STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ZIO ROMOLO CI RACCONTA I MERCATI AZIONARI DA QUI A FINE ANNO

La settimana è iniziata con un forte ribasso da parte di tutte le borse europee e quindi anche del Ftse Mib, con un -2,5%. La statistica storica di questo periodo non è favorevole, infatti le ultime due settimane a cavallo dell’inizio di ottobre, per la precisione, sono le peggiori per l’azionario. Certo è che dopo il rimbalzo tra giovedì e venerdì preoccupa il fatto di veder tornare i prezzi ai minimi registrati.
Prendendo come riferimento l’S&P500 come market driver per tutti i mercati, si può notare come si sta deteriorando il trend rialzista di lungo iniziato nel 2009, per giunta in maniera molto significativa nel corso degli ultimi due mesi. I primi segnali in realtà si possono individuare, seppur con lievi entità, tra giugno e luglio con un netto peggioramento in agosto marcando un forte ribasso che ha segnato i minimi annuali che dopo un rimbalzo durato pochi giorni sono tornati in fase di test in questi ultimi giorni. L’S&P500 ha chiuso una serie di record storici assoluti iniziata da trimestri positivi risalenti al 2013 e che si è concluso con il semestre chiuso a fine giugno. L’attuale trimestre fortemente negativo al momento registra la peggiore performance degli ultimi cinque anni. Passando alla tabella centrale risalta la performance negativa dell’attuale semestre con un -8% che contraddistingue il trend di tutto l’S&P anche a livello tecnico. Al momento dai massimi annuali il ribasso oscilla attorno a -7% circa e nonostante siamo ancora all’interno di un mercato toro i segnali è chiaro che la situazione di lungo periodo si sia totalmente modificata.
Tornando in Europa il FTSE Mib è al momento il migliore anche sotto l’aspetto di performance 2015 a livello mondiale si contende con l’indice argentino il secondo e il terzo posto nonostante agosto e settembre registrano un bimestre fortemente negativo. Quello che sorprende è il Dax che oggi dai top di aprile registra un ribasso superiore al 20% entrando ufficialmente in un mercato orso. In Europa oltre il nostro FTSE Mib solo il francese Cac 40 rimane positivo su base annuale oscillando tra il 4 e 6%. 
 A livello statistico c’è una particolarità: siamo al settimo anno del mandato presidenziale statunitense in un anno che termina con il 5: ogni volta che si sono verificate queste particolarità si è sempre avuta una chiusura positiva. Qualora la situazione dovesse restare come si presenta adesso si avrebbe una chiusura negativa per la prima volta nella storia statunitense.
Quali prospettive da qui a fine anno?  
Ipotizzando che nel corso dei prossimi 2-3 mesi possa trovare, a questo punto miracolosamente, un recupero dagli attuali livelli almeno dell’8% i prezzi tornerebbero in area 2.040-2.070 ovvero il supporto registrato prima del calo di agosto. Ovviamente servirebbe una forza molto marcata nell’ultima parte dell’anno. In prospettiva le prossime settimane saranno molto importanti sia per l’aspetto statistico ma soprattutto in virtù della struttura ciclica dei mercati soprattutto dell’S&P500: in atto c’è il test dei minimi del 24 agosto. Cosa vuol dire questo? Siamo a ridosso di area 1850-1825 che nei prossimi giorni potrebbe essere nuovamente violata facendo tornare il mercato ai minimi di ottobre aggravando l’attuale performance negativa. Da quei minimi mi aspetto una reazione dei mercati motivata anche dagli ultimi due mesi dell’anno che statisticamente registrano le performance migliori. Nelle prossime settimane i prezzi potrebbero tornare a testare i minimi, evento già in corso in queste prime ore della settimana, con molte probabilità di essere violati sia sui mercato statunitensi che su quelli europeo.
A reggere meglio sarà il nostro Ftse Mib che potrebbe anche testare area 20mila, tra l’altro potenzialmente violabile: ciò che consiglio è essere molto cauti su quei livelli dove mi aspetto una reazione che porterebbe a un rimbalzo dei mercati per poi valutare i massimi relativi. Mi aspetto che la volatilità continuerà anche nelle prossime settimane, ottima occasione per impostare un’operatività per chi lavora sul breve-medio periodo a differenza di chi guarda a un mercato rialzista sul medio-lungo periodo.
 Osservando gli indicatori volumetrici si nota come tra maggio e luglio sia iniziata una fase di distribuzione per i volumi in acquisto e un minimo sui volumi in vendita, confermando come l’inversione del trend sia stata anticipata con diverse settimane. 
 Spostandosi sui volumi dell’Eurostoxx si nota una tendenza fortemente ribassista. Il doppio massimo dei volumi dei Big investors registrati tra luglio e agosto sono lontani e con il minimo delle ultime ore torna ai livelli di dicembre dello scorso anno. Anche per l’indice europeo è evidente come i volumi abbiano anticipato il movimento ribassista poi accompagnato sino ai livelli attuali che in questi ultimi giorni ha violato minimi di fine agosto: segnale fortemente ribassista. Al contrario del parco buoi che continua a sperare in pullback che sinora sono stati troppo veloci e con una durata di pochi giorni.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

questo dell'aumento dei tassi in un mercato praticamente morto e tenuto in vita dal doping delle banche centrali è una barzelletta ,ad esempio i bond della peugeot scadenza 33 stanno crollando solo perchè i gestori si stanno inculando i vecchi clienti e si stanno preparando per i prossimi arrivi,bisogna trovare qualcosa da vendergli a sconto per una nuova catena,questo è il mercato.

Andrea ha detto...

Non ne sbagli una Paolo!
E chi ti lascia più?

Anonimo ha detto...

Pesano molto nell'indice di Milano i titoli bancari che sono ancora sotto l'ombrello della BCE infatti secondo me sono quotati molto al di sopra del loro valore. Sarà molto interessante vedere cosa succederà quando questo ombrello sarà volato via quando la bufera arriverà sui BTP di fallitaglia di cui le banche sono piene.
Gianluca

Anonimo ha detto...

Per tutti i lettori dell'ottimo Paolo e dell'eccellente Armstrong (che noto essere parecchi), attenzione al turning point segnalato dall'ECM 2015.75, come egli stesso commenta: "The fact that we have the stock markets crashing into the 2015.75 turning point rather than making a major high is indicative of the future we should expect to unfold. In 1987, the low was on the day of the ECM as was the case in 1994 whereas 1998.55 was the high in the Dow to that day. So a low suggests higher highs where as a high at this point in time would have meant a profound longer-term correction.
So far so good. We may yet shake the tree and send money running into the waiting arms of government. Then look out for the aftermath."
Il Cimbro del Cansiglio

Anonimo ha detto...

Quale Armstrong? Luis o Lance?