MIUCCIA PRADA....E LE TASSE ITALIANE! ACCANIMENTO CONTRO CHI VUOLE INVESTIRE IN ITALIA E HA MESSO IN ATTO LA VOLUNTARY DISCLOSURE
L'ITALIA DEI RICATTI: ERA IL DICEMBRE 2013, MENO DI UN ANNO FA E LEGGETE COSA DECISE DI FARE MIUCCIA PRADA: DI TORNARE IN ITALIA....
E' UNA LEZIONE CHE TUTTI DEVONO LEGGERE E RIGUARDA LA VOLUNTARY DISCLOSURE E I RISCHI CHE SI CORRONO A METTERLA IN ATTO IN UN PAESE COME L'ITALIA. UNO CHE FA LA VOLUNTARY DEVE ESSERE CONSAPEVOLE CHE TUTTO IL SUO MONDO VERRA' SETACCIATO DALLA AGENZIA DELE ENTRATE PROPRIO COME E' ACCADUTO A PRADA. LEGGI LA STORIA QUI DI SEGUITO :
Prada riporta in Italia le società di controllo basate finora in
Olanda e Lussemburgo. In accordo con l’Agenzia delle Entrate tornano nel
nostro Paese Prada Holding e le società di Patrizio Bertelli, Miuccia
Prada e dei due fratelli di quest’ultima. «È una decisione coerente con
la nostra volontà di investire sull’Italia», commentato Bertelli.
LA PROCEDURA - Prada Holding e i
suoi soci di controllo hanno completato una procedura di ‘voluntary
disclosure” legata alla decisione strategica di fare dell’Italia il
baricentro delle proprie attività, spiega una nota della società, cui fa
capo il gruppo della moda milanese quotato alla borsa di Hong Kong. Si
tratta di un’iniziativa assunta volontariamente da Prada Holding e dai
suoi azionisti, sulla scia di un percorso già avviato con
l’amministrazione finanziaria italiana sin dal 2008 attraverso
l’attivazione di diverse procedure di decisioni internazionali da parte
della controllata italiana, non interessata da questa procedura, viene
sottolineato. Ha affiancato le holding lo studio legale Bonelli Erede
Pappalardo, che si è occupato del rimpatrio di tutte le attività dei
soci all’estero e, in particolare, delle società di controllo
localizzate nei Paesi Bassi e in Lussemburgo.
IL FISCO - «L’attività è stata
svolta mediante un costante confronto e dialogo con l’Agenzia delle
Entrate, e ha consentito di definire gli obblighi fiscali conseguenti al
rimpatrio della struttura estera avendo a riferimento gli ultimi dieci
anni», viene indicato nel comunicato che annuncia inoltre che, dopo il
rimpatrio, la struttura societaria verrà ulteriormente razionalizzata
mantenendo solo le società holding necessarie «a garantire un presidio
di corporate governance».
LA STRATEGIA - «Siamo molto
contenti di aver preso questa decisione strategica, coerente con la
nostra volontà di investire sull’Italia - osserva il numero uno del
gruppo della moda, Patrizio Bertelli -. Ciò è stato possibile grazie ad
un rapporto sereno e costruttivo con l’amministrazione finanziaria,
improntato alla reciproca fiducia, condizione indispensabile per
ristabilire quel rapporto di collaborazione, necessario per la ripresa
del Paese attraverso la valorizzazione del patrimonio imprenditoriale,
umano e culturale dell’Italia. Abbiamo avuto modo di verificare
l’importanza della cooperazione virtuosa con l’Agenzia delle Entrate,
che cogliamo l’occasione per ringraziare, insieme alla
INVESTIRE IN ITALIA E RIAPPACIFICAZIONE VOLONTARIA CON IL FISCO! ECCO QUELLO CHE IL DUO PRADA E BERTELLI HANNO VOLUTO FARE LO SCORSO ANNO, ANDANDO UN PO' CONTROCORRENTE RISPETTO A CHI DALL'ITALIA FUGGE....
ED ECCO QUELLO CHE E' ACCADUTO IN QUESTE ORE:MIUCCIA PRADA E BERTELLI INVESTIGATI PESANTEMENTE DALLA AGENZIA DELLE ENTRATE PER LE LORO DICHIARAZIONI FISCALI PERSONALI....
articolo di bloomberg:
Prada S.p.A. (1913) said its chief executive officers are being investigated by the Italian Judicial Authority over the accuracy of past tax filings as individuals.
Miuccia Prada and Patrizio Bertelli were informed of the examination by the authority “regarding the accuracy of certain past tax filings by them as individuals in respect of foreign-owned companies,” Milan-based Prada said in a statement to the Hong Kong Stock Exchange today.
“The company confirms that neither the company nor any of its subsidiaries was or is involved in this matter,” Chairman Carlo Mazzi said in the statement.
Prada fell 1.5 percent to HK$47.60 at the midday break in Hong Kong trading, amid a broader slump in the city’s shares as democracy protests led the benchmark Hang Seng Index to drop as much as 2.5 percent. Other Hong Kong-listed luxury retailers also fell, including Luk Fook Holdings International Ltd., which plunged 4.6 percent and Chow Tai Fook Jewellery Group Ltd. which was down 1.2 percent.
The luxury brand said a previous voluntary disclosure by the CEOs had led to an agreement that “completely satisfied the claims of the Italian Tax Authority,” according to the statement. Three calls made to Prada’s Hong Kong-based head of regional investor relations Cynthia Cheng weren’t answered.
The handbag maker reported a 21 percent decline in first-half net income earlier this month as demand in Asia and Europe remained weak, joining LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton SA and Gucci-owner Kering SA, which also reported declines in first-half earning
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