STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ANCORA 1 MESE PER SPOSTARE I RISPARMI FUORI DALL'ITALIA E DALL'EURO



A BRUXELLES VOCI INSISTENTI D'ARRIVO DELLA TROIKA IN ITALIA IN PRIMAVERA: DEBITO PUBBLICO E SOFFERENZE OLTRE OGNI LIMITE 

 DA ANNI AFFERMIAMO: LA CRISI FINIRA' QUANDO L'80% DELLE PERSONE AVRANNO PERSO L'80% DEI LORO RISPARMI
e il nostro obbiettivo e' di essere nel 20% delle persone che al massimo avranno perso al massimo  il 20% dei loro risparmi...e potranno ricominciare a investire in un mondo con poco debito..che ripartira' su basi nuove ..riuscite nel nostro intento consentira' di mantenere il nostro potere di acquisto , di non far sprofondare allo stato di schiavi i membri della nostra famiglia e di dare una bella opportunita' ai nostri figli

Dopo la sconfitta su tutti fronti subita dal duo Renzi-Padoan sulla vicenda bad bank, con il testo dell’accordo scritto dal ministro delle finanze sotto dettatura del commissario europeo e senza aver neppure avuto la possibilità di illustrare il piano italiano, per il sistema bancario nazionale si annunciano giorni pesantissimi.
L’accordo, infatti, non risolve minimamente il problema sofferenze e infatti l’andamento in borsa dei titoli bancari è lì a dimostrarlo in tutta la drammaticità dei numeri.
Nè riusciranno a risollevare la situazione le tanto attese fusioni tra istituti bancari: da che mondo e mondo, unire un moribondo con uno in coma profondo, non ha mai prodotto un organismo sano, semmai un disastro di proporzioni ancora maggiori.
In questo scenario già di per sé agghiacciante, dato che rende sempre più probabile l’uso del bail in, ovvero l’esproprio dei risparmi dei cittadini per salvare le banche (cosa che in Germania si son ben guardati dal fare quando le loro banche erano in crisi), si inserisce l’altra sonora bocciatura ricevuta dal premier non eletto da parte degli oligarchi Ue, ovvero il rifiuto da parte di questi ultimi di concedere ulteriore flessibilità nello sforamento dei parametri di bilancio, che comporterà necessariamente lo scatto delle cosiddette “clasuole di salvaguardia”, ovvero l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti già nel 2016, certamente nel 2017.
Ovviamente, le conseguenze sono facilmente immaginabili: ad ogni aumento delle tasse corrisponde un calo del PIL e dell’occupazione, con tanti saluti alla crescita dello “zero virgola qualcosa” che tanto aveva fatto gonfiare il petto al prode premier non eletto.
Tuttavia, se il Pil cala, aumenta in automatico il rapporto debito/PIL e deficit/PIL, con conseguenze sullo spread (Mario Draghi ha già gatte da pelare a sufficienza per tentare di salvare nuovamente l’italico stivale acquistando a mani basse btp).
E se lo spread aumenta, i titoli di stato italiani diventano più rischiosi e siccome le banche italiane ne hanno in pancia per circa 400 miliardi di euro, sarà gioco facile per i tedeschi pretendere una ristrutturazione del debito italiano (leggasi bancarotta), con le conseguenze che possiamo facilmente intuire.
Ipotizzando una sforbiciata del 20% sul debito pubblico, per le nostre banche significherebbe ulteriori 80 miliardi di perdite da conteggiare: una bomba atomica produrrebbe meno danni e vittime.
Ma se uscissimo dall'euro...allora saranno fottuti coloro che hanno quote di sicav estere o obbligazioni estere o azioni..in quanto verra' introdotto un cambio fisso con le altre valute (come capita nei paesi in forte crisi) e le sicav estere...che non potranno piu' uscire dal sistema...se vendute...vedranno il controvalore CAMBIATO a un tasso di cambio molto penalizzante e bendifferente da quello reale che esisterebbe fuori dall'italia.
Se qualcuno ritiene che questo scenario sia impensabile, sappia che la Germania ha già annunciato il progetto di ancorare la ristrutturazione del debito pubblico (ovvero la bancarotta) a parametri statistici che la facciano scattare in automatico, indicando chiaramente l’Italia come bersaglio dei loro strali.
Senza contare che e' in avanzato studio l'allungamento automatico del debito dei paesi in difficolta' a 50 o piu' anni e il blocco dalle negoziazioni (cosi' le banche potrebbero congelarlo nei loro bilanci senza mettere a perdita)
Da più parti, negli uffici degli oligarchi a Bruxelles e a Francoforte, si dà per scontato l’arrivo della troika in Italia già in primavera di quest'anno, con relativo corollario di taglio alle pensioni, eliminazione della sanità pubblica, prelievi forzosi sui conti correnti, patrimoniali su beni mobili ed immobili di tutti i cittadini e, d’altra parte, con un sistema bancario moribondo, oltre che con uno stato ingabbiato dalle regole dettate da Berlino, questo è l’unico scenario possibile.
TENETE PRESENTE CHE LA GARANZIA DEI 100.000 EURO SUI DEPOSITI NON C'E' SE LA CRISI E' DEL SISTEMA E NON DI UNA SINGOLA BANCA....INSOMMA NON CONTATE SU QUESTA FANDONIA
Esistono vie di salvezza? SOLO PERSONALI. SCELTE INDIVIDUALI 
IL RISPARMIO VA PROTETTO , PER FARE QUESTO LO SI DEVE PORTARE FUORI DAL SISTEMA ITALIA . INFATTI IL PROBLEMA NON E' IL BAIL IN MA LA TENUTA DELL'INTERO SISTEMA.
IL BLOCCO ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI POTREBBE ESSERE INTRODOTTO ENTRO 1 MESE E A QUEL PUNTO E' COME SE I RISPARMI FOSSERO ENTRATI NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO
SCAPPARE DIVENTERA' DIFFICILE E CARISSIMO.....E RIMANENDO NEL CAMPO DI CONCENTRAMANETO SARA' COME PREPARARSI ALL'OLOCAUSTO DEI RISPARMI DI UNA VITA.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se arriva la Troika via dall'euro...volevindire lo 0,020%

Roma Holiday ha detto...

Articolo molto molto molto e dico MOLTO SERIO
Sempre un nuovo iscritto

Anonimo ha detto...

Il debito pubblico non è un problema, il Giappone ha il 250% di rapporto debito/pil e funziona tutto.
La corruzione e gli sprechi lo sono!
La bce comprerà titoli di stato almeno fino a settembre 2017, fino a quel momento "nulla" accadrà.

Anonimo ha detto...

(...Il debito pubblico non è un problema, il Giappone ha il 250%...), ma il Giappone non è in EU e non ha sottoscritto nulla ne con la troika ne con la UE. Il Giappone ha una bella fotocopiatrice ad uso personale e non in condivisione con altri 29 di cui 10 con il palese interesse a non utilizzarla.