Perché ci
interessano le grandi manutenzioni e i potenziamenti al motore della
blockchain?
Perché abilitano i micro-pagamenti per leggere articoli
online,
per vedere video e accedere ad altri contenuti, senza le
limitazioni correnti.
Per ora questi dettagli tecnici non sono visibili,
ma sotto il cofano è in corso una intensa fase di sperimentazione. Dal
punto di vista tecnico, oramai la comunità si rende conto che deve
accelerare sullo sviluppo per garantire la scalabilità del sistema. Si
sta trovando la giusta strada tra il processo di miglioramento già
previsto nel protocollo (Bip), con strappi (hard fork) e
riconciliazioni. Migliorare il modello di scambio di valori in assenza
di qualsiasi intermediario, come definito dal paper originale di Satoshi
Nakamoto, richiede una certa genialità da parte della comunità degli
sviluppatori. Costoro devono anche trovare il consenso per la più ampia
adozione delle modifiche proposte.
L’obiettivo che si vuol raggiungere è che dalle pochissime
transazioni al secondo si vada verso un sistema che raggiunga o superi
gli scambi effettuati con il circuito Visa (decine di migliaia al
secondo). Un’idea è quella di aggiungere una o più catene (chain) di
fianco alla bitcoin blockchain (cosiddetta sidechain). Ci si riferisce
generalmente a sidechains che sono ancorate alla principale blockchain
di bitcoin. Tali protocolli consentono di gestire i valori trasferiti
dalla catena di origine seguendo le regole del nuovo ambiente, ad
esempio un tempo inferiore per la convalida del blocco, un diverso
meccanismo per raggiungere un consenso tra i membri, oppure fornire un
più avanzato ambiente di programmazione. Poi, quando necessario, una
quantità di valore può essere spostata di nuovo dentro la blockchain di
origine, tornando a seguire le principali regole di questa catena,
quella più lenta ma al momento più sicura (quella di Bitcoin). Questo è
uno sviluppo promettente che consentirà di superare le limitazioni di
scalabilità e velocità del Bitcoin e di sperimentare nuovi modelli di
funzionamento.
Questi e altri progetti, come per esempio Lightning Network e
Segregated Witness, permetteranno di avere un alto numero di transazioni
al secondo e a costi più bassi. Segregated Witness elimina un problema
esistente dalla nascita del bitcoin che impedisce una concatenazione di
transazioni non confermate successive e quindi la creazione di
importanti smart contracts. Le Lightning Networks si avvantaggiano di
questo miglioramento e creano una rete di smart contracts sopra a quella
di Bitcoin che permetterà milioni di transazioni al secondo, cambiando
così per sempre le potenzialità di svariati mercati e soprattutto
sviluppandoli di nuovi (il “machine to machine” nell’internet delle
cose, per nominarne solo uno). La rete Bitcoin diventa sia la rete di
compensazione periodica di questi miliardi di pagamenti sia il giudice
di ultima istanza nel caso qualcosa non funzioni; oppure una delle parti
cerchi di imbrogliare (le transazioni sulla rete Lightning sono tutte
transazioni confermabili). Le transazioni su questa rete avvengono senza
fiducia tra le parti le quali sono cautelate da clausole contrattuali
automatiche.
I vantaggi in termini di business sono enormi. Per esempio con
l’implementazione Lightning Network prevista per la fine del 2016,
- ci
potrebbe essere un nuovo modo di acquisto delle applicazioni dei vari
App Store. Le app sono in genere beni digitali a basso prezzo, se il
marketplace accettasse bitcoin si ridurrebbero di molto i costi di
transazione, e si abiliterebbero nuovi mercati.
-Altro caso d’uso è
prendere in prestito per un determinato tempo (anche secondi) l’accesso a
reti wifi di colui che ha capacità in eccesso, invece di fare un
abbonamento di lungo periodo.
- Anche nei giochi online, così di moda tra i
più giovani, si potrebbero creare degli scambi tra i giocatori senza
uscire dall’ambiente virtuale.
-È molto probabile che vedremo l’uso
intensivo di tali monete nell’imminente sbarco dei visori 3D. Facebook e
Samsung sono già in prima fila.
Il sistema va verso un’essenziale ottimizzazione per la ragione –
paradossale – di renderlo adatto a ospitare le future applicazioni sulla
blockchain, che ora neanche immaginiamo.
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