CREDIT SUISSE - POSSIBILE MEGA MULTA IN ARRIVO DALL'ITALIA - LA COLPA ? LA LISTA DELLE POLIZZE ASSICURATIVE DELLE BERMUDA...LA PUNTA DI UN ICEBERG
SE IO FOSSI UN CLIENTE NON DICHIARATO DEL CREDIT SUISSE CORREREI A FARE LA VOLUNTARY PRIMA DI UN ACCERTAMENTO ..MOLTO PROBABILE, DA PARTE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE.....LA BANCA SVIZZERA POTREBBE SPIFFERARE LISTE ALL'ITALIA IN CAMBIO DI UN PATTEGGIAMENTO..
SONO INFATTI 351 LE POLIZZE DEL CREDIT SUISSE IN FASE DI ACCERTAMENTO DA PARTE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE.I SOTTOSCRITTORI SONO IMPOSSIBILITA' NEL FARE LA VOLUNTARY IN QUANTO ADESSO SONO ACCERTATI DAL FISCO ITALIANO....
INOLTRE, SCRIVE IL 24 ORE
"Senz’altro la banca punterà al patteggiamento con la Procura di Milano, anche se il prezzo da pagare potrebbe essere quello di una più ampia collaborazione. Come è successo negli Usa, la magistratura potrebbe pretendere la lista completa dei clienti che hanno evaso."
dal 24 ore:
SONO INFATTI 351 LE POLIZZE DEL CREDIT SUISSE IN FASE DI ACCERTAMENTO DA PARTE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE.I SOTTOSCRITTORI SONO IMPOSSIBILITA' NEL FARE LA VOLUNTARY IN QUANTO ADESSO SONO ACCERTATI DAL FISCO ITALIANO....
INOLTRE, SCRIVE IL 24 ORE
"Senz’altro la banca punterà al patteggiamento con la Procura di Milano, anche se il prezzo da pagare potrebbe essere quello di una più ampia collaborazione. Come è successo negli Usa, la magistratura potrebbe pretendere la lista completa dei clienti che hanno evaso."
dal 24 ore:
L’inchiesta per frode fiscale contro gli acquirenti di polizze vita
di Crédit Suisse Life & Pension, società assicurativa del gigante
bancario elvetico, domiciliata in Liechtenstein, sta........
CONTINUA ..
CONTINUA ..
producendo effetti a
catena al di qua e al di là delle Alpi. I sottoscrittori identificati
(351 su un totale di molto superiore a mille) hanno ricevuto
dall’ufficio controlli dell’agenzia delle Entrate l’avviso di
accertamento per il recupero dell’imposta evasa.
Il prodotto
«Il quadro che emerge dall’analisi dei dati extracontabili - scrive
l’Agenzia - denota, da parte dei contribuenti italiani titolari delle
disponibilità estere, l’intenzione di occultare al Fisco la loro reale
situazione patrimoniale ed economica». E più avanti: «Il cliente ha
corrisposto un premio per la sottoscrizione di un prodotto finanziario
denominato Life Portfolio International che solo formalmente ha natura
assicurativa. La configurazione di tale strumento finanziario, come
polizza assicurativa, è servita, fra l’altro, a evitare l’applicazione
dell’euroritenuta prevista dall’accordo tra l’Unione europea e la
Svizzera sulla fiscalità del risparmio».
La polizza vita, di regola, comporta lo spossessamento del patrimonio
da parte del contraente, a favore di un beneficiario, mentre nel caso
in questione a dare istruzioni sulla gestione del prodotto era il
sottoscrittore d’intesa con la banca. I canali di vendita delle finte
polizze erano di due tipi: uno diretto, da parte della casa madre del
Liechtentestin; l’altro indiretto, tramite la consociata Crèdit Suisse
Life delle Bermuda. L’investimento finanziario era effettuato in
entrambi i casi tramite intermediari non residenti in Italia. «Ciò è
confermato, tra l’altro – sottolinea l'Agenzia – dalle dichiarazioni
rilasciate dai rappresentanti della succursale italiana di Crédit Suisse
Life & Pension. Da esse si evince infatti che quest’ultima non ha
mai svolto attività per conto o a favore della Crédit Suisse Life
Bermuda Ltd in relazione alle polizze emesse».
La lista dei sottoscrittori
Una fonte ticinese ha riferito al Sole 24 Ore che la clientela
italiana andava a firmare a Lugano le polizze e che la compagnia le
garantiva come prodotti finanziari ad alta tenuta di accertamento
fiscale. La lista dei sottoscrittori, per non essere intercettata dal
Fisco, sarebbe dovuta rimanere in Svizzera. Come abbia fatto la Guardia
di finanza a trovarla in Italia, durante la perquisizione a Milano, non
è chiaro. La stessa fonte ha spiegato che i nominativi erano stati
incautamente inviati in Italia, perché era intenzione della compagnia
spingere i singoli sottoscrittori ad aderire alla voluntary disclosure
(la procedura per sanare la posizione fiscale di quanti detengono
attività finanziarie all’estero).
L’azione
Questo insieme di circostanze ha fatto imbestialire i clienti della
compagnia, che ora minacciano azioni di risarcimento per violazione
contrattuale. Con quale concreta probabilità di successo? «Il rischio è
che finiscano nel nulla», avverte l’avvocato Paolo Bernasconi, tra i più
noti esperti della Confederazione nel campo del diritto tributario
internazionale. Bernasconi ricorda una vicenda di una ventina d’anni fa:
contribuenti evasori di nazionalità francese che avevano il conto a
Ginevra, scoperti dalle dogane francesi grazie alle liste trafugate da
due dirigenti di banca svizzeri. Uno di questi evasori fece causa alla
banca, ritenendola responsabile dell’accaduto, «ma il Tribunale federale
sentenziò – aggiunge Bernasconi – che non c’era alcuna relazione
causale tra il danno patito e la condotta del funzionario infedele. In
questa circostanza il cliente potrebbe però invocare la cattiva
consulenza. Come dire: “avrei potuto fare la voluntary disclosure, ma
non l’ho fatta, perché mi avevi promesso che il meccanismo delle polizze
era sicuro”».
SU QUESTI ASPETTI IL NOSTRO STUDIO LEGALE PARTNER A LUGANO E' A DISPOSIZIONE PER VALUTARE AZIONI DI RESPONSABILITA' E CAUSE VERSO LE BANCHE TICINESI
L’effetto scudo
L’agenzia delle Entrate sembra inoltre voglia mettere in dubbio la
validità dell’adesione allo scudo fiscale del 2009 da parte dei
contraenti delle polizze. Allegato all’avviso di accertamento c’è uno
scambio di e-mail interno al gruppo elvetico, risalente a quel periodo,
da cui emergono perplessità su modalità e tempi di adesione alla
sanatoria approvata dall’allora governo Berlusconi: «Sono sorpreso di
apprendere che gli scudi che stiamo facendo da relazioni sotto polizze
Bermuda hanno dei contrattempi»; «è chiaro che chi scuda da una polizza è
il contraente e deve essere nel contempo il beneficiario»;
«preoccupante che si arrivi a metà scudo ad evidenziare questa
problematica». Dalla Svizzera rispondevano: «Gentili colleghi, vi
informiamo che in riferimento ai trasferimenti da Crédit Suisse Life
Bermuda, affinché si possa procedere alla chiusura della pratica di
scudo, è necessario che la compagnia di assicurazione certifichi chi era
il contraente della polizza. Trattandosi anche in questo caso di
interposizione fittizia è necessario comprovare che il beneficiario del
trasferimento era il beneficiario economico della polizza stessa. Sulla
base di quanto sopra riportato, tutte le pendenze relative ai bonifici
ricevuti fino a oggi senza la certificazione dovranno essere sanati,
mentre tutti i bonifici sprovvisti della certificazione saranno
bloccati».
Il gruppo Crédit Suisse
Per il gruppo Crédit Suisse il danno di reputazione e d’immagine è
comunque notevole: indagato a Milano per la legge 231 sulla
responsabilità penale delle società; incalzato dalla Finma (l’autorità
federale di vigilanza), che in questi casi di solito contesta la mancata
predisposizione di misure organizzative idonee a prevenire i rischi
legali; sotto il tiro dei clienti-evasori inferociti per aver pagato un
servizio che avrebbe dovuto metterli in una botte di ferro. L’incubo che
l’Unione europea voglia replicare la stessa strategia repressiva contro
i reati fiscali adottata in questi anni dagli Stati Uniti d’America
diventa, ogni giorno che passa, realtà. Per uscire dal procedimento
americano di concorso in frode fiscale (per avere aiutato 20mila
contribuenti Usa ad evadere), il Crédit Suisse il 19 maggio 2014 ha
dovuto pagare 2,6 miliardi di dollari. In Europa, Germania e Francia
hanno già mostrato i pugni, imponendo a loro volta sanzioni molto
pesanti. Ora potrebbe essere il turno dell’Italia. Senz’altro la banca
punterà al patteggiamento con la Procura di Milano, anche se il prezzo
da pagare potrebbe essere quello di una più ampia collaborazione. Come è
successo negli Usa, la magistratura potrebbe pretendere la lista
completa dei clienti che hanno evaso.
CREDIT SUISSE - POSSIBILE MEGA MULTA IN ARRIVO DALL'ITALIA - LA COLPA ? LA LISTA DELLE POLIZZE ASSICURATIVE DELLE BERMUDA...LA PUNTA DI UN ICEBERG
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