STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


DEDICATO A COLORO CHE DICONO CHE L'ITALIA NON SUBIIRA' PESANTI RIPERCUSSIONI COMMERCIALI DALLE SANZIONI RUSSE...

Mi fa piacere che ci siano dei siti italiani che sostengono lo scarso impatto delle sanzioni russe per l'Italia....forse leggono solo i numeri diretti...FORSE DOVREBBERO GUARDARE QUELLI INDIRETTI...edovrebbero poi considerare come il nostro paese e' oggi il PIU'P debole e bastano 1 o 2 miliardi all'anno di minori esportazioni per creare BUCHI GIGANTESCHI ALLA NOSTRA FRAGILE IMPALCATURA.. Qui di seguito trovate la parole dell'ambasciare russo in Italia..cheti o a prova contraria valgono di piú' delle parole di un informazione italiana spesso di parte o disinformata...
Le conseguenze per l'Italia della crisi ucraina giocano tutte a favore della Germania e della loro conquista in terra italica (svendita imprese e infrastrutture e perdita di sovranita')
Leggiqui di seguito  le parole dell'ambasciatore sulle perdite per l 'export italiano..



ROMA - L'interscambio commerciale tra Italia e Russia e' inevitabilmente destinato a calare e "le perdite degli operatori italiani del settore potranno essere a livello di svariate centinaia di milioni di euro": lo ha dichiarato l'ambasciatore della Federazione russa Sergey Razov, prospettando le conseguenze delle sanzioni occidentali e delle "contro sanzioni" lanciate in risposta da Mosca.

Nel 2013, ricorda Razov in un'intervista a TMNews, "l'interscambio e' arrivato alla cifra record di 54 miliardi di dollari. L'Italia e' il nostro quarto partner per volume di interscambio. Penso che quest'anno il dato sull'interscambio sara' piu' basso, sia come risultato delle decisioni dell'Ue di varare sanzioni settoriali, sia per la nostra conseguente decisione di vietare l'importazione di una serie di prodotti agroalimentari. Le perdite degli operatori italiani del settore potranno essere a livello di svariate centinaia di milioni di euro". 

Coldiretti, allarmata per l'embargo deciso dalla Russia, avverte che a rischio ci sono esportazioni per oltre 700 milioni di euro realizzate lo scorso anno. "I consumatori russi dovranno trovare sostituti a una serie di prodotti alimentari italiani ai quali si sono abituati. Questo certamente non ci fa piacere", ha aggiunto il diplomatico russo, sostenendo che nel frattempo Mosca non restera' a guardare e cerchera' di trasformare il problema in opportunita'

"D'altra parte la Russia e' il piu' grande Paese al mondo per superficie, abbiamo enormi terreni agricoli, sui quali si puo' introdurre praticamente qualsiasi coltura agricola esistente o sviluppare allevamenti - ha sottolineato l'ambasciatore Razov - Una correzione della politica di investimenti apre alla possibilita' senza precedenti di fornire alla popolazione una maggiore quantita' di prodotti alimentari. Inoltre, a parte gli Usa, il Canada, l'Australia e l'Ue, ci sono non pochi Paesi che valutano adeguatamente la possibilita' e la prospettiva di collaborare sul piano economico con la Russia,. E' inevitabile un certo riposizionamento della politica economica estera della Russia, ma ribadisco: non e' una nostra scelta".

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

le decisioni di sanzionare pesantemente la Federazione russa per l'invasione della Crimea fanno intravedere alcuni problemi di sottostima della politica ri-federativa della Russia di Putin.
Gli Stati occidentali avrebbero dovuto stringere una cintura diplomatica assai critica contro l'espansionismo e centralismo moscovita negli ex territori della URSS già ai tempi della Georgia e della Cecenia prima.Dovrebbero essere stati più attenti a cosa mirava Putin fin da quando iniziò a partecipare alle processioni-adunate nazionalistiche con la nostalgia della Grande Russia zarista.Quindi l'Occidente deve piangere solo se stesso e non il sopruso putiniano,in fondo per il Premier russo l'invasione della Crimea è un ritorno a casa dopo l'eversione capitalistica.Tuttavia,le sanzioni stanno dando un colpo alla politica del libero commercio e della globalizzazione ed il mondo tornerà a dividersi per interessi e finanziamenti.Da un lato gli USA ed i suoi satelliti,dall'altro la Russia ed alcuni Paesi emergenti,poi la Cina ed i suoi nuovi alleati.A questo punto l'Europa dovrà scegliere se stare con i valori dell'occidente o intelaiarsi ,dopo la soluzione della triste vicenda Ucraina,con le nuove opportunità emergenti nel mondo economico -commerciale coi suoi nuovi sbocchi o con i suoi divieti.Questa ingarbugliata situazione se tirata all'estremo potrebbe addirittura essere una inedita risposta alla imperante crisi economica e finanziaria mondiale.Tutti coi propri alleati e spartirsi i rimanenti territori africani,pandemie permettendo.Chissà.Per il momento meglio uscire dall'eurozona perché se rimarrà unita lo sarà per svalutare l'euro,se si dividerà metterà a repentaglio la finanza mondiale.WW le ferie.Perché le controsanzioni dovranno anche far rivedere alcune posizioni austere assunte finora dalla UE a trazione Weidemann,fatto che farà guadagnare ancora più tempo prima della rottura della corda finanziaria sterilizzando i debiti con lunghissime ristrutturazioni compartecipate.Comunque prima vivere poi filosofare.In questo periodo nei media della UE si
parla di frequente di uscita dall'euro dei Paesi che non ce la fanno.Ciò vuol dire che per questi Paesi ci saranno almeno 10 anni di emigrazione giovanile e di occupazione degli asset industriali da parte dei rispettivi Stati,quindi un impoverimento in un altra salsa rispetto all'attuale condizione.

barbaranotav ha detto...

si certo, giocano talmente a favore che è il terzo semestre consecutivo per la Germania (se non dal 2012) che ha il Pil in crollo...