garanzia assestando in questo modo un duro colpo
all’obiettivo di concretizzare l’Unione bancaria.
Tale piano, che porta il nome di European Deposit
Insurance/Reinsurance Scheme (EDIS) è considerato il terzo pilastro di
un’Unione bancaria europea, che ha l’obiettivo, almeno sulla carta, di
rafforzare il sistema bancario
dopo la crisi finanziaria globale del 2008. Il progetto relativo alla
garanzia unica sui depositi proposto dalla Commissione prevede che i
depositi di ogni banca e di ogni paese dell’Ue di un valore fino a
100.000 euro, vengano garantiti da un fondo europeo entro il 2024.
Tuttavia, il progetto non ha mai riscosso la piena fiducia di alcuni
paesi, Germania in primis.
Ora, si apprende che la bozza di relazione dell’Europarlamento, che
porta la firma della deputata olandese Esther De Lange (Ppe), avrebbe
stravolto completamente la proposta della della Commissione.
Come al solito, dietro ai continui “No” c’è di mezzo Berlino, che si
oppone al concetto di condivisione: ovvero, la Germania in sostanza
ritiene che un tale schema sia troppo azzardato, in quanto non vuole che
i propri fondi nazionali servano a garantire i depositi di
risparmiatori di altri paesi appartenenti all’Ue.
La bozza visionata da Reuters, stilata dalla Commissione economica e
di affari monetari del Parlamento europeo, suggerisce cambiamenti al
piano della Commissione, e conferma i dubbi di diversi parlamentari
sull’efficacia del progetto. In particolare, nel documento si legge che i
falchi dell’Ue ritengono che la creazione di un sistema di
coassicurazione in tal senso possa avvenire solo nel caso in cui vengano
soddisfatte alcune condizioni.
I parlamentari vogliono anche che il 50% dei fondi rimanga nei
sistemi di garanzia nazionale dei depositi, che il 25% venga convogliato
in un fondo ad hoc e che solo il rimanente 25% delle risorse finisca in
un fondo comune europeo. La Commissione Ue, invece, chiede che sia lo
schema EDIS ad assumere il controllo delle garanzie su tutti i depositi
dell’Eurozona entro il 2024.
Al momento gli schemi nazionali di garanzia sui depositi sono
operativi e proteggono i depositi di somme fino a 100.000 euro.
Tuttavia, questi schemi non sono a loro volta garantiti da nessuno
schema comune europeo. Il sistema di garanzia unica sui depositi è
considerato il terzo pilastro dell’Unione Bancaria: i primi due sono
stati realizzati con la creazione del Meccanismo singolo di Supervisione
(SSM) e con il Meccanismo singolo di risoluzione (SRM).
A RISCHIO LA GARANZIA SUI DEPOSITI BANCARI!
SIMPATICO...MENTRE L'ITALIANO MEDIO VIVE CON LE SUE SICUREZZE...L'EUROPA GLIELE TOGLIE A UNA A UNA..LENTAMENTE...
NESSUNA GARANZIA BANCARIA EUROPEA SUI DEPOSITI!!!
LEGGI QUA DI SEGUITO
NESSUNA GARANZIA BANCARIA EUROPEA SUI DEPOSITI!!!
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A RISCHIO LA GARANZIA SUI DEPOSITI BANCARI!
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1 commento:
come sempre i tedeschi pensano solo al loro culo in un europa ipocrita unita fin qui solo dagli interessi di una moneta unica che non la rappresenta ma che arrichisce solo quei 4 oligarchici che nessuno ha mai votato o voluto e che oggi hanno pure il coraggio di puntare il dito contro trump (vedi junker) .se fossi trump risponderei a tono dicendo che io sono stato votato da milioni di persone mentre voi non vi ha mai voluto nessuno come nessuno vuole piu questa pseudo europa..i nodi verranno al pettine con le prossime elezioni..
Bravo Barrai in tutte le tue analisi e osser azioni ben lontane da quanto scrivono i dicono i strapagati e falsi massmedia
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