STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LA SVIZZERA MODELLO DI LIBERTÀ

MERCATO LIBERO HA SCELTO LA SVIZZERA 4 ANNI FA COME CASA ACCOGLIENTE ..UN ESILIO DORATO CON TANTI PRIVILEGI ...DA UN PAESE BELLISSIMO MA MARCIO COME L'ITALIA. NEL PERCORSO ABBIAMO CONVINTO E ACCOMPAGNATO MOLTI PROMOTORI, BANCARI, PROFESSIONISTI E BLOGGER A SEGUIRCI...FRA I QUALI RISCHIO CALCOLATO . L'AMICO FUNNY KING CI HA SEGUITO, ANZI LO ABBIAMO  INTRODOTTO AI NOSTRI PARTNER BANCARI, FIDUCIARI, FISCALISTI, DI GESTIONE DEL RISPARMIO.

OGGI MERCATO LIBERO E' PRESENTE IN 12 PAESI CON STRUTTURE DI QUALITÀ PERCHÈ NON TI DEVI FERMARE ALLA SVIZZERA. E' SOLO UNA BUONA PORTAEREI ....MA SE VUOI CRESCERE DEVI CREARE BASI OPERATIVE IN PAESI AD ALTA CRESCITA E O  A MIGLIORE TASSAZIONE  COME PANAMA O DUBAI E TANTI ALTRI IN ASIA E AFRICA, VI LASCIO A QUEST'ARTICOLO TRATTO DAL MIGLIO VERDE DELL'AMICO LEONARDO FACCO.

E VI RICORDO CHE SIAMO DISPONIBILI A INCONTRI DEDICATI ALLA DELOCALIZZAZIONE IN SVIZZERA. IL  CAMBIO DI RESIDENZA AVVIENE IN 3 SETTIMANE MASSIMO E ...METTI IN PROTEZIONE I RISPARMI DI UNA GENERAZIONE E IPOTECHI IL FUTURO DELLA TUA FAMIGLIA.

LA SVIZZERA, MODELLO DI LIBERTÁ E CONVIVENZA TRA I POPOLI FUORI DALL’EUROPA

msbvfisb cvswdi RICHARD RAHN*
La Svizzera non è perfetta, ma se la confrontiamo con gli altri paesi è difficile trovarne uno migliore. Più si conosce la Svizzera, più la si apprezza. Secondo quasi tutte le misurazioni delle realizzazioni umane, e particolarmente nella creazione del modello di governo di maggior successo, gli svizzeri sono chiaramente i numeri uno al mondo.
La Svizzera è una piccola nazione senza sbocco sul mare e con poche risorse naturali. È riuscita a rimanere fuori dalle guerre per quasi due secoli, e ha sviluppato una democrazia multilingue e multireligiosa senza conflitti. Qui vige uno Stato di diritto retto da giudici competenti e imparziali, che prevede forti tutele per la proprietà privata. Fra tutti i paesi del mondo, la Svizzera si piazza al 1° posto nella “soddisfazione per la vita”, secondo l’Ocse; al 1° posto nella “competitività globale” secondo il World Economic Forum; al 2° posto nel “tasso di occupazione lavorativa” secondo l’Ocse; al 3° posto nell’indice della “felicità” secondo le Nazioni Unite; al 4° posto nella classifica delle “libertà economiche” secondo il Fraser Institute e il Cato Institute; al 7° posto nel “reddito procapite” a parità di potere d’acquisto, secondo il Fondo Monetario Internazionale; al 2° posto nella “prosperità complessiva” secondo il Legatum Institute; e al 1° posto nella “aspettativa di vita alla nascita” secondo l’Ocse. La Svizzera è inoltre sopra la media dei paesi dell’Ocse (le 35 economie più sviluppate del mondo) per quanto riguarda i livelli d’istruzione e i punteggi nei test scolastici, e ha un minore inquinamento aereo e acqueo. Le libertà civili sono fortemente protette, comprese la libertà di parola, di religione, di stampa, di riunione e perfino il diritto di portare armi. Difficile fare meglio di così. Gli svizzeri sono anche riusciti a evitare di creare un “culto della personalità” attorno ai propri leader politici. I governanti eletti della Svizzera non sono molto conosciuti dai loro cittadini, e sono quasi sconosciuti nel resto del mondo. La storia è piena di capi che hanno avuto troppo potere e troppa visibilità. Forse la ragione per cui gli svizzeri hanno commesso meno errori economici e di politica estera rispetto agli altri paesi deriva, in parte, dal fatto di non avere dei capi troppo potenti, in grado di spingere il paese ad adottare delle cattive politiche. Molti considerano scomodo il sistema svizzero basato sulla democrazia diretta, ma come mi disse una volta un amico svizzero, «non è che noi svizzeri siamo più intelligenti degli altri. Con il nostro sistema politico, però, prima di fare in tempo a realizzare qualche grosso cambiamento scopriamo che altri paesi l’hanno già fatto, e che si è rivelato una cattiva idea». L’invidia è uno dei sette peccati capitali, e il mondo è un posto pieno di invidiosi: ecco perché ci sono tante critiche feroci alla Svizzera tra gli invidiosi e gli ignoranti. Nei decenni passati ho fatto il consigliere di molti uomini di governo in diversi paesi, e spesso li ho incoraggiati a guardare alla Confederazione Elvetica come a un modello funzionante. Il modello svizzero è particolarmente rilevante per i paesi che hanno gruppi religiosi ed etnici rivali, ma purtroppo ben pochi l’hanno adottato. Nel luglio 2003, quando c’era un dibattito considerevole sul tipo di struttura di governo che avrebbe dovuto adottare l’Iraq, scrissi queste parole su The Washington Times a sostegno del modello svizzero:
«La Svizzera ha ottenuto pace e prosperità permettendo a ogni gruppo etnico o religioso di autogovernarsi nella propria area locale. Lo stesso sistema potrebbe funzionare in Iraq. Per esempio, i curdi si sono in larga misura autogovernati con successo nella loro area locale nell’ultima dozzina d’anni sotto la protezione occidentale. È improbabile che desiderino essere strettamente controllati da un forte governo centrale con sede a Bagdad. Usando il modello svizzero, non ci sarebbe bisogno per loro di cedere alcun significativo controllo locale. È probabile che altri sottogruppi iracheni considerino il modello svizzero come quello meno criticabile, date le alternative».
Visto quello che è successo in Iraq, penso all’opportunità che si è persa, almeno temporaneamente, di adottare il modello svizzero, il quale avrebbe potuto condurre a una pacifica coesistenza tra i gruppi rivali e a una maggiore prosperità per tutti. Questo discorso mi porta a parlare dell’unica critica che faccio agli svizzeri. Gli elvetici hanno esportato con successo orologi, cioccolata, farmaci, meccanismi di precisione e molti altri grandi prodotti, ma non sono stati capaci di esportare al resto del mondo quello che potrebbe essere in assoluto il loro miglior prodotto d’esportazione: il loro modello di governo limitato e decentralizzato.
In una certa misura questo è successo perché gli svizzeri sono troppi modesti. Il loro fallimento nel vendere, o perfino spiegare, il modello svizzero al resto del mondo ha causato agli svizzeri molti problemi. Pochi comprendono il sistema finanziario elvetico e i grandi benefici che ha dato al mondo il suo secolare sistema bancario privato.
Come risultato, gli svizzeri sono stati spesso descritti come degli avidi cattivi dalla stampa globale, invece che come i buoni che proteggono i diritti umani e la libertà, e che indirizzano il capitale globale verso l’uso più utile e proficuo. Va di moda pensare che tutti i paesi stiano diventando sempre più ingovernabili. La Svizzera dimostra che questo non è vero.
*Articolo apparso sul Washington Times, traduzione italiana di Guglielmo Piombini tratta da Libreria del Ponte.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pare che invece ci sia un caso in cui la Svizzera abbia esportato, involontariamente, il suo modello: il governo dell'URSS era basato sul modello del direttorio Svizzero, voluto da Lenin che era stato in esilio in Svizzera prima della rivoluzione.
A parte questo secondo me e' un merito che la Svizzera non abbia mai 'esportato' il suo modello di democrazia, dato che si e' visto cosa e' successo ai tentativi USA di farlo. La Svizzera e' basata sulla neutralita e non ingerenza per cui e' fisiologico che non abbiano ambizioni di esportare il loro modello.

Anonimo ha detto...

Nell’ultimo anno il numero di persone occupate in Ticino è aumentato di 4’100 unità, da 219’600, nel 2013, a 223’700, nel 2014. Nello stesso arco di tempo anche il numero di frontalieri è aumentato, da 56’461 a 60’305. Un plus di 4’100 lavoratori. 2 %.